Inception (2010) di Christopher Nolan

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Feanor
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Re: Inception (2010) di Christopher Nolan

Messaggio da Feanor »

Buondì!
Nella scena finale, i bambini nn sono gli stessi, hanno pure vestiti diversi!

Cmq, questo nn vuol dire al 100% che fosse la realtà, xchè magari potrebbe essere la realtà che "vuole dvedere" di caprio!
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mccoy
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Inception – l’Interpretazione più realistica – Segreti e Significato del “Sogno

Messaggio da mccoy »

Riporto un articolo che Massimo Bianconi ha voluto tradurre da “NEVER WAKE UP: THE MEANING AND SECRET OF INCEPTION“: una sorta di spiegone dettagliato, come non se ne sentivano dai tempi di Matrix.



"Ogni singolo momento di Inception è un sogno.
Magari tra qualche anno questa diventerà l’interpretazione ufficiale del film e ogni altra interprerazione non sarà neanche lontamente presa in considerazione. Il film lo rivela chiaramente, non nasconde mai la verità al pubblico.
Qualcuno trova l’idea narrativamente ripugnante, perchè pensa che un film in cui tutto è un sogno sia un film senza fondamenta, un film per il quale il pubblico sta perdendo il proprio tempo.

Se non fosse che questo è esattamente ciò a cui Nolan vuole andare contro. Il film è una metafora del modo in cui Nolan lavora come regista, e ciò che sta dichiarando lui ultimamente è che la catarsi interna al sogno è tanto reale quanto la catarsi della vita reale. Inception riguarda il modo di fare film, e il cinema è il sogno condiviso a cui vuole arrivare realmente in regista.

Io credo che Inception sia un sogno per il fatto che anche il concetto del sogno condiviso è un sogno. Dom Cobb non è un estrattore. Non può entrare nei sogni degli altri. Non sta lavorando per la Cobol Corporation. Ad un certo punto lo dice a se stesso, attraverso la voce di Mal, che è la proiezione del suo subconscio. Lei gli chiede quanto lui pensi che questo mondo sia reale, dato che è stato inseguito per tutto il mondo da buffoni senza un volto.

Glielo chiede nella scena che tutti noi sappiamo essere un sogno, ma Inception ci riporta a questo elemento da qualche altra parte. Il personaggio di Michael Caine implora Cobb di tornare alla realtà, di svegliarsi. Durante l’inseguimento a Mombasa, Cobb prova a scappare lungo un vicolo, e i due edifici tra i quali sta correndo si stringono sempre più verso di lui: un classico momento di ansia tipica del sogno. Quando finalmente Cobb si libera, trova il personaggio di Ken Watanabe che lo aspetta, contro ad ogni logica. A parte la logica del sogno.

Molto nel film gira intorno a due temi, elementi unici per i sognatori che possono essere utilizzati per capire se qualcuno sta sognando o se è sveglio. Il Totem di Cobb è una trottola, che gira all’infinito quando è addormentato, e il fatto che la trottola smetta di girare in molti punti nel film è visto da molti come il segno che Cobb sia sveglio durante quelle scene. Il problema però è che la trottola non sempre è il totem di Cobb: lui l’ha presa da sua moglie, che si è uccisa perchè credeva che stessero ancora vivendo in un sogno. C’è più di una lieve possibilità che lei abbia ragione – si noti infatti che quando Cobb ricorda il suo suicidio lei si trova, stranamente, seduta sul cornicione dalla parte opposta della strada rispetto alla camera che avevano affittato. Si potrebbe pensare che Mal semplicemente abbia affittato un’altra stanza dall’altra parte della strada, ma la nozione più realistica è che lui si trovi in un sogno, con il dislivello fra i due che funge da metafora per la stiuazione dei due amanti. Quando Mal salta lascia la trottola nel mondo dietro di sé, e se avesse avuto ragione sul fatto che il mondo era tutto un sogno, il fatto che questa girasse o meno sarebbe stato insignificante. E’ un costrutto da sogno in ogni caso. Non c’è alcun modo per utilizzare la trottola come prova di realtà.

