Milano calibro 9 (1972) di Fernando Di Leo

Pellicole cult e film che hanno fatto la storia del cinema, dalla sua nascita al 1980.

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gipal
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Milano calibro 9 (1972) di Fernando Di Leo

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MILANO CALIBRO 9
Genere: Noir/Poliziesco
Censura: Vietato ai minori di 14 anni
Anno: 1972
Durata: 97'
Regia: Fernando Di Leo
Sceneggiatura: Fernando Di Leo, Augusto Finocchi, Ingo Hermess
Interpreti: Gastone Moschin, Barbara Bouchet, Mario Adorf, Philippe Leroy, Frank Wolff, Ivo Garrani, Luigi Pistilli
Fotografia: Franco Villa
Musiche: Luis Enríquez Bacalov, Osanna
Produzione: Daunia '70
La scheda su IMDB


TRAMA
Milano. Ugo Piazza è appena uscito dal carcere di San Vittore, dove ha scontato tre anni per rapina. Ad aspettarlo fuori ci sono i vecchi complici, gli scagnozzi dell'Americano il quale lo accusa di aver nascosto una grossa somma di denaro parte del bottino, e pretende che gli venga restituita. Per dimostrare la propria innocenza, Piazza torna a lavorare per il boss. Ma, intanto, anche un commissario di polizia gli sta alle costole e vuole usarlo come esca per catturare l'Americano. Piazza riallaccia i rapporti con la sua ex-fiamma, la bellissima ballerina Nelly, e con Chino, un amico killer fedele al padrino Don Vito, quest'ultimo ormai cieco e sul viale del tramonto. Le sfide incrociate tra i diversi protagonisti faranno precipitare la situazione...


LA CRITICA UFFICIALE
Uscito di galera, Ugo Piazza (Moschin, in una delle sue migliori interpretazioni) è sorvegliato speciale sia della polizia sia del suo ex boss (Stander), che lo sospetta del furto di un cospicuo bottino ma, non riuscendo a farlo confessare, lo riprende nella sua banda. Adottando motivi dei racconti di Giorgio Scerbanenco in una Milano mai così livida, Di Leo ha girato uno dei suoi film più riusciti, dove il disegno dei personaggi, il clima di sospetto e di guerriglia psicologica e l'amarezza di fondo guardano al miglior noir europeo (a partire da Melville), mentre la brutalità sbrigativa (per cui alcuni critici hanno parlato del modello di Don Siegel) anticipa quella del poliziottesco che sarebbe esploso poco dopo. Un cinema di genere maturo, comunque, e una strada percorsa poi di rado, dove a convincere meno sono i tentativi di dare spessore politico alla vicenda (con un poco probabile Pistilli nei panni di un poliziotto democratico in rotta coi superiori). Grandiosa colonna sonora di Bacalov con gli Osanna.
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IL MEREGHETTI

Regolamento di conti all'interno di una banda di criminali italo-americani che agisce a Milano, imperniato su Ugo Piazza (G. Moschin) che, fatti tre anni di carcere, è sospettato dai suoi compari di avere intascato 300.000 dollari in contanti. Tratto dal romanzo postumo Stazione Centrale ammazzare subito di Giorgio Scerbanenco (1911-69), sceneggiato da F. Di Leo, è un film d'azione violenta con risvolti di critica e denuncia sociale e almeno una battuta fatidica (“Se si va avanti così, vedrai che dovranno creare l'antimafia anche a Milano”). Bella compagnia di attori tra cui spiccano G. Moschin, duro dall'ambigua aria di innocente, e F. Wolff nella parte di un commissario “vecchio stile”.
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IL MORANDINI

