[Gruppi] Elio e le Storie Tese

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Dick Laurent
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[Gruppi] Elio e le Storie Tese

Messaggio da Dick Laurent »

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FORMAZIONE
Stefano Belisari (aka Elio) - voce solista, chitarra, flauto traverso
Nicola Fasani (aka Faso) - basso elettrico, cori
Davide Civaschi (aka Cesareo, talvolta Civas o Dave) - chitarra, cori
Sergio Conforti (aka Rocco Tanica, Confo Tanica, Carambola, Nuovo Boosta, Luigi Calimero, Luigino, Rocco Taniche, Bonifacio, Antonelliano, Maurizio, Aleppe) - voce, tastiera, drum machine
Christian Meyer (aka Meyer, Millefinestre, Batterista Bobo, Avates, Turtello , Tafano) - batteria, percussioni
Antonello Aguzzi (aka Jantoman, Santoman, Inumano, attualmente Uomo) - tastiera, cori.

Ex:
Paolo Panigada (1962 - 1998) (aka Feiez, Mu Fogliasch, Paul Branigade, Luigi Piloni, Panino) - voce, sassofono, percussioni, basso elettrico, chitarra, tastiere

DISCOGRAFIA
1989 - Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu 9
1990 - The Los Sri Lanka Parakramabahu Brothers featuring Elio e le Storie Tese (mini-album) 7
1992 - Italyan, Rum Casusu Çikti 9
1993 - Esco dal mio corpo e ho molta paura (Gli inediti 1979-1986) (raccolta di inediti 'live' in studio)
1996 - Eat the Phikis 8
1997 - Del meglio del nostro meglio Vol. 1 (raccolta con nuove versioni dei loro successi e inediti)
1998 - Peerla (raccolta con inediti e rarità)
1998 - Craccracriccrecr 8
1999 - Tutti gli uomini del deficiente 5,5
2001 - Made in Japan - Live at Parco Capello
2003 - Cicciput 6,5
2008 - Studentessi 6,5


