Burn After Reading (2008) di Ethan e Joel Coen
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Burn After Reading (2008) di Ethan e Joel Coen
Burn After Reading
Ritornano dopo soli sei mesi (ma Non è un paese per vecchi era già pronto dal precedente festival di Cannes) i Coen e sono ancora una volta in gran forma, alle prese con un tema a loro non totalmente nuovo come l'idiozia del fato, del mondo e di quelli che lo abitano.
Ci sono i nostri scapestrati 'eroi', interpretati da Frances McDormand e Brad Pitt, che nella palestra in cui lavorano trovano un cd con preziose informazioni riservate dei servizi segreti, in realtà una autobiografia scritta dall'agente Cox (Malkovich), che i due vogliono ricattare, dopo essere stato licenziato perché alcolista. La moglie di quest'ultimo (Swinton) se la fa invece con l'ex guardia del corpo Pfanner (Clooney), paranoico con la mania del 'sesso in rete', della corsetta-che fa subito dopo le sue 'avventure'- che guarda caso comincia a frequentare anche la donna della palestra. Intanto il capo di quest'ultima (Jenkins) vuole cercare di venire a fondo nella situazione. Il presidente della CIA (Simmons) vorrebbe capire cosa sta succedendo, ma è veramente difficile...
Non ci troviamo di fronte a un'altra genialata come Il grande Lebowski, ma Burn After Reading rimane comunque la commedia migliore dell'anno, pur con la sua dose di amarezza e tragedia. In mezzo c'è pure l'ossessione del bello da parte dei protagonisti e la totale (o quasi) mancanza di cervello: non solo Pitt è l'esempio dell'atletico idiota che ha visto troppi film di spionaggio-basta vedere la sua esilarante telefonata all'ex agente Cox per ricattarlo-, anche McDormand ha intenzione di sottoporsi a certi interventi di chirurgia plastica per sembrare più giovane. La Swinton è al tempo stesso splendida e completamente anaffettiva, con quella freddezza e quel portamento che l'hanno resa grande attrice (forse l'unica erede delle dark lady anni '40). E' un film quindi prevalentemente 'd'attori' in cui ognuno offre veramente il massimo, vedi Brad Pitt mai visto così 'spiritato' dai tempi delle 12 scimmie e grandi caratteristi come J.K. Simmons e J.R. Horne, aggiungete un montaggio serratissimo, un'ottima colonna sonora del fidato Burwell e qualche inserimento volgare (!) assolutamente inaspettato che non sarebbe venuto in mente neanche ai Farrelly. Questo è Burn After Reading: mica poco.
7,5
"E anche oggi abbiamo abbiamo imparato la lezione da quello che abbiamo fatto... Se solo avessi capito cosa" (J.K. Simmons)
Ritornano dopo soli sei mesi (ma Non è un paese per vecchi era già pronto dal precedente festival di Cannes) i Coen e sono ancora una volta in gran forma, alle prese con un tema a loro non totalmente nuovo come l'idiozia del fato, del mondo e di quelli che lo abitano.
Ci sono i nostri scapestrati 'eroi', interpretati da Frances McDormand e Brad Pitt, che nella palestra in cui lavorano trovano un cd con preziose informazioni riservate dei servizi segreti, in realtà una autobiografia scritta dall'agente Cox (Malkovich), che i due vogliono ricattare, dopo essere stato licenziato perché alcolista. La moglie di quest'ultimo (Swinton) se la fa invece con l'ex guardia del corpo Pfanner (Clooney), paranoico con la mania del 'sesso in rete', della corsetta-che fa subito dopo le sue 'avventure'- che guarda caso comincia a frequentare anche la donna della palestra. Intanto il capo di quest'ultima (Jenkins) vuole cercare di venire a fondo nella situazione. Il presidente della CIA (Simmons) vorrebbe capire cosa sta succedendo, ma è veramente difficile...
Non ci troviamo di fronte a un'altra genialata come Il grande Lebowski, ma Burn After Reading rimane comunque la commedia migliore dell'anno, pur con la sua dose di amarezza e tragedia. In mezzo c'è pure l'ossessione del bello da parte dei protagonisti e la totale (o quasi) mancanza di cervello: non solo Pitt è l'esempio dell'atletico idiota che ha visto troppi film di spionaggio-basta vedere la sua esilarante telefonata all'ex agente Cox per ricattarlo-, anche McDormand ha intenzione di sottoporsi a certi interventi di chirurgia plastica per sembrare più giovane. La Swinton è al tempo stesso splendida e completamente anaffettiva, con quella freddezza e quel portamento che l'hanno resa grande attrice (forse l'unica erede delle dark lady anni '40). E' un film quindi prevalentemente 'd'attori' in cui ognuno offre veramente il massimo, vedi Brad Pitt mai visto così 'spiritato' dai tempi delle 12 scimmie e grandi caratteristi come J.K. Simmons e J.R. Horne, aggiungete un montaggio serratissimo, un'ottima colonna sonora del fidato Burwell e qualche inserimento volgare (!) assolutamente inaspettato che non sarebbe venuto in mente neanche ai Farrelly. Questo è Burn After Reading: mica poco.
