Addio a Ennio Morricone

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Invisible
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Addio a Ennio Morricone

Messaggio da Invisible »

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Era un GENIO, oltre che uno dei più grandi compositori di musica del cinema di tutti i tempi.
La sua perdita lascia un vuoto incolmabile nella cultura italiana e mondiale. :-26

R.I.P.
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

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"It's the most horrible thing I've ever seen in my life!"

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leone510
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Re: Addio a Ennio Morricone

Messaggio da leone510 »

Un immenso Artista, ineguagliabile! :-26
zasor56
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Re: Addio a Ennio Morricone

Messaggio da zasor56 »

Quando scompare un nome di questa caratura, che ha affascinato intere generazioni con la sua musica, si rimane sempre sgomenti per un attimo. Nel nostro immaginario, l'immortalità che attribuiamo all'opera di una persona la estendiamo inconsciamente anche alla persona fisica; nel caso di Ennio Morricone, poi, il dispiacere è particolarmente intenso, perchè la sua musica ha attraversato per interi decenni non solo la storia delle colonne sonore cinematografiche, ma anche quella della musica leggera, con brani di enorme successo commerciale da lui composti ("Se telefonando" della meravigliosa Mina è forse il più celebre esempio). Non si contano gli arrangiamenti creati per tanti cantanti italiani e non, soprattutto dagli anni '60 agli anni '80, ma è indubbiamente il cinema che ha beneficiato dell'arte del grande compositore, e qui ci si perde nello sterminato elenco di film per cui scrisse la colonna sonora.
Personalmente le mie preferenze vanno alle composizioni per film degli anni '60 e '70 (oltre ai notissimi e straordinari western, mi vengono in mente "La Califfa", "Metti una sera a cena", "Maddalena", "Il clan dei siciliani", "Sacco e Vanzetti", "Novecento" e tantissimi altri), anche se naturalmente Morricone ha composto splendide musiche in tutta la sua lunga carriera.

In questa occasione mi piace ricordare che il grande Maestro è stato cantato anche da grandi voci e interpreti della musica leggera internazionale che hanno realizzato degli interi album con sue musiche tratte da film, o semplicemente singoli brani, a cui parolieri spesso di rilievo hanno aggiunto i testi.
In Italia, Milva realizzò nel 1972 uno degli album più belli dell'intera discografia nazionale (e non solo), quel "Dedicato a Milva da Ennio Morricone" contenente 12 canzoni tratte da musiche di film del grande compositore, che lo stesso Morricone arrangiò lavorando fianco a fianco con la cantante e dirigendo anche l'orchestra, mentre i testi furono firmati da nomi come Bevilacqua, Travia, G.P. Griffi.
Recentemente ristampato su vinile, questo album è una perla di bellezza straordinaria che tutti dovrebbero avere nella propria raccolta di dischi, grazie a musiche sublimi, testi suggestivi e un'interpretazione, quella di Milva, al di sopra di ogni elogio.

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Marchese
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Re: Addio a Ennio Morricone

Messaggio da Marchese »

Un gigante delle colonne sonore italiane e straniere....unico!!!! :-26 :-26 :-26 :-26 :-26
Eolus
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Re: Addio a Ennio Morricone

Messaggio da Eolus »

