Fedora (1978) di Billy Wilder - Sinister

Pellicole cult e film che hanno fatto la storia del cinema, dalla sua nascita al 1980.

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j.karlos
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Fedora (1978) di Billy Wilder - Sinister

Messaggio da j.karlos »

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Trama: Il produttore cinematografico Barry Detweiler (William Holden) apprende sconvolto che l'ex diva Fedora (Marthe Keller) si è tolta la vita gettandosi da un treno. Qualche settimana prima le aveva fatto visita nella residenza di Corfù per proporle il copione di “Anna Karenina”, trovando però il severo ostruzionismo della contessa Sobryanski (Hildegard Knef), costretta su una sedia a rotelle. In un breve incontro, Fedora era comunque riuscita a esprimergli il desiderio di fuggire da quella prigione dorata. Dopo le esequie, Barry scopre il tragico segreto dell'odiata contessa.

Critica: Ormai a fine carriera e ultrasettantenne, Billy Wilder s'inventa un ideale capitolo complementare di Viale del tramonto (1950), il suo più grande capolavoro, andando di nuovo a raccontare una storia di decadenza (sia fisica che di popolarità) del mondo, mortifero, malato ma comunque affascinante, di Hollywood. Come nel grande film con Gloria Swanson, infatti, siamo di fronte a una protagonista che vive in balìa del proprio passato da star, egoista e scollata dalla realtà, rifiutando di costruirsi una nuova vita. Nonostante una sceneggiatura (scritta dalla coppia Wilder-I.A.L. Diamond) che non riesce più a essere ficcante come in passato, il film vanta un fascino funereo a cui è impossibile sottrarsi e, soprattutto, un notevole sottotesto cinefilo, grazie alla figura di William Holden (nel film, palese alter ego di Billy Wilder): l'attore, che in Viale del tramonto faceva da cerniera tra il muto e i grandi classici, qui rappresenta invece il passaggio da quella Hollywood degli anni d'oro, di cui fu uno dei cardini, alla New Hollywood che proprio nel '78 si avviava al declino, dopo aver stravolto il cinema americano. Ispirato a un racconto breve di Tom Tryon del 1975, venne presentato fuori concorso al Festival di Cannes, per poi essere distribuito in pochissime sale. (tratta da Longtake: https://www.longtake.it/movies/fedora)

Dati tecnici

Supporto: DVD da 6,66 GB
Formato video: 1.85:1 Anamorfico
Standard: PAL
Modalità Bitrate: Costante
Bitrate: 7.000 kb/s
Risoluzione: 720 x 576
Fotogrammi al secondo: 25,000
Lingue: Italiano - Inglese
Sottotitoli: Italiano
Durata: 108’
Extra: Scene Inedite (In Lingua Originale Senza Sottotitoli) *
Anno di Produzione: 1978
Anno di Pubblicazione: 2022

* Più che di scene inedite, si tratta di brevi sequenze o inquadrature tagliate (a volte anche di pochi secondi) di scene comunque presenti nel film, montate in sequenza con tagli netti senza nessun commento o informazioni. E, come indicato, il tutto in lingua originale e senza alcun sottotitolo.

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zasor56
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Re: Fedora (1978) di Billy Wilder - Sinister

Messaggio da zasor56 »

Grazie per la recensione e gli screenshot :-21 . Mi sembra che l’immagine sia di buona qualità.

Credo che “Fedora” sia uno di quei film che, usciti all’epoca in sordina e senza grande interesse da parte del pubblico, è cresciuto negli anni sino a diventare un piccolo film “cult”, non foss’altro perché va di pari passo – per tematiche, ovviamente – con l’altro grande film dello stesso regista, il meraviglioso “Sunset Boulevard” che per primò svelò al pubblico quello che si nascondeva dietro al divismo, ai lustrini e alle mille luci di Hollywood.
Vidi questo film molti anni fa su “Cineclassics” (quando ancora esisteva) e mi piacque abbastanza, anche se ricordo una Marthe Keller piuttosto scialba e incolore nel ruolo della protagonista giovane.

Le cronache raccontano che per fare questo film Wilder fu costretto a chiedere i soldi ai tedeschi (che accettarono); come “Viale del tramonto”, anche questo è un dramma a fosche tinte sul mito dell’eterna giovinezza venduto da Hollywood al mondo intero, anche se in realtà non si contano i parallelismi tra i due film. Wilder avrebbe voluto Marlene Dietrich a interpretare la parte della vecchia Fedora, e Faye Dunaway per quello della figlia. Marlene restituì a stretto giro di posta il copione inviatole, accludendo un solo biglietto con su scritto solamente “how could you possibly think!” (“come hai potuto solo pensarlo!”) in lettere cubitali.

Successivamente Wilder pensò di affidare entrambe le parti (Fedora giovane e Fedora vecchia) a Marthe Keller, che avrebbe recitato con l’ausilio di una maschera di gomma per rendere anche la Fedora ormai anziana; la Keller però non poteva mettere plastica sul viso a causa di una ipersensibilità cutanea, e allora Wilder chiamò la grande Hildegard Knef, che accettò ma che tenne sempre un atteggiamento di distacco nei confronti del regista e dell’intera produzione. Entrambe le attrici, poi, furono doppiate da madrelingua inglesi perché il loro accento non era molto chiaro per il pubblico americano.

Wilder si pentì di entrambe (“la Keller non aveva né charme né stile” – come dargli torto - , e “la Knef non aveva la passione necessaria da mettere dentro quel ruolo”, ebbe poi a dire). Anche la location prescelta, Corfù, non soddisfece il regista, “con tutto quel verde che sembrava l’Italia”; per un film tanto decadente e cupo, Santorini avrebbe servito meglio l’atmosfera del film, con tutto quel bianco contrapposto al nero delle protagoniste, come in una tragedia greca, a raccontare l’invecchiamento e le illusioni del tempo che fu. Solo William Holden lo soddisfece, anche se nel frattempo era invecchiato, e di molto, anche lui.
I want more life... father!
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