Il papà di Giovanna (2008) di Pupi Avati

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Machina
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Il papà di Giovanna (2008) di Pupi Avati

Messaggio da Machina »

Diciamolo subito, il nuovo film di Avati non è un capolavoro. La critica infatti lo ha considerato un discreto o un buon film con ottimi attori. In effetti gli attori sono molto bravi, bravissimo Orlando (coppa Volpi?). Greggio se la cava bene anche se il suo personaggio resta in secondo piano quindi la sua prova non può essere raffrontata con quella dei vari Delle Piane, Abatantuono o Boldi, anche la Grandi ha un ruolo di secondo se non di terzo piano, ma è da apprezzare che Avati ne abbia impedito la vecchia carica sessuale riducendola sulla sedia a rotelle, mentre la vj Bilello fa solo una scenetta.
Il film invece è piaciuto e molto al pubblico che lo ha accolto con applausi in sala grande (ma qui è raro che, con protagonisti in sala, non si applauda) e al palabiennale dove la gente ha gradito moltissimo, commentando animatamente in positivo anche all'uscita. Sulla scia dei problemi tecnici (senza audio per i primi cinque minuti), oltre che di comportamento (i fischi sul logo Medusa) durante la proiezione per la stampa, certa critica s'è fatta trascinare dall'entusiasmo imputando ad Avati un'ideologia neofascista. Le accuse lasciano il tempo che trovano almeno per due motivi: il primo è che è errore da principianti confondere l'ideologia fascista con il credo cattolico, il secondo è che chi ha fatto queste dichiarazioni non ha ben presente la filmografia di Avati in cui il fascismo, quando c'è, viene trattato antropologicamente o, delle volte, addirittura con spirito un po' derisorio (spirito fuori dalla portata dell'Avati maturo).
Comunque dice bene un critico: tutto sembra funzionare bene, allora com'è che alla fine del film c'è il sapore del non sfruttato pienamente? Ecco, così è Il papà di Giovanna, bravi attori, bella storia, tantissime tematiche che affiorano, bellissima fotografia, una qualche ricercatezza tecnica, ma il capolavoro di Avati - sempre che non sia già stato fatto (per qualcuno Storia di ragazzi e di ragazze) - è da rinviare ancora una volta.
Forse ha ragione proprio Avati: lui il meglio di sé lo ha sempre dato per ogni film, più di così non riuscirà mai a fare. E allora impariamo ad apprezzare i suoi film per quello che sono, delle storie prima di tutto, raccontate con la passione che solo chi le ha vissute (direttamente o indirettamente) sa metterci. E impariamo ad apprezzare i piccoli momenti, come ad esempio lo sguardo commosso di Orlando che osserva dalla finestra la figlia in compagnia di un ragazzo oppure il sorriso della Neri che riconosce e, forse, ritrova sua figlia.
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Barbazza
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Re: Il papà di Giovanna (2008) di Pupi Avati

Messaggio da Barbazza »

Machina ha scritto:la Grandi ha un ruolo di secondo se non di terzo piano, ma è da apprezzare che Avati ne abbia impedito la vecchia carica sessuale riducendola sulla sedia a rotelle
Con la Grandi di adesso non deve essere stato un gran sforzo, diciamolo.
mentre la vj Bilello fa solo una scenetta.
Se e' nuda vado a compare i biglietti subito :-27

Le accuse lasciano il tempo che trovano almeno per due motivi: il primo è che è errore da principianti confondere l'ideologia fascista con il credo cattolico, il secondo è che chi ha fatto queste dichiarazioni non ha ben presente la filmografia di Avati in cui il fascismo, quando c'è, viene trattato antropologicamente o, delle volte, addirittura con spirito un po' derisorio (spirito fuori dalla portata dell'Avati maturo).
Sì, una sciocchezzuola da titolisti: il giochino destra/sinistra a volte ha senso e puo' essere anche interessante ( la nuova versione de La Rabbia di Pasolini, ad es. oppure il documentario su Venezia '68) ma appiccicarlo ad un cineasta come Avati e' pretestuoso.
Il suo sguardo non e' mai stato politico, molte volte non e' neanche pubblico ;) : capirei l'accusa di qualunquismo, ma che ci sia apologia di fascismo mi viene difficile da credere.

