[Blu-Ray] Chinatown (1974) di Roman Polanski
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[Blu-Ray] Chinatown (1974) di Roman Polanski
Chinatown (neonoir, USA, 1974) – di Roman Polanski
Edizione:, Blu-ray, 2012, Paramount, Italia
Audio: italiano (doppiaggio originale), inglese, tedesco, francese, spagnolo
Sottotitoli: italiano, inglese e molte altre lingue
Durata: 2h.10’
Risoluzione: 1080 24p
Schermo: 2.35:1
Extra: nessuno
Dopo aver visto “L.A. Confidential” ho deciso di (ri)guardare quello che è forse il primo neonoir della storia del cinema, da quando cioè il noir è ufficialmente uscito dal sottobosco dei B-movies per assurgere a partire dagli anni '70 a genere rispettato e considerato a tutti gli effetti.
Che dire? Mi è sembrato di vederlo per la prima volta! La trama è una delle più complicate che mi sia capitato di seguire in un film (al confronto “Il mistero del falco” è una fiaba per bambini), con continue rivelazioni e nuove tracce da seguire che ti tengono incollato allo schermo sino all’ultima inquadratura.
Non ho mai amato particolarmente Jack Nicholson, ma qui l’ho apprezzato molto per la sua recitazione misurata e convincente, ben lontana dalle esagerazioni di “Shining”; Faye Dunaway – un’altra delle mie “non favorite” – mi è sembrata perfetta nel ruolo della dark lady (ma non troppo), e non posso dimenticare nemmeno John Houston in un ruolo che va ben oltre quello del semplice boss che tutto può.
Non sono sicuro di aver capito tutto, ed alcuni passaggi mi sono ancora poco chiari (ad es., la frase finale di Nicholson, “il meno possibile”, che vorrà dire mai?, ma ci sono anche altre cose); nondimeno, il film mi ha affascinato al di là delle mie aspettative, e credo che tra qualche anno vorrò rivederlo nuovamente.
Il blu-ray della Paramount è strepitoso, ed offre una visione molto “cinema-like", con colori da sala cinematografica sempre convincenti; non ci sono graffi o spuntinature di alcun genere.
L’audio inglese è chiaro e distinto; il doppiaggio italiano – per quel che ho ascoltato – è anch’esso ottimo, con il doppiatore di Nicholson che risalta per pacatezza e adesione allo stile recitativo dell’attore americano (ma sono bravissimi anche gli altri). Davvero bello, infine, il manifesto del film, che riassume graficamente titolo, genere e protagonisti. Molto consigliato.
I want more life... father!
Re: [Blu-Ray] Chinatown (1974) di Roman Polanski
Wendy, tesoro, luce della mia vita! Non ti farò niente. Solo che devi lasciarmi finire la frase. Ho detto che non ti farò niente. Soltanto, quella testa te la spacco in due, quella tua testolina te la faccio a pezzi!
Io invece adoro Nicholson in Shining, sicuramente grazie alla sua indimenticabile mimica facciale, ma anche grazie allo strepitoso doppiaggio di Giancarlo Giannini, forse meglio di Nicholson stesso.
Re: [Blu-Ray] Chinatown (1974) di Roman Polanski
Conosco bene la solida fama di film-cult che accompagna "Shining", e come Jack Nicholson abbia costruito la sua fortuna con questa interpretazione apprezzata da (quasi) tutti. Io però, per quanto mi riguarda, ho trovato Nicholson troppo sopra le righe in questo ruolo, con smorfie e ghigni troppo "troppo" in troppi momenti (mi si perdoni il gioco di parole), il che alla fine ha rovinato un po' le cose.Noodles85 ha scritto: ↑mercoledì 31 marzo 2021, 9:56Wendy, tesoro, luce della mia vita! Non ti farò niente. Solo che devi lasciarmi finire la frase. Ho detto che non ti farò niente. Soltanto, quella testa te la spacco in due, quella tua testolina te la faccio a pezzi!
Io invece adoro Nicholson in Shining, sicuramente grazie alla sua indimenticabile mimica facciale, ma anche grazie allo strepitoso doppiaggio di Giancarlo Giannini, forse meglio di Nicholson stesso.
La mia impressione è che alla fine il gioco gli sia sfuggito di mano: un maggiore controllo della mimica facciale - sempre secondo me - avrebbe aggiunto spessore alla follia del personaggio, rendendolo più credibile nella sua capacità di incutere paura. Così, alla fine mi faceva quasi ridere... ma, come si dice, "a ciascuno il suo".
I want more life... father!
Re: [Blu-Ray] Chinatown (1974) di Roman Polanski
zasor56 ha scritto: ↑mercoledì 31 marzo 2021, 14:13 Conosco bene la solida fama di film-cult che accompagna "Shining", e come Jack Nicholson abbia costruito la sua fortuna con questa interpretazione apprezzata da (quasi) tutti. Io però, per quanto mi riguarda, ho trovato Nicholson troppo sopra le righe in questo ruolo, con smorfie e ghigni troppo "troppo" in troppi momenti (mi si perdoni il gioco di parole), il che alla fine ha rovinato un po' le cose.
La mia impressione è che alla fine il gioco gli sia sfuggito di mano: un maggiore controllo della mimica facciale - sempre secondo me - avrebbe aggiunto spessore alla follia del personaggio, rendendolo più credibile nella sua capacità di incutere paura. Così, alla fine mi faceva quasi ridere... ma, come si dice, "a ciascuno il suo".
Devo dire di essere abbastanza d'accordo con te su quanto dici.
