Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
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Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Week end, un uomo e una donna dal sabato alla domenica [A&R Productions]
Titolo in italiano tra i più vari una donna e un uomo, un uomo e una donna, da sabato a domenica, dal sabato alla domenica, quello del DVD A&R, messo nell'oggetto di questo Post è l'unico mai letto altrove.
In ogni caso il merito della A&R è stato di portare finalmente in home video questo film di Jean-Luc Godard abbastanza ostracizzato, probabilmente per le tematiche scabrose e violente ed il tono onirico che simboleggiano una severa critica al mondo borghese.
Il film qui è in versione integrale, dunque sottotitolate in italiano per le soli parti in francese. L'audio è migliore di quello che si trova generalmente in rete, più pulito ed intellegibile. Il video in NTSC non mi ha esaltato, vi sono lunghe scarrellate orizzontali soprattutto nella scena del piano sequenza nel traffico e ho notato una lieve scattosità. Analogamente la definizione non lascia gridare al miracolo, ma qui la colpa ritengo sia da attribuire all'assenza di un master adeguato, lo stesso Criterion da cui probabilmente è tratto questo DVD lascia più di qualche perplessità.
Link Amazon
Link DVD-Store.it
Link IBS.it
Audio: italiano, francese
Formato : AC-3
Formato/Informazioni : Audio Coding 3
Nome commereciale : Dolby Digital
Modo muxing : DVD-Video
Modalità bitrate : Costante
Bitrate : 192 kb/s
Canali : 2 canali
ChannelLayout : L R
Frequenza campionamento : 48,0 kHz
Frame rate : 31,250 FPS (1536 SPF)
Modo compressione : Con perdita
ServiceKind/String : Complete Main
Sottotitoli: italiano per le parti in lingua, inglese
Video:
Formato : MPEG 2
Profilo formato : Main@Main
Impostazioni formato : BVOP
Impostazioni formato, BVOP : Si
Impostazioni formato, Matrix : Predefinito
Impostazioni formato, GOP : M=3, N=12
Modalità bitrate : Variabile
Bitrate > 5.563 kb/s
Bitrate massimo : 7.022 kb/s
Larghezza : 720 pixel
Altezza : 480 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione : 16:9
Frame rate : 23,976 (24000/1001) FPS
Spazio colore : YUV
Croma subsampling : 4:2:0
Profondità bit : 8 bit
Tipo scansione : Progressivo
Ordine scansione : 2:3 Pulldown
Modo compressione : Con perdita
Bit/(pixel*frame) > 0.671
Timecode del primo frame : 00:00:00:00
Timecode sorgente : Group of pictures header
Durata: 1:43:16
Note: DVD a doppio strato
Extra: Trailer francese, Trailer USA, Poster
Confronto: in sequenza Artificial Eye, New Yorker, Criterion (BD) e A&R (i primi 3 sono fonte dvdbeaver.com)
Titolo in italiano tra i più vari una donna e un uomo, un uomo e una donna, da sabato a domenica, dal sabato alla domenica, quello del DVD A&R, messo nell'oggetto di questo Post è l'unico mai letto altrove.
In ogni caso il merito della A&R è stato di portare finalmente in home video questo film di Jean-Luc Godard abbastanza ostracizzato, probabilmente per le tematiche scabrose e violente ed il tono onirico che simboleggiano una severa critica al mondo borghese.
Il film qui è in versione integrale, dunque sottotitolate in italiano per le soli parti in francese. L'audio è migliore di quello che si trova generalmente in rete, più pulito ed intellegibile. Il video in NTSC non mi ha esaltato, vi sono lunghe scarrellate orizzontali soprattutto nella scena del piano sequenza nel traffico e ho notato una lieve scattosità. Analogamente la definizione non lascia gridare al miracolo, ma qui la colpa ritengo sia da attribuire all'assenza di un master adeguato, lo stesso Criterion da cui probabilmente è tratto questo DVD lascia più di qualche perplessità.
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Audio: italiano, francese
Formato : AC-3
Formato/Informazioni : Audio Coding 3
Nome commereciale : Dolby Digital
Modo muxing : DVD-Video
Modalità bitrate : Costante
Bitrate : 192 kb/s
Canali : 2 canali
ChannelLayout : L R
Frequenza campionamento : 48,0 kHz
Frame rate : 31,250 FPS (1536 SPF)
Modo compressione : Con perdita
ServiceKind/String : Complete Main
Sottotitoli: italiano per le parti in lingua, inglese
Video:
Formato : MPEG 2
Profilo formato : Main@Main
Impostazioni formato : BVOP
Impostazioni formato, BVOP : Si
Impostazioni formato, Matrix : Predefinito
Impostazioni formato, GOP : M=3, N=12
Modalità bitrate : Variabile
Bitrate > 5.563 kb/s
Bitrate massimo : 7.022 kb/s
Larghezza : 720 pixel
Altezza : 480 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione : 16:9
Frame rate : 23,976 (24000/1001) FPS
Spazio colore : YUV
Croma subsampling : 4:2:0
Profondità bit : 8 bit
Tipo scansione : Progressivo
Ordine scansione : 2:3 Pulldown
Modo compressione : Con perdita
Bit/(pixel*frame) > 0.671
Timecode del primo frame : 00:00:00:00
Timecode sorgente : Group of pictures header
Durata: 1:43:16
Note: DVD a doppio strato
Extra: Trailer francese, Trailer USA, Poster
Confronto: in sequenza Artificial Eye, New Yorker, Criterion (BD) e A&R (i primi 3 sono fonte dvdbeaver.com)
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Uno dei più sgradevoli, velleitari e inutili film che abbia mai visto. E il fatto che il regista sia Godard non attenua minimamente la fermezza del mio giudizio.
