THE AVIATOR
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Ragazzi,mi sa che è ora di rispolverare questo topic.
Stasera è il gran giorno,il film di scorsese mi attende,non vedo l'ora di vederlo.
Aspettative:TANTISSIME.
Domani vi dico.
p.s:in "repubblica" Nepoti da un ottimo giudizio al film ma dice che è un quasi capolavoro. Ma ormai Scorsese si è abbonato ai "quasi capolavori"?(vedi gangs of New York)
Stasera è il gran giorno,il film di scorsese mi attende,non vedo l'ora di vederlo.
Aspettative:TANTISSIME.
Domani vi dico.
p.s:in "repubblica" Nepoti da un ottimo giudizio al film ma dice che è un quasi capolavoro. Ma ormai Scorsese si è abbonato ai "quasi capolavori"?(vedi gangs of New York)
- MelvinUdall
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Sono incazzato nero!!!
Sentite cosa mi è successo.
Ieri avevo in prenotazione 2 biglietti per il film alle 22 in multisala.
Mentre stavo andando al cinema (quando si prenotano si deve arrivare mezzora prima per ritirarli) mi si spegne la macchina.
Perdo 10 minuti cercando di riaccenderla girando la chiave nel quadro ma niente da fare.
Dopo 20 minuti miracolosamente il motore riparte e,partendo a tutto gas manco fosse il Gran premio di Monza,mi accingo ad andare in multisala. Sfiga volle che non trovassi subito parcheggio.
Arrivato in ritardo mi metto in fila per ritirare il biglietto credendo non ci fossero problemi per 15 minuti di ritardo (ovvero 15 minuti prima dell'inizio del film).
ma la sfiga non mi abbandonò.
A tenermi "compagnia" durante la fila al botteghino c'era un tipo che,non so se per fare il figo con una tipa (che probabilmente lo manderà a cagare a fine serata)o altro incomicia a pontificare sul cinema di Scorsese (ve lo ricordate il tipo del film "Io e Annie" che al cinema stressa Woody Allen?Uguale),demolendo gran parte della sua produzione e dicendo che secondo lui ha fatto bene l'Academy a non dargli l'Oscar( )
Inutile dire che gli avrei volentieri dato un colpo "a livello viscerale".
Sopportato con pazienza francescana l'invadente ragazzo mi accingo a prendere i biglietti ma..."Mi dispiace,lei deve arrivare mezzora prima,è in ritardo di 20 minuti. I suoi biglietti sono stati dati ad un altro".
Inutile aggiungere che la signorina del botteghino non ha voluto sentire scuse o giustificazioni di sorta. Anzi,a peggiorare la situazione ha anche pronunciato la nefanda frase:"In fondo non si perde niente,dal trailer non sembra granchè. Per "Anaconda"ci sono ancora posti disponibili,ne ho sentito parlare bene!"
Ragazzi,stava paragonando "Anaconda" a Scorsese,ma siamo matti?!
A quel punto ho detto in modo alquanto seccato "Ma per favore!"(sarò stato cscortese ma mi è venuto spontaneo.E poi se l'è cercata!)e me ne sono tornato a casa.
Lo so che sembra assurdo,ma questa è stata la mia serata.
Alla fine andrò a vederlo domenica ma questa volta i biglietti li prendo prima.
Sentite cosa mi è successo.
Ieri avevo in prenotazione 2 biglietti per il film alle 22 in multisala.
Mentre stavo andando al cinema (quando si prenotano si deve arrivare mezzora prima per ritirarli) mi si spegne la macchina.
Perdo 10 minuti cercando di riaccenderla girando la chiave nel quadro ma niente da fare.
Dopo 20 minuti miracolosamente il motore riparte e,partendo a tutto gas manco fosse il Gran premio di Monza,mi accingo ad andare in multisala. Sfiga volle che non trovassi subito parcheggio.
Arrivato in ritardo mi metto in fila per ritirare il biglietto credendo non ci fossero problemi per 15 minuti di ritardo (ovvero 15 minuti prima dell'inizio del film).
ma la sfiga non mi abbandonò.
A tenermi "compagnia" durante la fila al botteghino c'era un tipo che,non so se per fare il figo con una tipa (che probabilmente lo manderà a cagare a fine serata)o altro incomicia a pontificare sul cinema di Scorsese (ve lo ricordate il tipo del film "Io e Annie" che al cinema stressa Woody Allen?Uguale),demolendo gran parte della sua produzione e dicendo che secondo lui ha fatto bene l'Academy a non dargli l'Oscar( )
Inutile dire che gli avrei volentieri dato un colpo "a livello viscerale".