Potrei aggiungere (ma non lo faccio se no vengo bannato per sempre dal forum) che in generale non sono un amante totale di Kubrick.
Ok, ok, scherzavo, non l'ho detto.
Comunque la mia riflessione è che in generale, nel cinema, con le sue esigenze di schematizzazione e di topos che lo caratterizzano, molto spesso i villain sono figure stilizzate e/o estremizzate, e quindi spesso sono, in fin dei conti , ridicole.
Nel Cavaliere della valle solitaria Jack Palance tutto vestito di nero perchè è il cattivo, e con il ghigno perchè è malvagio, se si razionalizza è ridicolo, ma nella logica della macchina-cinema funziona, e questo quello che conta: non che sia "realistico" ma che sia "credibile", cioè che funzioni nel contesto.
Anche molti eroi sono altrettanto ridicoli: gli eroi della Hollywood classica sono sostanzialmente dei coatti, John Wayne che accende la sigaretta sfregando il fiammifero sul muro , se lo vedi fare da qualcuno dal vero gli scoppi a ridere in faccia. Ma nel film funziona, è credibile.
Ps: sono riuscito ad andare off topic anche stavolta.
Re: [Blu-Ray] Chinatown (1974) di Roman Polanski
E perchè non dovevi dirlo? Francamente, io ho superato da tempo quel timore referenziale verso certi nomi "intoccabili". Certo, ho ben coscienza che il fatto che a me possano non piacere non significa che, nel loro genere, non siano (stati) dei grandi, nè mi sognerei di negare il significato che le loro opere hanno (avuto) per il Cinema, ma se a me non piacciono, vorrei sentirmi libero di esprimere il mio (umilissimo) parere. Questo vale, credo, per tutta l'Arte in generale, in qualsiasi forma essa si produca e/o si manifesti. Conoscere e capire è una cosa, (anche) amarla è un'altra. Io, giusto per fare un esempio, non sopporto l'ultimo Fellini, ed ho detestato molti film di Woody Allen amatissimi da critica e pubblico...
Quel che dici sulle schematizzazioni che opera il Cinema mi trova sostanzialmente d'accordo, e del resto la cosa non riguarda solo i cattivi, però io credo che si possa essere convincenti e profondi anche nei limiti di quanto detto. La finzione cinematografica - unita alle tecniche di ripresa e tutto il resto - contribuisce ovviamente a ingigantire gesti, espressioni o battute che nella vita reale produrrebbero un effetto ben diverso, ma quando si ha quella combinazione straordinaria di tanti elementi che insieme costituiscono una scena (in primis la bravura dell'attore, e poi tutto quel che abbiam detto) allora si crea quella magia che colpisce l'immaginario collettivo o personale che sia; quando questo non avviene, ahimè, lo sappiamo tutti quel che succede...Zioruggi ha scritto: ↑mercoledì 31 marzo 2021, 14:26 Comunque la mia riflessione è che in generale, nel cinema, con le sue esigenze di schematizzazione e di topos che lo caratterizzano, molto spesso i villain sono figure stilizzate e/o estremizzate, e quindi spesso sono, in fin dei conti , ridicole.
Nel Cavaliere della valle solitaria Jack Palance tutto vestito di nero perchè è il cattivo, e con il ghigno perchè è malvagio, se si razionalizza è ridicolo, ma nella logica della macchina-cinema funziona, e questo quello che conta: non che sia "realistico" ma che sia "credibile", cioè che funzioni nel contesto.
Anche molti eroi sono altrettanto ridicoli: gli eroi della Hollywood classica sono sostanzialmente dei coatti, John Wayne che accende la sigaretta sfregando il fiammifero sul muro , se lo vedi fare da qualcuno dal vero gli scoppi a ridere in faccia. Ma nel film funziona, è credibile.
Ps: sono riuscito ad andare off topic anche stavolta.
P.S. Non ho mai visto "Il cavaliere della valle solitaria", e non ricordo la scena della sigaretta con John Wayne (un altro dei mostri sacri che a me non mi ha mai sconvolto, mi perdonino i tanti estimatori del "gigante buono"...)
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Re: [Blu-Ray] Chinatown (1974) di Roman Polanski
Anche su questo ti quoto: sia sull'ultimo Fellini, sia per Woody Allen in generale.
"Il Cavaliere della Valle solitaria" è un esempio estremo della stilizzazione e del topos nell'ambito del wetsern. Ed è firmato da un regista non uso a questo genere. Ma è rimasto nella storia del genere, forse proprio per il suo registro "naif" e per la schematizzazione portata all'estremo.
Per inciso, John Wayne non c'è in questo film (c'è un Alan Ladd forse un po' troppo imbalsamato), sul fiammifero contro il muro mi riferivo a John Wayne in generale, gesto da duro che ha ripetuto decine di volte nei suoi film.
Re: [Blu-Ray] Chinatown (1974) di Roman Polanski
Ciao, ti rispondo in privato, se no qui mi bannano veramente per OT...Zioruggi ha scritto: ↑giovedì 1 aprile 2021, 11:08 "Il Cavaliere della Valle solitaria" è un esempio estremo della stilizzazione e del topos nell'ambito del wetsern. Ed è firmato da un regista non uso a questo genere. Ma è rimasto nella storia del genere, forse proprio per il suo registro "naif" e per la schematizzazione portata all'estremo.
Per inciso, John Wayne non c'è in questo film (c'è un Alan Ladd forse un po' troppo imbalsamato), sul fiammifero contro il muro mi riferivo a John Wayne in generale, gesto da duro che ha ripetuto decine di volte nei suoi film.
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