Forte del concerto di ieri sera e della relativa preparazione precedente, con ascolto della completa discografia in studio (mi mancano live e raccolte), apro un topic dedicato a quello che ritengo (aspettate a sputarmi addosso, please) la più solida e geniale realtà attuale italiana in fatto di band. Demenziali, grotteschi, anche volgari, ma con testi spesso geniali (anche quelli più nonsense) che non di rado vanno a punzecchiare un paese zeppo di contraddizioni ed una solidissima base musicale (eh, suonano bene, benissimo, qualsiasi genere e con qualsiasi stile). Lo humor surreale e nonsense viene direttamente da Frank Zappa (che viene spesso citato nei testi), il delirio musicale anche.
Gavetta allo Zelig di Milano, poi la collaborazione con la Gialappa's che li rende un gruppo di culto tra i giovani telespettatori dell'epoca.
Il primo disco, Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu (nella lingua dello Sri Lanka sarebbe qualcosa del tipo "Sburriamo e scurreggiamo con Elio in allegria", almeno a fidarsi di wikipedia) è un colpo di genia, un piccolo capolavoro della musica di italiana e forse il lavoro migliore di una band che nasce in stato di grazia: si susseguono brani che fanno la storia degli Elii, da John Holmes (una vita per il cinema) a Cassonetto differenziato per il frutto del peccato, passando per Nubi di ieri sul nostro domani odierno (abitudinario), Nella vecchia azienda agricola, Silos, Piattaforma (parodia della Je t'aime...moi non plus di Gainsbourg), Cateto. Due le perle da approfondire: la divertentissima (e un po' misogina?) Cara ti amo, suonata e cantata come un'operetta settecentesca (così viene presentata in una delle deliranti introduzioni che inframezzano il disco) e l'allucinante Carro, che storpia e mischia senza pietà detti e proverbi con un risultato spiazzante e surreale. Non manca nulla e in un falso finale di disco gli Elii si congedano ("come i Black Sabbath" :-)) con un messaggio satanico ("Tanti auguri a te" cantata al contrario). Il nonsense non si ferma qui: la copertina (artwork inquietante) e le note all'interno sono disseminate di trovate grottesche, tra cui anche le traduzioni, erratissime, dei termini tecnici.
The Los Sri Lanka Parakramabahu Brothers featuring Elio e le Storie Tese, secondo lavoro del gruppo, è un Ep dove a Elio & co. si affianca l'improbabile duo del titolo, dai coretti stonatissimi, che compariva già nel primo disco. In generale è un divertissement, ma non mancano perle come Agnello Medley (che mischia senza possibilità di continuità quattro canzoni di Natale con esiti surreali), Born to Be Abramo e Natale in casa Wizzent. Raccomando è una follia di due minuti dove Elio ripete la parola del titolo con accenti e velocità diverse.
Terzo disco: secondo LP, secondo capolavoro. Italyan, rum casusu çikti (in turco "Si è scoperto che l'italiano era una spia greca") è un condensato di perle, da Servi della Gleba a Uomini col Borsello, poi Cartoni animati giapponesi, la bizzarra Cinquecento, il Pipppero (grottesca parodia di molti tormentoni estivi e, a sua volta, torentone estivo) fino al capolavorino Il vitello dai piedi di balsa, con estemporanea partecipazione di Enrico Ruggeri nel ruolo del vitello dai piedi di cobalto. Impossibile non citare anche l'ultima traccia, la geniale Il fantasma formaggino.
Il 1996 è l'anno della svolta: vanno a San remo con La Terra dei Cachi, probabilmente il brano migliore e più intelligente passato al Festival dai '90 a questa parte, aspra satira sociale in forma di ritmata filastrocca, complesso nella struttura (uno di quei brani che fa veramente lavorare l'orchestra), geniale nella messa in scena che vede prima gli Elii truccati come i Rockets poi, quando era ora, come tradizione del festival, di suanre uno spezzone della canzone, genialmente (e provocatoriamente), raddoppiano la velocità e condensano l'intera canzone in meno di un minuto (questa versione, inserita anch'essa nel disco Eat the Phikis). Arrivano secondi, colpa di una giuria che non ha avuto il coraggio di rompere con le tradizioni e dare il primo premio ad un pezzo divertente ed originale (ma se è comico vale meno, sembra purtroppo l'andazzo di molti festival). Il disco, dalla geniale cover, è un gradino al di sotto dei due precedenti ma contiene pezzi memorabili come El Pube, Omosessualità e Mio Cuggino (che deve essere la canzone di Barbazza :lollol). Divertente Li immortacci, presa in giro dei miti del rock (da Jimi Hendrix a Kurt Cobain a Bob Marley).
Sullo stesso livello del precedente, Craccracriccrecr si diletta nel prendere in giro il rap gggiovane (Evviva / la visione), La bella canzone di una volta, Il Rock 'n' Roll e la Disco Music. Divertentissimi gli intermezzi parlati stile telegiornale (Rocco Tanica se ne ricorderà) dove i vari generi sono trattati come persone in carne ed ossa (e il Rock finisce in galera, insieme al suo amico Rock 'n' Roll Acrobatico).
Il nuovo millennio segna una parziale commercializzazione del gruppo: non che abbiano lasciato da parte testi demenziali e deliri musicali, ma si sentono certe semplificazioni, una ricerca di una melodia stabile e più semplice, testi disimpegnati che possano stare sulla bocca di tutti (Shpalman da Cicciput). L'ultimo Studentessi segue questo andazzo ma, tra una serie di brani non esaltanti (Plafoniera ad esempio) infila alcune perle nel miglior stile degli Elii: l'anacronistica Gargaroz, la divertentissima Parco Sempione, che prende di mira finti alternativi e amministratori disonesti (un po' forzata forse quanta ultima parte, ma comunque divertente), e la surreale parodia del Death Metal, in 5 movimenti, Suicidio a Sorpresa che ci svela che, ascoltando al contrario le canzoni black metal troviamo messaggi come "mettitti il golfino" o "sei dolce come il miele".
In definitva uno (se non il) dei gruppi migliori in circolazione nel bel paese, sia musicalmente che stilisticamente: dementi magari, ma ce ne fossero...
Ok, ho finito, ora potete mettermi alla gogna :-26
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hicks82
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Messaggio da hicks82 »