Sul capolavoro di Avati: non saprei, avevo letto da qualche parte che lui stesso indicava Le strelle nel fosso come il suo film migliore. Ti risulta ?
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Messaggio da Dr. Chandra »

Il capolavoro di Avati è Regalo di Natale
E basta! :-27
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Machina
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Messaggio da Machina »

Con la Grandi di adesso non deve essere stato un gran sforzo, diciamolo.
:-) Vero, anche se l'aspetto un po' "volgare" ancora lo conserva. Avati invece lo ha del tutto azzerato, facendo anche provare un sentimento di pietà allo spettatore quando il suo corpo viene trovato senza vita sepolto dalle macerie.
Tutto questo rientra comunque nell'ormai noto gioco di Avati sulle interpretazioni e sul loro ribaltamento: ti prendo la Puccini, Elisa di Rivombrosa, e le assegno un ruolo da ragazza di facili costumi, ti prendo Abatantuono e gli do un ruolo drammatico. E' mossa abituale degli Avati che non perdono mai occasione di sottolineare. Nel prossimo film, che dovrebbe intitolarsi Nel tepore del ballo, se non ricordo male ci saranno Abatantuono, Marcorè, De Luigi (che non vedo tanto bene...) e pure Lo Cascio per la prima volta in versione comica.
Se e' nuda vado a compare i biglietti subito
Niente da fare. Ben abbottonata sotto il vestito da scolaretta. Se interessa però si vede qualcosina della Alba (ovviamente non è uno sguardo erotico ;))
Sul capolavoro di Avati: non saprei, avevo letto da qualche parte che lui stesso indicava Le strelle nel fosso come il suo film migliore. Ti risulta ?
il migliore forse no, quello che (o uno di quelli) ricorda con più affetto sicuramente. Per l'atmosfera in cui lo girò, distesa, di grande entusiasmo e creatività. Infatti fu scritto, partendo da un soggettino di tre paginette, giorno per giorno lasciando tantissimo spazio all'improvvisazione e aprendosi ai suggerimenti di attori e tecnici. Dopo Le strelle, nonostante la felicissima esperienza (personale, non certo al botteghino: il film fu un fiasco incredibile), Avati scelse sempre di scrivere sceneggiature rigidissime da rispettare alla lettera.
Stando a quanto si legge nella sua autobiografia appena uscita, Pupi non si sbottona più di tanto (di solito trova aspetti positivi e negativi in ogni suo film. Tende comunque a dimenticarsi quelli vecchi e a concentrarsi sull'ultimo), mentre per il fratello Antonio i "capolavori" sarebbero Regalo di Natale, Storia di ragazzi e di ragazze, Il testimone dello sposo, Il cuore altrove e Il papà di Giovanna.
:-21
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Messaggio da Barbazza »

Machina ha scritto:
Con la Grandi di adesso non deve essere stato un gran sforzo, diciamolo.
:-) Vero, anche se l'aspetto un po' "volgare" ancora lo conserva.
http://en.wiktionary.org/wiki/MILF
Niente da fare. Ben abbottonata sotto il vestito da scolaretta. Se interessa però si vede qualcosina della Alba (ovviamente non è uno sguardo erotico ;))
Be', ma l'Alba il suo fisichino ce l'ha: nell'ultimo di Del Monte veniva mollata per la Smutniak ( e mi pare giusto) ma in déshabillé faceva la sua figurina.
il migliore forse no, quello che (o uno di quelli) ricorda con più affetto sicuramente. Per l'atmosfera in cui lo girò, distesa, di grande entusiasmo e creatività. Infatti fu scritto, partendo da un soggettino di tre paginette, giorno per giorno lasciando tantissimo spazio all'improvvisazione e aprendosi ai suggerimenti di attori e tecnici. Dopo Le strelle, nonostante la felicissima esperienza (personale, non certo al botteghino: il film fu un fiasco incredibile), Avati scelse sempre di scrivere sceneggiature rigidissime da rispettare alla lettera.
:-21
Sì, ora ricordo: il senso era proprio quello. Avati ricordava quell'esperienza come un qualcosa di irripetibile proprio per l'atmosfera che si era creata sul set.
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Dr. Chandra
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Messaggio da Dr. Chandra »

