[Registi] John Ford

Pellicole cult e film che hanno fatto la storia del cinema, dalla sua nascita al 1980.

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leone510
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da leone510 »

Forse sarò un pochettino più crudo e meno sofisticato, ma per come la vedo io Tarantino resta solo un furbacchione e un buon mestierante, per varie considerazioni, (che potete anche non condividere ovviamente):

Partiamo da questo:
"Un ampio dibattito si è tenuto sulla questione di quale sia il limite tra plagio e citazione. Tarantino, da parte sua, non ha mai negato tutti i suoi riferimenti ad altre pellicole, affermando che "I grandi artisti non copiano, rubano", sulla falsariga del compositore Igor Stravinsky, secondo il quale gli artisti maturi non imitano, ma rubano."

(citazione da Wikipedia di una cosa che ha rivelato Tarantino stesso)

In un intero film di Tarantino si e no lui ci sarà più o meno al 30%, tutto il resto sono scene copiate da tantissimi altri film di genere all'italiana, film giapponesi di arti marziali, b-movies e genere trash (lui ne va matto) etc. etc.

Con "Le Iene" ha avuto un buon successo (ed è un bellissimo film), ma con "Pulp Fiction" come ben tutti sapete si è imposto nel cinema di alto livello, fu premiato a Cannes del resto!
"Pulp Fiction" a mio parere (come i film da 10 anni a questa parte) è un "dare alla gente quello che la gente vuole", violenza, dialoghi scurrili (ma anche divertenti), scene di azione piene di sangue, sparatorie, il tutto condito da un filo d'ironia col sottofondo di buone musiche!
Tutto l'insieme lo rende un gran bel film (lo vedo oggi e lo rivedrò tra decenni, come tutti gli altri film di Tarantino del resto, ma restano a mio parere "film figli di un insieme di cose e di tanti registi, assemblati da un uomo solo, Tarantino")!!!

Il suo film successivo, Jackie Brown (a mio parere è questo il suo capolavoro) è di un'altra pasta, un film più drammatico che divertente (ovviamente nei suoi film non possono cmq mai mancare scene divertenti, come i dialoghi del resto), un film più serio e, se me lo consentite, "convenzionale"! Il tutto è meno frenetico e violento, è una storia più ricca di contenuti rispetto agli altri suoi film, notate la storia d'amore (che non c'è) tra i 2 protagonisti, è da ricordare a vita, il finale si impone (imho) tra quelli più belli per un film drammatico, antologia!

Per questo motivo reputo bravo Tarantino, non per "Pulp Fiction" (che resta un grandissimo film) ma per come ha realizzato una storia (quella di Jackie Brown) mettendoci insieme molte più cose di quante ne contenesse "Pulp Fiction", eppure a guardarli non si direbbe!

Finiamo con i 2 "Kill Bill" (gli altri non li ho visti, a parte "Four Rooms" di cui di suo c'è un segmento su 4 mi pare)!
Si torna allo stile di "Pulp Fiction", un miscuglio di tutto e di più, pieno di inquadrature suggestive (grandiosi i primi piani) e di esagerazioni cinematografiche, nessun supereroe (nemmeno Ken il guerriero forse è più forte di Beatrix Kiddo) riuscirebbe a uscire vivo da determinate situazioni come la protagonista di questo film!
Un merito va anche alla straordinaria colonna sonora (ha usato anche alcuni temi già esistenti di Morricone etc. etc.) e agli strambi personaggi secondari, cattivi che più cattivi non si può!
Anche in questo film vi sono citazioni e, consentitemelo, "copiature" da una marea di altri film!

Di Tarantino dirò sempre "è un grandissimo montatore e assemblatore (più che creatore di idee originali) di film, che con azzeccate colonne sonore (che non si fa realizzare, ma le prende dal passato o da altri film) e dialoghi frizzanti è capace di realizzare anche un film di 2 ore e mezzo senza mai (e dico mai) annoiare lo spettatore"!

E in tutto questo mi spiace moltissimo che Jackie Brown (lo cito di nuovo perdonatemi, ma forse è proprio perchè lo amo troppo) non sia considerato più di tanto (un americano medio forse tra tutti i suoi film ti dirà che è bello, ma al 99% facendo una classifica lo metterebbe cmq all'ultimo posto)!

Passiamo a Ford (il topic è suo del resto), ma non preoccupatevi non mi divulgherò per più di un paio di righe:

Che dire se non che è stato uno dei registi più importanti della storia del cinema, Tarantino doveva avere più rispetto (mentre era intervistato da quella scemetta da 4 soldi), e in questo ha toppato alla grande, ha detto una cosa imperdonabile, questo non intacca minimamente la sua bravura, però come uomo e personaggio simbolo dell'attuale cinematografico proprio non doveva dirla, almeno non in quel modo!


