W. S. Burroughs: The Cut-Up Films (2 dvd+booklet)

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W. S. Burroughs: The Cut-Up Films (2 dvd+booklet)

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Lo schermo nudo
Il cinema secondo Burroughs, Burroughs secondo il cinema
di Bruno Di Marino

"Apparentemente il cinema non sembra essere stata una passione fondamentale nella vita e nell’opera di William S. Burroughs, anche se in realtà non sono poche le occasioni in cui il grande scrittore americano si è imbattuto con questo medium artistico, in veste di sceneggiatore ma anche di interprete. Certo esigui sono i film tratti da (o ispirati ai) testi letterari di Burroughs, e questo perché la sua opera è ben poco cinematografica nel senso classico del termine, a causa della scarsa importanza che lo scrittore attribuisce al plot narrativo. La sua è un’estetica non lineare, frammentaria, la sua è una scrittura affabulatoria e gergale, fatta di continue associazioni visive. Logico, quindi, che l’equivalente filmico della sua letteratura non può che avere uno stile “sperimentale” e fare uso del cut-up, un procedimento caotico e casuale, derivante dal collage dadaista, che consiste nel tagliare e incollare pezzi di testo alla ricerca di nuovi significati. Burroughs lavorò, come sappiamo, su questo procedimento a partire dal 1959 insieme a Brion Gysin, singolare figura di pittore sperimentale e romanziere, che ne è il vero scopritore; Gyson e Burroughs applicarono il cut-up a varie forme artistiche e a un po’ tutti i supporti. Dalla pagina alla tela, dal nastro magnetico – lavorando su registratori e nastri con lo stesso piglio di un cyberpunk contemporaneo – al film. Nel campo cinematografico il risultato sono una serie di cortometraggi raggruppati sotto il titolo di Thee Films, realizzati con l’inglese Antony Balch tra la fine degli anni ‘50 e la fine degli anni ‘60. I primi due cortometraggi, Towers Open Fire (1963) e The Cut-Ups (1966) hanno una struttura piuttosto simile, infatti ritroviamo le stesse immagini con un montaggio sempre diverso ma rapido, seriale e frastornante, accompagnate da un collage sonoro altrettanto ossessivo. In entrambi compare per esempio la Dreamachine, un dispositivo per produrre immagini oniricoipnotiche, messo a punto da Gysin e da Ian Sommerville nel 1960. Tale macchina, composta da un cilindro traforato che ruotando crea effetti stroboscopici, consente a Balch e Burroughs di decostruire e ricostruire la realtà fino allo spasimo. In realtà la Dreamachine rappresenta il cinema stesso, la visione allo stato puro, poiché ricorda i brevetti dell’era pre-cinematografica, e in particolare lo zootropio. In questo senso l’operazione di Burroughs e Balch è un ritorno alle origini del movimento, dal punto di vista sia percettivo, sia concettuale."

W. S. Burroughs: The Cut-Up Films – doppio dvd + booklet Italiano/Inglese

Restaurati e rimasterizzati digitalmente

The Cut-Ups
1966, UK, 18 minuti 45’’, bianco & nero
regia: Antony Balch
sceneggiatura: William S. Burroughs
cast: William S. Burroughs, Brion Gysin

William Buys a Parrot
1963, USA, 1 minuto 25’’, colore
regia: Antony Balch
sceneggiatura: William S. Burroughs

Bill and Tony
1972, UK, 5 minuti 11’’, colore
Versione originale inglese con sottotitoli opzionabili in italiano
regia: Antony Balch
sceneggiatura: William S. Burroughs
cast: Antony Balch, William S. Burroughs

Towers open fire
1963, UK, 9 minuti 29’’, bianco & nero
Versione originale inglese con sottotitoli opzionabili in italiano
regia: Antony Balch
sceneggiatura: William S. Burroughs
cast: Antony Balch, William S. Burroughs, David Jacobs, Bachoo Sen, Alexander Trocchi

Ghost at n°9 (Paris)
1963-1972, UK, 45 minuti 7’’, colore e bianco e nero
Versione originale inglese con sottotitoli opzionabili in italiano
regia: Antony Balch
sceneggiatura: William S. Burroughs

Contenuti extra

Commissioner Of Sewers
Un video ritratto di William S. Burroughs di Klaus Maeck
1991, Germania, 28 minuti 35’’, bianco e nero
regia: Klaus Maeck
cast: William S. Burroughs, Jürgen Ploog

Thot-Fal’N di Stan Brakhage
1978, USA, 14 minuti, colore
regia: Stan Brakhage
cast: Jane Brakhage, Tom Bartek, Gloria Bartek, W. S. Burroughs, Allen Ginsberg, Peter Orlowski

Introduzione di Alessandro Gebbia
(39 minuti 05’’)

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p.s: non è roba per tutti i palati. ;)
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