Barbazza ha scritto:MelvinUdall ha scritto:
Grazie B., interessante il commento di Kezich, devo dire che sono piuttosto d'accordo con lui nel trovare la parte dedicata alla gioventù di Don Vito molto meno stimolante rispetto a quella di Michael. Se non fosse che l'intreccio è una delle cose più interessanti del film, mi verrebbe quasi da dire che si poteva fare a meno di tutta quella parte (il che avrebbe alleggerito la durata mastodontica).
Allora, se hai 2 minuti leggiti la (semi)stroncatura di Kezich all'uscita in sala
http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=51669 ed il (semi)pentimento di qualche anno dopo:
http://archiviostorico.corriere.it/2003 ... 3900.shtml
Scusate gli [Url] ma devo ancora studiare i [link]i

Kezich è forse il più grande critico italiano vivente, profondo conoscitore del cinema che non teme di dire ciò che pensa, anche di film amati da tutti.....peccato che certe volte pecchi di megalomania ed egocentrismo, la prima recensione del padrino probabilmente la scritta dopo una sbornia....o forse aveva sbattuto la testa (anche se sono d'accordissimo che la parte siciliana del padrino 1 era cialtronesca, un accozzaglia di luoghi comuni, dei quali gli americani non possono far a meno quando si parla di stranieri)!
Personalmente mi piacciono molto i primi 2 (più il secondo per la verità) e trovo idiota il 3°!
peccano comunque tutti di un ceto qualunquismo che spesso scivola nell'agiografia della mafia, comunque sono diretti così bene e magnificamente interpretati (anche se il cotone dalla bocca Brando se lo poteva tranquillamente risparmiare, un'idea idiota fatta passare per genialata) che è impossibile non riconoscerne la grandissima importanza!
(il 3° fa eccezione)
Per tornare OT
Visto ieri "Quintet" di Altman, in realtà l'avevo visto circa 15 anni fa e lo attendevo con ansia in dvd (purtroppo di mediocre qualità), dato che mi piace molto Altman, ed il film , anche se allora non mi entusiasmò riuscì ad incuriosirmi e a non farsi dimenticare.
Rimane un film minore del grande regista, non perfettamente riuscito, pecca nella caratterizzazione degli attori per esempio, cosa strana per un film del maestro, troppo lungo e con il solo personaggio di Gassman che lascia il segno, Newman sembra sempre che passi di li per caso.
Ma il senso di morte nel film è sempre presente, e per un film apocalittico che racconta la fine (veramente ingloriosa) dell'umanità, non è cosa da poco.
Con un Altaman più ispirato e con personaggi più approfonditi poteva essere un gran film, purtroppo è solo un film con uno spunto interessante non pienamente sviluppato!
Solo per fan del grande Altman, Voto 6+