Mi associo ovviamente (e come può essere altrimenti) ai sentimenti che accompagnano la scomparsa del maestro Morricone, che spaziano dal dispiacere alla disperazione. Ma ne scrivo un po' con disincanto, conscio che il tempo ci mette sempre di fronte all'inevitabile. Forse proprio in questo, sul piano puramente personale sono giunto a nutrire qualcosa di distintivo per Morricone, rispetto agli altri compositori che hanno accompagnato i miei interessi per la musica da film. Interessi sorti mentre i grandi nomi dell'establishment hollywoodiano erano ancora in vita, attivissimi, e componevano cose che oggi fanno parte della letteratura. Erano gli Steiner ed i Waxman, i Newman ed i Tiomkin, i Rozsa ed i Friedhofer, uno stuolo interminabile di musicisti che costituivano un vero "popolo", nel quale si potevano intravvedere anche i nuovi talenti ai loro esordi come i Bernstein, i Goldsmith, i Mancini, i Jarre ed altri divenuti poi notissimi. Morricone era tra questi, ma ci tocca ora tanto più da vicino, perché è stato anche la "colonna sonora" della nostra vita, prima di essere autore di cinema. Gli anni Sessanta sono infatti intrisi dei suoi stilemi musicali e dei suoi tocchi distintivi, cosicché basta sentire un passaggio o qualche nota, per riandare a quel periodo spensierato della vita italiana.
La scomparsa di autori di grande statura c'è stata, ma, come spesso accade, è passata pressocché inosservata, forse perché sopravviveva il restante "corpus" della categoria, ed altri giganti continuavano a tenere accesa la fiaccola. Sono così passate in virtuale silenzio, o citate come semplice cronaca giornaliera, le dipartite di tutti i grandi di Hollywood, uno per uno, compresi gli Herrmann, i Rozsa ed i Bernstein, come anche, qui da noi, i "grandi" nostrani quali i Rota, i Lavagnino, i Nascimbene, i Cicognini, ed i più "recenti" Piccioni e Trovajoli. Ma mentre per taluni il passare del tempo si è accompagnato ad un esaurimento della vena compositiva, anticipatrice di un oblìo artistico, per altri ha significato un affinamento dell'ispirazione e della ricerca, insieme purtroppoe alla consapevolezza di un tempo sempre più insufficiente per intraprendere nuovi percorsi. Io ho conosciuto di persona, seppur fugacemente, il Morricone ancora giovane, che fungeva da fulcro nelle occasioni create nella splendida Fabriano da un operoso, generoso ed instancabile Massimo Cardinaletti, con incontri e ricorrenze che vedevano presenti insieme al maestro, oltre ai citati Piccioni e Trovajoli, anche nomi quali Luis Bacalov, Giuliano Gemma, Ferruccio Amendola, Giuliano Montaldo, Barbara De Rossi ed altri rappresentanti del mondo artistico del cinema. "Quel" Morricone era una persona semplice, squisita, disponibile, di esemplare umanità, pieno di una bonaria ironia tutta "romana" che ti faceva rabbia, perché te la porgeva ammantata di serietà, facendotene accorgere con un ritardo che ne moltiplicava l'effetto. Di contro, il Morricone degli anni seguenti, col crescere a dismisura della celebrità e della ricercatezza, mi è sembrato divenire distante, irragiungibile, in qualche modo incompreso, causa forse il circolo mediatico che lo rendeva oggetto di troppo mito e di troppi interessi, impedendogli di richiudersi per riflettere e meditare su qualcosa di più riposto. Insomma, un Morricone quasi "tormentato" da cose non portate a compimento e non risolte a livello interiore, come forse dicevano anche le sue sempre più frequenti cadute nella facile commozione.
Confesso di non essere mai stato troppo appassionato al suo mondo sonoro applicato al cinema, tanto distante dai commenti cadenzati della Golden Age non solo statunitense ma anche europea e italiana stessa, ma devo riconoscere che Morricone è stato veramente in grado di cospargere il cinema di momenti molto particolari e molto alti, in grado di fare breccia allo stesso modo nell'animo dell'uomo di strada e del più rigoroso esattore musicologico. In questo è stato sicuramente possessore di qualcosa di misterioso, di un "quid" che ha generato il salto dal generico autore all'artista universale, senza dimensione e senza tempo. E' un autore che dovrò sicuramente rivedere e riconsiderare.
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Amfortas
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Re: Addio a Ennio Morricone

Messaggio da Amfortas »

Vedo in grave ritardo questo thread molto opportunamente dedicato a Morricone, autore pervasivo dell'immaginario sonoro internazionale. Volevo scrivere qualcosa, ma Eolus ha già scritto parola per parola anche quello che io penso, quindi grazie a lui per l'acuta analisi e un arrivederci e risentirci al grande musicista.

Ciao,

M.
Eolus
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Re: Addio a Ennio Morricone

Messaggio da Eolus »

Un saluto affettuoso Amfortas
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Noodles85
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Re: Addio a Ennio Morricone

Messaggio da Noodles85 »

Se qualcuno se lo fosse perso, su youtube si trova questo interessante documento della Cineteca Nazionale:



così come quello con Sergio Leone



Ce ne sono anche altri, di altri grandi artisti italiani, ma cito solo questi due maestri per rimanere in topic.
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