Guardando il film da questa ottica è possibile vedere svelata chiaramente la logica del sogno. Come viene detto nel film, i sogni sembrano veri sul momento e solo quando sei sveglio le cose sembrano strane. Le sequenze “reali” del film sono riempite con momenti che, retrospettivamente, sembrano strani o improbabili o inspiegabili. Anche le basi alla tecnologia del sogno condiviso sono incredibilmente vaghe, e non credo sia solo perchè Nolan volesse semplificare le cose . È solo perchè la mente inconscia di Cobb inserisce elementi riempitivi a poco a poco.
C’è dell’altro, ma avrei bisogno di riguardare il film con un block notes per catturare tutte le evidenze. Il finale sembra essere senza dubbio un sogno – dalla modalità “sognante” con cui è girato e montato il film dal momento in cui Cobb si sveglia sull’aereo fino al momento in cui lui stesso torna a casa e trova i suoi bambini nella posizione esatta e con esattamente gli stessi vestiti con cui lui continuava a ricordarli. A prescindere dalla caduta o meno della trottola, Cobb sta sognando.
Il punto è che Cobb sta sognando e trova comunque la sua catarsi (il poter finalmente guardare la faccia dei propri figli). È importante realizzare che Inception non è uno sguardo autobiografico non-così-velato al modo in cui Nolan lavora. In una recente intervista, Leonardo diCaprio- che è stato un aiuto importante per Nolan nello scrivere le parti finali dello script – paragona il film NON a Matrix o a qualche altro film mentalmente intricato ma a 8 ½ di Fellini. Questa è probabilmente la seconda cosa più significativa che diCaprio abbia detto durante il tour promozionale del film, mentre la prima era che Cobb era basato su Nolan. 8 ½ è totalmente autobiografico per Fellini ed è incentrato su un regista italiano che prova a superare il suo blocco facendo un film (un film di fantascienza, tra l’altro). È un film sul “girare un film”, così come lo è Inception.

La squadra che effettua il “colpo” si può chiaramente associare ai principali componenti della produzione di un film. Cobb è il regista mentre Arthur, il ragazzo che effettua la ricerca e che predispone i luoghi in cui sognare, è il produttore. Ariadne, l’architetto dei sogni,è la sceneggiatrice – crea il mondo dentro al quale si entrerà. Eames è l’attore (è così ovvio che il personaggio si siede a un tavolino “mirrored vanity” old fashioned, di quelli che utilizzerebbero gli attori). Yusuf è il tecnico; è da ricordare che l’Oscar è arrivato dall’accademia delle Arti e delle Scienze Cinematografiche, e si richiede un buon numero di teste tecniche per far decollare un filmdel genere. Lo stesso Nolan lo ha più o meno spiegato nell’ultima parte del commento al film, dicendo “Ci sono molte similitudini impressionanti [tra quello che fa il team e il processo di creazione di un film di Hollywood]. Quando per esempio il team è fuori lungo la strada che loro stessi hanno creato, analizzandola, è esattamente identico a ciò che facciamo durante le esplorazioni tecniche quando giriamo”.

Questo lascia fuori due figure. Saito è il personaggio dei soldi, il grande uomo in giacca e cravatta a cui piace essere parte del gioco. Fischer, il bersaglio, è il pubblico. Cobb, come regista, guida Fischer attraverso un coinvolgemte stimolante ed eccitante viaggio, che lo porta a capire qualcosa su se stesso. Cobb è il regista del film a tutti gli effetti (o piuttosto la miglior versione possibile di un regista – sicuramente non un Michael Bay) che guida l’azione, lo spettacolo, ma che trasmette anche il significato, l’umanità e l’emozione.
L’aspetto “film come sogno” è parte del motivo per cui Inception mantiene il sogno così ben fondato, reale. Nel film viene spiegato che giocare troppo nel sogno mette in guardia il sognatore sulla falsità di ciò che lo circonda; questa è solo un’altra versione della sospensione di incredulità su cui tutto il film si impernia. Appena gli spettatori sono spinti fuori dal film per qualche elemento – una scena improbabile, una battuta divertente, una performance scarsa – è possiible che l’incantesimo del sogno cinematico sia completamente rotto e che essi si perdano.

