The Prodigal Son (1981) di Sammo Hung - Cine Asia -

Film in DVD distribuiti nei mercati esteri (Europa, USA, Asia, ecc...)

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Walden
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The Prodigal Son (1981) di Sammo Hung - Cine Asia -

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"Bai ga jai"
Formato: 2.35:1 anamorfico
Durata: 1:40:35
Lingue: inglese, cantonese
Sottotitoli: inglese, olandese
Extra: commento audio di Bey Logan, trailer, intervista a Yuen Biao, Sammo Hung e Frankie Chan, biografia di Lam Ching-ying, intervista al sifu Guy Lai con una dimostrazione di wing chun del sifu Austin Goh
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Se non sbaglio, in questo forum l'interesse per i film di kung fu mi sembra molto scarso. Nemmeno io sono un appassionato di questo genere, anche perché quasi tutte le pellicole di arti marziali che ho visto hanno un lieve difetto: sono brutti film. Una felicissima eccezione è però costituita dai film di Sammo Hung, e, se magari qualcuno non li conosce, può trovare un minimo di interesse in questa piccola recensione.

La maggior parte delle pellicole dirette da Hung sono commedie, e anche questo film non fa eccezione (inizia in modo molto divertente, con Yuen Biao che si crede un campione di kung fu, non sapendo che il padre compra a suon di denaro tutte le vittorie del figlio, per salvaguardarne l'incolumità), per poi dirigere, nel corso della storia, verso situazioni più drammatiche. D'altra parte, come per molti grandi registi di commedie, i migliori film di Hung sono, secondo me, quelli più drammatici, come "Pedicab Driver" e "Eastern Condors".
Anche se non è sfrenatamente scatenato come molti suoi film successivi, "The Prodigal Son" mantiene comunque un ottimo ritmo per tutto il film, mostrando situazioni e personaggi molto interessanti e senza limitare l'interesse della pellicola alle splendide e leggendarie coreografie di Sammo Hung (interpretate dai bravissimi Yuen Biao, Lam Chin-ying e dallo stesso Hung). Pur essendo una storia inventata, contiene anche dei riferimenti storici interessanti, come il collegamento dell'insegnamento del wing chun con il teatro dell'opera cinese, aspetto pochissimo rappresentato al cinema. Tecnicamente, poi, è uno dei pochi film (assieme a "Warriors Two", sempre di Sammo Hung, e molto più dei primi tre film su Yip Man) in cui si vedono combattimenti di wing chun vero e proprio. Quasi "vero e proprio", in realtà, perché, per ovvie esigenze di spettacolarizzazione, i movimenti sono necessariamente un po' più ampi di quanto dovrebbero e qualche variazione acrobatica poco ortodossa viene comunque introdotta, ma, per quanto ne so, si tratta comunque di uno dei migliori esempi di wing chun al cinema.

Il dvd della Cine Asia (che non è altro che la vecchia Hong Kong Legends con un altro nome) è, come al solito, di qualità molto buona (il mio televisore riproduce i colori più vividamente di quanto si veda dagli screenshot), e utilizza un master pulito e discretamente definito. Anche l'audio è di buona qualità, per quanto riguarda entrambe le tracce, anche se naturalmente, secondo me, è preferibile ascoltare l'originale cantonese, non solo per l'effetto un po' straniante prodotto dal doppiaggio inglese, ma anche perché quest'ultimo perde le musiche e i suoni della colonna originale.

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