Interessante l'intervista. In effetti, oltre alla iniziativa concorrente di Cineteca Bologna, che da quanto leggo sembra fare più danni che altro, Razzini parla anche, per Vogliamo vivere, di una combinazione fortunata di eventi che considera difficilmente ripetibili, dal fatto che il film non fosse mai appartenuto a una major a quello che molte perssne non lo conoscessero, il che ne ha favorito il successo in sala.Saimo ha scritto:Lo conferma lo stesso Razzini in quest'intervista:
http://quinlan.it/2014/03/07/intervista-vieri-razzini/Lo scorso anno c’era la sorpresa, ma ora con l’iniziativa Il cinema ritrovato al cinema, curata dalla Cineteca di Bologna, lo spazio per queste iniziative si è un po’ ristretto.
Su questo io non concordo per nulla con Razzini (che probabilmente si riferisce ai nuovi film), perché il fenomeno del download illegale di prime visioni da internet esiste (purtroppo) da oltre un ventennio.In cui spiega anche l'abbandono del settore home video:l’home video è crollato visto che i film vengono allegramente scaricati da internet
Per i classici poi avrebbero potuto benissimo fare come altri minori, che ormai pubblicano di tutto, magari curando, al contrario di questi ultimi, mille volte meglio la produzione come sanno ben fare (extra, sottotitoli, qualità video, etc); oppure pretendere maggiore chiarezza dagli enti autorizzati (S.I.A.E., Nuovo Imaie e via dicendo), in modo che, se non se la fossero sentita di lavorare come altri al "confine della legalità", almeno tutti sarebbero stati messi in condizioni paritarie per operare sullo stesso mercato.