Il primo grande noir di Fernando Di Leo, tratto da un romanzo di Giorgio Scerbanenco con un cast straordinario di attori che vede in testa a tutti Gastone Moschin e Mario Adorf. Moschin è un malavitoso appena uscito dalla galera che il suo capo pensa responsabile di una serie di ammanchi. [...]
A Di Leo riesce il passaggio complesso di trasportare il maccheroni-western nel poliziottesco, rendendolo assolutamente credibile. Definito da "Nocturno" un capolavoro, mentre Tullio Kezich parlò di "apprezzabile piglio professionale", è comunque un film che allora sembrò freddo, feroce, estremamente realistico. "Moschin non aveva fatto film che non fossero comici. Adorf me lo inventai, Leroy aderì subito al personaggio e la Bouchet ebbe l'ambiguità necessaria... lavorammo bene fin da quando m'innamorai del titolo e acquistai il romanzo... ma di Scerbanenco c'è poco, qualche spunto; scrissi io tutto il plot, i dialoghi, le psicologie, l'ambientazione" (Di Leo, da "Nocturno"). Per Stelvio Massi Milano Calibro 9 "rappresenta il vero e degno capostipite di tutto il filone del poliziesco all'italiana".
STRACULT di Marco Giusti

ALTRE RECENSIONI SUL WEB
Sito ufficiale di Fernando Di Leo
ThrillerMagazine
Pollanet Squad
Podcast Tre Rose [contiene SPOILER]

RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Che dire? Film da urlo. L'avevo visto in TV anni fa, ma non me lo ricordavo così. Andiamo per ordine:
Gastone Moschin = Ugo Piazza: sbalorditivo! 10 e lode!
Barbara Bouchet 28enne: 10 e lode in "bonagine"
Mario Adorf: 10 e lode!
Philippe Leroy: 10 e lode!
Su Fernando Di Leo e Giorgio Scerbanenco non c'è neanche bisogno che mi pronunci.
Voto: 10

VOTO DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
Invisible 8
sandman 8,5
Dick Laurent 9
Madame Tetrallini 9
Giapo 8,5
hicks82 8
pkdick 8
neverland 9


DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: Minerva - RaroVideo
Distribuzione: Sony Pictures
Codice Area: 2
Visto Censura: Vietato ai minori di 14 anni
Tipo DVD: 9 - dischi 2
Audio: Italiano/Inglese 2.0
Sottotitoli: Inglese
Formato Video: 16/9 - 1.85:1
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Documentario "Calibro 9" - Documentario "Fernando Di Leo: la morale del genere" - Documentario "Scerbanenco noir" - Galleria fotografica con commento audio di Gastone Moschin - Biografia e filmografia del regista

QUALITA' DELL'EDIZIONE
Sono reduce da 97 minuti di film e 89' di Extra a 90" col Panny. Video a ottimi livelli, audio buono.
Una parola la voglio spendere x il mitico Davide Pulici (c'ho parlato qualche volta sul Forum di Nocturno) e i ragazzi di Nocturno, appunto, che hanno realizzato gli Extra, veramente "voluminosi" financo superiori a quelli di Cannibal Holocaust. Oltre a Gastone Moschin (intervistato al telefono da Davide Pulici) e naturalmente il Regista, si rivedono anche Luc Merenda, Philippe Leroy, Nino Castelnuovo, Barbara Buchet, il mitico Piero-Commissario di Dov'è Anna?-Capponi, Jenny Tamburi e tanti altri.
A parte il fatto che Imdb da 8.7 e Quentin Tarantino lo considera il capostipite e l'assoluto capolavoro della cinematografia di genere, io dico che:
un dvd di questo... calibro non può certo mancare nella collezione di un cinefilo che si rispetti!

SCREENSHOTS

Disco 1 - Menù (animati)
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Disco 1 - Film
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Disco 2 - Menù e Extra (va notato, però, che il video è interlacciato)
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(Si ringrazia Invisible per la collaborazione alla stesura di questa scheda)
Ultima modifica di gipal il mercoledì 13 giugno 2007, 12:51, modificato 2 volte in totale.
Scarfusa
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Messaggio da Scarfusa »

Mi hai fatto venire la curiosità! Quasi quasi inizio a cercarlo in giro... ;)

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Re: Milano Calibro 9: dvd da 10 e lode!

Messaggio da click »

gipal ha scritto: Gastone Moschin = Ugo Piazza: sbalorditivo! 10 e lode!
Barbara Bouchet 28enne: 10 e lode in "bonagine"
Mario Adorf: 10 e lode!
Philppe Leroy: 10 e lode!