7,5
"E anche oggi abbiamo abbiamo imparato la lezione da quello che abbiamo fatto... Se solo avessi capito cosa" (J.K. Simmons)
- Dr. Chandra
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film PESSIMO
voto: 3
sceneggiatura vuota e ridicola, regia piatta che arranca, attori penosi (non è colpa loro, non c'è nessun personaggio da interpretare), musica inutilmente drammatica e rimbombante
se non fosse per i nomi che ci sono dietro una "pellicola" del genere non la manderebbero nemmeno sul più oscuro canale via cavo della lettonia
mi costerna e mi affligge vedere come i coen siano potuti cadere così in basso, spero che un ictus li colga e ponga fine alla loro miseria
non fa neanche ridere, non una sola volta
evitatelo con passione
voto: 3
sceneggiatura vuota e ridicola, regia piatta che arranca, attori penosi (non è colpa loro, non c'è nessun personaggio da interpretare), musica inutilmente drammatica e rimbombante
se non fosse per i nomi che ci sono dietro una "pellicola" del genere non la manderebbero nemmeno sul più oscuro canale via cavo della lettonia
mi costerna e mi affligge vedere come i coen siano potuti cadere così in basso, spero che un ictus li colga e ponga fine alla loro miseria
non fa neanche ridere, non una sola volta
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Porca vacca, dottore. stavolta ci sei andato pesanteDr. Chandra ha scritto:film PESSIMO
voto: 3
sceneggiatura vuota e ridicola, regia piatta che arranca, attori penosi (non è colpa loro, non c'è nessun personaggio da interpretare), musica inutilmente drammatica e rimbombante
se non fosse per i nomi che ci sono dietro una "pellicola" del genere non la manderebbero nemmeno sul più oscuro canale via cavo della lettonia
mi costerna e mi affligge vedere come i coen siano potuti cadere così in basso, spero che un ictus li colga e ponga fine alla loro miseria
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Say, where did I see this guy?
In Red River?
Or A Place in the Sun?
Maybe the Misfits?
Or From Here to Eternity?
Saluti, B.
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Saluti, B.
- Dr. Chandra
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Alla fine del primo tempo un mio amico mi ha chiesto un commento: Ho risposto "Una mezza cazzata" alla fine del film, alla stessa domanda "una cazzata intera". Questo film sembra un misto mal riuscito tra Intolerable Cruelty e una qualunque spy story. Non fa ridere, non crea tensione, non fa riflettere, non appassiona. Nulla. Regia appena sufficente, attori bravi ma personaggi bidimensionali. Lo script manca davvero stavolta. A differenza di Dr. Chandra non spero che abbiano qualche disgrazia (Non è un paese per vecchi è sublime come gran parte della loro produzione), ma qui non ci siamo proprio.
Voto 5 (un voto in più di stima)
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This is wrong place to get tired, George!
- vegeta85
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vi meritate Gnarnia e Hancock...
a me sembra che i Coen più invecchiano, più diventano cattivelli. E anche se non propongono più nulla di nuovo, è ammirevole come sappiano tornare con freschezza e decisione su alcuni dei loro temi portanti.
Il caos e il caso, sono i fattori che determinano le nostre azioni. I personaggi dell'universo Coen sono come dei cartoon, degli idioti belli e buoni (nessuno è risparmiato) che non sanno quello che fanno o che gli sta succedendo, dei pupazzi nelle mani del fato. E la CIA-Dio? Non può che guardare da lassù in alto e alzare le mani.
Il ritmo ci mette un po' ad ingranare, ma la sceneggiatura è un fuoco d'artificio continuo, ben servita da un cast di mattatori che diverte e si diverte un sacco (su tutti Brad Pitt e J.K. Simmons, in un breve, ma folgorante, ruolo).
Forse i più obbietteranno che è dura affezionarsi ai personaggi (e ci credo), che la visione cinica (nichilista?) che i Coen hanno del mondo è a senso unico (e quindi facile da rigettare). Ma per chi saprà accettare le premesse c'è da ridere.
7,5/10
a me sembra che i Coen più invecchiano, più diventano cattivelli. E anche se non propongono più nulla di nuovo, è ammirevole come sappiano tornare con freschezza e decisione su alcuni dei loro temi portanti.
