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darkglobe
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Non so se qualcuno sia ancora all'oscuro dell'iniziativa #iorestoacasa, per cui meglio segnalare che MyMovies sta trasmettendo ogni sera un paio di film in streaming gratuito (bisogna prenotarsi in anticipo), con un catalogo che va dai classici francesi fino ad alcune chicche del FEFF.
La qualità è discreta, sia arriva anche ai 1080p, ovviamente con video abbastanza compressi. Già è stato trasmesso a marzo un primo lotto di film che comprendeva anche vari Ozu ed alcune chicche del TFF, poi dato il successo l'iniziativa è stata prolungata con nuovi film.

https://www.mymovies.it/iorestoacasa/
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FEFF 2020

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Vi segnalo che quest'anno, dal 26 giugno, è possibile seguire il Far Est Film Festival on line, con il pacchetto base che ha un costo abbastanza risibile:
https://www.mymovies.it/live/feff/accrediti/
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Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2020

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Disponibile dal 2 al 12 settembre 2020 una selezione di film di Orizzonti, Fuori Concorso e Biennale College.
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Torna su MYmovies la Sala Web della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica con una selezione di film di Orizzonti, Fuori Concorso e Biennale College - Cinema.
Le proiezioni, tutte anteprime mondiali, si terranno in streaming in contemporanea con le presentazioni ufficiali dei film al Lido, una grande opportunità dedicata al pubblico del cinema indipendente e di qualità, per scoprire autori e film della Mostra rappresentativi delle più innovative tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale, realizzati da registi sia giovani, sia affermati.

Per accedere basterà acquistare un solo accredito da € 19,90 che darà l’accesso a tutti i film della Sala Web, in lingua originale con sottotitoli in italiano. Ogni film sarà trasmesso a un orario preciso simulando una proiezione tradizionale, successivamente il titolo sarà disponibile per ulteriori 5 giorni.
Prossimamente sarà reso disponibile l’elenco dei film che saranno presenti nella Sala Web.

La visione è consentita solo sul territorio italiano su Pc, Mac, Tablet e Smartphone. In TV solo con Chromecast via Pc, Mac e Android oppure Apple Tv via AirPlay.
https://www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema/
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MyMovies e i festival

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Ormai MyMovies si sta specializzando a tutti gli effetti come la piattaforma di riferimento per la trasmissione dei festival nazionali in streaming.
Tra i più belli fino ad ora visti il FEFF 22, il Biografilmfestival, lo Shorts International Film Festival, una selezione Orizzonti e Fuori Concorsodi Venezia 2020, Il Cinema Ritrovato 2020, insomma una pacchia per i veri cinefili.
Il supporto al cliente, per quello che ho sperimentato, è molto efficiente. I festival sono spesso offerti gratuitamente o a cifre estremamente contenute.
Il provider su cui si appoggia è Vimeo, in modalità DRM, che sembra mostrare qualche incompatibilità con le ultime versioni di Android (occhio a chi usa tablet con quel sistema), problema aggirabile in quel caso entrando sul sito attraverso il browser nativo di Facebook. Nessun problema invece con le piattaforme Windows e compatibilità con Chromecast. Compressione video abbastanza sostenuta, risoluzione adattabile sulla base della prorpia connettività casalinga.
Il suggerimento è di dare periodicamente un'occhiata alla home page perchè le iniziative in streaming sono continue, a volte, come scrivevo, anche gratuite. :-21
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Festival di Pordenone 2020

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Le Giornate del Cinema Muto 2020, i gioielli delle cineteche arrivano in streaming su MYmovies
Il festival di Pordenone si sposta on demand con un ricco programma dal 3 al 10 ottobre.

Enjoy the Silence, godiamoci il silenzio. È l’invito lanciato dall’edizione numero 39 delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone (Pordenone Silent Film Festival) realizzate dalla Cineteca del Friuli e da Cinemazero di Pordenone. Un gioco di parole con cui, per la prima volta nella sua prestigiosa storia, il festival diretto dal 2016 da Jay Weissberg, critico di “Variety”, mostra i propri gioielli in streaming on demand. Una straordinaria occasione, per un enorme pubblico di non addetti ai lavori, di accedere a un patrimonio di immagini conservate dalle cineteche di tutto il mondo, tra situazioni, contesti e linguaggi più vicini a noi di quanto si pensi, soprattutto per la vivacità e la voglia di sperimentare che caratterizzò il cinema delle origini.

Su MYmovies da sabato 3 a sabato 10 ottobre saranno infatti disponibili non solo gli 11 programmi selezionati dalle Giornate (lungometraggi restaurati oppure compilation di corti, accostati per associazioni tematiche o stilistiche), tutti provvisti in doppia sinossi italiana e inglese, ma anche i 10 incontri (presentazioni di libri e masterclasses), tenuti da studiosi della comunità mondiale. Tutti gli appuntamenti saranno visibili online per 24 ore dall’inizio previsto di programmazione.

SCOPRI IL PROGRAMMA COMPLETO

Ce n’è davvero per tutti i gusti: si parte mercoledì 3 (dalle 17) con il programma Voglia di viaggiare, serie di corti di viaggio realizzati tra il 1911 e il 1939 girati tra Il Cairo e Bruges, Trieste e New York. A seguire (dalle 20.30) Penrod and Sam di William Beaudine (1923), su una cricca di monelli americani, che prefigura lo sguardo nostalgico sull’infanzia di Boyhood di Richard Linklater. Giovedì 4 dalle 17 una stupefacente compilation di restauri di pellicole tra il 1897 e il 1902, dall’archivio della newyorkese Biograph, fondata nel 1895, associata al lungometraggio cinese Guofeng, incentrato su un triangolo amoroso del 1935 (h. 20.30). Venerdì 5 alle 20.30, in Where the Lights Are Low (1921) è ancora un principe cinese, T’sui, a cercare di riscattare la donna amata dal commercio di schiavi a San Francisco.