Su Fernando Di Leo e Giorgio Scerbanenco, non c'è neanche bisogno che mi pronunci.
E perchè non ti pronunci? Si discute su tutto discutiamo anche su Di Leo!!!

Pure io ho preso e visto recentemente, praticamente sulla fiducia, i 3 dvd usciti da Raro (Avere vent'anni invece l'ho in order). La prima idea che mi è venuta in mente è: come diavolo ha fatto Tarantino a fare film così belli vedendo questa roba :lollol :lollol

A parte gli scherzi, sul giudizio tecnico dei DVD concordo, un po' meno sul valore artistico dei film. Milano calibro 9 è in effetti una buona pellicola, probabilmente la sua migliore. Però ha sulle spalle tutta la pesantezza (così come in genere tutti i noir italiani degli anni '70) legata ai dibattiti politici del tempo. Proprio in questo film c'è un dialogo assurdo tra due poliziotti, portato avanti per diversi minuti, sulla natura del crimine, che sembra uscito da un riunione della sinistra extraparlamentare dell'epoca. :-)

Inoltre, e questo vale anche per gli altri due Di Leo, molti personaggi sono abbozzati e le loro azioni sono legate da un rapporto di causa-effetto davvero troppo elementare. In altre parole i soliti difetti nel noir di genere italiano che anche qui si ripropongono.

Altro aspetto che mi ha sorpreso (in negativo) è la regia delle scene d'azione, piuttosto modesta. Lenzi, per esempio, era dieci volte più bravo in questo tipo di riprese.

Con questo non voglio che Di Leo sia un regista pessimo, ma credo che più come regista vada ricordato come sceneggiatore, campo dove ha realizzato straordinari lavori.

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cicciput86
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Messaggio da cicciput86 »

non sono d'accordo: lo scambio iniziale di valigette è magistrale "registicamente" parlando... tutto il film è coinvolgente, non lascia un attimo di respiro...

degli attori è oltremodo inutile parlarne, basta guardare l'impressionante interpretazione di Mario Adorf quando picchia dicendo TU UN UOMO COME UGO PIAZZA NON LO DEVI TOCCARE... fantastico semplicemente...

Avere vent'anni è anch'esso bello... una particolarità interessante è che questo titolo contiene 2 dvd con: l'edizione prima mandata nei cinema e l'edizione seconda (edulcorata) mandata nei cinema dopo per far contento il pubblico e i distributori.... la Nocturno sa essere veramente appagante per i cinefili più attenti! :-31
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gipal
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Re: Milano Calibro 9: dvd da 10 e lode!

Messaggio da gipal »

click ha scritto:A parte gli scherzi, sul giudizio tecnico dei DVD concordo, un po' meno sul valore artistico dei film. Milano calibro 9 è in effetti una buona pellicola, probabilmente la sua migliore. Però ha sulle spalle tutta la pesantezza (così come in genere tutti i noir italiani degli anni '70) legata ai dibattiti politici del tempo. Proprio in questo film c'è un dialogo assurdo tra due poliziotti, portato avanti per diversi minuti, sulla natura del crimine, che sembra uscito da un riunione della sinistra extraparlamentare dell'epoca. :-)

-cut-

Altro aspetto che mi ha sorpreso (in negativo) è la regia delle scene d'azione, piuttosto modesta. Lenzi, per esempio, era dieci volte più bravo in questo tipo di riprese.

Con questo non voglio che Di Leo sia un regista pessimo, ma credo che più come regista vada ricordato come sceneggiatore, campo dove ha realizzato straordinari lavori.
click, click, click..almeno tu fai lo sforzo di vederli i film dei dvd che compri, peccato che non fai altrettanto con gli extra. ;)

Altrimenti avresti sentito Di Leo dire che i dialoghi tra i poliziotti già all'epoca voleva tagliarli. Calibro 9, imho, non è un "poliziettosco", come quelli che lo seguirono (x certi versi concordo con te che in molti di loro Lenzi non ha nulla da invidiare a Frankenheimer), semmai ne è il capostipite.

