Piano... piano, dolce Carlotta [Blu-ray Sinister]
Piano piano… dolce Carlotta (Hush... hush, sweet Charlotte, drammatico, USA, 1964) – di Robert Aldrich
Edizione: blu-ray Sinister, 2021
Lingue: italiano, inglese
Sottotitoli: italiano
Formato: 1.85:1
Extra: vari (in inglese con sottotitoli in italiano) + un bellissimo libretto di 24 pagine con foto dal film e commento di Marco Giusti.
Nel desolante panorama dei blu-ray italiani di cinema classico, quasi non sembra vero ad avere tra le mani un prodotto che, visto da fuori, appare subito molto curato. Slipcase in cartoncino e – udite udite – un “lussuoso” libretto di 24 pagine stampato con cura su spessa carta patinata, con foto e commento in italiano (!) dà l’impressione di avere tra le mani uno di quei BD esteri targati Arrow, Eureka, FBI, Indicator ed altri ancora. Solo che stavolta in mano abbiamo un BD italiano!
Tra i tre blu-ray pubblicati in questi giorni dalla Sinister ho deciso di iniziare da questo titolo quasi mitico, quel “Piano piano… dolce Carlotta” pensato per ripetere il successo stratosferico in tutto il mondo di “Che fine ha fatto Baby Jane?”. Non farò qui la storia del film (immagino che sarà ben riportata nel libretto a cura di Marco Giusti): dirò solo che questo film è l’unico che può essere paragonato in qualche modo al “Baby Jane” di cui prima tra i tanti horror che seguirono a ruota e che riportano al successo vecchie dive ormai dimenticate come, oltre alla Davis e la Crawford, Olivia De Havilland e Tallulah Bankhead in ruoli da virago in bilico tra ragione e follia dalla personalità comunque schizofrenica.
C’è solo da chiedersi come sarebbe stato il film se al posto della De Havilland ci fosse stata la Crawford, prima che fosse sostituita (dalle foto di scena si intuisce che le due attrici avrebbero dato un taglio completamente diverso allo stesso personaggio). Pazienza, non lo sapremo mai, e comunque la De Havilland è bravissima ugualmente.
Visto su un plasma di 50 pollici,
il BD Sinister restituisce un’immagine che mi è sembrata di ottima qualità. Il video è fluido e i dettagli sono ben distinguibili quando la scena lo permette (molte parti sono state girate con forte drammatizzazione utilizzando molto il contrasto tra luci e ombre). I neri sono densi e profondi, ma le scene diurne sono quasi sempre ben equilibrate nella scala di grigi. Non manca qualche momento decisamente “soft” soprattutto in alcuni primi piani (ma credo che faccia parte del girato e quindi sia voluto , perché immediatamente dopo l’immagine torna molto definita). Diciamo che complessivamente sono rimasto molto soddisfatto dalla buona definizione generale.
L’audio italiano è sempre chiaro e ben comprensibile, pur con qualche “s” aspra, ma solo a tratti. Forse il volume è un po’ basso, ma niente di grave. Il doppiaggio è quello originale, con il gotha delle voci di allora. Da segnalare la perfetta aderenza della grande Lydia Simoneschi allo stile vocale della Davis, al punto che a volte si ha l’illusione di sentir parlare l’attrice americana in italiano (come è noto, la Davis aveva sia un timbro di voce particolare, sia un modo di accentuare alcune sillabe che era assolutamente inconfondibile, anche se c’era un’altra attrice americana che le somigliava molto nel modo di pronunciare le battute, Evelyn Varden).
Gli extra includono un interessante “dietro le quinte” di oltre 20 minuti, e poi ricordi dal set, trailer ed altro ancora, tutti in inglese sottotitolati in italiano.
Come ultime considerazioni, ritengo che la scelta di utilizzare un BD 25 per un film – sia pure in bianco e nero – di 133’ + 50’ circa di contenuti speciali sia stata una scelta inopportuna (dò per buono naturalmente quello che altri hanno scritto prima di me su questa edizione, ovvero che si tratta di un BD 25, perché io non ho avuto modo di verificarlo dalle info che mi dà il mio lettore).
Il film, come ho già detto, si vede bene, ma in questo caso per la Sinister si trattava di “entrare” nel mercato sostenuto principalmente dagli appassionati di cinema classico con le credenziali giuste: un BD a doppio strato, oltre ad elevare la già ottima qualità ed il dettaglio dell’immagine, avrebbe convinto ulteriormente gli acquirenti che, forse, si stava aprendo anche da noi la possibilità di avere un prodotto curato sotto tutti gli aspetti, nessuno escluso. Sono contento ugualmente, ma una punta di delusione rimane: in fondo, quanto sarebbe costato in produzione utilizzare dischetti a doppio strato?
Secondo e ultimo appunto: la mancanza dei sottotitoli in inglese. Sarà una mia fissazione, ma trovo incomprensibile non inserire un file che non pesa nulla, che è facilmente reperibile (gratuitamente) da più parti e che, infine, avrebbe due grossi vantaggi: il primo, la soddisfazione dell’acquirente, che così avrebbe anche l’opzione di guardarsi il film in inglese e allo stesso tempo migliorare la propria conoscenza di questa lingua con gli utilissimi sottotitoli; il secondo, a mio avviso non ancora ben compreso dalle case di produzione, quello di rendere il prodotto appetibile su un mercato non solo locale, ma internazionale, per i motivi che ho dettagliatamente esposto in un mio messaggio intitolato “Sottotitoli nei prodotti audiovisivi”.
Saluto con gioia l’arrivo di questo titolo che spero possa essere l’inizio di una lunga serie di prodotti ben curati e confezionati; spero che la Sinister, se mi legge, rifletta parallelamente sulle considerazioni di cui sopra e ponga rimedio a queste mancanze che, se corrette, offrirebbero a tutti un prodotto di altissima qualità, curato sotto ogni aspetto, che non avrebbe nulla da invidiare ai migliori BD internazionali che acquistano gli appassionati di tutto il mondo. Dai, Sinister, avete fatto un BD da 9, i prossimi li vogliamo da 10 e lode!!
I want more life... father!