Il caos e il caso, sono i fattori che determinano le nostre azioni. I personaggi dell'universo Coen sono come dei cartoon, degli idioti belli e buoni (nessuno è risparmiato) che non sanno quello che fanno o che gli sta succedendo, dei pupazzi nelle mani del fato. E la CIA-Dio? Non può che guardare da lassù in alto e alzare le mani.
Il ritmo ci mette un po' ad ingranare, ma la sceneggiatura è un fuoco d'artificio continuo, ben servita da un cast di mattatori che diverte e si diverte un sacco (su tutti Brad Pitt e J.K. Simmons, in un breve, ma folgorante, ruolo).
Forse i più obbietteranno che è dura affezionarsi ai personaggi (e ci credo), che la visione cinica (nichilista?) che i Coen hanno del mondo è a senso unico (e quindi facile da rigettare). Ma per chi saprà accettare le premesse c'è da ridere.
7,5/10
I could live without so much
I can die without a clue
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Uno dei film più divertenti e squisitamente cinici che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni. I Coen riprendono per certi versi il discorso sulla stupidità umana iniziato in Fargo, spingono l'ironia a mille e il cast ci mette del suo (squisito il personaggio di Pitt che si finge a sua volta un personaggio cinematografico). Chi si aspetta la commedia convenzionale si astenga, si ride di testa, non di pancia.
7,5
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- Glorfindel
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vegeta85 ha scritto:vi meritate Gnarnia e Hancock...
La mia collezione - 83 DVD -
“¿Qué es un fantasma?
Un evento terrible condenado a repetirse
una y otra vez,
un instante de dolor, quizá
algo muerto que parece por momentos vivo aún,
un sentimiento, suspendido en el tiempo,
como una fotografía borrosa,
como un insecto atrapado en ámbar.”
"Quando l'Uomo Nero va a dormire controlla che non ci sia Chuck Norris nell'armadio"
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- Galbo
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Dopo l'eccelso Non è un paese per vecchi, i fratelli Coen ritornano con una commedia cinica e molto divertente che prende a pretesto il mondo dello spionaggio e dell'intrigo per presentare una serie di personaggi il cui minimo comune denominatore è l'imprudenza e la scarsa considerazione delle conseguenze delle loro azioni. Film ben calibrato e più profondo di quanto possa superficialmente apparire, Burn after reading è intepretato da un cast assolutamente all'altezza.
Voto 7
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- Giapo
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storia folle, personaggi surreali, irresistibili.
Voto: 7
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e la smetta di toccarmi il cu*o!
La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)
la vita è uno stato mentale
La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)
la vita è uno stato mentale
Visto anch'io:
La febbre post Oscar colpisce anche i Coen. D'altra parte è sempre difficile centrare nuovamente il bersaglio quando si è appena sfiorato il capolavoro.
Ma questo non vuol dire che il nuovo 'parto' dei fratelloni sia disprezzabile. Anzi. La visione cinica e pessimista del mondo è qui portata alle estreme conseguenze, l'humour è nerissimo e la morale di fondo è che non c'è alcuno spazio per le scelte in un mondo governato dal caso e dall'idiozia umana. Un quadro estremo, repellente, insostenibile. Ma veritiero.
Peccato però che la storia non rapisca come in altri casi, non si respiri lo spirito anarchico dei tempi migliori e le emozioni siano sempre tenute troppo a freno.
Un compito ben eseguito insomma, che però trasuda troppa 'intelligenza' e poco cuore. Confezione come sempre di alta classe e cast assolutamente all'altezza.
Voto: 6,5
La febbre post Oscar colpisce anche i Coen. D'altra parte è sempre difficile centrare nuovamente il bersaglio quando si è appena sfiorato il capolavoro.
Ma questo non vuol dire che il nuovo 'parto' dei fratelloni sia disprezzabile. Anzi. La visione cinica e pessimista del mondo è qui portata alle estreme conseguenze, l'humour è nerissimo e la morale di fondo è che non c'è alcuno spazio per le scelte in un mondo governato dal caso e dall'idiozia umana. Un quadro estremo, repellente, insostenibile. Ma veritiero.
Peccato però che la storia non rapisca come in altri casi, non si respiri lo spirito anarchico dei tempi migliori e le emozioni siano sempre tenute troppo a freno.
Un compito ben eseguito insomma, che però trasuda troppa 'intelligenza' e poco cuore. Confezione come sempre di alta classe e cast assolutamente all'altezza.