Pur tuttavia non ho elementi x parlare della cinematografia di Di Leo, xché questo era ed è il suo unico film che ho visto (anch'io ho intenzione di prendere gli altri due della trilogia - è notizia di oggi che Il Boss uscirà in cofanetto con Killer vs. Killer ultimo film di Di Leo dell'85, proprio questo mese - + Avere vent'anni INTEGRALE con l'eccidio finale delle tipe che tanto "schifò" il pubblico all'epoca al punto da consigliarne una dc)...

Concordo che come sceneggiatore Di Leo sia superiore che come regista, i primi 2 della trilogia del dollaro di Leone parlano da soli... cmq la tua battuta su Quentin non te la passo, xché Quentin non è cretino e sa quel che dice... chi sei tu x contraddirlo? ;)
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cicciput86 ha scritto: degli attori è oltremodo inutile parlarne, basta guardare l'impressionante interpretazione di Mario Adorf quando picchia dicendo TU UN UOMO COME UGO PIAZZA NON LO DEVI TOCCARE... fantastico semplicemente...
Hai saputo che hanno tagliato ben 15 delle 24 sbattute contro lo spigolo? (cmq potevamo mettere SPOILER? ;) )
cicciput86 ha scritto: Avere vent'anni è anch'esso bello... una particolarità interessante è che questo titolo contiene 2 dvd con: l'edizione prima mandata nei cinema e l'edizione seconda (edulcorata) mandata nei cinema dopo per far contento il publico e i distributori.... la Nocturno sa essere veramente appagante per i cinefili più attenti! :-31
Ti quoto, ho detto a Matteo di mettermelo da parte a 15,90, penso che il 26, quando escono un fottìo di titoli, andrò a prendermelo.
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Re: Milano Calibro 9: dvd da 10 e lode!

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gipal ha scritto:cmq tua battuta su Quentin non te la passo, xché Quentin non è cretino e sa quel che dice...chi sei tu x contraddirlo? ;)
Io ovviamente non sono nessuno però ho ancora i lividi causati dalla caduta dalla sedia quando ho letto che il buon Quentin ha dichiarato, tra le varie corbellerie, che la Bouchet è la miglior attrice del cinema italiano :yikes :yikes
Quantomeno è indice, dato che lui di cinema ne capisce, che di cinema nostrano ne ha visto ben poco a parte quello di genere. :)

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Re: Milano Calibro 9: dvd da 10 e lode!

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gipal ha scritto:Altrimenti avresti sentito Di Leo dire che i dialoghi tra i poliziotti già all'epoca voleva tagliarli.
Quello dei poliziotti è l'esempio dove forse si arriva all'assurdo, perchè narrativamente non serve assolutamente a nulla, anzi crea solo delle piste morte che rovinano in parte tutto l'insieme.

Ma prendi per esempio La mala ordina. Anche in quel caso ci sono continui riferimenti sociopolitici al fatto che esista una criminalità "protetta" dalle leggi e socialmente accettata contro una criminalità "di strada" che paga per tutti.

Oppure ne I ragazzi del massacro dove sottilinea più volte come il garantismo, il recupero e la rieducazione siano solo dei mezzi inutili che vanno solo a favore dei criminali.
Mi ricordo una battuta del commissario che dice più o meno a uno dei sospettati "voi ci potete deridere mentre noi, per colpa delle leggi, non vi possiamo neppure storcere un capello".

Ovviamente questo non è solo riferito a Di Leo. Bene o male anche tutti gli altri registi del noir all'italiana inserivano questi tipi di dialoghi nei loro film. Però visti oggi sembrano veramente datati e al limite del ridicolo.

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Re: Milano Calibro 9: dvd da 10 e lode!