Sopportato con pazienza francescana l'invadente ragazzo mi accingo a prendere i biglietti ma..."Mi dispiace,lei deve arrivare mezzora prima,è in ritardo di 20 minuti. I suoi biglietti sono stati dati ad un altro".
Inutile aggiungere che la signorina del botteghino non ha voluto sentire scuse o giustificazioni di sorta. Anzi,a peggiorare la situazione ha anche pronunciato la nefanda frase:"In fondo non si perde niente,dal trailer non sembra granchè. Per "Anaconda"ci sono ancora posti disponibili,ne ho sentito parlare bene!"
Ragazzi,stava paragonando "Anaconda" a Scorsese,ma siamo matti?!
A quel punto ho detto in modo alquanto seccato "Ma per favore!"(sarò stato cscortese ma mi è venuto spontaneo.E poi se l'è cercata!)e me ne sono tornato a casa.
Lo so che sembra assurdo,ma questa è stata la mia serata.
Alla fine andrò a vederlo domenica ma questa volta i biglietti li prendo prima.
- MelvinUdall
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anaconda = a scorsese
però!!!la cassiera ha senso dell'humor...
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La mia collezione - 83 DVD -
“¿Qué es un fantasma?
Un evento terrible condenado a repetirse
una y otra vez,
un instante de dolor, quizá
algo muerto que parece por momentos vivo aún,
un sentimiento, suspendido en el tiempo,
como una fotografía borrosa,
como un insecto atrapado en ámbar.”
"Quando l'Uomo Nero va a dormire controlla che non ci sia Chuck Norris nell'armadio"
“¿Qué es un fantasma?
Un evento terrible condenado a repetirse
una y otra vez,
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Anch'io vege! Se un film è anche iniziato da 1 minuto,non lo vedo,è una questione di principio!
La questione è che i biglietti prenotati si devono prendere 30 minuti prima.
La signorina mi ha fatto notare che io ero in ritardo di 20 minuti,quindi 30-20=10.
Io quindi ero arrivato 10 minuti prima dell'inizio del film(anzichè i 30 previsti) e quindi lei non mi poteva più dare quei biglietti. capito?
La questione è che i biglietti prenotati si devono prendere 30 minuti prima.
La signorina mi ha fatto notare che io ero in ritardo di 20 minuti,quindi 30-20=10.
Io quindi ero arrivato 10 minuti prima dell'inizio del film(anzichè i 30 previsti) e quindi lei non mi poteva più dare quei biglietti. capito?
- MelvinUdall
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ho visto questo film ieri sera e devo dire da grande ammiratore di Scorsese di essere in parte deluso.
E' un film discontinuo che alterna momenti di grande cinema (sopratutto nella ricostruzione delle esperienze di volo e nella scena dell'incidente aereo ad H. Hughes) ad altri soporiferi. Secondo me dove il film cade è nella ricostruzione dei rapporti umani del protagonista. Le figure delle grandi attrici amate dal miliardario americano sono ridotte a macchiette. In particolare cate Blanchett nella parte della Hepburn è insopportabile, tutta smorfiette e pose palesemente studiate. Si tratta di imitazione non di interpretazione. Lievemente al di sopra K Beckinsale nella parte di Ava Gardner. Ho trovato molto buona invece l'interpretazione di Di Caprio che probabilmente ha capito meglio delle illustri colleghe l'essenza del personaggio da interpretare.
Al solito (come sempre in Scorsese) molto curata la ricostruzione dell'epoca e riuscita tutta la parte in cui H Hughes si dedica al suo primo film da regista.
Insomma a mio parere sopo il grande Gangs in NY un mezzo passo falso del grande regista americano.
Attendo altri commenti
E' un film discontinuo che alterna momenti di grande cinema (sopratutto nella ricostruzione delle esperienze di volo e nella scena dell'incidente aereo ad H. Hughes) ad altri soporiferi. Secondo me dove il film cade è nella ricostruzione dei rapporti umani del protagonista. Le figure delle grandi attrici amate dal miliardario americano sono ridotte a macchiette. In particolare cate Blanchett nella parte della Hepburn è insopportabile, tutta smorfiette e pose palesemente studiate. Si tratta di imitazione non di interpretazione. Lievemente al di sopra K Beckinsale nella parte di Ava Gardner. Ho trovato molto buona invece l'interpretazione di Di Caprio che probabilmente ha capito meglio delle illustri colleghe l'essenza del personaggio da interpretare.