Visto oggi pomeriggio.
Credo che Avati un film brutto non lo abbia fatto mai (anche se della sua filmografia iniziale mi manca quasi tutto), e questa è sempre una grossa qualità.
Anche quest'ultimo è un film che si lascia guardare amabilmente, pur trattando di argomenti più pesanti del solito, la ricostruzione d'epoca come al solito è molto sentita e accurata (che poi, detto da un ventottenne, quanto può valere? :D).
Attori: bravo Silvio Orlando anche se, spiace dirlo, non è attore da premi. Non a caso ha sempre interpretato personaggi mezze calzette: buoni, simpatici, generosi. Ma mezze calzette.
Brava anche la Rorhwach (come cacchio si scrive) e la Neri, Greggio mi è sembrato rattenuto e coscientemente sotto le righe, come se non fosse ben convinto di avere titolo a interpretare un personaggio serio.
Non ho capito invece il coinvolgimento di Serena Grandi, in un ruolo del tutto inutile a mio avviso.
In sintesi, consigliato
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Messaggio da vegeta85 »

Dr. Chandra ha scritto:Visto oggi pomeriggio.
Credo che Avati un film brutto non lo abbia fatto mai
:think
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Messaggio da Machina »

Beh dai, su 40 e passa film un film brutto lo si trova. Ma se ne trovano tanti altri che, liquidati come brutti da critici o spettatori un pochettino prevenuti, poi invece hanno qualche carta da giocare e addirittura sorprendono. Comunque, essendo il suo cinema prima di tutto narrativo e profondamente legato alla sfera emozionale si entra nella soggettività :-21
Be', ma l'Alba il suo fisichino ce l'ha: nell'ultimo di Del Monte veniva mollata per la Smutniak ( e mi pare giusto) ma in déshabillé faceva la sua figurina.
Io questo film credo di averlo visto (al festival di Verona), però non ricordo né il titolo né Alba né alcuna scena in particolare. Ricordo solo che non mi piacque, mi colpì, in negativo, soprattutto la recitazione degli attori, tutti quanti finti, tranne il protagonista.
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Messaggio da Giapo »

visto ieri sera, mi è piaciuto decisamente. L'ho trovato intenso, tragico e commovente.
Sottolinerei la straordinaria prova di tutti gli attori, in particolare di Alba Rohrwacher, che interpreta Giovanna.

Assurde per conto mio le critiche sulla presunta apologia del fascismo, dettate forse dal ritratto positivo di alcuni personaggi (fascisti) e dalla scena della fucilazione. Evidentemente si deve ritenere che TUTTI i fascisti dell'epoca fossero cattivi e che, se si fa vedere una scena di fucilazione ai loro danni, se ne devono far vedere almeno 10 a ruoli invertiti. Scusate il sarcasmo, ma sono osservazioni assurde che mi irritano, tipo l'accusa di antisemitismo per The Passion.

