Lo strano vizio della signora Wardh (1971) di Sergio Martino
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- Giapo
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Lo strano vizio della signora Wardh (1971) di Sergio Martino
LO STRANO VIZIO DELLA SIGNORA WARDH
Genere: Thriller
Censura: NR
Anno: 1970 (1971 secondo IMDB)
Durata: 96' (secondo il dvd), 98' (secondo IMDB e il Mereghetti)
Regia: Sergio Martino
Sceneggiatura: Vittorio Caronia, Ernesto Gastaldi, Eduardo Manzanos Brochero
Interpreti: George Hilton, Edwige Fenech, Conchita Airoldi, Manuel Gil, Carlo Alighiero, Ivan Rassimov
Fotografia: Emilio Foriscot, Floriano Trenker
Musiche: Nora Orlandi
Produzione: Antonio Crescenzi, Luciano Martino
La scheda su IMDB
TRAMA
Julie Wardh, una donna dalle tendenze sado-masochiste, dopo avere interrotto una morbosa relazione allacciata con il perverso Jean, cerca di condurre un'esistenza tranquilla accanto al marito Neil. Successivamente, trascurata dal marito e ricattata da Jean, Julie accetta la corte del giovane George, nella speranza di trovare nel nuovo legame sicurezza e tranquillità. Nel frattempo un serial killer fa strage di belle ragazze...
LA CRITICA UFFICIALE
Fusione di due filoni (il giallo erotico-coniugale stile Il dolce corpo di Deborah e il thriller ad alta tensione stile L'uccello dalle piume di cristallo), da cui nascerà un sottogenere che farà la fortuna dei fratelli Martino (Luciano è il produttore). In questo caso reggono sia la parte erotica (con la Fenech assai polposa) sia quella della paura, elegante e inventiva: tant'è che la scena del parco deserto verrà imitata da Argento in 4 mosche di velluto grigio. La sceneggiatura è di Eduardo Maria Brochero, Ernesto Gastaldi e Vittorio Caronia; e la raffica di sorprese finali funziona assai meglio che in altri casi. Musiche di Nora Orlandi.
IL MEREGHETTI
Primo film di Edwige Fenech con i fratelli Martino. Nascita di una lunga società. In realtà fu Sergio Martino a sceglierla per il ruolo di protagonista dopo che aveva girato delle nuove scene e rimontato l'edizione italiana di I peccati di Madame Bovary con Edwige Fenech. Poi, come la vide, il fratello Luciano la mise subito sotto contratto. Nato sulla scia di Il dolce corpo di Deborah, prodotto da Luciano Martino, subisce delle mutazioni di sceneggiatura dopo il successo straordinario di Dario Argento con L'uccello dalle piume di cristallo. La storia vede la povera Fenech sposata con un ricco borghese, amante clandestina di George Hilton, e terrorizzata da un ex-fidanzato, il cattivissimo Ivan Rassimov. E, intanto c'è un maniaco per le strade di Londra che uccide le mignotte. [...]
Notevoli le scene sadomaso in flash-back tra la Fenech e Rassimov che la tagliuzza coi cocci di bottiglia. Ricorda Sergio Martino: "Io ci inserii la figura dell'assassino viennese, per cercare di rendere ancora più ingarbugliata la matassa di una storia la cui conclusione poteva essere più anticipata di quanto non fosse prevedibile. Comunque ci sono un paio di sequenze nel film che, rivedendole, ancora mi attraggono molto, tipo quella del parco [...], fu bella anche l'idea del battito del cuore come commento musicale e anche quella del ghiaccio, una gag inventata da Ernesto Gastaldi" ("Nocturno"). Martino era alle prime armi e, come ricorda Ivan Rassimov, si faceva molto consigliare dall'operatore, Giancarlo Ferrando (possibile?).