Un'ultima cosa e finisco, quando guardiamo i film ci piace apprezzarne tutte le inquadrature, i dialoghi, le musiche, le citazioni (ove ci sono), insomma cerchiamo di comprenderlo il più possibile, sia sotto gli aspetti semplici che sotto quelli psicologici! Non prendete alcuni particalori da soli, ma giudicate sempre il tutto nell'insieme delle cose e del risultato, ci sono cose che si trovano li per caso e non per volontà del regista; alla fine è brutto, dopo che uno ha apprezzato moltissimo un particolare (dopo vi farò un esempio), scoprire che quel particolare è solo una cosa del tutto casuale (che poi rende la scena più particolare e suggestiva questo è un'altro discorso)!

L'esempio che prima vi ho citato: (attenzione contiene spoiler)




"Mario Bava ricordava sempre che si mise a ridere quando i critici dei Cahiers du cinéma volevano sapere se ci fosse un nesso tra l'oscillare dell'insegna dell'atelier nell'incipit del film e l'oscillare del telefono alla fine, quando la Bartok muore chiamando la polizia."

Spero di non avervi annoiato, ma io la vedo cosi! :-21
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L'Andrea
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da L'Andrea »

KIRBY ha scritto:Io individuo il cinema moderno come "strategia" piuttosto che come "linguaggio" per un motivo molto semplice, direi meccanico, nell'uso dei mezzi registici;
facciamo l'esempio del movimento di macchina da presa: in un film degli anni 30 è usato con parsimonia e il suo scopo è quello di dare una scossa allo spettatore per sottolineare quello che sta succedendo nella scena;
l'effetto si produce perchè l'accellerazione data dal movimento di macchina è contrappostao alla relativa "staticità" delle scene precedenti e del film nel suo complesso;
si tratta di una regia (per parlare semplice) "quadrata" e regolare in cui movimenti di macchina, primi piani e inquadrature insolite rappresentano una trasgressione e in quanto tale generano un effetto sullo spettatore, l'uso di questi effetti è quello che io intendo quando dico "linguaggio cinematografico".

Nel cinema di oggi, come nel (non)linguaggio televisivo, la regolarità e la "quadratezza" non esistono più, il movimento di macchina non è più percepito come "trasgressione" e non rappresenta più per lo spettatore quel "segnale" che qualcosa di importante sta accadendo (lo stesso dicasi per primi piani e inquadrature insolite);
in realtà si cerca di creare una successione rapida di movimenti di cinepresa, primi piani, montaggio rapido che non hanno "significato" in sè ma creano una specie di traino per risucchiare l'attenzione dello spettatore, il che è però cosa diversa dal comunicare.

Mio nipote adolescente mi dice che per lui i film vecchi sono "lenti", in realtà sappiamo che il ritmo narrativo di un Ford o Lang è più spedito di quello dei vari Tarantino (penso che un film che Quentin fa durare due ore Ford lo farebbe di 90 minuti) , quel che intende mio nipote è che sente la mancanza di quell' imput continuato di effetti che fa presa sulla sua attenzione; ormai non è più in grado di capire qualcosa che è strutturato come un linguaggio e che ha varie fasi e che va seguito e compreso nella sua interezza.
Sono assolutamente d’accordo con tutto quello che hai detto. Nel cinema cosiddetto “classico”, cioè fino più o meno alla metà degli anni sessanta, la cinepresa era utilizzata in modo prevalentemente descrittivo, ovvero il regista la utilizzava come uno strumento per narrare, come se fosse la penna di un romanziere, e solo di rado e per validi motivi, veniva palesata al pubblico. Questo tipo di utilizzo era motivato non tanto, come moltissimi oggi pensano, da limiti tecnici o di budget, ma semplicemente dalla radicata (e a mio parere sacrosanta) convinzione che la sostanza della storia fosse nettamente più importante della forma in cui veniva raccontata. Non che pensassero che la messa in scena fosse inutile, tutt’altro, ma l’attenzione principale era posta sulla sceneggiatura, su ciò che si voleva dire. Per Ford, ad esempio, era prioritario suscitare emozioni col dialogo e con la fotografia più che stupire e scioccare lo spettatore con gli schizzi di sangue sull’obbiettivo. Col passare degli anni le priorità si sono completamente rovesciate, il dialogo ora è puramente funzionale, la successione degli eventi è per lo più meccanica e ripetitiva, conta non tanto ciò che dici ma come lo dici, quanto riesci a spiazzare e catturare lo sguardo di uno spettatore disattento.
Prendete ad esempio Kill Bill: la trama e la sceneggiatura sono banalissime, direi quasi infantili, la messa in scena invece è estremamente elaborata, barocca, ridondante. Pur riconoscendo le innegabili capacità tecniche di Tarantino, l’autocompiacimento fa continuamente capolino, è come se urlasse allo spettatore: non ho niente da dire ma guardate lo stesso quanto sono bravo a dirlo!
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da KIRBY »