La tempesta in un cranio (1921) scritto, prodotto e interpretato da Carlo Campogalliani (martedì 6 dalle 20.30) oscilla tra uno spunto di nevrastenia e le avventure rocambolesche del protagonista, mentre Oi apachides ton Athinon (1930) di Dimitros Gaziades è la ritrovata versione cinematografica di un’operetta scherzosa di ambientazione ateniese, tra equivoci e scambi d’identità. Con Abwege (1928, giovedì 8 alle 20.30) del maestro George Wilhelm Pabst si potrà avere un saggio di come negli anni Venti si affrontasse l’eventualità del matrimonio come gabbia ipocrita, mentre venerdì 9, h. 20.30 A Romance of the Redwoods di Cecil B. De Mille (1917) con la star Mary Pickford, riconcilierà gli amanti del western anche con l’amore.

La danza fa invece da ambientazione dell’elegante Ballettens Datter (1913, sabato 10 dalle 17) di Holger-Madsen, in cui una contesa étoile è costretta a scegliere tra il palco e la passione. L’onore della chiusura (sabato 10, h. 20.30) è affidato a Laurel or Hardy, un programma di cinque commedie brevi che ha come protagonisti i due comici popolarissimi in Italia conosciuti come Stanlio e Ollio.

Dato che una delle peculiarità delle Giornate del Cinema Muto è l’attenzione per la sonorizzazione, cioè l’accompagnamento (anche) musicale alle immagini storiche, curato da musicisti contemporanei, anche questa edizione prevederà alcune lezioni mirate a formare pianisti specializzati nell’adattare silent films, condotte da musicisti di fama internazionale: come Donald Sosin (lunedì 5 ottobre alle 16, autore, tra gli altri, dello score di Downsizing - Vivere alla grande di Alexander Payne), già autore nel 2002 di una nuova sonorizzazione di Nosferatu - Il vampiro di Murnau), Neil Brand (mercoledì 7 ottobre alle 16) e Gabriel Thibaudeau (giovedì 8, h.16). Due masterclass sposteranno il focus sul polistrumentismo (martedì 6, h. 16) e sull’insieme dei musicisti coinvolti in questa edizione (venerdì 9, h.16).

Non mancheranno le presentazioni di volumi sul cinema muto, nella sezione “Filmfair Book Presentation”: a partire lunedì 5, alle 17 con Rediscovering Roscoe: The Films of Fatty Arbuckle, di Steve Massa, sul controverso personaggio coinvolto in uno degli scandali più eclatanti della prima Hollywood, o la ricerca Costello Film’s First Family. The Untold Story of the Costellos, di Terry Chester Shulman, dedicata a una delle dinastie di artisti più famosi di quell’era insieme ai Barrymore (tra cui Lou Costello, noto da noi come il Pinotto in coppia con Gianni).

Martedì 6 (sempre dalle 17) con Japonisme and the Birth of Cinema di Daisuke Miyao si discuterà della relazione tra l’estetica del Giappone e la nascita della settima arte e di Screening Race in American Nontheatrical Film, di Allyson Nadia Field e Marsha Gordon, saggio sulla rappresentazione della razza nei film non destinati alle sale. Mercoledì 7 alle 17 verranno invece presentati I 70 anni della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia.1949-2019 di Alfredo Baldi, e Moda e cinema in Italia. Dal muto ai giorni nostri, di Eugenia Paulicelli. E ancora, un saggio sulla nascita della cultura cinematografica a "Detroit, Motor City Movie Culture. 1916-1925", di Richard Abel, e Chromatic Modernity: Color, Cinema and Media of the 1920 di Sarah Street e Joshua Yumibe (giovedì 8, dalle 17).

Venerdì 9 h 17 è dedicato alla riscoperta dei fratelli Wharton, i “re dei film a puntate” con Silent Serial Sensations: The Wharton Brothers and The Magic of Early Cinema di Barbara Tepa Lupack, e alla presentazione dei nuovi cofanetti dvd della Thanhouser, casa di distribuzione di film muti, a cura di Ned Thanhouser, nipote dei fondatori dell’omonima società di produzione cinematografica fondata nel 1909.
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Middle East Now 2020

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https://www.mymovies.it/ondemand/middleastnow/
Il Medio Oriente viene celebrato a Firenze grazie al Middle East Now, festival di cinema che abbraccia varie discipline (spaziando tra le arti visive in generale e la cultura anche gastronomica) e che ritorna con un’undicesima edizione un po’ in ritardo nel calendario ma ricca di eventi. Sarà possibile lanciarsi alla scoperta del mondo mediorientale anche online, grazie alla piattaforma in collaborazione con MYmovies.

Il programma include film sia di finzione che documentari, ed è proprio da uno di questi, Sunless shadows, che iniziamo le segnalazioni: opera di Mehrdad Oskouei, documentarista iraniano, il film dà voce a giovani ragazze in un istituto minorile, dove sono finite per aver ucciso padri, mariti o familiari. Premiato a IDFA di Amsterdam.

Sempre nel filone documentario proveniente dall’Iran, merita una menzione Shouting at the wind, con protagonista stavolta un ragazzo, Meysam, cresciuto con la famiglia in un quartiere povero di Teheran e determinato a coltivare la passione per la musica nonostante le circostanze difficili. Mini-ciclo di proposte iraniane che comprende anche Formerly youth square di Mina Akbari, un ricordo del gruppo redazionale che lavorava al quotidiano Jame prima che chiudesse, e che attraverso la ricostruzione delle storie individuali dice molto della traiettoria seguita dal paese negli ultimi vent’anni.