Al solito (come sempre in Scorsese) molto curata la ricostruzione dell'epoca e riuscita tutta la parte in cui H Hughes si dedica al suo primo film da regista.
Insomma a mio parere sopo il grande Gangs in NY un mezzo passo falso del grande regista americano.
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scherzavovegeta85 ha scritto:MelvinUdall ha scritto:4 in matematica a Vegeta!
non sono pratico di multisale! vivo in provincia!
io nemmeno sono pratica, anche qui si va ancora all'antica e qualche volta (rara e anni addietro) ho visto gente vedere il film seduti sulle scale perché era pieno...
Planet earth is blue. And there's nothing I can do.
Di ritorno dal cinema ed ecco le prime impressioni. E’ onestamente difficile valutare a caldo quest’opera di Scorsese, più complessa e profonda di quanto sembri in superficie. Innanzitutto perché il film è diviso in tre grossi blocchi (Hughes e la conquista di Hollywood, Hughes e l’aviazione per finire con Hughes, i suoi fantasmi e le lotte per il potere), ed ogni parte ha uno stile registico, interpretativo e delle vere e proprie scelte stilistiche differenti.
L’ascesa di Hughes a Hollywood è raccontata con una fluidità narrativa alleniana (vedere Radio Days), che però è ben diversa dall’agiografia. Altra citazione da Allen la proiezione di filmati d’epoca in bianco e nero con Hughes/Di Caprio inserito nelle immagini (Gordon Willis in Zelig).
La conquista dei cieli di Hughes è la fase più spettacolare del film e che accontenta il grande pubblico. Anche qui però Scorsese regala qualche tocco di grande regia.
Ma personalmente trovo l’ultima parte, che racconta l’inizio della paranoia e le battaglie politico/legali per il controllo dei cieli, quella dove Scorsese tocca dei livelli da vero Maestro e Di Caprio compie il vero e proprio salto di qualità interpretativo della sua carriera.
In particolare le scene di Hughes chiuso nel suo studio in preda alla malattia sono straordinarie, e più che una citazione della discesa agli inferi del Ludwig di Visconti.
Ma anche lo scontro legale in commissione tra un bravissimo Alan Alda (nel ruolo del Senatore Brewster) è realizzata con cura e sembra una vera e propria partita a tennis cinematografica. Inoltre contiene una vena coppoliana (Padrino Parte Seconda)..
Una nota di merito alle scenografie bellissime del nostro Dante Ferretti che è riuscito a ricostruire la Hollywood degli anni ‘20/’30 in modo assolutamente perfetto.
Il voto complessivo è tra un 7.5 e un 8.5, media che si alza grazie soprattutto all’ultima parte che è da 10.
L’ascesa di Hughes a Hollywood è raccontata con una fluidità narrativa alleniana (vedere Radio Days), che però è ben diversa dall’agiografia. Altra citazione da Allen la proiezione di filmati d’epoca in bianco e nero con Hughes/Di Caprio inserito nelle immagini (Gordon Willis in Zelig).
La conquista dei cieli di Hughes è la fase più spettacolare del film e che accontenta il grande pubblico. Anche qui però Scorsese regala qualche tocco di grande regia.
Ma personalmente trovo l’ultima parte, che racconta l’inizio della paranoia e le battaglie politico/legali per il controllo dei cieli, quella dove Scorsese tocca dei livelli da vero Maestro e Di Caprio compie il vero e proprio salto di qualità interpretativo della sua carriera.
In particolare le scene di Hughes chiuso nel suo studio in preda alla malattia sono straordinarie, e più che una citazione della discesa agli inferi del Ludwig di Visconti.
Ma anche lo scontro legale in commissione tra un bravissimo Alan Alda (nel ruolo del Senatore Brewster) è realizzata con cura e sembra una vera e propria partita a tennis cinematografica. Inoltre contiene una vena coppoliana (Padrino Parte Seconda)..
Una nota di merito alle scenografie bellissime del nostro Dante Ferretti che è riuscito a ricostruire la Hollywood degli anni ‘20/’30 in modo assolutamente perfetto.
Il voto complessivo è tra un 7.5 e un 8.5, media che si alza grazie soprattutto all’ultima parte che è da 10.
Appena visto “The Aviator”.
