*Commediasexi --- Natale a New York --- Olè*

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ivs
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Messaggio da ivs »

Non ne vedrò nessuno e ne vado fiero.

Bonolis, Santarelli, Boldi, Salvi...a momenti mi rammarico per "l'anno sabbatico" del buon vecchio Pieraccioni (che son sicuro ritornerà in pista il prossimo Natale). ;)

Natale magrissimo, a parte "The prestige" tutti film evitabili o quasi. Grazie al cielo esiste il dvd.

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Galbo
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Messaggio da Galbo »

io spero di riuscire a vedere The Prestige (e forse Scott), per gli altri rimando visione (e giudizio) anche se il film di D'Alatri non lo boccerei così a priori, si tratta sempre del regista di "Senza Pelle" a mio parere uno dei migliori film italiani degli anni '90
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Frances the mute
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Messaggio da Frances the mute »

Vi siete dimenticati il film Amplagghed di Aldo Giovanni e Giacomo,registrazione dell'ultimo spettacolo teatrale.
Non c'è che dire, c'è l'imbarazzo della scelta :-12 :-7 .

Non so a voi, ma a me, oltre la pubblicità ad oltranza su qualsiasi canale, fa incaxxare da bestia la frase ripetuta ad ogni occasione "non importa quale film andate a vedere (che falsi!!!!) basta che andate a vedere i film italiani, sosteniamo il nostro cinema, abbiamo pochi soldi".

Ma porcaccia la miseria, certo, come no,facciamo come le "segnalazioni", mandiamo avanti chi non lo merita, andiamo a vedere film che non meritano di essere proiettati neanche nell'oratorio di quartiere, solo perchè siamo italiani e abbiamo pochi soldi per fare cinema (se sono questi i risultati per fortuna), facciamoci prendere per scemi senza cervello.....

Poi io dico, ok, perchè la gente va a vederli a natale al cinema?
Perchè a Natale bisogna ridere?
Ma il problema è proprio questo,non fanno ridere, tutt'altro (fanno piagne) !!!!!

Per finire, non so sapete l'ultima purtroppo:

Parenti per remake di Amici Miei
Nel cast probabili Bisio e De Sica

Antani, supercazzola e le zingarate dei quattro amici toscani di "Amici Miei" potrebbero tornare sullo schermo in versione moderna. Il remake del capolavoro della commedia all'italiana è stato annunciato dal produttore Aurelio De Laurentiis nel corso della presentazione a Napoli di "Natale a New York". Nel cast probabili Christian De Sica, Claudio Bisio e De Luigi; alla regia il maestro dei film di Natale Neri Parenti.

http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo ... 0103.shtml

Non c'è piu limite alla decenza :-4 :-4 :-4 :-28 :-28
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vegeta85
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Messaggio da vegeta85 »

Frances the mute ha scritto:Vi siete dimenticati il film Amplagghed di Aldo Giovanni e Giacomo,registrazione dell'ultimo spettacolo teatrale.
ma tutto sommato sarebbe una bella notizia se fosse il trio a incassare più degli altri. La loro comicità sarà innocua e provincialotta, ma anche trascinante e non volgare.

Purtroppo non sarà così
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Messaggio da Saruman Multicolore »

Non credo che il film di D'Alatri sarà volgare, comunque. Non essendoci precedenti mi riservo di non esprimere pregiudizi sul suo lavoro. Su De Sica e su Boldi (soprattutto su Boldi) mi concedo il beneficio del disprezzo a priori. Ho provato a vedermi i loro film sui passaggi su Sky, ma, ahimè, non ho trovato nulla che si potesse salvare!
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Galbo
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Messaggio da Galbo »

Frances the mute ha scritto: Per finire, non so sapete l'ultima purtroppo:

Parenti per remake di Amici Miei
Nel cast probabili Bisio e De Sica

Antani, supercazzola e le zingarate dei quattro amici toscani di "Amici Miei" potrebbero tornare sullo schermo in versione moderna. Il remake del capolavoro della commedia all'italiana è stato annunciato dal produttore Aurelio De Laurentiis nel corso della presentazione a Napoli di "Natale a New York". Nel cast probabili Christian De Sica, Claudio Bisio e De Luigi; alla regia il maestro dei film di Natale Neri Parenti.

http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo ... 0103.shtml

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Messaggio da Marv »

ragazzi... non mi fate arrivare questo tread a 50 pagine nella sezione Cinema di dvdessential, altrimenti mi sparo!!!
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nocciolo
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Messaggio da nocciolo »

Comunque, come ben sapete, durante le feste le sale vengono frequentate da persone che al cinema non vanno mai.