Di primo piano anche Yomeddine, che il regista Abu Bakr Shawky aveva portato in concorso a Cannes nel 2018 e che propone un viaggio in Egitto per il protagonista Beshay e per il piccolo Obama che lo accompagna. Film di scoperta e dci sogno, per aprire prospettive. Quelle stesse prospettive cercate in un viaggio stavolta forzato, di una famiglia curda che vuole fuggire dalla guerra, in Silent lighthouse, dei registi Payam Laghari e Farshad Qaffari.

Puntata in Palestina da non perdere, poi, per Gaza mon amour. Il film dei fratelli Tarzan e Arab Nasser è fresco di esperienza veneziana alla Mostra del cinema, dove ha riscosso successo nella sezione Orizzonti con la sua tenera storia di un pescatore sessantenne innamorato della sarta del mercato.

Sempre in Palestina, reale e surreale si fondono in Maradona’s leg (di Firas Khoury), che ci riporta al 1990 e ai mondiali di calcio con due ragazzini alle prese con la ricerca dell’ultima figurina mancante per il loro album. Da ieri a oggi, dalla Palestina alla Giordania con The United di Amin Matalqa, che ancora in chiave calcistica racconta della proverbiale squadra un po’ malmessa che dovrà superare le differenze e il melting pot arabo che la compone sotto gli ordini di un allenatore-vecchia gloria egiziano. E per rimanere in Giordania, Waterproof è il brillante racconto di come un retaggio restrittivo (l’impossibilità per le casalinghe di chiamare un idraulico in assenza del marito) può trasformarsi in opportunità d’affari per tre donne che decidono di reinventarsi loro stesse idrauliche, per la regia di Daniela König.

Presenti anche le atmosfere dense tipiche del cinema turco grazie a Noah land di Cenk Ertürk, in cui un vecchio padre vuole farsi seppellire sotto l’albero che piantò da bambino, ma il figlio si trova di fronte alla complicazione di scoprirlo nel frattempo divenuto un simbolo sacro. Prove attoriali notevoli per un film passato al Tribeca film festival di New York.

Attraverso l’animazione, infine, Zabou Breitman e Eléa Gobbé-Mévellec rievocano la storia recente dell’Afghanistan in Les hirondelles de Kaboul, in cui le storie di due coppie si incrociano sullo sfondo di un paese in cui prende piede l’estremismo. Adattato dal romanzo di Yasmina Khadra.
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Trieste Science+Fiction Festival 2020

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https://www.mymovies.it/ondemand/triest ... e-fiction/

Trieste Science+Fiction Festival, il più importante evento italiano dedicato all’esplorazione della fantascienza e del futuro in programma dal 29 ottobre al 3 novembre nel capoluogo giuliano, per la prima volta arriva anche sul web. Quest’anno l’evento avrà luogo, con modalità di partecipazione ibrida sia online che dal vivo, in tre diverse sale: il Cinema Ariston e il Teatro Miela di Trieste e, per la prima volta, nella Sala Web di MYmovies, sito leader in Italia nell’informazione cinematografica.

Al suo debutto sul web il Festival propone una selezione del meglio della fantascienza del 2020 con anteprime e prime visioni in esclusiva: 19 lungometraggi, documentari scientifici, una serie televisiva completa e 4 programmi di corti (il meglio dall’Italia, dall’Europa e dal mondo intero). Alla scoperta dei nuovi talenti e delle idee più visionarie, di viaggi fantastici e avventure spaziali, con film provenienti da ogni parte del globo terrestre ed extraterrestre!

Per seguire il festival della fantascienza online saranno disponibili quattro diversi pass, biglietti virtuali che consentiranno al pubblico di salire sulla navicella del Trieste Science+Fiction Festival per un viaggio verso le infinite meraviglie del possibile e il caleidoscopico mondo della fantascienza e del fantastico. Nello specifico, sarà possibile acquistare sulla piattaforma MYmovies il pass Raggi Fotonici (il motto del festival urlato sempre prima delle proiezioni dai fan del TS+FF) per vedere tutti i film su MYmovies.it (costo: 9,90 euro), il pass Alabarda Spaziale che include anche i gadget del festival (costo: 30 euro), l’accredito Asteroide per i sostenitori (costo: 150 euro), e l’accredito Visioni dal Futuro dedicato agli studenti universitari (costo: 25 euro).

Il festival triestino vuole sollecitare un autentico binge-watching agli appassionati di fantascienza con proposte inedite provenienti da Australia, Gran Bretagna, Irlanda, Russia, Italia, Argentina, Francia, Norvegia, Ungheria, Austria, Lussemburgo, Belgio, Lituania, Spagna e naturalmente USA.

Dalla Corea, in esclusiva assoluta per il pubblico del Trieste Science+Fiction Festival, arriva la serie SF8, già definita la risposta asiatica a Black Mirror, con otto episodi girati dai migliori registi di genere coreani, tra cui Jang Cheol-soo (Bedeviled) e Min Kyu-dong (Memento Mori), qui alle prese con i temi dell'intelligenza artificiale, della realtà aumentata, della realtà virtuale e del mondo dei robot.