Mi scuso in anticipo per l’analisi un po’ lunga,ma i film di Scorsese sono un evento e meritano il giusto spazio:
Con questo film Scorsese prende in ”in prestito” la vita del tycoon Howard Hughes per affrontare due temi a lui cari:da una parte la bellezza,il glamour e il fascino inimitabile dell’ ”age d’or” hollywoodiana (quella a cavallo tra gli anni ’30 e ’40,) e dall’altro il Sogno americano,tema che però in questo film viene trattato in maniera diversa rispetto alla sua precedente produzione;
se in “Taxi driver” e in “Gangs of New York “ il sogno americano veniva fatto a brandelli,in “The aviator”invece diviene realtà,un obiettivo concreto realizzabile da chiunque abbia volontà e anche il coraggio di sfidare il Sistema.
Ma il film non è il capolavoro tanto atteso e purtroppo viaggia a corrente alternata.
La prima ora è Cinema allo stato puro: risprese aeree mozzafiato,scenografie maestose (eccezionale come sempre Ferretti),musiche d’epoca,battute al fulmicotone degne di una screwball comedy ed un ironia sottile e raffinata conferiscono al film la densità del capolavoro.
Poi,purtroppo il film si perde un po’ per strada,colpa forse della tanta,troppa carne al fuoco messa dallo sceneggiatore,risultando in alcune parti un po’troppo ripetitivo (quando calca troppo la mano sull'ossessione di Hughes per gli aerei) ed eccessivo.
Per fortuna nell’ultima parte il film spicca di nuovo il volo,grazie soprattutto alla gara di bravura tra l’ottimo Di Caprio e l’eccellente Alan Alda.
Bellissimo e toccante l'amaro finale.
Il grande difetto del film,quindi,è la prolissità,infatti alcune parti appesantiscono,e non poco,la narrazione e sembrano quasi un riempitivo per raggiungere la durata da blockbuster acchiappa-Oscar.
Qualche taglio qua e là in sede di montaggio,e qualche sottotrama in meno avrebbero potuto dare al film quella marcia in più per poter essere un “capolavoro”. Peccato.
Per il resto regia maestosa di Scorsese,uno dei pochi che ancora si preoccupa di studiare le inquadrature e la posizione della macchina da presa. Narrare per immagini sembra ormai una dote misconosciuta nell'era di MTV et similia,per fortuna che esistono ancora gli Scorsese e gli Eastwood.
A questo punto è doveroso dargli l’Oscar: non so cosa possa fare di più per convincere il riluttante e irriconoscente popolo dell’Academy (anche se ormai il premio sa tanto di “laurea ad honorem”).
Volgendo lo sguardo agli attori non si può che applaudire Leonardo Di Caprio.
In alcuni momenti è talmente bravo che sembra quasi di vedere un novello De Niro che non l’attore di “Titanic”.
Un’interpretazione magistrale da manuale dell’Actor’s studio,con il giovane attore che cambia registro recitativo con una facilità impressionate,immedesimandosi non solo fisicamente ma anche psicologicamente nel personaggio Hughes,riproducendone manie,ossessioni e nevrosi.
Nella scena in "sala proiezione" è superbo.
I suoi margini di miglioramento sono ancora ampi ma già dimostra di avere la stoffa del fuoriclasse,e la critica se ne sta accorgendo.
Non premiarlo con l’Oscar sarebbe l’ennesima pagina nera della storia dei premi,anche se prevedo un arrivo al fotofinish con Jamie Foxx.
Bravissimo anche il resto del cast maschile,con menzione speciale per un "rigenerato" Alan Alda:in alcune scene ruba addirittura le “luci della ribalta” a Di Caprio e offre un’interpretazione tanto spontanea quanto magistrale.
Anche lui viaggia in zona-premio e potrebbe essere la sorpresa della serata al Kodak theatre.
Deludenti invece le attrici: la Beckinsale è limitata dal punto di vista recitativo,la Stefani è ridicola (ma chi l’ha fatto il casting?) e la Blanchett è troppo sopra le righe per poter essere una Hepburn credibile.
In definitiva un buon film,ben girato e ottimamente recitato,ma che manca di quel guizzo in più per poter entrare nell’Olimpo dei capolavori scorsesiani.
Fossi in Scorsese ritornerei ad una dimensione più ristretta(basso budget,poca campagna promozionale,meno riflettori puntati sul set),la stessa da cui sono nati capolavori come Taxi driver e Toro scatenato.
I grossi budget e le forti pressioni da statuetta purtroppo ne stanno deteriorando un pò l'arte,e i suoi film ne risentono.
