Capisco. Però ripensateci sulla confezione!
[Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
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Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Saimo, avete mai pensato, sempre che sia possibile, all'edizione restaurata e integrale (fatta 2 anni fa con la Cineteca) di "Harlem" di Gallone? Tra l'altro ad aprile La nave di Teseo pubblica un libro in collaborazione con CSC:
LUCA MARTERA
HARLEM
Morte agli italiani
collana i Fari, pp. 200, 17 euro, illustrato
Tutti i segreti del film più censurato della storia del cinema italiano. Realizzato in collaborazione con CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia.
Harlem è il film più razzista, antisemita e anti-americano dell’intera storia del nostro cinema. Di fatto è stata la risposta della cinematografia fascista ai film di propaganda del Terzo Reich come Suss l’ebreo e L’ebreo errante. Il film ebbe un immediato successo alla sua uscita nel 1943, nonostante la situazione militare si stesse aggravando, ma l’arrivo degli americani e la fine della guerra ne interruppero la circolazione. Dato il contesto storico, Harlem si e aggiudicato però anche un altro primato, quello di film italiano più censurato di sempre. Un rimontaggio e il taglio di ben 31 minuti di girato hanno rovesciato gli obiettivi iniziali e lo hanno trasformato nel film che possiamo vedere oggi, un film sportivo sul pugilato, che ebbe anche un certo successo nelle sale con il nuovo titolo Knock-out. Il contesto in cui viene girato, i trucchi politici, i finanziamenti, il coinvolgimento di prigionieri di guerra, la produzione e la distribuzione rendono la vicenda di Harlem una storia singolare di importante valenza storica.
ciaooo e grazie
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Harlem è il film più razzista, antisemita e anti-americano dell’intera storia del nostro cinema. Di fatto è stata la risposta della cinematografia fascista ai film di propaganda del Terzo Reich come Suss l’ebreo e L’ebreo errante. Il film ebbe un immediato successo alla sua uscita nel 1943, nonostante la situazione militare si stesse aggravando, ma l’arrivo degli americani e la fine della guerra ne interruppero la circolazione. Dato il contesto storico, Harlem si e aggiudicato però anche un altro primato, quello di film italiano più censurato di sempre. Un rimontaggio e il taglio di ben 31 minuti di girato hanno rovesciato gli obiettivi iniziali e lo hanno trasformato nel film che possiamo vedere oggi, un film sportivo sul pugilato, che ebbe anche un certo successo nelle sale con il nuovo titolo Knock-out. Il contesto in cui viene girato, i trucchi politici, i finanziamenti, il coinvolgimento di prigionieri di guerra, la produzione e la distribuzione rendono la vicenda di Harlem una storia singolare di importante valenza storica.
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Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Mi associo alla richiesta. Sarebbe magnifico avere qualche bella versione restaurata di film italiani anni '40 e '50! Io sarei tra i primi acquirenti di sicuro. Mi pare che "Harlem" sia passato su RaiTre la scorsa estate, di notte, ma ignoro in quale versione.edmond dantes ha scritto: ↑martedì 16 marzo 2021, 19:07 Saimo, avete mai pensato, sempre che sia possibile, all'edizione restaurata e integrale (fatta 2 anni fa con la Cineteca) di "Harlem" di Gallone?
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Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Il film è molto interessante ma credo che i diritti siano della Ripley's, quindi mi aspetto che prima o poi lo pubblichino loro in DVD, magari nella collana Perduti nel buio.edmond dantes ha scritto: ↑martedì 16 marzo 2021, 19:07 Saimo, avete mai pensato, sempre che sia possibile, all'edizione restaurata e integrale (fatta 2 anni fa con la Cineteca) di "Harlem" di Gallone?
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Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Grazie. A me ,comunque, sembra che rispetto agli altri paesi, la Francia per esempio, in Italia i film restaurati stentino a guadagnare il mercato home video (mi viene in mente "Operazione San Gennaro", ma ci sono anche altri titoli di più peso) probabilmente perché gli aventi diritto (01 su titoli Titanus, per esempio) non abbiano volontà di rifare nuove e migliori edizioni.
Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Sì, è vero, il problema è sempre quello degli aventi diritto che non hanno un interesse concreto a rieditare vecchi film di catalogo, soprattutto in un mercato minuscolo come il nostro. Su questi temi io mi sono confrontato in prima persona con diverse società italiane, ma è davvero faticoso fargli comprendere il valore (anche promozionale) che può avere un'edizione home video restaurata. Il confronto con altri paesi europei purtroppo è impietoso, ma c'è anche da dire che in Francia, per esempio, molti editori usufruiscono automaticamente di importanti finanziamenti pubblici, impensabili qui da noi. Direi comunque che, pur con tutte le difficoltà del caso, ci sono ancora eccezioni lodevoli come la Ripley's, che fra DVD e passaggi a Fuori Orario sta rimettendo in circolo molti titoli invisibili.
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Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Grazie. In effetti sui dvd francesi, anche quelli non del passato, appare spesso se non sempre :con il contributo del CSC. Gli aventi diritto non comprendono che con i sub ( mettiamo: spagnolo, inglese, francese e tedesco) si aprirebbe loro una buona fetta di mercato on line, così come anche gli stranieri non inseriscono i sub italiani Mah.
P.S. : per i sub credo che esistano diritti specifici. Ma non conosco i termini. Qualcuno può spiegarmi?
P.S. : per i sub credo che esistano diritti specifici. Ma non conosco i termini. Qualcuno può spiegarmi?
Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Il contributo è concesso dal CNC (Centre National du Cinéma) e in pratica viene erogato automaticamente a tutti gli editori che soddisfano dei requisiti minimi, in proporzione al numero dei titoli previsti per ogni stagione. Il finanziamento peraltro non si applica solo ai classici del cinema francese, ma anche a prodotti più recenti e/o di valore culturale diciamo pure "discutibile" (compresi, per dire, i vecchi cofanetti di Gamera). Un meccanismo semplicemente impensabile qui in Italia.
Per i sottotitoli, nel momento in cui si comprano i diritti di un film per determinato paese, di solito nel contratto viene specificato quali lingue è possibile inserire nell'edizione. Questo, almeno in teoria, per evitare di interferire con le vendite in altri paesi. Diciamo comunque che, per esperienza diretta, l'aggiunta di sottotitoli in lingue straniere non è che moltiplichi direttamente il numero delle copie vendute. Indubbiamente però può aiutare alcuni film meno noti a costruirsi una propria reputazione presso il pubblico cinefilo internazionale. In questo senso io parlerei più che altro di funzione "promozionale".
Per i sottotitoli, nel momento in cui si comprano i diritti di un film per determinato paese, di solito nel contratto viene specificato quali lingue è possibile inserire nell'edizione. Questo, almeno in teoria, per evitare di interferire con le vendite in altri paesi. Diciamo comunque che, per esperienza diretta, l'aggiunta di sottotitoli in lingue straniere non è che moltiplichi direttamente il numero delle copie vendute. Indubbiamente però può aiutare alcuni film meno noti a costruirsi una propria reputazione presso il pubblico cinefilo internazionale. In questo senso io parlerei più che altro di funzione "promozionale".
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Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
E' una lunga storia quella dei sottotitoli e dell'importanza che essi possono o non possono avere nell'economia generale di un prodotto audiovisivo (vendite, prestigio, costi). Prima di aggiungere le mie considerazioni, però, mi piacerebbe avere - se possibile - da un esperto come Saimo un paio di informazioni da cui potrebbe dipendere, almeno in parte, la validità dei miei pensieri in merito. Le mie curiosità sono:Saimo ha scritto: ↑giovedì 18 marzo 2021, 16:29 Per i sottotitoli, nel momento in cui si comprano i diritti di un film per determinato paese, di solito nel contratto viene specificato quali lingue è possibile inserire nell'edizione. Questo, almeno in teoria, per evitare di interferire con le vendite in altri paesi. Diciamo comunque che, per esperienza diretta, l'aggiunta di sottotitoli in lingue straniere non è che moltiplichi direttamente il numero delle copie vendute. Indubbiamente però può aiutare alcuni film meno noti a costruirsi una propria reputazione presso il pubblico cinefilo internazionale. In questo senso io parlerei più che altro di funzione "promozionale".