Tra i film che saranno disponibili anche online vedremo Yummy di Lars Damoiseaux, uno splatter divertente e pazzoide ispirato dalla saga de La casa di Sam Raimi e alle commedie horror di Peter Jackson; l'avvincente Coma di Nikita Argunov (distribuito in Italia da Blue Swan Entertainment), sci-fi russo lisergico e visionario tra mondi paralleli dove le leggi della fisica svaniscono; The Relic di Natalie Erika James, uno degli horror più acclamati dell’anno, che rinnova con originalità il filone delle case infestate, dalla terra di Babadook e Picnic a Hanging Rock; un film sci-fi a bassissimo budget che diventerà ben presto un autentico cult, Dune Drifter di Marc Price, dichiarato omaggio all’universo di Star Trek e alle escursioni nella fantascienza di Roger Corman; l’adrenalinico The Blackout di Egor Baranov, sempre dalla Russia e distribuito da Minerva Pictures, un’esplosione di fantascienza pura, dove l’ultimo avamposto dell’umanità è chiamato a resistere per la salvezza del nostro pianeta; il film sci-fi eco-futurista 2067 di Seth Larney, distribuito da Koch Media e con Kodi Smit-McPhee (il popolare Nightcrawler della saga degli X-men) che interpreta un giovane astronauta del tempo, mandato nel futuro per impedire una catastrofe ambientale.

Tra i titoli già annunciati e disponibili anche sulla piattaforma online di MYmovies ricordiamo Skylin3s di Liam O'Donnell, terzo capitolo della fortunata saga sci-fi e che sarà il film di apertura del festival online, Jumbo di Zoé Wittock, opera dolce e surreale con Noémi Merlant (già protagonista dell’acclamato Ritratto della giovane in fiamme) e miglior film Generation 14Plus alla Berlinale 2020, Lapsis di Noah Hutton, una brillante satira politica sulla gig economy ambientata in un futuro prossimo, Mortal di André Øvredal, storia di supereroi che non rispetta le regole convenzionali del genere e porta la sfida europea alle produzioni Marvel e DC, Post Mortem di Péter Bergendy, una storia di fantasmi ambientata nell’Ungheria devastata dalla prima guerra mondiale.

Spazio anche ai documentari con Coded Bias di Shalini Kantayya, opera che analizza i pregiudizi degli algoritmi e dei supercomputer, in una sorta di Minority Report nella nostra realtà, per riflettere sulla società del presente (e del futuro), sempre più condizionata dall’intelligenza artificiale.

I film e i documentari del Festival saranno visibili sulla piattaforma di MYmovies per 24 ore a partire dall’orario di messa online, mentre la serie tv coreana SF8 sarà disponibile online per tutta la durata della manifestazione.
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Ravenna Nightmare Film Fest - 18ma edizione

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https://www.mymovies.it/ondemand/ravenn ... accrediti/

Per la sua diciottesima edizione, Ravenna Nightmare Film Fest inaugura la sua prima Online Edition. Nove giorni in cui il meglio della cinematografia internazionale dedicata al lato oscuro del cinema passa all’intero territorio nazionale. La sala virtuale concilierà l’immediatezza dell’online con la comodità della visione da remoto, consentendo a chiunque di addentrarsi in quel dark side del cinema di cui il Ravenna Nightmare è l’icona.

Il programma del festival entra direttamente in quel lato che inquieta e seduce lo spettatore, abbracciando generi diversi: noir, fantasy, sci-fi, horror, crime, thriller, mystery. Oltre al Concorso Internazionale di Corti e Lungometraggi, la ricchezza del lato oscuro del cinema si articola in molte altre sezioni. Imperdibile sarà Contemporanea, che scopre e valorizza il cinema di genere del panorama cinematografico moderno. In particolare, la sezione godrà della presenza di artisti del calibro di Andrej A. Tarkovskij, Bertrand Mandico, Donato Sansone; in più fra le perle di questa edizione, l’ultimo corto del candidato all’Oscar Yorgos Lanthimos e la spaventosa opera di Jonathan Glazer. Si vola poi in Giappone, con Ottobre Giapponese, la sezione dedicata ai Maestri del cinema nipponico, che quest’anno propone una avvincente retrospettiva sul candidato all’Oscar Koji Yamamura, uno dei più importanti animatori di sempre, a cui si aggiunge, a 50 anni dalla sua scomparsa, l’anteprima nazionale del documentario Mishima – The Last Debate. Per valorizzare il nostro territorio invece, il Ravenna Nightmare propone Showcase Emilia-Romagna, dedicata alle migliori pellicole realizzate in regione. Nasce infine quest’anno Celebrazioni, la sezione che celebra i grandi nomi degli autori che hanno contribuito alla rinascita artistica del nostro paese. Due sono i nomi che verranno onorati quest’anno: Federico Fellini, in occasione del centenario dalla nascita, tramite la proiezione del documentario Fellini fine mai di Eugenio Cappuccio, che svela i retroscena della vita del grande regista, e Dante Alighieri, aspettando il settecentenario della morte, tramite la proiezione delle opere animate del regista Boris Acosta, animatore e appassionato della Divina Commedia. Infine Speciale Halloween proporrà l’ultima straordinaria docuserie di Paolo Gaudio sullo stato attuale del cinema horror italiano.

A coronare questa edizione anche grandi protagonisti del cinema italiano. Ospite d’onore del festival sarà Marco Bellocchio, vincitore del David di Donatello alla regia e del Leone d’Oro alla carriera. Al grande regista verrà assegnato il premio Anello D’Oro Special Edition. Del maestro verrà proiettato Sangue del mio sangue, uno dei suoi film più enigmatici e misteriosi. Altri ospiti speciali saranno i Manetti Bros., promotori dell’innovazione e del rinnovamento del linguaggio cinematografico italiano; a loro verrà assegnata la Medaglia al valore per la modernità del loro cinema.
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38° Torino Film Festival

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https://www.mymovies.it/festival/torino/2020/
È stato presentato oggi il programma della 38.ma edizione del Torino Film Festival, quest’anno in streaming nella piattaforma virtuale di MYmovies dal 20 al 28 novembre. 133 titoli tra lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi, a disposizione degli spettatori che ogni giorno alle 14 troveranno nuovi contenuti che rimarranno disponibili per 48 ore.

