Le Vie della Città (1931) di Rouben Mamoulian - A&R

Pellicole cult e film che hanno fatto la storia del cinema, dalla sua nascita al 1980.

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zasor56
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Le Vie della Città (1931) di Rouben Mamoulian - A&R

Messaggio da zasor56 »

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Le vie della città (crime, Usa, 1931) – di Rouben Mamoulian
Edizione: dvd A&R, 2022, singolo strato (4,09 gb)
Audio: italiano, inglese
Sottotitoli: inglese

Durata: 1h.22'.35''
Schermo: 1:37.1
Standard: NTSC
Extra: poster, locandine,

Uno dei primi "film di gangster" veri e propri, di quello che poi sarebbe diventato un vero e proprio genere per tutti gli anni '30 e '40, questo "Le vie della città" è un autentico gioiellino che gli appassionati del genere non dovrebbero lasciarsi sfuggire per più di un motivo. Se da una parte c'è la classica storia di criminali che controllano alcuni settori del malaffare, dall'altra c'è una caratterizzazione psicologica di un certo spessore (per l'epoca) relativamente alla protagonista femminile (la brava e bella Sylvia Sydney), con una crescita e una presa di coscienza di sè e della realtà che la circonda che è quasi sorprendente per un film di quegli anni. Gary Cooper è forse quello maggiormente incastrato nel ruolo del tipo svelto ad agire ma piuttosto opaco di intelligenza (pur con qualche sorpresina finale), tuttavia il film si lascia guardare nel complesso con attenzione e partecipazione. Di grande impatto è sicuramente la bella (e a tratti bellissima) illuminazione espressionista, che esalta le scene e aggiunge pathos alla storia.

Il dvd appena recentemente pubblicato dalla A&R offre una qualità d'immagine decisamente buona (la fonte utilizzata è un master restaurato); qualche difettuccio è visibile, ma è più che accettabile per una pellicola del 1931!

Il doppiaggio italiano è un doppiaggio moderno, ma nel complesso risulta più che dignitoso. Mancano i sottotitoli in italiano; in compenso sono presenti quelli in lingua inglese, anche se non dichiarati sul retrocopertina. Molto consigliato.

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Ultima modifica di zasor56 il sabato 17 dicembre 2022, 21:40, modificato 1 volta in totale.
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Zioruggi
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Re: Le Vie della Città (1931) di Rouben Mamoulian - A&R

Messaggio da Zioruggi »

Oltre alla esaustiva presentazione del film e del dvd di zasor56, come sempre interessante e perfettamente argomentata, dal mio personale punto di vista almeno 2 motivi per voler vedere questo film (che non conosco):

1- Robert Mamoulian, regista dai pochi film ma sempre centrati, tra cui, a parte i più famosi (lo Zorro di Tyron Power e Sangue e Arena), segnalo il piccolo/grande capolavoro Amami stanotte. Mamoulian era un regista che sapeva osare e innovare, e la cui estrazione teatrale non costituiva affatto un limite ma una risorsa dal punto di vista cinematografico (da vedere la scena iniziale di Amami stanotte, cacofonica e assolutamente imperdibile, da cineteca, con una Parigi non da cartolina ricostruita con arte in studio). E la notazione di zasor56 sul bianco e nero di questo film lo testimonia.
2 Gary Cooper. Uno dei miei attori-culto della Hollywood Classica, un "super bello" che è riuscito a non rimanere prigioniero della propria bellezza, che con la propria fisicità ha sempre saputo dare un tocco in più nelle sue interpretazioni (uno su tutti: il "picchiatello" protagonista di E' arrivata la felicità di Frank Capra). Uno di quei rari attori che, pur lavorando sempre in un registro misurato, sapeva dare una sfumatura espressiva con una semplice alzata di sopracciglio.
zasor56
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Re: Le Vie della Città (1931) di Rouben Mamoulian - A&R

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Zioruggi ha scritto: giovedì 15 dicembre 2022, 14:42 Oltre alla esaustiva presentazione del film e del dvd di zasor56, come sempre interessante e perfettamente argomentata, dal mio personale punto di vista almeno 2 motivi per voler vedere questo film (che non conosco):

1- Robert Mamoulian, regista dai pochi film ma sempre centrati, tra cui, a parte i più famosi (lo Zorro di Tyron Power e Sangue e Arena), segnalo il piccolo/grande capolavoro Amami stanotte. Mamoulian era un regista che sapeva osare e innovare, e la cui estrazione teatrale non costituiva affatto un limite ma una risorsa dal punto di vista cinematografico (da vedere la scena iniziale di Amami stanotte, cacofonica e assolutamente imperdibile, da cineteca, con una Parigi non da cartolina ricostruita con arte in studio). E la notazione di zasor56 sul bianco e nero di questo film lo testimonia.
2 Gary Cooper. Uno dei miei attori-culto della Hollywood Classica, un "super bello" che è riuscito a non rimanere prigioniero della propria bellezza, che con la propria fisicità ha sempre saputo dare un tocco in più nelle sue interpretazioni (uno su tutti: il "picchiatello" protagonista di E' arrivata la felicità di Frank Capra). Uno di quei rari attori che, pur lavorando sempre in un registro misurato, sapeva dare una sfumatura espressiva con una semplice alzata di sopracciglio.
Sono contento che la mia recensione ti abbia invogliato a vedere questo film, perché secondo me merita davvero di essere visto. Totalmente d’accordo con te, poi, su Robert Mamoulian, un regista che ha spesso lasciato il segno nei film che ha diretto (e a quelli da te citati io aggiungerei almeno “Dr Jekyll e Mr Hyde” e “Becky Sharp”, due vere e proprie perle cinematografiche). Sappi comunque che, se io ti ho incuriosito a proposito di “Le vie della città”, tu hai fatto lo stesso con me con “Amami stanotte”, un film che non conoscevo ma che avevo in casa come file con la sola lingua inglese. Spronato dalle tue parole, me lo son guardato (anzi, gustato) oggi pomeriggio, e posso solo ringraziarti perché grazie a te ho scoperto un ottimo film; i musical, ti dirò, non sono proprio il mio genere, e nemmeno Maurice Chevalier mi ha mai fatto impazzire, ma qui la regia è davvero strepitosa, con inquadrature e riprese splendide, specialmente considerando l’anno in cui il film venne girato.

La scena iniziale del risveglio di Parigi, con elementi e suoni che si aggiungono in crescendo e magnificamente ripresi, è da antologia, ma sono davvero tanti i bei momenti da apprezzare. Forse la protagonista femminile non è il massimo, ma in compenso ci sono le tre “befane” (e lo dico con enorme affetto) che sono davvero mitiche. Notevoli, infine, i dialoghi, spesso arguti e con audaci (e talvolta ammiccanti) giochi di lingua, che rivelano l’attenzione posta nel costruirli. Insomma, un altro di quei film “pre-code” da riscoprire e amare. Grazie ancora per il suggerimento. :-21
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