:-21
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La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
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Messaggio da Barbazza »

[OT]
Io questo film credo di averlo visto (al festival di Verona), però non ricordo né il titolo né Alba né alcuna scena in particolare. Ricordo solo che non mi piacque, mi colpì, in negativo, soprattutto la recitazione degli attori, tutti quanti finti, tranne il protagonista.
Nelle tue mani. Nella seconda parte, nell'esplicitare il disagio, c'e' qualche problema di recitazione, vero. Ma a mio parere e' un difetto piu' ascrivibile alla direzione che agli attori. In realta' e' un film con difetti ma non disprezzabile, la sufficienza gliela darei.
Casualmente faceva parte di un trio di film italiani che ho recuperato recentemente: be', in fin dei conti era il migliore ;)

[Fine OT]
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Messaggio da Machina »

[OT]
...adesso son curioso di sapere quali erano gli altri due :-)
[/OT]
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Messaggio da Barbazza »

Machina ha scritto:[OT]
...adesso son curioso di sapere quali erano gli altri due :-)
[/OT]
Quale amore e Mare Nero. Il primo e' piuttosto micidiale, un pasticcio col povero Pasotti costretto a recitare battute improbabili e anacronistiche e un'Incontrada appetitosa ma non all'altezza. Mare Nero e' un po' meglio, con qualche intuizione visiva e sicuramente piu' vivo: purtroppo i motivi dell'ossessione di Lo Cascio per il mondo dello scambismo restano ignoti. Non si sentiva il bisogno di un Eyes Wide Shut de noantri, forse.
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Messaggio da Dr. Chandra »

Bè, dai, la Incontrada è molto più che appetitosa, è na gran gnocca proprio (nuda per metà del film, non so se mi spiego...)
E Pasotti, l'ho già detto, mi sta simpatico, che ce posso fa?
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Messaggio da Barbazza »

Dr. Chandra ha scritto:Bè, dai, la Incontrada è molto più che appetitosa, è na gran gnocca proprio (nuda per metà del film, non so se mi spiego...)
E Pasotti, l'ho già detto, mi sta simpatico, che ce posso fa?
Ognuno ha le proprie perversioni: io sono Mastrandreiano.
Pasotti non ha colpe particolari, a me pero' e' piu' simpatica la morbida Vanessa.
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Messaggio da Barbazza »

Per la gioia di Machina, recensione di Alessio Guzzano.

Piccoli spoiler, vi avviso prima.


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Ok.

Vittima della ‘sindrome di Woody Allen’, che spinge i registi a credere di avere abbastanza idee per sfornare un film all’anno, Pupi Avati ri-ri-ritorna nell’adorata Bologna anni ‘30: piccolo mondo antico dove ci si scalda mani e cuore col carbone e un omino del sud può congedarsi con un casto bacio dalla moglie troppo bella (Francesca Neri) e consegnarla al migliore amico. Ci sarebbero i molesti boia-chi-molla urlati ai funerali, ma la poetica di Avati guarda da sempre ad altre ostinazioni: quelle d’amore. A scuola, una ragazza altolocata è uccisa dall’amica in trance passionale per un compagno. E’ Alba Rohrwacher: il premio che Venezia doveva dare. Invece, con palese scippo a Mickey Rourke, ha incoronato il suo babbo, il buon Silvio Orlando che le resta accanto negli inferi della nevrosi. E oltre ancora, quando la storia si perde in Storia e smarrisce il passo. Consueti ruoli/regalo di Natale avatiano a Ezio Greggio e Serena Grandi, coniugi legnosi. Siamo già stati in struggente gita scolastica con l’arcano incantatore dell’Appennino e abbiamo già amato in Delle Piane un prof che balbetta inadeguatezza e non lascia posto a imitazioni. Abbiamo quel bel ricordo a cui ancorare l’affetto. Avati non insista, il suo cuore oggi può andare altrove.
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Messaggio da Chobin »

Dr. Chandra ha scritto: Attori: bravo Silvio Orlando anche se, spiace dirlo, non è attore da premi. Non a caso ha sempre interpretato personaggi mezze calzette: buoni, simpatici, generosi. Ma mezze calzette.
Secondo me, invece, è sottovalutato (almeno fino a questo film).
Guardati Il posto dell'anima, se non l'hai visto... :-21
Sono sicuro di aver fatto solo grandi stronzate.
Sono un artigiano. Un artigiano romantico, di quelli scomparsi.
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Messaggio da Giapo »

si offende qualcuno se dico che la recensione di Guzzano è insopportabile? :-12
ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine e la smetta di toccarmi il cu*o!