Il miglior gruppo italiano in assoluto, testi geniali e musicisti da conservatorio. Ascoltatevi Pagano da Cicciput.....progressive all'ennesima potenza!
Devo tenermi la mia angoscia. La devo proteggere. Perche' mi serve: mi mantiene scattante, reattivo, come devo essere.
Al Pacino in Heat di Micheal Mann
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Giapo
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Messaggio da Giapo »

Musicalmente sono sicuramente il miglior gruppo italiano, per tenica e inventiva ricordano i Mothers di Zappa.
ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine e la smetta di toccarmi il cu*o!

La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)


la vita è uno stato mentale
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Barbazza
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Messaggio da Barbazza »

Aggiungo qualche curiosita' personale, visto che essendo concittadino e quasi coetaneo ho potuto seguire gli inizi della carriera dei ragazzi ;)

Il primo brano di Elio lo sentii sulle frequenze di radio popolare, a meta' degli anni '80. Era John Holmes, veniva passato frequentemente dalla Gialappa's che gia' allora ci dilettava con Bar Sport (l'antenato radiofonico di Mai Dire Gol). Cirri e Ferrentino, quelli di Caterpillar, erano della banda ma non ricordo bene se la collaborazione era continuativa o estemporanea. Iniziarono a girare nastri registrati dall'amico dell'amico del cuggino, dalla resa sonora scadente ma dal valore praticamente inestimabile: uno dei piu' famosi era Live at Magia, ma vai a sapere se avevo proprio quello o l'altrettanto leggendario Live at Borgomanero ;)
Cassetta che, con sprezzo del pericolo e spirito di evangelizzazione, ebbi il coraggio di portare con me nei 12 mesi fatti a servire la Patria in Friuli e che istrui' sul genio di Elio un'intera generazione di commilitoni: dalla Val d'Aosta al Lazio alla Sicilia il nome del gruppo iniziava a circolare grazie ai coraggiosi fan e al passaparola :-)
Intanto a Milano la notorieta' del gruppo cresceva in maniera esponenziale, rendendone impossibili le esibizioni nei piccoli locali ( come lo Zelig, che ai tempi era poco piu' di un buco): ricordo un trionfale concerto dei quattro alla Festa dell'Unita' del 1988 ( ai tempi molto frequentati, c'era ancora il Muro ) dove il pubblico crebbe da 100/200 persone a 2000 durante l'esibizione. Chi aveva la ventura di passare, si fermava ad ascoltare e non andava piu' via ;)
Allo stesso periodo risalgono anche le apparizioni in TV a Lupo Solitario, un programma di Ricci con Roversi, Blady, Riondino e tutta la cricca. Dopo questo preambolo, il primo disco alle mie orecchie fu solo una raccolta di materiale gia' digerito: anche dal punto di vista degli arrangiamenti e della produzione e' acerbo. Il salto con Italian Rum e' enorme, con pezzi piu' recenti e concepiti gia' in funzione di un lavoro di studio molto piu' complesso. Esco dal mio corpo e' un live che chiude il primo periodo: e' l'unico disco dal vivo da avere assolutamente, imho.
Nel dopo Sanremo, Eat The Phikis e' ineccepibile e sempre divertente: pero' la qualita' delle canzoni e' inferiore ai precedenti, anche se Tapparella potrebbe essere la chiusura dei loro show per sempre. A questo punto, discograficamente li ho un po'lasciati andare: sono sempre su un buon livello, ma quello che ho sentito mi fa pensare che il meglio l'abbiano gia' dato. Piuttosto di comprarmi il nuovo disco degli Elii, preferisco andare a vedermeli per l'ennesima volta dal vivo: se e' gratis, meglio ancora :-)
Say, where did I see this guy?
In Red River?
Or A Place in the Sun?
Maybe the Misfits?
Or From Here to Eternity?


Saluti, B.
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