1. Nell'acquisto dei diritti per la produzione di un audiovisivo (dvd, blu-ray, 4K), quanto può costare mediamente l'inclusione dei sottotitoli in inglese (la lingua in cui è girata la maggior parte dei film di produzione occidentale) eventualmente già pronti oppure recuperati da altre fonti, sia come diritti di copyright sia come aggiunta al master di produzione del prodotto finale? (non parlo della trascrizione da parte del produttore locale).
02. Sempre nella produzione di un audiovisivo, quanto può incidere più o meno l'inclusione di sottotitoli nella lingua locale (se già forniti dagli aventi diritto)? Quanto, invece, la trascrizione degli stessi se non disponibili altrove?
Non so se sarà possibile avere una risposta anche solo approssimativa a quanto sopra, ma certo mi piacerebbe farmi un'idea in merito. Mi rendo anche conto che la cosa potrebbe essere complessa da spiegare, o avere molte variabili, ma se solo si riuscisse a suggerire qualche parametro di costi...

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Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
grazie. Il mio refuso sul Centro francese forse è freudiano o autarchico.Saimo ha scritto: ↑giovedì 18 marzo 2021, 16:29 Il contributo è concesso dal CNC (Centre National du Cinéma) e in pratica viene erogato automaticamente a tutti gli editori che soddisfano dei requisiti minimi, in proporzione al numero dei titoli previsti per ogni stagione. Il finanziamento peraltro non si applica solo ai classici del cinema francese, ma anche a prodotti più recenti e/o di valore culturale diciamo pure "discutibile" (compresi, per dire, i vecchi cofanetti di Gamera). Un meccanismo semplicemente impensabile qui in Italia.
Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Difficile rispondere concretamente alla domanda, nel senso che in questo settore non esiste nessun tipo di tariffario fisso, per cui i costi di acquisizione variano da film a film e spesso non sono necessariamente correlati al valore artistico o commerciale del titolo in sé. Per intenderci, noi paradossalmente abbiamo pagato i diritti per Fritz Lang meno di quelli per Maurizio Nichetti. Ogni volta, quindi, va intavolata un'apposita discussione con l'avente diritto, che in molti casi semplicemente non è disposto ad autorizzare l'inclusione di sottotitoli in inglese. Che fare in tal caso? Rinuncio a pubblicare Tiro al piccione solo perché non posso mettere i sottotitoli in inglese? E se invece per includerli mi chiedono 1000 euro in più, ne vale davvero la pena? Non a caso, le poche label italiane (ma anche francesi) che di tanto in tanto pubblicano film classici con sottotitoli in inglese sono quelle che detengono i diritti mondiali sulla propria library (Ripley's, Cristaldi, Minerva).zasor56 ha scritto: ↑giovedì 18 marzo 2021, 21:32 E' una lunga storia quella dei sottotitoli e dell'importanza che essi possono o non possono avere nell'economia generale di un prodotto audiovisivo (vendite, prestigio, costi). Prima di aggiungere le mie considerazioni, però, mi piacerebbe avere - se possibile - da un esperto come Saimo un paio di informazioni da cui potrebbe dipendere, almeno in parte, la validità dei miei pensieri in merito. Le mie curiosità sono:
1. Nell'acquisto dei diritti per la produzione di un audiovisivo (dvd, blu-ray, 4K), quanto può costare mediamente l'inclusione dei sottotitoli in inglese (la lingua in cui è girata la maggior parte dei film di produzione occidentale) eventualmente già pronti oppure recuperati da altre fonti, sia come diritti di copyright sia come aggiunta al master di produzione del prodotto finale? (non parlo della trascrizione da parte del produttore locale).
02. Sempre nella produzione di un audiovisivo, quanto può incidere più o meno l'inclusione di sottotitoli nella lingua locale (se già forniti dagli aventi diritto)? Quanto, invece, la trascrizione degli stessi se non disponibili altrove?
Per i film recenti invece c'è una maggiore elasticità e, per fare un esempio, mi pare che 01 includa spesso i sottotitoli in inglese per i film di produzione italiana, proprio perché in questo caso se ne riconosce il valore "promozionale" per la diffusione all'estero (vedi Hammamet, Il primo re, Ammore e malavita, Santiago, Italia...).