Voto: 6,5
- Dr. Chandra
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a te risulta che il mondo sia governato dal caos e dall'idiozia, e che non ci sia posto per le scelte? bah...
ma poi tutta questa profondità dove la vedete? io vedo solo una galleria di grulli che si mettono nei casini (in maniere anche forzate e poco credibili, così come non sta nè in cielo nè in terra che uno come clooney si metta con la Mc Dormand, che già di suo non è una meraviglia e in questo film viene ulteriormente abbruttita, difatti nel mondo "reale", governato dal caso, sta con uno dei coen, che non so se avete presente ma non sono proprio dei david di michelangelo)
ripeto, il difetto sta nel manico, la sceneggiatura non ha uno spunto valido che sia uno (la critica alla cia, le manie sessuali, l'idiozia dell'uomo medio, l'avidità, tutti temi che vengono lasciati lì a marcire, così come il manager ex prete, viene detta sta cosa, e poi? bah!), e lo dice uno che considera i Coen tra i suoi due o tre registi preferiti di sempre
Non è un paese per vecchi mi ha lasciato la stessa fastidiosa sensazione di vuoto, ma non c'è dubbio che lì la regia (e soprattutto la fotografia) siano a livelli eccelsi, per cui almeno qualcosa di buono si può dire di quel film
ma di questo... siamo ancora più in basso di Intolerable cruelty, dove almeno Clooney era simpatico
ma poi tutta questa profondità dove la vedete? io vedo solo una galleria di grulli che si mettono nei casini (in maniere anche forzate e poco credibili, così come non sta nè in cielo nè in terra che uno come clooney si metta con la Mc Dormand, che già di suo non è una meraviglia e in questo film viene ulteriormente abbruttita, difatti nel mondo "reale", governato dal caso, sta con uno dei coen, che non so se avete presente ma non sono proprio dei david di michelangelo)
ripeto, il difetto sta nel manico, la sceneggiatura non ha uno spunto valido che sia uno (la critica alla cia, le manie sessuali, l'idiozia dell'uomo medio, l'avidità, tutti temi che vengono lasciati lì a marcire, così come il manager ex prete, viene detta sta cosa, e poi? bah!), e lo dice uno che considera i Coen tra i suoi due o tre registi preferiti di sempre
Non è un paese per vecchi mi ha lasciato la stessa fastidiosa sensazione di vuoto, ma non c'è dubbio che lì la regia (e soprattutto la fotografia) siano a livelli eccelsi, per cui almeno qualcosa di buono si può dire di quel film
ma di questo... siamo ancora più in basso di Intolerable cruelty, dove almeno Clooney era simpatico
Anche a me è piaciuto. Si ride ma amaramente, i personaggi sono idioti ed insostenibili all'inverosimile (quoto IVS) forse per questo le emozioni mancano, non saprei...
La suprema felicità della vita è il sapere di essere amati per quello che si è, o meglio, di essere amati a dispetto di quello che si è (Victor Hugo)
- vegeta85
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vivimilano....tiè
Il lato B di «Non è un paese per vecchi»: quello era comico fingendo tragedia, questo è tragico millantando commedia. Grida cose definitive sul nonsense dell'Universo, ne sussurra di terribili sulla natura dell'amore. Capolavoro, altro che film minore. (f.m.)
Il lato B di «Non è un paese per vecchi»: quello era comico fingendo tragedia, questo è tragico millantando commedia. Grida cose definitive sul nonsense dell'Universo, ne sussurra di terribili sulla natura dell'amore. Capolavoro, altro che film minore. (f.m.)
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Esagggerati....sicuramente nel tempo può guadagnare punti ma parlare di capolavoro mi sembra alquanto azzardato.vegeta85 ha scritto:vivimilano....tiè
Il lato B di «Non è un paese per vecchi»: quello era comico fingendo tragedia, questo è tragico millantando commedia. Grida cose definitive sul nonsense dell'Universo, ne sussurra di terribili sulla natura dell'amore. Capolavoro, altro che film minore. (f.m.)
- Giapo
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lorbull ha scritto:Dr. Chandra ha scritto:fumare fa male, lo dico sempre...
e la smetta di toccarmi il cu*o!
La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)
la vita è uno stato mentale
La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)
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vegeta85 ha scritto:
Il lato B di «Non è un paese per vecchi»: quello era comico fingendo tragedia, questo è tragico millantando commedia. Grida cose definitive sul nonsense dell'Universo, ne sussurra di terribili sulla natura dell'amore. Capolavoro, altro che film minore. (f.m.)
Meno male, cominciavo a preoccuparmi...
Ps. Bentornato Ivs!
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- Dr. Chandra
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cmq voglio spezzare una lancetta in favore dei Brothers: forse c'è chi ha avuto le stesse reazioni mie (e di altri) di fronte a un film come Il grande Lebowski, che io invece adoro (ma la prima volta che lo vidi mi lasciò in effetti un po in tralice...)
anzi, ricordo benissimo che al cinema una coppia di mezz'età uscì durante la scena del furetto nella vasca da bagno
anzi, ricordo benissimo che al cinema una coppia di mezz'età uscì durante la scena del furetto nella vasca da bagno