
Cominciamo con i dati essenziali:
Trouble in Paradise (conosciuto da noi come Mancia competente), Ernst Lubitsch, 1932, USA. Con Miriam Hopkins, Kay Francis, Herbert Marshall, Charles Ruggles, Edward Everett Horton.
Ottavo film e mezzo

In ogni caso, anche se questo non fosse il suo miglior film, è un esempio perfetto del cosiddetto "tocco di Lubitsch", un impalpabile quid che rende le sue opere assolutamente uniche. C'è chi ha cercato di descriverlo parlando di leggerezza, di eleganza, di umorismo amarognolo, temperato di malinconia profonda, di lieve cinismo mai sprezzante... Il "Lubitsch touch" è tutte queste cose insieme, e anche altre, ma non si arriva mai a definirlo compiutamente.
Trouble in Paradise racconta la vicenda di una coppia di ladri professionisti, interpretati dall'aristocratico Herbert Marshall e dalla bellissima Miriam Hopkins, che cercano di truffare la splendida vedova miliardaria Colet, interpretata da Kay Francis: solo che Marshall si innamora della sua vittima, e questo provoca... Un problema in Paradiso, appunto. Trama lineare, ma sviluppata con inarrivabile eleganza e charme, contrappuntata dalle impagabili performances comiche di Edward E. Horton e Charles Ruggles. I tre protagonisti principali sono semplicemente perfetti, così come la sceneggiatura, un trionfo di umorismo, intelligenza, ritmo, inarrivabile stile. Il film non risente ancora del codice Hayes, ed è assolutamente adulto: i protagonisti fanno l'amore, senza ipocrisie e infingimenti, anche se, naturalmente, è tutto sottinteso, non mostrato. Ma non mancano una o due brevissime scene fortemente allusive...
Trouble in Paradise ha soprattutto una caratteristica che lo rende un assoluto capolavoro: è fuori del tempo. Ovvero, pur essendo straordinariamente "anni Trenta" nel decoro, negli abiti, nell'arredamento, non è legato al periodo, non è cioé datato: potrebbe essere stato girato oggi, in costume. Caratteristica, questa, che accomuna le autentiche opere d'Arte, in ogni campo.
Passiamo al DVD.
L'edizione Criterion è splendida in quanto a cura grafica e a scrupolo filologico, ottima sotto il profilo degli extra. Segnalo una bellissima intervista a Peter Bogdanovich: purtroppo non ha sottotitoli, così mi sono mangiato le mani fino ai gomiti...

Ma la chicca degli extra è costituita soprattutto da... un altro film di Lubitsch! Si tratta di Das Fidele Gefängnis (1917), noto negli USA come The Merry Jail e in Italia (pare) come L'allegra prigione. Peccato per la digitalizzazione non progressiva, con effetti di "combing" comunque eliminabili con un buon programma di interlaccio. Esempi fra le immagini.
Al DVD è allegato anche un fascicolo pieghevole straordinariamente bello, un capolavoro di gusto Déco, di cui riproduco parte di una pagina.
Dal lato video, la masterizzazione progressiva è esente da difetti di digitalizzazione, ma parte, ahimé, da un master che lascia parecchio a desiderare. I problemi maggiori si hanno nelle scene iniziali (riporto un fotogramma), in notturna, in cui si vede ben poco col monitor del computer o sullo schermo TV, e praticamente nulla col videoproiettore! Immagine con poco contrasto, a tratti anche leggermente sfocata. Peccato.
Dal lato audio, invece, niente da eccepire: suono pulito, buona dinamica, nessun fruscio.
la visione di questo film, imho, è assolutamente obbligatoria per chiunque. Certo, poi, sarà difficile riabituarsi alle insipide commedie a cui siamo assuefatti

Le cover:


Il pieghevole (non entra nel mio scanner!):

I menù:





Il film:








Das Fidele Gefängnis:





Termino con una domanda, forse retorica: perché sono così maledettamente "stitici", i produttori di DVD, con i film di Lubitsch?