A partire dal 16 novembre, sarà possibile acquistare il singolo accesso alla visione di uno specifico film e gli abbonamenti a tutta la manifestazione.

Si apre con il concorso Torino38, la principale sezione competitiva del festival dedicata ai lungometraggi internazionali che ha l’intento di catturare le stelle nascenti del cinema di domani. Visioni mozzafiato, di ampia immaginazione e innovazione, opere prime e seconde risonanti di passione che aprono un ventaglio estetico variegato fatto di visioni originali e forti. Uno degli aspetti essenziali dietro al lavoro di selezione è stato mantenere l’impegno di sostenere a pieno la politica internazionale del “50/50 by 2020” lanciata dal Toronto Film Festival. Per la prima volta nel concorso viene infatti riservato uno spazio equo alle produzioni realizzate da registi donne e a quelle realizzate da registi uomini.

Si aggiunge quest’anno anche la sezione competitiva dedicata ai cortometraggi una selezione internazionale di 12 opere inedite in Italia, di ampia varietà tematica e stilistica, che verranno proiettati in abbinamento ai lungometraggi del concorso Torino 38. Nel pieno rispetto della parità di genere, vengono proposti 6 film di registi e 6 di registe. Rinnovando la tradizione di Cinema Giovani, Torino 38 Corti vuole essere uno sguardo aperto al presente e al futuro, una vetrina di talenti in grado di interessare e coinvolgere tutto il pubblico del Torino Film Festival.

Immancabile il Fuori Concorso che quest’anno ha molte anime. Nel mettere insieme il programma di questa sezione variegata, ci si è mossi in diverse direzioni nel tentativo di restituire al pubblico un percorso che racconta gli sguardi più interessanti della produzione dell’anno. Si è deciso di presentare alcune opere prime e seconde che non hanno trovato spazio nel concorso Torino 38 ma che abbiamo comunque voluto premiare con la speranza di dar loro la visibilità necessaria a trovare una distribuzione (Toorbos di Rene Van Rooyen, A Shot Trough the Wall di Aimee Long, Cleaners di Glen Barit).

Ci sono le collaborazioni con due importanti realtà festivaliere indipendenti della città come Seeyousound e Fish&Chips che si è voluto sostenere con due proiezioni speciali: Billie (documentario di James Erskine su Billie Holiday) e Une dernière fois (opera ultima di Olympe de G.); ci sono le collaborazioni con gli attori del sistema cinema torinese come Film Commission Torino Piemonte (1974-1979 Le nostre ferite di Monica Repetto, Nuovo cinema paralitico di Davide Ferrario), Torino Film Lab (The Salt in our Waters, l’esordio del regista bengalese Rezwan Shahriar Sumit) o Associazione Museo Nazionale del Cinema che quest’anno assegna il Premio Maria Adriana Prolo alla grande regista e fotografa Cecilia Mangini, di cui verrà proiettato l’ultimo lavoro, realizzato con Paolo Pisanelli, Due scatole dimenticate - Viaggio in Vietnam.

Una novità assoluta è rappresentata dal significativo numero di cortometraggi fuori concorso raggruppati nei programmi speciali Issues e Scuole di Cinema, dedicati rispettivamente a temi di rilevanza sociale e ad alcuni lavori provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo.

E ancora un excursus nel mondo del teatro con il film di un grande maestro del cinema francese come Paul Vecchiali (Un soupçon d’amour) e quello di un emergente autore italiano di grande talento Francesco Lagi che presenta il suo Quasi Natale. Molto spazio anche al cinema del reale con numerosi progetti che ruotano intorno a grandi figure di artisti e intellettuali. Italiani, come Franca Valeri protagonista di Zona Franca di Steve Della Casa, o l’artista torinese Ezio Gribaudo al centro di Ezio Gribaudo - La bellezza ci salverà di Alberto Bader o ancora Goffredo Fofi raccontato da Felice Pesoli nel bellissimo Suole di vento – Storie di Goffredo Fofi. E stranieri come il ritratto del leggendario fotografo Helmut Newton realizzato da Gero von Boehm, Helmut Newton: The Bad and the Beautiful.

Una novità invece è rappresentata da Le stanze di Rol dove i generi si passano il testimone, l’horror più spaventoso (The Dark and the Wicked di Bryan Bertino) dà la mano allo slasher astratto e teorico (Lucky di Natasha Kermani), il midnight movie (Fried Barry di Ryan Kruger) va a braccetto con il kammerspiel imprevedibile (The Oak Room di Cody Calahan), il visual essay (The Philosophy of Horror: A Symphony of Film Theory di Péter Lichter e Bori Máté) dialoga con la videoarte electro-esistenziale (El elemento enigmático di Alejandro Fadel) e con le storie d’amore di una realtà inquieta a un passo dalla distopia (Funny Face di Tim Sutton).
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TFF 2020

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Questo Torino Film Festival in streaming è una delusione totale. Film di qualità mediamente mediocre, un costo spropositato (50 euro) per chi vuole avere accesso completo ai film (con gli altri festival on-line, ad eccezione de Il Cinema Ritrovato, il più caro costava 20 euro), che sono oltretutto disponibili per sole 48 ore, come se ciascuno di noi passasse l'intera giornata a vedere i film del TFF.
Inoltre il TFF ha chiesto esplicitamente a MyMovies di cassare tutti i commenti degli utenti, che debbono dunque limitarsi a mettere le stellette: un'operazione becera che dimostra tutta la spocchia e la pochezza culturale di chi ha organizzato questo festival, timoroso probabilmente di qualche scontato commento negativo su una rasssegna che, come scrivevo, quest'anno lascia abbastanza a desiderare di suo. :-21
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Noodles85
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Re: MyMovies

