Innocente, di John Grisham

Un ottimo ritorno dell'inventore del legal thriller, dopo il deludente Broker.
Non un romanzo di fantasia, come suo solito, ma una cronaca appassionante di un fatto realmente accaduto: le incredibili vicende giudiziarie di un balordo (ma non un assassino) condannato ingiustamente a morte...
Molto commovente il finale.
Davvero un bel lavoro.

Che fine ha fatto Mr.Y? di Scarlett thomas



Appena finito....bbah, un mix di filosofia da 4 soldi, new wave, viaggi mentali/virtuali, protagonista un pò zoccola.......potevo tranquillamente evitarmelo! Già leggo pochissimi romanzi, poi se mi metto a leggere ste stronzate....!

Ti stai preparando? Fai pratica con qualche neonato per vedere se hai capito il linguaggio?

rivolgiti al fratello di Homer, lui sa come fare

Countermanda ha scritto:Ti stai preparando?

Sono solo a metà, ma posso dire che è un gran bel libro!

Al crepuscolo, di Stephen King

Ultima raccolta di racconti del Re, superiore al precedente, modesto lavoro (Tutto è fatidico).
13 discrete storie tra le quali emergono però un paio di ottimi lavori: il migliore (il titolo è semplicemente N) è anche l'ultimo scritto in ordine di tempo.
E' un racconto vecchio stile, alla Lovecraft, che ci fa ben sperare sui momenti di ispirazione che ancora folgorano il maestro. O così sembra...
Nonostante questo giudizio positivo, lo raccomando solo ai fan dello scrittore.

Platone è meglio del Prozac, di Lou Marinoff

Classico manuale di self-help americano, un po' superficiale ma vivace e intrigante: un bestseller, quindi...
L'autore (aspramente criticato da alcuni suoi colleghi, non so dire se a torto o a ragione) ha comunque il pregio di ri/avvicinare alla filosofia chi ne è a digiuno, cercando di offrire soluzioni filosofiche a problemi esistenziali...
Non so se questo lavoro sia illuminante o meno, però mi ha incuriosito su certi autori che col tempo ho dimenticato o che non conoscevo affatto.
Le brillanti citazioni di un filosofo americano di cui ignoravo l'esistenza (Hanry David Thoreau) mi hanno indotto a recuperarne i lavori più noti.
E se un libro porta un piccolo frutto come questo, per come la vedo io, non si può dire che sia stato scritto invano.

Chob... non mi starai diventando filosofo...

Già eri mio collega di "monnezza"... ma ora pure filosofo...

Invisible ha scritto:Chob... non mi starai diventando filosofo...

Già eri mio collega di "monnezza"... ma ora pure filosofo...

Non c'è pericolo!
Leggerò solo qualcosa di Thoreau e poi tornerò a vegetare...

P.S.
Per la cronaca, un'oretta fa ho comprato un thriller della moglie di King...
Dormi pure tranquillo!

Ho quasi finito di leggere (mi mancano le ultime 40 pagine) "Come Dio comanda" di Ammaniti. Contemporaneamente sto leggendo "Una vita da lettore" di Nick Hornby (che ho preso subito dopo aver finito "Shakespeare scriveva per soldi" dello stesso autore). E ieri sera ho iniziato "Mr. Vertigo" di Paul Auster. E' un periodo di grandi e soddisfacenti letture.

sandman ha scritto:Ho quasi finito di leggere (mi mancano le ultime 40 pagine) "Come Dio comanda" di Ammaniti. Contemporaneamente sto leggendo "Una vita da lettore" di Nick Hornby (che ho preso subito dopo aver finito "Shakespeare scriveva per soldi" dello stesso autore). E ieri sera ho iniziato "Mr. Vertigo" di Paul Auster. E' un periodo di grandi e soddisfacenti letture.

Se non l'hai visto, recupera anche il film: molto buono come lavoro.

Hornby è proprio simpatico! Ho letto Non buttiamoci giù ma devo rimediare anche Un ragazzo e Alta fedeltà.