La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)


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Messaggio da Dr. Chandra »

a me è sembrata simpatica
un po' caustica, ma simpatica :)
per Chobin, ho visto quel film (anche se ho dovuto controllare il Morandini per ricordarmelo, a proposito, imbarazzante il commento sugli attori: Il merito è anche della direzione degli attori tra cui spiccano S. Orlando, ormai pronto a raccogliere l'eredità di U. Tognazzi, il vivace C. Santamaria, P. Cortellesi che migliora di film in film e il veterano M. Placido dal rodato professionismo.)
lo ripeto, è bravo e simpatico, ma, ecco, Ugo Tognazzi era un'altra cosa (un po' come se russel crowe vincesse un oscar: assurdo, no?)
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Messaggio da Machina »

Per la gioia di Machina, recensione di Alessio Guzzano.
Mi era già capitata per le mani. Un po' insopportabile lo è, più che altro quando sfodera, uno dietro l'altro, richiami nominativi agli altri film del regista. Mi pare lo faccia spesso e volentieri anche in altre rece. Comunque riporta il difetto che molti ci vedono, cioè che il film finché resta "storia" funziona, quando diventa "Storia" invece è approsimativo e frettoloso. Io sono d'accordo solo in parte.
:-21
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Messaggio da vegeta85 »

troppo cattive certe recensioni che leggo in giro. "Il papà di Giovanna" è un film medio da parte di un regista medio che nel corso della sua carriera non ha mai brillato per particolari doti narrative o autoriali.

La messa in scena è quella che è, la regia un po' polverosa (tutte quelle dissolvenze durante il processo), la Storia viene raccontata con piglio frettoloso e superficiale (la scena di Greggio -misurato e quasi convincente- fucilato dai partigiani è la meno riuscita del film). Però il fulcro del film sta nel delicato rapporto tra Orlando (bravo, ma si sapeva) e la figlia, che in più di un'occasione tocca le corde giuste. Azzeccato pure il tono nel descrivere la grigia e anonima vita del professorino e della propria famiglia...

insomma, io da Avati non pretendevo molto di più. La sufficenza ci sta, ma nulla più.
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Messaggio da vegeta85 »

altra stroncatura, stavolta di vivimilano

L’elogio di perdenti e inadatti alla vita: tema avatiano trentennale. Le riflessioni private (e dolorose) sul mestiere di genitore: cosa più recente. Padre troppo amorevole (Orlando, coppa Volpi) e figlia criminale «incolpevole» attraversano indifferenti la Storia patria: ma il regista non perde l’occasione di inserirsi nel revisionismo alla moda. (f.m.)MEDIOCRE ½

non concordo però: revisionismo? massù...
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Messaggio da Giapo »

Io invece ritengo che Avati sia un regista notevole per la sensibilità con cui riesce a raccontare le sue storie, anche se sono storie semplici, un po' scontate, ma che emozionano e lasciano il segno. E' un cinema poco appariscente ma appassionato, un cinema semplice che getta uno sguardo un po' amaro e nostalgico sulla gente comune, sulla quotidianità in cui è facile riscontrarsi. Solo non bisogna confondere la semplicità con la banalità: spesso i film di Avati fanno riflettere.
E ricordiamoci che raramente sbaglia un colpo...Non è Fellini nè Rossellini o Monicelli, ma io penso che Avati sia tra i registi italiani di cui tener conto negli ultimi 30 anni.
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Messaggio da Chobin »