Messaggio da Noodles85 »

Il costo eccessivo e la mancanza di tempo, mi hanno fatto desistere. Vedo che non mi sono perso molto. La qualità video com'è? Sufficiente ad apprezzare il restauro 4K di In the mood for love?
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Re: MyMovies

Messaggio da darkglobe »

Noodles85 ha scritto: venerdì 27 novembre 2020, 18:57 Il costo eccessivo e la mancanza di tempo, mi hanno fatto desistere. Vedo che non mi sono perso molto. La qualità video com'è? Sufficiente ad apprezzare il restauro 4K di In the mood for love?
Il restauro si apprezza inevitabilmente, del resto io il confronto l'ho fatto a memoria con il mio vecchio DVD ed anche una fonte FHD non restaurata sarebbe migliore. Ma comunque il video sembra già in streaming molto bello, anche se artefatti qua e là ne escono, non ne avevo dubbi. Penso che il Blu-Ray sarà un capolavoro.
Una fonte giornalistica conferma che i restauri sono 6, già si parla di un box Criterion, chissà se in Italia potrà accadere qualcosa. :-21
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Re: MyMovies

Messaggio da Noodles85 »

Io ho il vecchio bluray criterion, preso da poco (un anno credo), a saperlo avrei aspettato. Chissà se uscirà un'edizione 4K, magari in UK, ma mi sembra molto difficile.
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Terraviva Film Festival 2020

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https://www.mymovies.it/ondemand/terraviva/

Promuovere la sostenibilità del pianeta, la fratellanza tra esseri umani, la scoperta dell’altro. Sono contenute nel suo stesso nome, TERRAVIVA, le linee guida che hanno indirizzato la selezione internazionale dei corti, medi e lungometraggi del festival di Casalecchio di Reno, online su MYmovies dal 15 al 20 dicembre (accesso gratuito).

Una manifestazione che ha come punto di partenza la consapevolezza che una “terra viva” è una terra che include e condivide, e come obiettivo quello di “infondere speranza e desiderio di ripresa” attraverso il cinema.
Un programma dedicato ogni giorno a temi specifici con film esaminati da una giuria di studenti e da una giuria tecnica, composta dalla giornalista Silvia Bizio, dalle attrici Fabrizia Sacchi e Gaia Bottazzi, dal regista Ambrogio Lo Giudice, dallo sceneggiatore Cristiano Governa e da Marco Cucco per il Dipartimento delle Arti-UniBo.

LUNGOMETRAGGI TRA IDENTITÀ E AMBIENTE
Sono sette i lungometraggi in concorso, sei documentari e un film di finzione, di cui quattro italiani. A prevalere nella selezione è il tema dell’identità, declinato nei temi dell’equilibrio fra moderno e arcano in Songs Of The Water Spirits del documentarista e figlio d’arte Nicolò Bongiorno, racconto delle profonde trasformazioni subite dal Ladakh, una regione dell’India tra le spettacolari vette dell’Himalaya, diventata laboratorio antropologico in cui lo sviluppo industriale si sposa con la conservazione di alcuni elementi della società tradizionale.
È sempre la ricerca di identità a guidare anche la camera di Nella Condorelli, che ne La storia vergognosa ripercorre la storia di Fiorella, modella americana di quarta generazione, che decide di tornare in Sicilia per comprendere il motivo per cui la sua famiglia decise di trasferirsi altrove nel 1910: un viaggio attraverso una pagina dimenticata della nostra storia, quella della grande emigrazione italiana tra fine Ottocento e primi del Novecento, che Fiorella ripercorre seguendo le tracce di un gruppo di artisti di strada.
L’identità come forma ibrida tra umano e artificiale è invece al centro dell’affascinante viaggio di IHuman di Tonje Hessen Schei, thriller politico sull’intelligenza artificiale, sul potere e sul controllo sociale, in cui l’autore intervista i pionieri di una rivoluzione invisibile, ipotizzando i cambiamenti che algoritmi, tracciamento digitale e controllo dei dati sono destinati a portare nella nostra quotidianità.
Affrontano di petto un altro tema fondante del festival, ovvero l’ambientalismo, sia Wood di Monica Lazurean-Gorgan, Michaela Kirst ed Ebba Sinzingera, documentario-inchiesta sulla mafia del legname e sul business globale del disboscamento illegale, che Strike di Francesca Floris, Pietro Jellinek e Davide Petrosino, documentario in presa diretta sulla scelta dei tre registi di abbracciare la causa ambientalista documentando la rivoluzione gentile dei ragazzi del Fridays For Future.
Guardano infine lontano, lungo i bordi delle frontiere geografiche e culturali, gli ultimi due film in concorso, Congo Calling di Stephan Hilpert, resoconto dei pensieri e delle azioni di tre lavoratori europei – un economista spagnolo, un cooperante tedesco e una giovane volontaria belga - che hanno scelto di dedicare la loro vita all’Africa, e Border di Alessio Cremonini: unico film di finzione della selezione, è la storia di due sorelle siriane in fuga dal proprio paese, dirette clandestinamente in Turchia e finite nelle mani di persone i cui intenti sono pericolosamente ambigui.