STRACULT di Marco Giusti
ALTRE RECENSIONI SUL WEB
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RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Uno dei gialli all’italiana più celebrati dagli amanti del cinema di genere. Personalmente mi è piaciuto, anche se mi aspettavo molto di più da come ne ho sentito parlare: diretta con indiscutibile stile da Sergio Martino, è la storia del tormentato rapporto di una donna (Julie Wardh, interpretata da una quanto mai conturbante Edwige Fenech) con 3 uomini, ognuno dei quali sembra rappresentare un aspetto della sua esistenza: il torbido passato, il rassicurante presente e l’intrigante futuro. Mentre la signora Wardh si sente minacciata dall’uomo del passato che cerca di ricondurla entro il proprio lato oscuro, un serial killer si diverte a prendere rasoiate belle ragazze… Caratterizzato nella prima parte da un erotismo quasi visionario per i sogni/incubi della protagonista, a volte magari un po’ gratuito ma mai eccessivo o volgare, la storia gradualmente si trasforma in un thriller psicologico confondendo ad arte lo spettatore tra le ossessioni della ragazza vittima delle brutali attenzioni dell’uomo e gli omicidi del serial killer… L’aspetto più affascinante del film è senz’altro quello visivo, soprattutto nella sequenza dei sogni, la cui riuscita è dovuta in maniera determinante alla suggestiva colonna sonora di Nora Orlandi (utilizzata, tra le tante, da Quentin Tarantino nel suo Kill Bill Vol. 2).
Lo sviluppo un po’ lento della storia è compensato da una serie di colpi di scena che, anche se un po’ forzati e intuibili con la maturità di uno spettatore del 2000, risultano ben graditi dopo la lunga suggestione che caratterizza la prima parte.
Nel finale si vuole un po’ strafare e il gioco mostra la corda, peccato.
A conti fatti non è certo quel mezzo capolavoro che si dice, ma rimane sicuramente un film apprezzabilissimo e intrigante che vale la pena di essere visto.
Voto: 6,5
VOTI DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
Invisible 7
DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: Dania Film (Alan Young)
Distribuzione: Mondo Home Entertainment
Codice Area: 2
Visto Censura: Film per tutti
Tipo DVD: 5 - Singolo lato, singolo strato
Audio: Italiano mono e 5.1
Sottotitoli: Italiano
Formato Video: 16/9 - 2.35:1
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Trailer
QUALITÀ DELL'EDIZIONE
Video
Formato 2,35:1 originale anamorfico, abbastanza ben ripulito e privo di difetti particolari, sebbene non sia un esempio di nitidezza: tuttavia bisogna fare i conti con l'età del film e tutto sommato penso che a conti fatti la qualità sia più che soddisfacente
Audio
Presenti sia la traccia originale monofonica che quella 5.1. Riferendomi a quest'ultima, il suono è inevitabilmente poco dinamico ma molto nitido. Anche in questo caso la qualità, considerata l'età del film, è sostanzialmente molto buona.
Extra
Lato negativo del film: il contributo extra è inesistente a parte il quasi inutile trailer.
In definitiva un'edizione che dal punto di vista tecnico rende onore al film, non sono un esperto ma non so quanto si potesse fare di più.
Imperdonabile invece l'assoluta mancanza di extra.
Ultima modifica di Giapo il venerdì 31 agosto 2007, 7:58, modificato 7 volte in totale.
e la smetta di toccarmi il cu*o!
La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)
la vita è uno stato mentale
La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)
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- Madame Tetrallini
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Un podcast sul film
http://www.tempimoderni.com/db/dbnovita ... php?id=442
Comunque un'opera straordinaria a cominciare dalla musica di Nora Orlandi riprese anche da Tarantino
http://www.tempimoderni.com/db/dbnovita ... php?id=442
Comunque un'opera straordinaria a cominciare dalla musica di Nora Orlandi riprese anche da Tarantino
Segnalo l'edizione della noshame usa. Costa, se non ricordo male, una dozzina di euri ed è arricchita da interviste a Martino, Fenech,Hilton e lo sceneggiatore Gastaldi.
Eccola qui:
http://www.dvdpacific.com/item.asp?ID=663465
Eccola qui:
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Romperemo l'asfalto con dei giardini colorati
Ho inserito la rece di Stracult di Giusti, senza le parti spoiler (che, tanto per cambiare, erano pure sbagliate).
Non ho inserito la rece di Morandini perché sono due righe, peraltro con spoiler. In definitiva, Morandini lo definisce un "giallo sciocco e morbosetto" e gli assegna una stellina come voto.
Giapo, ti mando la cover per email.
Non ho inserito la rece di Morandini perché sono due righe, peraltro con spoiler. In definitiva, Morandini lo definisce un "giallo sciocco e morbosetto" e gli assegna una stellina come voto.