Dr. Chandra ha scritto: per Chobin, ho visto quel film (anche se ho dovuto controllare il Morandini per ricordarmelo, a proposito, imbarazzante il commento sugli attori: Il merito è anche della direzione degli attori tra cui spiccano S. Orlando, ormai pronto a raccogliere l'eredità di U. Tognazzi, il vivace C. Santamaria, P. Cortellesi che migliora di film in film e il veterano M. Placido dal rodato professionismo.)
lo ripeto, è bravo e simpatico, ma, ecco, Ugo Tognazzi era un'altra cosa (un po' come se russel crowe vincesse un oscar: assurdo, no?)
Beh, certo non è ai suoi livelli...
A proposito... visto che si parla dei primi film di Avati, segnalo, per chi l'avesse perso, La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone, con uno straordinario Tognazzi... :riverisco :riverisco :riverisco
Sono sicuro di aver fatto solo grandi stronzate.
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Messaggio da Barbazza »

Machina ha scritto:
Per la gioia di Machina, recensione di Alessio Guzzano.
Mi era già capitata per le mani. Un po' insopportabile lo è, più che altro quando sfodera, uno dietro l'altro, richiami nominativi agli altri film del regista. Mi pare lo faccia spesso e volentieri anche in altre rece.
:-21
Ma se e' il suo bello :-)
Cmq non e' cosi' cattivo ( vegeta lo e' di piu' ;) ), io l'ho trovata quasi affettuosa.

Cmq non preoccupatevi: Avati non sembra molto sconvolto dalle recensioni negative. Ieri sera l'ho visto in Cineteca col fratello e Delle Piane ed e' in perfetta forma :-)
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Messaggio da Machina »

Io invece ritengo che Avati sia un regista notevole per la sensibilità con cui riesce a raccontare le sue storie, anche se sono storie semplici, un po' scontate, ma che emozionano e lasciano il segno.
Il punto sta qui. Secondo me Avati sa raccontare, con tutti i difetti soprattutto tecnici che volete, ma sa raccontare, per di più con uno stile tutto suo (tirato su dai tempi di Una gita scolastica), quelle piccole cose, quelle piccole emozioni, quelle piccole frasi che tutti noi, o quasi, almeno una volta nella vita ci siamo trovati a fare, provare o dire.
A proposito... visto che si parla dei primi film di Avati, segnalo, per chi l'avesse perso, La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone, con uno straordinario Tognazzi...
Film di passaggio per Avati che unisce l'elemento goliardico impersonale e quello sacrale che tanta importanza ha nella filmografia del regista. Infatti Avati non lo mette tra i suoi preferiti, anche se gli piace di più degli altri film di quel periodo (gli esordi, Bordella e pure i film dell'orrore). Comunque quando parla della Mazurka si ricorda soprattutto con rammarico della sua sottomissione al grande Tognazzi. Praticamente non lo diresse e si limitava a dire Bravissimo ad ogni scena. Anni dopo lavorerà ancora con Tognazzi e lì sì, lo dirigerà. Paradossalmente io preferisco il Tognazzi della Mazurka a quello di Ultimo minuto.
Cmq non preoccupatevi: Avati non sembra molto sconvolto dalle recensioni negative. Ieri sera l'ho visto in Cineteca col fratello e Delle Piane ed e' in perfetta forma
Comunque recensioni negative negative non ne ho lette tante, anzi. Ho visto un'oscillazione tra il bellissimo (del pubblico), il buono o discreto (della maggior parte della critica) e il mediocre di Mereghetti. Le punte negative di certa critica schierata non le prendo neanche in considerazione. Ora non ho cifre sottomano e non ho neanche voglia di mettermi lì a far conti, ma credo proprio che, soprattutto grazie alla pubblicità della Medusa, il film stia andando o andrà bene.
Sai che ero tentato di fare una capatina da quelle parti proprio in occasione dell'omaggio a Delle Piane? Racconta un po', come t'è sembrato il rapporto tra loro? Non lavorano insieme da qualche anno e sembra che l'amicizia di Delle Piane con Antonio abbia un po' rallentato ultimamente.
:-21
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