Chobin ha scritto:

sandman ha scritto:Ho quasi finito di leggere (mi mancano le ultime 40 pagine) "Come Dio comanda" di Ammaniti. Contemporaneamente sto leggendo "Una vita da lettore" di Nick Hornby (che ho preso subito dopo aver finito "Shakespeare scriveva per soldi" dello stesso autore). E ieri sera ho iniziato "Mr. Vertigo" di Paul Auster. E' un periodo di grandi e soddisfacenti letture.

Se non l'hai visto, recupera anche il film: molto buono come lavoro.

Hornby è proprio simpatico! Ho letto Non buttiamoci giù ma devo rimediare anche Un ragazzo e Alta fedeltà.

Sì, il film lo vedrò una volta finito il libro.
Di Hornby, invece, avevo già letto "Altà fedeltà" (un must) e "Un ragazzo" (da cui il buon film con Hugh Grant). I due ultimi libri letti ultimamente sono delle raccolte di articoli pubblicati sul "The Believer". Hornby cura una rubrica letteraria in cui dovrebbe recensire libri. In realtà, molto spesso, la utilizza come pretesto per parlare d'altro. Molto interessante.

sandman ha scritto: Sì, il film lo vedrò una volta finito il libro.

Immaginavo!

Di Hornby, invece, avevo già letto "Altà fedeltà" (un must) e "Un ragazzo" (da cui il buon film con Hugh Grant). I due ultimi libri letti ultimamente sono delle raccolte di articoli pubblicati sul "The Believer". Hornby cura una rubrica letteraria in cui dovrebbe recensire libri. In realtà, molto spesso, la utilizza come pretesto per parlare d'altro. Molto interessante.

Però... non lo sapevo.
Alta fedeltà è piaciuto molto anche al nostro Horry.
Dovrò recuperarlo per forza.

bellissimo!

Sembra bello, Lor!
Fosse uscito ai miei tempi, oggi non starei così...

Giacomo Papi non è il padre di Enrico, vero?

Chobin ha scritto:Sembra bello, Lor!
Fosse uscito ai miei tempi, oggi non starei così...

Dr. Chandra ha scritto:Giacomo Papi non è il padre di Enrico, vero?

certo che no! (è del 68)

La trappola, di Tabitha King

Modesto thriller della moglie di Stephen King, su un soggetto ormai abusato e privo di qualunque attrattiva: i soliti tre balordi topi d'appartamento che terrorizzano una famigliola isolata...
Non male lo stile, ma scontato lo sviluppo e molto affrettato il finale.
Unico titolo della scrittirice/poetessa del Maine ad essere stato tradotto (neanche tanto bene) in Italia.
Trascurabile.

sì ma il libro è precedente a Funny games e simili (forse anche al remake di Ore disperate, ma non all'originale temo)
così, giusto per correttezza, io il libro ce l'ho ma non l'ho mai letto, diciamo che non ha molto senso che la moglie di Stephen King pubblichi un thriller, sarà brutto dirlo ma è così

Hai ragione, però Arancia meccanica viene ancor prima...
Concordo sul "nonsense" dell'operazione...
Pare invece che i due figli del vecchio Stephen non scrivano affatto male, soprattutto quello che si dice si sia fatto le ossa usando a lungo uno pseudonimo (vincendo premi e convincendo la critica), per non sfruttare il cognome paterno... ma di questo misterioso Joe Hill (mi pare si chiami così) non ho nulla.

non sapevo che i figli scrivessero
beh, finchè riescono a mantenere l'anonimato bene, sennò il nonsense si estende anche a loro, altrimenti passeremmo solo per maschilisti
il nonsense per me deriva dal fatto che uno legge King e subito pensa a Stephen, allora o fai qualcosa di molto diverso oppure è impossibile non paragonare, e siccome il successo del padre è leggendario e decisamente insuperabile.... a prescindere dai meriti uno ci rimane fregato