Giapo, ti mando la cover per email.
Ultima modifica di Invisible il sabato 1 settembre 2007, 14:56, modificato 1 volta in totale.
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."
"It's the most horrible thing I've ever seen in my life!"
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- Dick Laurent
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Domani, se ho tempo, posterò una mia rece.Machina ha scritto:Non l'ho mai visto, ma mi intriga parecchio...
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LO STRANO VIZIO DELLA SIGNORA WARDH
Thriller che parrebbe voler condiscendere alle elucubrazioni, citando Freud dal primo minuto: «Il fatto stesso che il comandamento ci dica "non ammazzare" ci rende consapevoli e certi che noi discendiamo da una ininterrotta catena di generazioni di assassini, il cui amore per uccidere era nel loro sangue, come forse è anche nel nostro».
In effetti, il motore della narrazione è l'ibridazione di Eros e Thanatos, con l'abusata formula dell'omicida depravato che trae godimento dal colpire a morte gli agognati corpi di donne bellissime. La signora Wardh, una Edwige Fenech "focosa" ed "efficace" nella parte della protagonista, è angustiata da un passato non limpido e fremente di pulsioni peccaminose, perché "niente unisce di più di un vizio in comune".
Largo, quindi, ai nudi delle attrici, ma le immagini non volgono all'oscenità: la libidine è "sublimata", rifinita dalla forma scenica.
L'andatura del film è blanda, i modi rarefatti, soffusi di preziosismi. Il regista Martino, che promette "ebbrezza, paura e grandi tuffi al cuore", sa fare il proprio mestiere, magari esagera nell'imbrogliare le carte. Di sicuro, Lo strano vizio è più "sanguigno" di quel che si pensi, e si rivelò fecondo di idee finanche per l'argentiano 4 mosche di velluto grigio.
VOTO: 7
Insomma, è un DVD da avere.
Thriller che parrebbe voler condiscendere alle elucubrazioni, citando Freud dal primo minuto: «Il fatto stesso che il comandamento ci dica "non ammazzare" ci rende consapevoli e certi che noi discendiamo da una ininterrotta catena di generazioni di assassini, il cui amore per uccidere era nel loro sangue, come forse è anche nel nostro».
In effetti, il motore della narrazione è l'ibridazione di Eros e Thanatos, con l'abusata formula dell'omicida depravato che trae godimento dal colpire a morte gli agognati corpi di donne bellissime. La signora Wardh, una Edwige Fenech "focosa" ed "efficace" nella parte della protagonista, è angustiata da un passato non limpido e fremente di pulsioni peccaminose, perché "niente unisce di più di un vizio in comune".
Largo, quindi, ai nudi delle attrici, ma le immagini non volgono all'oscenità: la libidine è "sublimata", rifinita dalla forma scenica.
L'andatura del film è blanda, i modi rarefatti, soffusi di preziosismi. Il regista Martino, che promette "ebbrezza, paura e grandi tuffi al cuore", sa fare il proprio mestiere, magari esagera nell'imbrogliare le carte. Di sicuro, Lo strano vizio è più "sanguigno" di quel che si pensi, e si rivelò fecondo di idee finanche per l'argentiano 4 mosche di velluto grigio.
VOTO: 7
Concordo. Tuttavia, nel complesso mi è piaciuto, soprattutto se si fa il confronto con altri "thriller all'italiana" del periodo. Infatti, credo sia il miglior film di Martino (ad esempio, l'altrettanto rinomato Tutti i colori del buio è, per me, inferiore sotto molti aspetti).click ha scritto:Film certamente "cult" e più volte fonte d'ispirazione per altri registi. Devo però dire che fatta eccezione per alcune scene (come la sopracitata scena del parco), nell'insieme questa pellicola non mi ha particolarmente colpito. Troppe sottotrame attenuano in più di un'occasione la tensione.
Insomma, è un DVD da avere.
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Re: Lo strano vizio della signora Wardh (1971) di Sergio Martino
L'edizione Alan Young è andata fuori catalogo da tempo. Adesso c'è una nuova edizione Aegida/Sony Pictures, con la copertina leggermente diversa. Qualcuno sa in cos'altro differisce questa edizione della Sony?
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."
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Re: Lo strano vizio della signora Wardh (1971) di Sergio Martino
Mi unisco a Inv.