E secondo voi cosa scelgono Resnais, Bier, Kaurismaki, Von Trier?

Saluti Immagine
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Messaggio da hicks82 »

nocciolo ha scritto:Comunque, come ben sapete, durante le feste le sale vengono frequentate da persone che al cinema non vanno mai.

E secondo voi cosa scelgono Resnais, Bier, Kaurismaki, Von Trier?

Saluti Immagine
Un pò come l'andare in chiesa...... ;)
Devo tenermi la mia angoscia. La devo proteggere. Perche' mi serve: mi mantiene scattante, reattivo, come devo essere.
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Galbo
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Messaggio da Galbo »

nocciolo ha scritto:Comunque, come ben sapete, durante le feste le sale vengono frequentate da persone che al cinema non vanno mai.

E secondo voi cosa scelgono Resnais, Bier, Kaurismaki, Von Trier?

Saluti Immagine
mah, visto il maggior tempo libero (molti prendono qualche giorno di ferie) in realtà al cinema ci vanno un po' di più tutti, e l'offerta dovrebbe essere variegata, cosa che quest'anno non sembra :-7
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Paco
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Messaggio da Paco »

A me ispira il film di D'Alatri però non penso di andarlo a vedere al cinema.
Vedremo!

Sono sempre stato un difensore del duo Boldi/De Sica perchè nel bene e nel male rispecchiano una parte degli italiani. Andavo al cinema, mi facevo quattro risate, uscivo dalla sala e avevo già dimenticato il film. Mai più rivisto un film di Parenti.

Appoggerei più che altro un'altra battaglia. Al di là della qualità artistica di queste pelliccole, mi fa rabbia vedere certe opere abbandonate nei magazzini dei distributori mentre spendono milioni di euro ogni anno per pubblicizzare film che da qualche anno hanno un incasso sicuro.
Una persona irreprensibile è quella che si tiene lontana dal tumulto degli eventi. E' necessario avere un carattere forte per riuscirci. (Hagakure - 2.11)
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Machina
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Messaggio da Machina »

Appoggerei più che altro un'altra battaglia. Al di là della qualità artistica di queste pelliccole, mi fa rabbia vedere certe opere abbandonate nei magazzini dei distributori mentre spendono milioni di euro ogni anno per pubblicizzare film che da qualche anno hanno un incasso sicuro.
Non posso che quotare. E' un altro dei deficit del nostro cinema di questi anni.
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Homerino
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Messaggio da Homerino »

ivs ha scritto:Non ne vedrò nessuno e ne vado fiero.

Bonolis, Santarelli, Boldi, Salvi...a momenti mi rammarico per "l'anno sabbatico" del buon vecchio Pieraccioni (che son sicuro ritornerà in pista il prossimo Natale). ;)

Natale magrissimo, a parte "The prestige" tutti film evitabili o quasi. Grazie al cielo esiste il dvd.

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Quoto in pieno il pensiero di ivs.
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Galbo
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Messaggio da Galbo »

Machina ha scritto:
Appoggerei più che altro un'altra battaglia. Al di là della qualità artistica di queste pelliccole, mi fa rabbia vedere certe opere abbandonate nei magazzini dei distributori mentre spendono milioni di euro ogni anno per pubblicizzare film che da qualche anno hanno un incasso sicuro.
Non posso che quotare. E' un altro dei deficit del nostro cinema di questi anni.
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Invisible
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Messaggio da Invisible »

Galbo ha scritto:
Machina ha scritto:
Appoggerei più che altro un'altra battaglia. Al di là della qualità artistica di queste pellicole, mi fa rabbia vedere certe opere abbandonate nei magazzini dei distributori mentre spendono milioni di euro ogni anno per pubblicizzare film che da qualche anno hanno un incasso sicuro.
Non posso che quotare. E' un altro dei deficit del nostro cinema di questi anni.
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Ovviamente, concordo anch'io.