CORTOMETRAGGI, L’ALTRO E L’IMMIGRAZIONE
Sono nove i cortometraggi in concorso, di durate diverse – dai 7 ai 42 minuti – e, come nel caso dei lunghi, accomunati da precise scelte tematiche. Quella dell’ambiente, per esempio, che torna in Green Pinocchio di Marta Miniucchi, rilettura della favola di Collodi con il burattino paladino della green economy, e Climate Limbo di Elena Brunello, documentario che connette i disastri ambientali con le migrazioni dall'Africa, dall’Asia e dall’Europa.
Della conseguenza delle migrazioni si occupano molti dei cortometraggi in concorso, a partire da Granma di Alfie Nze e Daniele Gaglianone, in cui un giovane del Lagos, con la passione per la musica hip hop, si trova a dover portare una notizia luttuosa a un parente lontano. Ma il tema ricorre anche in A Youth di Giorgio Bosisio, “pedinamento” di un gruppo di teenager afgani rifugiati in Grecia che vagano senza meta per Atene, nello sperimentale L’attesa di Dagmawi Yimer, che esplora il tema del tempo attraverso le testimonianze di tre migranti, e ne L'interprete di Hleb Papou, in cui un’italiana di origini nigeriane, collaboratrice della polizia, deve affrontare un caso di omicidio legato al vudù.
Si svolgono in Italia anche La consegna di Suranga Katugampala, storia di una complicata consegna di un pacco nelle Prealpi Venete, Pratomagno di Gianfranco Bonadies, sulla complicata amicizia fra un bambino italiano e un giovane pastore del Gambia, e Mon Clochard di Gian Marco Pezzoli, in cui la vita apparentemente tranquilla di un condominio viene sconvolta dall’arrivo di un senzatetto.

FUORI CONCORSO E SERIE TV
Oltre a mostrare in anteprima nazionale la miniserie King Nothing di Suranga Katugampala, sulle avventure di un sedicenne di Negombo, il festival offre molti film nel segno dell’inclusione, come Il Vangelo secondo Matteo Z di Emilio Marrese, che racconta il lavoro quotidiano di don Matteo accanto agli “ultimi”, il musicale Mare Nero di Pietro Jellinek, in cui due ragazzi dalle storie diverse trovano rifugio su una barca nel Mediterraneo o 18 Jus Soli di Fred Kuwornu, sul tema del diritto di cittadinanza in Italia per gli immigrati di seconda generazione.

Trattano temi molto forti, con immagini dalla carica dirompente, il durissimo White Shadow di Noaz Deshe, inchiesta sulla vendita per sfruttamento magico-religioso di organi di persone albine in Tanzania, e Devil Comes To Koko di Alfie Nze, film denuncia che documenta due episodi di sfruttamento ambientale e umano perpetrato negli ultimi quarant’anni dagli europei in Nigeria. Più leggero infine il tono di EST di Antonio Pisu, in cui tre ragazzi partono da Cesena verso l’Europa dell’Est, imbarcandosi - a tre settimane dalla caduta del Muro di Berlino – in un viaggio esistenziale e surreale.
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MyFrench film festival 2021

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La selezione 2021 ruota intorno a tematiche rappresentative della diversità e della vitalità del cinema francofono:
Forever Young, percorso iniziatico sulla gioventù e sul passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Crazy Loving Families : Note di humor, di tenerezza e di situazioni familiari complicate. True Heroines : Tramite ritratti toccanti, esplosivi e singolari, questa sezione celebra figure di donne e di ragazze, sole padrone del loro destino. French Ghost Stories offre una panoramica di diverse storie di fantasmi « à la française ». On the road evoca le migrazioni nel cinema di donne e uomini, in fuga dai conflitti internazionali. Con Love is love, scoprite un documentario e tre cortometraggi che trattano dell'amore sotto tutti i punti di vista. Con Kids Corner potrete condividere il vostro amore per il cinema francese anche insieme ai più piccoli grazie a un programma di cortometraggi d'animazione muti. New Horizons vi invita a scoprire nuove forme di immagini, di scritture e di sperimentazioni del cinema francese.
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Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro - 57sima edizione

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https://www.mymovies.it/ondemand/pesaro/

“La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro è fatta soprattutto di sperimentazione”, afferma il Direttore Artistico Pedro Armocida presentando la 57esima edizione, che avrà luogo dal 19 al 26 giugno nella cittadina marchigiana e dal 21 giugno anche online con accesso gratuito su MYmovies. Un’edizione “Importante dopo quella di resistenza dello scorso anno”, ricorda Daniele Vimini, presidente della Fondazione Pesaro Nuovo Cinema e Vice Sindaco di Pesaro.

PRENOTA GRATIS

Il programma di quest’anno presenta molte conferme e altrettante novità, più un evento speciale dedicato a Liliana Cavani che comprenderà una rassegna dei suoi film per il cinema, una monografia edita da Marsilio curata da Pedro Armocida e Cristiana Paternò, una tavola rotonda con gli autori dei saggi contenuti nella monografia e l’anteprima mondiale del restauro di Al di là del bene e del male. “Tutti i film di Liliana Cavani, a parte i restauri, verranno proiettati in 35 millimetri”, tiene a sottolineare Armocida.

Il concorso è come sempre il cuore della Mostra: 16 film da tutto il mondo, fra i quali verrà scelto un vincitore dalla giuria composta dal montatore e regista Walter Fasano, l’attore e regista Edoardo Gabbriellini e la scrittrice Eleonora Marangoni, affiancati dalla Giuria giovani, 21 studenti provenienti dalle università in cui si studia cinema in tutta Italia. Una selezione dei film sarà presente anche in streaming gratis MYmovies, partner storico della Mostra.

