Non so se qualcuno ha iniziato a seguire la serie The Gentlemen da poco uscita su Netflix.
E' un format pensato prodotto e scritto da Guy Ritchie, che ne dirige anche i primi due episodi, e richiama l'omonimo film dello stesso Ritchie del 2019 con Matthew McConaughey, che confesso di non aver visto.
La serie è un prodotto di RItchie al 100%: stile (espressionistico), temi, argomenti, ritmo, mood tra ironico e sarcastico, quasi surreale, recitazione sopra le righe, esplosioni di violenza, sceneggiatura e dialoghi "a la Tarantino", tutto ciò è Guy Ritchie al 100%, direi uno stile riconoscibilissimo, che piaccia o meno.
Comunque, sono giunto alla seconda puntata su 8 : peccato per alcune esagerazioni gratuite, e per qualche eccesso sopra le righe, ma la trama, che rivisita e mischia situazioni già viste (un po' Attenti a quei due, un po' Breaking Bad, e molti altri), i dialoghi e le situazioni sono divertenti, il ritmo serrato. Tutto forse un po' forzato, ma me la sto vendendo con gusto.
Nel parco attori non spicca magari il protagonista (il Theo James già visto nella trilogia di Divergent), che ha il fisic du role e lo stile distaccato richiesto dal personaggio, ma gli manca l'ironia, quella di un Roger Moore per intenderci, che sarebbe stato perfetto, mentre ruba la scena Daniel Ings, il fratello scemo, mentre si difende Kaya Scodelario, nel ruolo di coprotagonista femminile, che sa rendere con stile.
Insomma, non un grande cast, ma ci accontentiamo.
Sono curioso di vedere se la serie tende a crescere o si sgonfierà nelle puntate successive.
Vedremo.
The Gentlemen (Guy Ritchie, 2024)
Moderatore: darkglobe
Re: The Gentlemen (Guy Ritchie, 2024)
Grazie per la bella recensione di questa serie TV, se pure riferita ai soli due episodi iniziali.
Personalmente non amo molto questo tipo di storie, ma nondimeno poco tempo fa avevo iniziato a guardarla, smettendo però dopo il primo episodio, perchè il ritmo freneteico mi aveva un po' "smontato". Ero rimasto però impressionato dal bravissimo Daniel Ings (Theo James è lì per motivi di cassetta, ma chi cattura veramente l'attenzione è propio lui, il "folle".
Magari ora torno a guardare gli altri episodi...
Personalmente non amo molto questo tipo di storie, ma nondimeno poco tempo fa avevo iniziato a guardarla, smettendo però dopo il primo episodio, perchè il ritmo freneteico mi aveva un po' "smontato". Ero rimasto però impressionato dal bravissimo Daniel Ings (Theo James è lì per motivi di cassetta, ma chi cattura veramente l'attenzione è propio lui, il "folle".
Magari ora torno a guardare gli altri episodi...
I want more life... father!
Re: The Gentlemen (Guy Ritchie, 2024)
Come ho scritto, Guy Ritchie può piacere o non piacere, e anche a me i ritmi parossistici, la violenza grottesca, e l'uso della camera (il grandangolo a occhio di pesce strautilizzato, che deforma i volti e arcua gli sfondi) non sono la mia passione (figurarsi: a me piace Billy Wilder e la regia invisibile...).
Ma sicuramente a RItchie non difetta la personalità, e, magari non piacendo, ma le sue immagini "bucano".
Sicuramente di lui mi è piaciuta la rivisitazione "forsennata" di Sherlock Holmes", con l'azzeccata coppia Robert Downey Junior- Jude Law.
Ma per il resto non è un mio regista di riferimento.
Mi ha incuriosito questa serie perchè la serialità televisiva è spesso ripetitiva nei generi, nei temi, e negli stili, e quando esce qualcosa fuori dalle righe cerco di vedere di cosa si tratta. ALle volte sono cose azzeccate (ad esempio lo strepitoso "The Umnbrella Accademy" per dirne uno), alle volte no.
Ma sicuramente a RItchie non difetta la personalità, e, magari non piacendo, ma le sue immagini "bucano".
Sicuramente di lui mi è piaciuta la rivisitazione "forsennata" di Sherlock Holmes", con l'azzeccata coppia Robert Downey Junior- Jude Law.
Ma per il resto non è un mio regista di riferimento.
Mi ha incuriosito questa serie perchè la serialità televisiva è spesso ripetitiva nei generi, nei temi, e negli stili, e quando esce qualcosa fuori dalle righe cerco di vedere di cosa si tratta. ALle volte sono cose azzeccate (ad esempio lo strepitoso "The Umnbrella Accademy" per dirne uno), alle volte no.