Domanda: ma perché questi film "hanno un incasso sicuro"?
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Messaggio da KID A »

Visto stamattina al Warner Moderno Signore&Signori di Pietro Germi...palma d'oro a Cannes. Quando l'Italia sapeva fare cinema.
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Barbazza
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Messaggio da Barbazza »

nocciolo ha scritto:Comunque, come ben sapete, durante le feste le sale vengono frequentate da persone che al cinema non vanno mai.

E secondo voi cosa scelgono Resnais, Bier, Kaurismaki, Von Trier?

Saluti Immagine
Mi e' capitato di assistere, durante le feste di qualche anno fa, a una proiezione di "L'uomo senza passato" di Kaurismaki: grazie a Dio, in Italia la legislazione sul possesso di armi e' piu' restrittiva che negli States altrimenti si sarebbe sfiorata la strage :-)

Saluti, B.
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Galbo
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Messaggio da Galbo »

Invisible ha scritto:
Galbo ha scritto:
Machina ha scritto: Non posso che quotare. E' un altro dei deficit del nostro cinema di questi anni.
concordo :-23
Ovviamente, concordo anch'io.


Domanda: ma perché questi film "hanno un incasso sicuro"?
forse perchè si basano su schemi che si ripetono e la ripetitività piace perchè rassicura ? :-23
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Glorfindel
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Messaggio da Glorfindel »

da Cinemaplus:

http://www.cinemaplus.it/leggi-recensione.asp?id=2093

CommediaSexy

Cinepanettone (anzi, Pandoro) d’autore? (Incredibile ma vero) Si può!

“Chissenefrega!” È il leit motiv del film e rappresenta in pieno l’Italia di oggi. “Chissenefrega!” deve averlo detto anche Alessandro D’Alatri, al momento di intraprendere questa avventura, a proposito degli steccati in cui noi tutti siamo soliti dividere i film: secondo i quali il film di Natale (il Cinepanettone, appunto) è un film comico stupido e volgare, e la commedia sociale, il film per cui è famoso D’Alatri, intelligente e delicata, va bene per gli altri mesi dell’anno. Come aprile e maggio, i periodi in cui sono sempre usciti i suoi film. Tanto da fargli venir voglia di provare a confrontarsi con la bagarre (e gli incassi, perché no?) dei film natalizi. Ecco spiegato che ci fa Alessandro D’Alatri in un film di Natale.

Che è di Natale fino a un certo punto, come potete immaginare. Lo è più nella confezione, nella locandina rosa, nel cast ricco, nel genere (tra il comico e il farsesco) che nei contenuti. Sì, perché la storia dell’onorevole Bonfili (Paolo Bonolis), un politico alle prese con una legge sulla famiglia che non ci pensa due volte a tradire la moglie Pia (Stefania Rocca) con una giovane soubrette, Martina (Elena Santarelli), e pensa bene di usare come copertura l’autista Mariano (Sergio Rubini), rischiando di mandare all’aria il suo matrimonio con Dora (Margherita Buy), e in realtà fatto di una comicità amara. Perché dentro c’è tutta l’Italia di oggi: quella dei Pacs e di tutte le ipocrisie sulla famiglia, con i politici che si ricordano di questa solo per fini di immagine, quella della Chiesa (c’è un cardinale che parla con accento tedesco…) che dice di non volersi intromettere nella politica, ma nei fatti fa tutt’altro. C’è la tv che mostra tette e culi in fascia protetta, con i bambini che guardano e imparano: la tv dove ormai si lavano i panni sporchi (si veda la scena in cui Mariano e i figli vanno in tv a parlare della sua nuova relazione), la nuova piazza virtuale del villaggio globale. La tv di Vallettopoli, nei riguardi della quale il film, scritto prima di questa estate, risulta profetico. “Chissenefrega” è la sigla dello show stile bagaglino dove lavora Martina, e da dove inizia il film, con uno spettacolo nello spettacolo. “Chissenefrega” è la frase simbolo dell’Italia di oggi dove tutto viene preso con leggerezza: la famiglia, gli impegni, la politica. I politici vengono visti come cialtroni (come lo erano anche ne La febbre, ricordate l’assessore?), per i quali il Parlamento è un hobby esattamente come le donne. C’è un menefreghismo diffuso in Italia oggi, che travolge tutto, e non importa se nessuno è al suo posto: la scena in cui l’onorevole lascia il suo autista ad ascoltare gli interessi delle lobby e lo presenta come un esperto rappresenta tutta l’incompetenza, l’improvvisazione e il dilettantismo che c’è in politica oggi. Come in molti altri campi.