Preferisco però usare il termine di "regia funzionale" piuttosto che "descrittiva", proprio perchè rende il concetto di mezzi tecnici usati solo allo scopo di comunicare una emozione e non per una esigenza spettacolare (che inflaziona e svuota della sua efficacia il mezzo stesso).
In quanto alla macchina da presa "invisibile", Lang diceva che non faceva movimenti di macchina che non avessero una giustificazione narrativa, e Preminger sosteneva che tutto nel film deve apparire come se avvenisse per caso, anche se in realtà è tutto preordinato;
queste citazioni confermano che l'uso più misurato della cinepresa non era (come giustamente hai detto) un limite di fantasia ma una precisa scelta espressiva.
In quanto a Tarantino, nel suo caso parlare di barocchismo è forse generoso (questo termine lo userei per Bava, che era un esteta e "pittore" di pellicola), mi sembra il suo più un cinema "di figate", che forse è rappresentativo dell'era di internet dove tante informazioni sono disponibili ma manca spesso il collegamento tra di esse per poterle interpretare;
come dice Leone gli va riconosciuto ad ogni modo che guardando i suoi film non ci si annoia (comunque non è poco)...

Ovviamente il mondo va avanti e non si può pensare che il cinema resti lo stesso, ma avendo recentemente visto o rivisto Sfida infernale, Uragano e Il traditore mi auguro che sia vera la teoria dei corsi e ricorsi storici e si costruisca un cinema moderno non facendo "citazionismo" ma studiando la tecnica e il senso del linguaggio del cinema classico!
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Saimo
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da Saimo »

Torniamo a parlare di DVD...
Su Amazon.it c'è in offerta a 6.40 24 ore a Scotland Yard, che sono sempre stato curiosissimo di vedere. Qualcuno mi saprebbe dire se il DVD è almeno sufficiente? E poi la durata, visto che secondo il Morandini ne esistono due versioni...
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da Wile E. Coyote »

Saimo ha scritto:Torniamo a parlare di DVD...
Su Amazon.it c'è in offerta a 6.40 24 ore a Scotland Yard, che sono sempre stato curiosissimo di vedere. Qualcuno mi saprebbe dire se il DVD è almeno sufficiente? E poi la durata, visto che secondo il Morandini ne esistono due versioni...
Se è il DVD "Jubal" trattasi di inenarrabile ciofeca... Alla larga!!!
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da joseph »

Da evitare come la peste.. di provenienza da vhs o similari con colori slavati.
Peccato, per un film di J. Ford.
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bubuwest
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da bubuwest »

Scusate, non vorrei sembrare insistente, comunque segnalo il messaggio che ho postato nella sezione "TV e piccolo schermo" che magari non è frequentata tanto quanto questa. Magari può servire anche come segnalazione per chiunque sia interessato a Ford. :-9

https://www.dvdessential.it/televisione/ ... 41078.html
When the legend becomes fact, print the legend.
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Saimo
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da Saimo »

Foto a sorpresa: il regista italiano Mario Mattoli fa visita a John Ford e Shirley Temple sul set di Alle frontiere dell'India! :!!

Immagine
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luctul
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da luctul »

c'era anche De Sica...fu una spedizione fallimentare...volevano chiedere di fare una co-produzione italo-americana...ma fu risposto picche
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Togliere le protezioni ad un Bd o DVD anche in casa propria è illegale e punibile di legge
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da Saimo »

Credo che in realtà siano due viaggi diversi, perché De Sica andò insieme con Vittorio Mussolini per trattare con Hal Roach (ottobre 1937), mentre invece la visita di Mattoli alla Fox dovrebbe risalire ad alcuni mesi prima, quando Ford girava Alle frontiere dell'India (gennaio-febbraio 1937). Almeno credo.
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tAldo
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da tAldo »

28 genn dvd label?

Le ali delle aquile (The Wings of Eagles, 1957)
fonte
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da oliver70 »

A&R :-21
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tAldo
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da tAldo »

tante grazie!!!
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Saimo
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da Saimo »

Sembra che in Cile abbiano ritrovato una copia di The Scarlet Drop (1918), film perduto di cui finora restavano solo pochi minuti.
https://www.thenationalnews.com/arts-cu ... rop-chile/
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Zioruggi
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Re: [Registi] John Ford

Messaggio da Zioruggi »

Grazie Saimo per l'informazione, oltre che per il valore in se, se non altro per aver riportato in auge questo topic e l'accorato scambio di pareri tra i vari componenti che popolavano il forum ormai molti anni fa, accomunati , pur se con punti di vista diversi e talora opposti, dalla pura passione per il cinema.
Mi ha fatto piacere rileggerli.

Ricollegandomi alle tante cose dette, dico che per fortuna c'è ancora qualcuno che ha voglia e passione per intraprendere un cinema "puro", senza l'intento di stupire ma di raccontare.
E, tra parentesi, facendolo molto bene.
Mi riferisco in particolare a Clint Eastwood, di cui ho visto l'altro giorno al cinema "Giurato n. 2", film di valore e di spessore, dove a mio avviso Clint è tornato a livelli che non raggiungeva da qualche anno. E che, considerando che ha 94 anni (!!), chissà se avrà ancora occasione di replicare.
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