Invisible ha scritto:
Invisibile, guarda che la tua proposta potrebbe essere una svolta, nelle edizioni A&R. Mi potresti specificare meglio la tua filosofia, riguardo i restauri sonori? Ad esempio, qual'è la tua posizione circa le piste sonore che presentano i classici fruscii o crepitii non eliminabi coi tools, se non a costo della mutilazione od alterazione qualitativa degli altri suoni e dell'assetto sonoro?
Dipende dai software che si usano. Ci sono software per il restauro di tipo professionale che integrano tools in grado di riparare determinati difetti dell'audio senza compromettere la dinamica e lo spettro sonoro.
Naturalmente, poi, bisogna usarli in modo sapiente. Ad esempio, io agisco punto per punto (a seconda del tipo di difetto, mi regolo su come intervenire) e mai utilizzando un filtro sulla traccia audio intera.
Comunque, per eventuali dettagli, possiamo parlarne tramite mp.
Invisibile, riprendo il filo di questo interessante discorso, dicendo che NON A CASO avevo ideato il thread "Superiorità del suono nel cinema: una tesi?". L'avevo fatto giusto per attrarre l'attenzione e mettere in guardia sull'atroce audio delle edizioni A&R. Edizioni che, detto chiaramente, NON SONO PROFESSIONALI, NON SONO CONTROLLATE, NON SONO CERTIFICATE, e fanno solo danno alla buona diffusione del cinema d'epoca.
Leggo il tuo punto di vista sui risanamenti sonori ed apprezzo quel "mai utilizzare il filtro sulla traccia intera", perché forse è proprio questo il modo con cui l'addetto A&R rovina tutto. Il sonoro va studiato e risanato "ad hoc".
Personalmente, come amante e cultore di musica da film, mi sono dedicato negli anni, per pura passione, alla risistemazione di taluni tipi di audio, sotto forma di normalizzazione dei parametri strutturali (ampiezza, picchi, ambientazione, etc), e/o col risanamento-restauro di parti difettate, guaste o mancanti. La mia passione è stata esercitata in questo esclusivo ambito, per ottenere le sole musiche, o attraverso le colonne internazionali M-E (epurandole dagli effetti mediante un editing ricostruttivo), oppure ricavando apposite edizioni musicali dalle colonne composite "musica-effetti-dialoghi" (lavorando di fantasia, di memoria, di conoscenza).
Gli approcci ed i procedimenti, come sai, possono essere infiniti e tutto gioca sull'ingegno e sulla cultura accumulata nella materia, nonché sullo studio dei singoli lavori. Solo per accennare, nel dover recuperare un certo passaggio musicale guastato da rumori o dialoghi, mi è capitato di poter ricavare da altre parti del film quelle precise micro-sezioni mancanti (talvolta frazioni di secondi), perché le musiche spesso sono ripetute pari pari in altre sequenze e si può fare il "copia e incolla" professionale (grazie al tool impiegato: nel mio caso Cool Edit), oppure riadattare parti strumentali identiche, ma suonate con tonalità leggermente diversa, operando quindi col "pitch", e così via. Il restauro sonoro contempla circostanze spesso impensate e talvolta è possibile ricostruire parti di una colonna musicale solo perché quelle identiche parti sono state ripetute in altri film (stock-music appartenente a specifiche registrazioni originali, riutilizzata poi su film di serie B dalla stessa Casa per risparmiare sulla composizione o per riempire dei "buchi").
In questi casi si tratta di un lavoro certosino, paragonabile al restauro di un dipinto, ove le parti mancanti devono essere ricreate con caratteristiche di autenticità e non di una falsificazione ingannevole. Si deve anche conoscere lo storico dell'allestimento sonoro fatto dalla Casa su un certo film. Mi fermo qui e spero che la A&R ci legga, per riguadagnare l'attendibilità delle sue edizioni, che spesso con la dicitura di "doppiaggio d'epoca" sono fuorvianti e nascondono solo un'alta percentuale di sottotitolazione.