La materia è bollente, come si può vedere. Ma il Commediasexi è un piccolo gioiello anche di regia: da una sorta di montaggio “analogico” (si ha sempre paura a nominarlo dopo Fantozzi) che lega le scene (la schiuma della vasca da bagno e quella del cappuccino e così via), all’esplosione al ralenti della valigia che cita Zabriskie Point. D’Alatri, raffinatissimo nell’uso delle immagini, è bravissimo anche nella direzione degli attori, dai caratteristi, a cui riserva battute pungenti (ma anche in ruoli minori ci sono fior d’attori come Massimo Wertmuller, Rocco Papaleo e Paola Tiziana Cruciani), agli attori principali. Di Bonolis si è già scritto tanto: la sua interpretazione ispirata a Sordi è convincente e funzionale alla storia, e Sergio Rubini è semplicemente perfetto, il migliore in campo. La Buy è una certezza (rifà la Billa tutta ansie e medicine di Maledetto il giorno che t’ho incontrato), Stefania Rocca è rilassata e divertita, e anche Elena Santarelli rende bene il suo personaggio, una soubrette arrivata al successo tramite la tv, che le assomiglia molto.

Proprio la Santarelli è un esempio del lavoro fatto da D’Alatri: abile osservatore (da anni è uno stimato regista pubblicitario), conosce alla perfezione i linguaggi della cultura pop nostrana e della tv, che ne è il medium egemone. E dimostra di sfruttarli, di inserirsi in essi per far arrivare il suo messaggio: così Mariano ottiene i suoi quindici minuti di celebrità (che forse oggi sono più di quindici, caro Warhol), che significano apparire a Porta a porta, simbolo della politica spettacolo pop odierna. Ma crea anche ad arte il jingle de La trottola (una sorta di show tipo Passaparola) che arriva dappertutto, esce dalla tv per arrivare nei telefonini. E l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Ecco, un pregio meno evidente di questo film è proprio quello di parlare al pubblico, mutuando stili e linguaggi della comunicazione di oggi, quella telefonico-televisiva, e di riassemblarli per costruire un’opera attuale e originale. Il pregio più evidente è sotto gli occhi di tutti: riuscire a parlare dell’Italia e dei suoi (nuovissimi) mostri come si faceva nella commedia all’italiana della sua stagione migliore, quella dei Sordi, dei Gassman, dei Tognazzi. Commediasexi, che comunque continua un discorso su famiglia, morale, aspirazioni e frustrazioni odierne che iniziava dagli ottimi Casomai e La febbre, può essere una svolta nel cinema italiano: finalmente è un film che parla al grande pubblico, ma non rinuncia a niente in termini di qualità e messaggio. Non un Cinepanettone, ma un Cinepandoro, come lo chiama D’Alatri, perché ha un sapore un po’ diverso: ma anche un film di questo tipo (che è un po’ nero sotto le sembianze rosa) può essere d’autore. E questa può essere una svolta nel cinema italiano. E se dovesse perdere il confronto con gli altri film di Natale? Chissenefrega!

Voto: 8
La mia collezione - 83 DVD -

“¿Qué es un fantasma?
Un evento terrible condenado a repetirse
una y otra vez,
un instante de dolor, quizá
algo muerto que parece por momentos vivo aún,
un sentimiento, suspendido en el tiempo,
como una fotografía borrosa,
como un insecto atrapado en ámbar.”


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Messaggio da Barbazza »

Invisible ha scritto: Domanda: ma perché questi film "hanno un incasso sicuro"?
780 copie ;)

Non e' che cmq sia una strategia diversa da quella che usano i blockbuster americani tutto l'anno, cmq: creazione dell'evento, pubblicita' incessante a ridosso e occupazione massiccia degli schermi.