Da buon regista, Cobb è anche un bravo artista, il che significa che anche quando sta creando un sogno su un inseguimento su motoslitte, porta qualcosa di se stesso al suo interno. Mal. È l’impulso autorale, il bisogno di portare i propri interessi, ossessioni e problemi dentro a un film. È ciò che i migliori registi fanno. È significativo che Nolan lo veda come una sorta di problema; sospetto che un’altro regista avrebbe assegnato a Mal la parte dell’elemento speciale che rende Cobb così brillante.

Inception è così importante perchè è quello che i grandi film si sforzano di essere. Dopo aver visto un grande film si esce cambiati, con nuove idee piantate in testa, con le reti neurali risistemate a seconda di ciò che si è appena visto. A un livello inferiorie lo stesso Inception lo fa, con il pubblico che lascia la sala mormorando le proprie impressioni sulle percezioni e sui come il film li ha fatti sentire. Nuove idee, nuovi pensieri, nuovi punti di vista sono un souvenir più duraturo della matrice di un biglietto.

È possibile vedere Fischer, l’obiettivo, non come un pubblico ma come il personaggio che è stato posizionato nel film-sogno. A essere onesti, non ho ancora ben soldificato il mio pensiero sul posto che occupa Fischer nella rete allegorica, ma ciò che è importante è che la svolta di Fincher nella fortezza sulla neve è reale. Nonstante il fatto che suo padre non sia lì, nonstante il fatto che la trottola non è mai stata di fianco al letto del padre, le emozioni che prova Fischer sono genuine al 100 %. Non importa che il film che stiamo guardando non sia una storia reale, che siano solo persone ben pagate che mettono in piedi uno spettacolo – quando un film ti emoziona, lo fa per davvero. Le lacrime che piangi durante UP sono totalmente reali, anche se assolutamente niente di quello che vedi sullo schermo è mai esistito nel mondo fisico.

Per Cobb tutto ciò ha un significato profondo. Mentre Cobb non ha problemi con il padre (almeno per quanto ci è dato sapere), sta anche lui, come Fischer, facendo i conti con una perdita. Sta provando ad affrontare la morte della moglie*; il viaggio di Fischer riflette quello di Cobb anche se non ne è una copia esatta punto per punto. Ciò è importante per Nolan, che è solito fare film con forti componenti personali – che parlano di cose che ovviamente lo interessano o lo riguardano, ma non parlano direttamente di lui. Altri registi (Fellini) possono aver fatto film che sono velatamente autobiografici, ma non è questo che stanno facendo Nolan o Cobb. I film (o sogni) che stanno mettendo insieme riflettono ciò che stanno attraversando ma non sono facilmente “mappabili” su di loro. Parlando a “Film Comment”, Nolan dice che non è mai stato in psicanalisi. “Credo di utilizzare la regia per quello scopo. Ho una relazione profondissima con quello che faccio”.

Per molti aspetti Inception è una base che sorregge l’Inglorious Barterds della scorsa estate. In quel film Quentin Tarantino celebrava il modo in cui il cinema può cambiare il mondo, mentre in Incepion Nolan esamina i modi in cui il cinema, l’ultimo sogno condiviso, può cambiare l’individuo. L’intero film è un sogno, mentre i confini del film stesso, ma in senso più metaforico, sono il sogno di Nolan. Lui sogna Cobb, e trova nei suoi movimenti una rivelazione e risoluzione, proprio come Cobb sogna Fischer raggiungendo la catarsi e il cambiamento.

Il fatto che l’intero film sia un sogno non è una scappatoia o una perdita di tempo, ma una manifestazione definitiva dei temi e del significato del film. È tutta una finzione. Ma è tutto molto, molto reale. Ed è qualcosa che ogni singolo amante del film capirà implicitamente e completamente.

