Mi è passato sotto mano oggi ma è uscito in realtà a luglio: spero non sia stato già pubblicato. È il rapporto Univideo 2020 relativo all'anno 2019, uno studio che ci dice moltissimo dello stato del settore in Italia e su dove sta andando la nostra passione.
Elenco qualche dato saliente:
- Il mercato nel 2019 è valso €255 milioni (-11,5% rispetto al 2018)
- Il fisico è in calo (60% del mercato), mentre il digitale è in crescita (40%)
- Sui tre canali del mercato fisico (vendita, noleggio, edicola) la vendita è il canale che perde meno rispetto al 2018: -16,7%
- Il bacino di acquirenti del mercato fisico è di 2,3 milioni di individui (nel 2018 erano 2,8 milioni) con una spesa media, per testa, di poco meno di €50
- Il 48% degli individui che comprano o noleggiano fisico sono "elite", ovvero un target "evoluto ed elitario", "dalla forte centralità sociale e relazionale, protagonista nei diversi ambiti dell’agire, esigente e dalle ottime disponibilità di spesa"
Qui l'intero documento:
https://www.univideo.org/download/Rappo ... _FINAL.pdf
Le dichiarazioni di Lorenzo Ferrari Ardicini, Presidente di UNIVIDEO e di CG Entertainment a commento:
“Nel 2019 il mercato dell’audiovisivo ha mostrato una contrazione del prodotto fisico, rafforzando al tempo stesso la qualità identitaria dei consumatori di DVD e Blu-ray, target valoriale, espressione di unicità e dalla propensione all’acquisto, contestualmente una crescita continua del consumo digitale, sia SVoD sia Digitale Transazionale. Una fotografia resa ancora più nitida analizzando il periodo di lockdown: secondo i dati qualitativi di GfK elaborati per Univideo, la popolazione italiana ha aumentato notevolmente il tempo medio speso sui media digitali, fruendo di tanti contenuti tra cui anche molto intrattenimento. Questo trend, confermato anche nelle fasi successive, mette in evidenza una forte confidenza della popolazione all’uso delle tecnologie e alla ricerca di contenuti sia di carattere informativo sia di svago. Su questo il settore dell’audiovisivo deve puntare: accrescere sempre di più il livello delle prestazioni qualitative dei contenuti messi a disposizione e mantenere eccellente il livello autoriale del catalogo dell’offerta”.