Saluti, B.
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Messaggio da Machina »

Invisible ha scritto:
Galbo ha scritto:
Machina ha scritto: Non posso che quotare. E' un altro dei deficit del nostro cinema di questi anni.
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Io credo che si dovrebbe "rieducare" il pubblico. Un passo alla volta.
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Messaggio da Barbazza »

Machina ha scritto:
Appoggerei più che altro un'altra battaglia. Al di là della qualità artistica di queste pelliccole, mi fa rabbia vedere certe opere abbandonate nei magazzini dei distributori mentre spendono milioni di euro ogni anno per pubblicizzare film che da qualche anno hanno un incasso sicuro.
Non posso che quotare. E' un altro dei deficit del nostro cinema di questi anni.
Avevo proposto una discussione andata deserta, la ritiro fuori solo perche' ci sono un paio di link interessanti.
https://www.dvdessential.it/forum/viewto ... tribuzione

Saluti, B.
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Messaggio da Invisible »

Barbazza ha scritto:
Invisible ha scritto: Domanda: ma perché questi film "hanno un incasso sicuro"?
780 copie ;)

Non e' che cmq sia una strategia diversa da quella che usano i blockbuster americani tutto l'anno, cmq: creazione dell'evento, pubblicita' incessante a ridosso e occupazione massiccia degli schermi.

Saluti, B.
Ok... ma qui c'è un serpente che si morde la coda. :-)
Quello che sottolinei è, in sostanza, quello che lamentava Paco...
La mia provocazione copriva un raggio di azione più ampio.

Galbo ha scritto:forse perchè si basano su schemi che si ripetono e la ripetitività piace perchè rassicura ? :-23
E' una buona risposta, ma io andrei più a fondo...
Machina ha scritto: Io credo che si dovrebbe "rieducare" il pubblico. Un passo alla volta.
A cominciare dalla tv.
Giustissimo. Ma, senza voler andare a finire, combinando il tuo spunto con quello di Galbo, ad un discorso distopico a là Huxley (in fondo, molto più attuale di Orwell), diciamo che la cartina di tornasole è sempre il pubblico. L'industria del cinema viene incontro ai gusti del pubblico, ed i gusti della massa sono quelli abitudinari del consumismo. Ora, cos'è che apre una breccia in tale circolo vizioso? Una (ri)educazione del gusto è auspicabile come strumento di coscienza critica ovvero come (ri)condizionamento inconsapevole? E' possibile una vera "messa a distanza" del problema oppure l'unico modo (e non sappiamo quanto gestibile e sincero) è un "movimento interno allo stesso sistema", riferendoci alla strada seguita da D'Alatri (almeno per quello che suggerisce la recensione sopra riportata da Glorfindel)?
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Messaggio da vegeta85 »

Natale a New York è primo al box office con 3 milioni e 700mila euro, risultato addirittura superiore ai precedenti 3 "Natali a..."

Boldi è secondo, ma con cifre molto inferiori a quelle dell'ex collega: "Olè" incassa poco più di un milione di euro.

Quarto (dopo Deja Vu) è "Commedia Sexi", ma con 500mila euro...cine pandoro mica tanto.
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Messaggio da Machina »

Una (ri)educazione del gusto è auspicabile come strumento di coscienza critica ovvero come (ri)condizionamento inconsapevole?
Credo che ora come ora un intervento all'interno del sistema (cinema) stesso non sia auspicabile, o comunque tra questo e una "(ri)educazione" propendo per questa seconda ipotesi, seppur nella forma di condizionamento inconsapevole. Certamente più dilatata nel tempo, meno immediata e meno rivoluzionaria, e quindi non avanguardista.
Attraverso il mezzo che più d'ogni altro rappresenta il consumismo, attuare una nuova (che poi tanto nuova non è, sarebbe sufficiente tornare indietro di una decina-ventina d'anni) politica culturale. Insomma, imboccare la massa mettendo a disposizione programmi anche direttamente culturali (le rappresentazioni teatrali ad esempio, praticamente scomparse) a scapito di quel trash che ha invaso i nostri palinsesti escludendo quasi del tutto, come invece altrove non avviene, ogni altra forma di comunicazione.
Ma poi, più che un lavoro al di fuori del sistema, proporrei per un lento avvicendamento anche all'interno, fuori e dentro. Purtroppo il problema è sempre lo stesso: c'è qualcuno che ha il coraggio di rischiare i propri soldi in tv come al cinema?
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