Potremmo stilare un elenco dei film di Chabrol da inserire nel primo post?
Recentemente ho visto dieci incredibili giorni di cui riporto la recensione
Dieci incredibili giorni di Claude Chabrol con Orson Welles, Anthony Perkins, Michele Piccoli
Ellery Queen, Claude Chabrol, Orson Welles. Gli ingredienti sarebbero ottimi ma il risultato è un pastiche malriuscito.
Nella villa di campagna del ricco casato Van Horne si consumano gli ultimi scampoli di una tragedia familiare, vengono al pettine i tradimenti, le scoperte, i furti e i ricatti sui quali un filosofo, amico e mentore del rampollo tenterà di far luce.
Chabrol mette in scena un’ottima storia, basata su un romanzo di Ellery Queen (pseudonimo dei cugini Frederic Dannay e Manfred B. Lee), ma riuscendo solo a creare un coacervo di scene, sequenze e narrazioni spesso slegate tra loro, talvolta apparentemente senza un filo conduttore quasi lo sceneggiatore non sapesse bene dove andare a parare e in che modo sbrogliare l’intricata matassa che nelle mani di un autore più capace avrebbe potuto produrre un ottimo noir.
Il montaggio e i dialoghi sono spesso indecenti così come l’uso della voce fuori campo frequentemente inserita come tappabuchi per spiegare avvenimenti che sarebbe stato meglio, invece, filmare.
La ricchezza di contenuti, la forza della storia e gli aspetti moralistici, etici, cinici e di critica sociale ed umana che appartenevano al testo originale fanno capolino di tanto in tanto in mezzo alla mediocrità del resto ma non riescono a risollevare un film, per l’appunto, mediocre nel suo complesso.
Al fianco, però, di questi aspetti del tutto negativi ve ne sono anche altri che sorprendono: battute che sono entrate nella storia del cinema: “In questa terra, tra gli umani, non c’è posto per gli dei” e Orson Welles, che oltre ad interpretare un personaggio a lui familiare (il padre-Dio) lo caratterizza, dopo un inizio un po’ zoppicante, con la sua personale forza ed imponenza fisica che sminuiscono la recitazione dei comprimari (Michel Piccoli e Anthony Hopkins) e rendono il film di Chabrol comunque e nonostante tutto opera da non perdere anche per gli evidenti riferimenti all’opera di Welles e l’occhiolino a Hitchcock.
Voto 5 – al film
9 all’interpretazione di Welles…a parte il colore del naso