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
E forse proprio per questo Godard è secondo me un regista sopravvalutato.
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Valutazione alquanto tranchant che nono stimola la voglia a chi non conosce il film.
A questo punto le mie esigenze economiche e di spazio vincono sulla curiosità cinefila.
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Di Godard ci sono una marea di film più belli e coesi, ma l'assenza da anni di questo in home video era a mio avviso una lacuna grave, al di là del giudizio. Un'altra assenza inspiegabile è Germania nove zero, dal cui stile narrativo a cavallo tra il documentario e il racconto di fantasia hanno attinto in tanti.
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Per me era un vero innovatore intriso di cultura cinematografica che ha riversato nei suoi scritti ma con un carattere, accentuatosi negli ultimi anni, prossimo alla misantropia che a volte si rifletteva nelle sue opere filmiche.
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Tra un Godard e un Truffaut (ma anche un Demy, un Duvivier, per non parlare dei classici Carné, Renoir, Clair, Becker, ecc.) c'è un abisso.
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Anche Truffaut ha fatto un cinema di provocazione, basti pensare a Jules e Jim. Ma Jules e Jim è un'opera di autentica poesia, questo di Godard è un'autentica schifezza.
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Perché Truffaut alla fine in tutti i suoi film aveva una impostazione classicheggiante, fu esattamente questo il motivo di dissidio tra i due esploso dopo Effetto notte: in qualche modo Truffaut aveva via via tradito i principi fondanti che ispiravano i Cahiers.
In ogni caso dal fatto che questo film sia inutilmente provocatorio (e in effetti il tuo sdegno dimostra che la sua provocazione funziona) non si può dedurre automaticamente che Godard sia stato sopravvalutato, è una personalità cinematograficamente troppo complessa per poterla liquidare così sommariamente. Che poi a te non piaccia, mi pare assolutamente lecito.
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Quella di Godard non è neanche provocazione, è esplicitazione di posizioni ideologiche di critica al sistema vetuste e inconcludenti, da pseudointellettuale. Tra i suoi ammiratori non mi meraviglio che figuri uno come Quentin Tarantino, il cui The Eightful Eight è forse il film più schifoso che io abbia mai visto al cinema. Parere personale, s’intende. Leggo anche che nel 2021 Godard firmò insieme ad altri un appello a Macron per il mantenimento della dottrina Mitterand in favore dei terroristi italiani fuoriusciti. In quell’appello si sosteneva che quei rifugiati, ormai anziani e malati, avevano diritto a rifarsi una vita e a non finire in carcere. Qualcuno osservò che però anche le loro vittime avrebbero voluto continuare a vivere…
Re: Weekend, un uomo e una donna, sabato e domenica (1967) di Jean-Luc Godard
Il problema è che non valeva il contrario, Godard considerava Tarantino "uno straccione" per il modo disinvolto con cui si era appropriato del titolo del suo film più famoso per la sua casa di produzione e probabilmente perché la distanza tra loro due era siderale. Questo a prescindere dal fatto che per me Tarantino è e resta un ottimo mestierante, non un genio probabilmente, ma uno che il cinema lo sa fare molto bene.lu.ca. ha scritto: ↑venerdì 20 gennaio 2023, 20:02 Quella di Godard non è neanche provocazione, è esplicitazione di posizioni ideologiche di critica al sistema vetuste e inconcludenti, da pseudointellettuale. Tra i suoi ammiratori non mi meraviglio che figuri uno come Quentin Tarantino, il cui The Eightful Eight è forse il film più schifoso che io abbia mai visto al cinema.
Si tratta però di posizioni politiche che in parte prescindono dalla formazione culturale e cinematografica di Godard.Parere personale, s’intende. Leggo anche che nel 2021 Godard firmò insieme ad altri un appello a Macron per il mantenimento della dottrina Mitterand in favore dei terroristi italiani fuoriusciti. In quell’appello si sosteneva che quei rifugiati, ormai anziani e malati, avevano diritto a rifarsi una vita e a non finire in carcere. Qualcuno osservò che però anche le loro vittime avrebbero voluto continuare a vivere…
In realtà l'intera Francia sul terrorismo italiano ha da sempre avuto posizioni assai morbide, un tempo perchè la dottrina Mitterand considerava i terroristi dei dissidenti politici e dunque per questo motivo giustificava la violenza delle loro azioni; oggi perché dopo decine di anni ritengono che sia incoerente ritornare su certe decisioni dopo la stabilizzazione in Francia delle vite di questi personaggi, ormai logorati dalla scure del tempo, e dei loro familiari. Del resto il carcere ha in teoria una funzione educativa, difficile metterla in atto dopo decine di anni su chi è malato o prossimo alla morte.