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click ha scritto:
gipal ha scritto:cmq tua battuta su Quentin non te la passo, xché Quentin non è cretino e sa quel che dice...chi sei tu x contraddirlo? ;)
Io ovviamente non sono nessuno però ho ancora i lividi causati dalla caduta dalla sedia quando ho letto che il buon Quentin ha dichiarato, tra le varie corbellerie, che la Bouchet è la miglior attrice del cinema italiano :yikes :yikes
Quantomeno è indice, dato che lui di cinema ne capisce, che di cinema nostrano ne ha visto ben poco a parte quello di genere. :)

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Concordo con click, dopo aver letto quella affermazione mi si è gelato il sangue. :-7

Non metto in dubbio che Tarantino sia un cinefilo documentato e appassionato, ma non tutto ciò che dice è da prendere per verità assoluta, anzi.
In più occasioni ha fatto delle affermazioni che mi portano a considerarlo più un divoratore di serie B che di cinema dei cosiddetti maestri "classici": quando afferma che i film di Bresson o Bunuel lo annoiano dimostra di prendere le distanze da un certo tipo di cinema intellettuale e colto, probabilmente dovuto al fatto che la sensibilità e il retroterra culturale europeo è ben diverso da quello americano; d'altronde, avete mai sentito tarantino citare Fellini, Antonioni, Tati, Tarkovskij, Bergman, Ozu, tanto per fare qualche esempio? E' più probabile che citi Guerrieri, Lenzi, Corbucci etc.;
o quando (mi pare negli extra di pulp fiction) afferma che non sopporta autori come Ivory perchè fanno un cinema lento e noioso. Io invece ritengo che alcuni film di Ivory siano veri e propri gioielli (e cosi' la pensa anche la maggior parte della critica).

Questo non vuol dire che non apprezzi la cinefilia di Quentin (anzi, grazie a lui alcuni gioielli della serie B sono ritornati in circolazione) ma se devo prendere come punto di riferimento le opinioni di un regista preferisco riferirmi a Scorsese (grande amante dei classici americani e non) o a Truffaut (forse uno dei più grandi conoscitori di cinema del secolo).
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Re: Milano Calibro 9: dvd da 10 e lode!

Messaggio da Homer »

io sto con tarantino, se un film annoia (ozu, dreyer, bergman, antonini, fellini, von trier... e tanti altri spesso annoiano) non è un buon film, della critica me ne frego, quel che conta è soprattutto l'entertainment, al cinema non si va per penitenza o per sbadigliare

scelgo i noir di di leo tutta la vita!!!


e sia chiaro che cinema di serie A che coniuga esigenze di intrattenimento si può fare anche essendo Autori, basta una parola:
Wilder

...ma anche Sorrentino o Payne nel loro piccolo
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Messaggio da ismaele76 »

Avere vent'anni è forse il film più sopravvalutato di Di Leo: inizia come una classica commedia sexy del tempo, con qualche velleità di analisi e critica sociologica (ma con tanti luoghi comuni da far cadere le braccia), per poi arrivare al finale, che ha trasformato questo film in un cult... forse solo qui si riconosce la mano del regista.
Magari prenderò il dvd quando il prezzo si abbasserà per vedere gli extra.

Quanto all'influenza del periodo storico-politico sul cinema di genere degli anni '70 (ma anche prima, si veda la trilogia di Sollima), beh... è presente un po' ovunque (anche se le accuse, spesso avanzate dalla critica, di fascismo sono davvero campate in aria... non foss'altro perché registi e sceneggiatori erano di altro orientamento politico)
Comunque, io continuo a ritenere Di Leo superiore a Lenzi, che cercava spesso l'effettaccio per stupire (lo stesso Gastaldi riconosceva per esempio Martino molto più raffinato di Lenzi).

Quanto a Killer vs. killer (che non ho visto) ho letto essere un film poco riuscito, piuttosto modesto... qualcuno conferma?
Romperemo l'asfalto con dei giardini colorati
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Re: Milano Calibro 9: dvd da 10 e lode!

Messaggio da sandman »

click ha scritto: Altro aspetto che mi ha sorpreso (in negativo) è la regia delle scene d'azione, piuttosto modesta. Lenzi, per esempio, era dieci volte più bravo in questo tipo di riprese.
Qui dissento.
Prova a vedere la scena dell'inseguimento ne "I padroni della città". Esagero: la più bella sequenza d'azione di tutti i tempi.
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Re: Milano Calibro 9: dvd da 10 e lode!