VOTO:7,5
Mi scuso in anticipo per l’analisi un po’ lunga,ma i film di Scorsese sono un evento e meritano il giusto spazio:
Con questo film Scorsese prende in ”in prestito” la vita del tycoon Howard Hughes per affrontare due temi a lui cari:da una parte la bellezza,il glamour e il fascino inimitabile dell’ ”age d’or” hollywoodiana (quella a cavallo tra gli anni ’30 e ’40,) e dall’altro il Sogno americano,tema che però in questo film viene trattato in maniera diversa rispetto alla sua precedente produzione;
se in “Taxi driver” e in “Gangs of New York “ il sogno americano veniva fatto a brandelli,in “The aviator”invece diviene realtà,un obiettivo concreto realizzabile da chiunque abbia volontà e anche il coraggio di sfidare il Sistema.
Ma il film non è il capolavoro tanto atteso e purtroppo viaggia a corrente alternata.
La prima ora è Cinema allo stato puro: risprese aeree mozzafiato,scenografie maestose (eccezionale come sempre Ferretti),musiche d’epoca,battute al fulmicotone degne di una screwball comedy ed un ironia sottile e raffinata conferiscono al film la densità del capolavoro.
Poi,purtroppo il film si perde un po’ per strada,colpa forse della tanta,troppa carne al fuoco messa dallo sceneggiatore,risultando in alcune parti un po’troppo ripetitivo (quando calca troppo la mano sull'ossessione di Hughes per gli aerei) ed eccessivo.
Per fortuna nell’ultima parte il film spicca di nuovo il volo,grazie soprattutto alla gara di bravura tra l’ottimo Di Caprio e l’eccellente Alan Alda.
Bellissimo e toccante l'amaro finale.
Il grande difetto del film,quindi,è la prolissità,infatti alcune parti appesantiscono,e non poco,la narrazione e sembrano quasi un riempitivo per raggiungere la durata da blockbuster acchiappa-Oscar.
Qualche taglio qua e là in sede di montaggio,e qualche sottotrama in meno avrebbero potuto dare al film quella marcia in più per poter essere un “capolavoro”. Peccato.
Per il resto regia maestosa di Scorsese,uno dei pochi che ancora si preoccupa di studiare le inquadrature e la posizione della macchina da presa. Narrare per immagini sembra ormai una dote misconosciuta nell'era di MTV et similia,per fortuna che esistono ancora gli Scorsese e gli Eastwood.
A questo punto è doveroso dargli l’Oscar: non so cosa possa fare di più per convincere il riluttante e irriconoscente popolo dell’Academy (anche se ormai il premio sa tanto di “laurea ad honorem”).
Volgendo lo sguardo agli attori non si può che applaudire Leonardo Di Caprio.
In alcuni momenti è talmente bravo che sembra quasi di vedere un novello De Niro che non l’attore di “Titanic”.
Un’interpretazione magistrale da manuale dell’Actor’s studio,con il giovane attore che cambia registro recitativo con una facilità impressionate,immedesimandosi non solo fisicamente ma anche psicologicamente nel personaggio Hughes,riproducendone manie,ossessioni e nevrosi.
Nella scena in "sala proiezione" è superbo.
I suoi margini di miglioramento sono ancora ampi ma già dimostra di avere la stoffa del fuoriclasse,e la critica se ne sta accorgendo.
Non premiarlo con l’Oscar sarebbe l’ennesima pagina nera della storia dei premi,anche se prevedo un arrivo al fotofinish con Jamie Foxx.
Bravissimo anche il resto del cast maschile,con menzione speciale per un "rigenerato" Alan Alda:in alcune scene ruba addirittura le “luci della ribalta” a Di Caprio e offre un’interpretazione tanto spontanea quanto magistrale.
Anche lui viaggia in zona-premio e potrebbe essere la sorpresa della serata al Kodak theatre.
Deludenti invece le attrici: la Beckinsale è limitata dal punto di vista recitativo,la Stefani è ridicola (ma chi l’ha fatto il casting?) e la Blanchett è troppo sopra le righe per poter essere una Hepburn credibile.
In definitiva un buon film,ben girato e ottimamente recitato,ma che manca di quel guizzo in più per poter entrare nell’Olimpo dei capolavori scorsesiani.
Fossi in Scorsese ritornerei ad una dimensione più ristretta(basso budget,poca campagna promozionale,meno riflettori puntati sul set),la stessa da cui sono nati capolavori come Taxi driver e Toro scatenato.
I grossi budget e le forti pressioni da statuetta purtroppo ne stanno deteriorando un pò l'arte,e i suoi film ne risentono.
VOTO:7,5
Ultima modifica di ivs il domenica 30 gennaio 2005, 12:44, modificato 1 volta in totale.