* vale davvero la pena notare che se si accetta che l’intero film sia un sogno Mal potrebbe non essere morta. Potrebbe semplicemente aver lasciato Cobb. La sofferenza che lui sta serbando nel profondo della sua mente non è meno reale sia che sia viva sia che sia morta – lui l’avrebbe comunque persa."
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Re: Inception (2010) di Christopher Nolan

Messaggio da Countermanda »

Ecco gli altri punti che avevo identificato e che non ricordavo:

Il personaggio di Michael Caine implora Cobb di tornare alla realtà, di svegliarsi. Durante l’inseguimento a Mombasa, Cobb prova a scappare lungo un vicolo, e i due edifici tra i quali sta correndo si stringono sempre più verso di lui: un classico momento di ansia tipica del sogno. Quando finalmente Cobb si libera, trova il personaggio di Ken Watanabe che lo aspetta, contro ad ogni logica. A parte la logica del sogno.

Molto nel film gira intorno a due temi, elementi unici per i sognatori che possono essere utilizzati per capire se qualcuno sta sognando o se è sveglio. Il Totem di Cobb è una trottola, che gira all’infinito quando è addormentato, e il fatto che la trottola smetta di girare in molti punti nel film è visto da molti come il segno che Cobb sia sveglio durante quelle scene. Il problema però è che la trottola non sempre è il totem di Cobb: lui l’ha presa da sua moglie, che si è uccisa perchè credeva che stessero ancora vivendo in un sogno. C’è più di una lieve possibilità che lei abbia ragione – si noti infatti che quando Cobb ricorda il suo suicidio lei si trova, stranamente, seduta sul cornicione dalla parte opposta della strada rispetto alla camera che avevano affittato. Si potrebbe pensare che Mal semplicemente abbia affittato un’altra stanza dall’altra parte della strada, ma la nozione più realistica è che lui si trovi in un sogno, con il dislivello fra i due che funge da metafora per la stiuazione dei due amanti. Quando Mal salta lascia la trottola nel mondo dietro di sé, e se avesse avuto ragione sul fatto che il mondo era tutto un sogno, il fatto che questa girasse o meno sarebbe stato insignificante. E’ un costrutto da sogno in ogni caso. Non c’è alcun modo per utilizzare la trottola come prova di realtà.


Inoltre viene detto che non si può usare il totem di un altro e in effetti non vediamo mai l'originale totem di Cobb
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Re: Inception (2010) di Christopher Nolan

Messaggio da giuphish »

A supporto della tesi è tutto (anche la scena finale) sogno segnalo questo link -> http://www.recensioniagogo.com/2010/10/ ... -film.html

:-9
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Re: Inception (2010) di Christopher Nolan

Messaggio da Viper2000 »

Dopo averlo rivisto ieri in blu-ray confermo che per me questo è proprio un gran bel film; mi piace tutto, l'idea lo sviluppo della storia, le musiche, gli attori.
Una delle mie scene preferite è il momento in cui si risvegliano sull'aereo, sono passate appena 10 ore di viaggio, ma i loro sguardi che si incrociano in quel modo danno l'idea di quanto tempo abbiano trascorso insieme in "realtà" e la soddisfazione per essere riusciti in un'impresa unica. :plauso
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Errix
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Re: Inception (2010) di Christopher Nolan

Messaggio da Errix »

rivisto ieri sera: confermo che è un bellissimo film, forse però un po' troppo lungo e un po' troppo complicato.

questa volta ho provato a guardarlo con l'ottica che il film è un sogno e non la realtà. gli "indizi" ci sono:
- il padre che dice a cobb di ritornare alla realtà
- cobb che scappa e si ritrova incastrato tra due palazzi
- la moglie che si trova dall'altra parte dell'albergo
- l'inspiegabile tecnologia del sogno condiviso


ma mi sembra troppo poco, rimango ancora convinto del contrario. prendiamo per esempio Mulholland Drive: nel finale vengono forniti allo spettatore tutti gli elementi per capire che ciò abbiamo visto prima era un sogno, vediamo la realtà e come questa è stata trasportata nel sogno. in Inception (nel caso fosse un sogno, dalla prima all'ultima sequenza), non possiamo sapere dov'è il confine sogno/realtà. abbiamo qualche indizio e un finale aperto.

comunque la teoria che Inception sia un film sul "fare i film" è molto affascinante :think insomma la definizione di "blockbuster d'autore" ci sta tutta
Parola di Roberto Carlino
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