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sandman ha scritto:
click ha scritto: Altro aspetto che mi ha sorpreso (in negativo) è la regia delle scene d'azione, piuttosto modesta. Lenzi, per esempio, era dieci volte più bravo in questo tipo di riprese.
Qui dissento.
Prova a vedere la scena dell'inseguimento ne "I padroni della città". Esagero: la più bella sequenza d'azione di tutti i tempi.
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Ok, melo segno, tks. Mi hai incuriosito :-)

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Tornando a Milano calibro 9 nessuno ha notato una certa "somiglianza" con Carlito's way di De Palma?

La parabola del personaggio principale è esattamente la stessa in entrambi i film. Ex criminale di punta esce dalla prigine prima del tempo e cerca una sorta di redenzione, ma viene risucchiato comunque nel suo passato fuorilegge e ne rimane vittima.

Me lo sono chiesto anche perchè De Palma ha la "fama" di avere preso in prestito molto dal cinema italiano anni settanta, Argento su tutti. Senza però mai ammetterlo in modo esplicito tra l'altro.

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Messaggio da Homer »

click ha scritto:Tornando a Milano calibro 9 nessuno ha notato una certa "somiglianza" con Carlito's way di De Palma?

La parabola del personaggio principale è esattamente la stessa in entrambi i film. Ex criminale di punta esce dalla prigine prima del tempo e cerca una sorta di redenzione, ma viene risucchiato comunque nel suo passato fuorilegge e ne rimane vittima.

Me lo sono chiesto anche perchè De Palma ha la "fama" di avere preso in prestito molto dal cinema italiano anni settanta, Argento su tutti. Senza però mai ammetterlo in modo esplicito tra l'altro.

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ogni noir si somiglia bene o male, comunque se cerchi un quasi-remake di carlito's way, guardati il bellissimo "qui non è il paradiso" di tavarelli: il finale ricorda molto il film di de palma.
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Messaggio da ivs »

@Homer
Dai, non diciamo fesserie!! :no ;)
Che vuol dire "se un film annoia non è un buon film"? Ti posso assicurare che il 99% delle persone si annoia a morte guardando un film di Ejzenstein, Ozu, Tarkovskj o Bresson, ma queste pellicole rimangono comunque capolavori.

E poi il cinema non è solo entertainment.
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Aggiungo anche che è un po' un falso storico pensare come Homer che Tarantino veda solo film serie B.
Non a caso il suo noir (in realtà atipico) preferito è un film di Godard, ovvero Band à part, dal quale titolo ha poi preso ispirazione per chiamare la sua casa di produzione, A Band Apart appunto.

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Messaggio da cicciput86 »

il punto è questo: che il film di intrattenimento non va considerato DI SERIE B... il poliziesco all'italiana, non va chiamato sprezzantemente POLIZIOTTESCO...

La tradizione del grande cinema italiano, fino agli anni '70, era ancora ottima... sapevamo fare tutti i tipi di film, e anche abbastanza bene, con attori di una certa levatura...

Ora gli unici film italiani che sforniamo sono:
1) i film di BOLDI e DE SICA... un genere comico di una volgarità e stupidità infinita... e
2) i film TESTE D'UOVO... quelli "finti-intellettuali" tipo Muccino... con attori deprimenti, poche idee e mezzi antidiluviani...
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Messaggio da Travis1976 »

Visto ieri sera... E' un pulp fiction italiano anni '70.
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Messaggio da Madame Tetrallini »

Nel caso ve la siate persa, vi segnalo la puntata di Tre Rose dedicata a Milano Calibro 9
http://www.tempimoderni.com/db/dbnovita ... php?id=430
Buon ascolto :-3
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Messaggio da Invisible »

Strano che a click non sia piaciuto tanto...
Non sarà stratosferico ma è sicuramente un grandissimo film per diversi aspetti. La mia rece:

MILANO CALIBRO 9
Diciamolo subito, l'etichetta di "poliziottesco" sta stretta a questo film, opera d'alta scuola, magnificata dalla colonna sonora "progressive" degli Osanna e dagli arrangiamenti del maestro d'orchestra Luis Enriquez Bacalov che, già nel prologo, si sposano con le immagini in una sinfonia di violenza "esplosiva".
Fernando Di Leo coordina un gruppo di attori di primo livello (Gastone Moschin, Mario Adorf, Philippe Leroy), offrendoci una descrizione cruda e velatamente "morale" della malavita organizzata e dei suoi loschi traffici. La guerra di criminali nella capitale lombarda (ma, per lo sfoggio del linguaggio dialettale meridionale, sembra di stare a Little Italy) si nutre dei confronti a viso aperto tra i personaggi, in un'aura western (le musiche che rimandano a Leone) e noir insieme, intrisa di motivi melvilliani, dai codici d'onore al regolamento di conti, dall'amicizia virile al tradimento e all'amarezza sintetizzata dalla frase del vecchio padrino Don Vincenzo: "La chiamano Mafia... ma oggi sono bande... bande in lotta e concorrenza fra di loro. La vera Mafia non esiste più".
Dominano la scena il "cattivo buono", impertubabile e scaltro Ugo Piazza di Moschin, e il feroce scagnozzo Rocco Musco di Adorf; un ruolo importante se lo ritaglia pure Barbara Bouchet, sfolgorante nei panni della ballerina di night Nelly.
Epilogo inatteso, con una battuta da antologia:
"TU, UNO COME UGO PIAZZA, NON LO UCCIDI A TRADIMENTO.
TU, UNO COME UGO PIAZZA, NON LO DEVI NEANCHE TOCCARE.
TU, UNO COME UGO PIAZZA, NON LO DEVI NEANCHE SFIORARE.
TU, QUANDO VEDI UNO COME UGO PIAZZA, IL CAPPELLO TI DEVI LEVARE...
IL CAPPELLO TI DEVI LEVARE...
IL CAPPELLO TI DEVI LEVARE...
IL CAPPELLO TI DEVI LEVARE...
IL CAPPELLO TI DEVI LEVARE..."


VOTO: 8
Ultima modifica di Invisible il lunedì 30 luglio 2007, 16:54, modificato 1 volta in totale.
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

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Messaggio da Dick Laurent »

Per me forse anche da 9... mi è piaciuto tutto, tutto ben equilibrato, ben diretto ed interpretato, con molte belle sequenze, musiche (di Bacalov) superbe e una sequenza finale da brivido. L'unica cosa che non mi è piaciuta è stata il tentativo d'inserimento di una "moraletta politica" nel personaggio del poliziotto, i cui dialoghi risultano forzati e molto invecchiati. Per il resto è quasi arte, il miglior noir/poliziesco italiano di sempre!

:-9
[font=Lucida Console]AXX° n N[/font]

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Messaggio da sandman »

Sì, le sequenze al commissariato con i dialoghi tra il proto-comunista e il proto-fascista sono piuttosto forzate. Lo stesso Di Leo (vedere l'intervista tra gli extra) ne avrebbe volentieri fatto a meno.
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Invisible
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Iscritto il: domenica 30 maggio 2004, 19:36

Messaggio da Invisible »

Allora... dopo l'assenso di gipal, ho finalmente terminato il "lavoraccio" per quanto riguarda la ristrutturazione di questo topic.
Ho eliminato gran parte dei post OT e allineato il tutto alle schede del cinema italiano di genere.
Ovviamente, sarebbe meglio se gipal rendesse più "pingue" la sua rece artistica del film. ;) Se vuole, può anche modificare o aggiungere qualcosa circa la rece tecnica del DVD. In ogni caso, ho inserito anche una corposa serie di screenshot.


Annotazioni varie:

1) Tra le recensioni dei critici, la rece di Mereghetti che ho inserito è di una vecchia edizione del dizionario, per cui se qualcuno sa che il suo giudizio è cambiato ed è in grado di postarlo qui, sarebbe cosa gradita.
2) Ho aggiunto nella scheda i voti degli altri utenti, ma alcuni in base alle mie supposizioni (lo stesso voto di gipal l'ho desunto, ma è da confermare), perciò chiedo a chi ha partecipato a questo thread di esprimere la sua valutazione definitiva e a tutti gli altri che vorranno di aggiungere il proprio voto.
3) gipal dacci un segno... :-)
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

Immagine
"It's the most horrible thing I've ever seen in my life!"

Immagine THE CINEPUZZLE
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