Premetto che, sui film del passato, non capita poi così spesso che l'avente diritto abbia già disponibili i sottotitoli in italiano (a meno che, ovviamente, non si tratti di un film già precedentemente pubblicato in DVD). Sul budget, diciamo che il lavoro di traduzione e adattamento ha dei costi fissi, non trascurabili ma anche molto variabili, che dipendono soprattutto dal grado di precisione. Innanzitutto bisogna distinguere fra sottotitoli fedeli alla versione originale e sottotitoli che invece si limitano a trascrivere il doppiaggio locale (in inglese questi ultimi vengono dispregiativamente chiamati "dubtitles"). Quando anni fa collaboravo con Ripley's, ricordo per esempio migliaia di euro spesi per tradurre direttamente dal giapponese in italiano, rivolgendosi a esperti di madrelingua capaci di restituire le sfumature del parlato originale. So che i puristi non saranno (giustamente) d'accordo, ma francamente per la Penny quando abbiamo dovuto sottotitolare film parlati in svedese o mandarino abbiamo sempre usato come riferimento una pre-esistente traduzione in inglese. Non è la soluzione migliore, ma rispetto ai nostri budget è sempre stato l'unico compromesso praticabile.02. Sempre nella produzione di un audiovisivo, quanto può incidere più o meno l'inclusione di sottotitoli nella lingua locale (se già forniti dagli aventi diritto)? Quanto, invece, la trascrizione degli stessi se non disponibili altrove?
(Poi, come sappiamo, ci sono editori italiani che, pur di risparmiare 100 euro, non mettono nemmeno i sottotitoli in italiano per coprire i buchi del doppiaggio, ma quello è un altro girone, su cui personalmente preferirei stendere un velo pietoso)
Per la verità è un errore abbastanza frequente, anche perché tutte queste sigle si somigliano un po' troppo. Figurati che, per limitarci all'Italia, io lavoro con due diversi CSC, il Centro Sperimentale di Cinematografia e il Centro Studi Cinematografici, che non c'entrano niente uno con l'altro. Un minimo di varietà non guasterebbe.edmond dantes ha scritto: ↑giovedì 18 marzo 2021, 22:16grazie. Il mio refuso sul Centro francese forse è freudiano o autarchico.Saimo ha scritto: ↑giovedì 18 marzo 2021, 16:29 Il contributo è concesso dal CNC (Centre National du Cinéma) e in pratica viene erogato automaticamente a tutti gli editori che soddisfano dei requisiti minimi, in proporzione al numero dei titoli previsti per ogni stagione. Il finanziamento peraltro non si applica solo ai classici del cinema francese, ma anche a prodotti più recenti e/o di valore culturale diciamo pure "discutibile" (compresi, per dire, i vecchi cofanetti di Gamera). Un meccanismo semplicemente impensabile qui in Italia.
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Re: [Collane] Chiaroscuro (Penny Video - Cineteca Nazionale)
Un enorme "grazie" a Saimo per la veloce e puntuale risposta
Non era facile, come prevedevo, dare una risposta precisa alle mie domande, perchè è propria la natura stessa della cosa ad essere sfuggente per le tante variabili che la compongono. Nondimeno, ho capito qualcosa di più, anche se continuo ad avere diverse perplessità in merito (ma questo non ha nulla a che fare con la risposta di Saimo).
Proverò ora ad ordinare alcune mie considerazioni sull'argomento "sottotitoli", e magari aprirò un thread apposito (devo ancora capire dove) perchè l'argomento non riguarda la sezione "Penny Video" ma il mondo degli audiovisivi in generale, in modo che ciascuno possa dire la propria se lo riterrà opportuno.



Non era facile, come prevedevo, dare una risposta precisa alle mie domande, perchè è propria la natura stessa della cosa ad essere sfuggente per le tante variabili che la compongono. Nondimeno, ho capito qualcosa di più, anche se continuo ad avere diverse perplessità in merito (ma questo non ha nulla a che fare con la risposta di Saimo).
Proverò ora ad ordinare alcune mie considerazioni sull'argomento "sottotitoli", e magari aprirò un thread apposito (devo ancora capire dove) perchè l'argomento non riguarda la sezione "Penny Video" ma il mondo degli audiovisivi in generale, in modo che ciascuno possa dire la propria se lo riterrà opportuno.
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