Sono disponibili online per un numero limitato di spettatori:
  • THIS DAY WON’T LAST
  • THE NIGHTWALK
  • THERE ARE NOT THIRTY-SIX WAYS OF SHOWING A MAN GETTING ON A HORSE
  • THE RED FILTER IS WITHDRAWN
  • MANIFESTARSI
  • A BANANA TREE IS NO COINCIDENCE
  • EDNA
  • MILLE CIPRESSI
  • ONE THOUSAND AND ONE ATTEMPTS TO BE AN OCEAN
  • LUMINA
P.S. occhio al terzo film in lista
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FEFF 23

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https://www.mymovies.it/ondemand/23feff/

Il Far East Film Festival è uno degli appuntamenti più prestigiosi del circuito festivaliero italiano, e da quel di Udine si è negli anni espanso fino a diventare un evento di portata internazionale per gli amanti del formidabile cinema asiatico. Per il 2021, messe alle spalle le difficoltà della pandemia, il FEFF ritorna in grande stile potendo contare sulla manifestazione fisica ma proseguendo nella collaborazione con la piattaforma streaming su MYmovies.

Appena presentata dagli organizzatori in conferenza stampa, la ventitreesima edizione si svolgerà dal 24 giugno al 2 luglio (su cinque schermi più l’arena all’aperto a Udine), e ospiterà 63 titoli all’insegna del mantra “moving forward”, che guarda avanti sia dal punto di vista digitale e tecnologico che da quello artistico. La direttrice Sabrina Baracetti ha illustrato in conferenza un programma che non solo si diffonde e si modula su diversi media (dalla tv alla partnership FEFF on tour che porterà in sala dei successi dell’anno scorso), ma che offre la consueta ampiezza geografica su tutta l’Asia. Saranno addirittura 46 i film nel concorso principali, e che oltre alle cinematografie maggiori come Cina, Corea del Sud, Giappone e Hong Kong, darà anche l’opportunità di scoprire film tra gli altri filippini, thailandesi e perfino da Macao e da Myanmar, una presenza significativa specialmente quest’anno che è stata opportunamente rimarcata durante la conferenza.

Dieci sono i film giapponesi, capitanati dal freschissimo Wheel of Fortune and Fantasy di Ryusuke Hamaguchi (Gran premio della giuria all’ultima Berlinale), mentre sette le rappresentanze dalla Cina, a cui andrà anche l’onore dell’apertura “fisica” grazie a un nome di livello assoluto come Zhang Yimou, ormai gran decano del cinema cinese (Baracetti lo definisce giustamente “sinonimo di Cina” dalle nostre parti). Il suo Cliff Walkers in anteprima internazionale darà il via al FEFF con una storia di spionaggio ambientata negli anni trenta dalle atmosfere thriller, sorprendente dopo le ultime opere dal respiro wuxia e qualche problema con la censura.

Hong Kong, da sempre uno dei cuori pulsanti del Far East, è ovviamente presente con undici film, proprio nel momento in cui la sua sopravvivenza sembra in pericolo. Ci sarà la Hong Kong amata dagli appassionati: nomi di spicco dell’action locale come Soi Cheang con il suo Limbo, o l’horror “eccentrico e politico” di Fruit Chan Coffin Homes sullo “sfrenato e micidiale mercato immobiliare” del posto, fino alle vette più blockbuster come Shock Waves 2, interpretato da sua maestà Andy Lau. Ci sarà però anche la Hong Kong che resiste e che rinasce grazie a una selezione di Hong Kong New Talents, e che nelle parole di Baracetti cerca “la sopravvivenza del suo cinema puntando sulla cultura locale e sulle storie autentiche.”

E poi i focus monografici - uno sull’attore e regista filippino Eddie Garcia, recentemente scomparso dopo una carriera in cui ha recitato in 659 film nell’arco di settant’anni, e l’altro su Yoon Jong-bin, regista che Baracetti definisce “figura chiave del cinema coreano, ancora privo del riconoscimento internazionale che merita.” I documentari e i classici restaurati completano poi fuori concorso l’offerta di film.

La forza del Far East Film Festival è però stata negli anni anche e soprattutto quella di punto d’incontro, e il 2021 segna il ritorno degli eventi industry come il workshop di co-produzione Europa-Asia Ties that bind, notizia fondamentale per la ripartenza degli anni a venire.
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Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2021

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In streaming dal 1° all'11 settembre
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Saranno 38 lungometraggi da tutto il mondo a formare lo straordinario programma della Sala Web della 78. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, in programma su MYmovies dal 1° all'11 settembre 2021. La più ricca selezione di titoli di sempre, tutti in prima mondiale, direttamente dai programmi della Mostra e delle Giornate degli Autori, disponibile in contemporanea con le presentazioni ufficiali dei film al Lido.
Le 38 prime mondiali, provenienti dalle sezioni Fuori Concorso, Orizzonti, Orizzonti Extra, Biennale College Cinema e Giornate degli Autori della 78. Mostra, saranno disponibili su MYmovies all'interno della piattaforma Biennale Cinema Channel.
Fra i film presenti troviamo quest'anno ben 15 film italiani. Si tratta di Ariaferma di Leonardo Di Costanzo (Fuori Concorso), La ragazza ha volato di Wilma Labate (Orizzonti Extra), i documentari Viaggio nel crepuscolo di Augusto Contento (Fuori Concorso), Il cinema al tempo del covid di Andrea Segre (Proiezioni Speciali) e La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland Sejko (Orizzonti Extra), nonché due film di Biennale College Cinema, La Tana di Beatrice Baldacci e La Santa Piccola di Silvia Brunelli. Per le Giornate degli Autori abbiamo invece Cuntami di Giovanna Taviani (Notti veneziane), I nostri fantasmi di Alessandro Capitani (Notti veneziane), Il silenzio grande di Alessandro Gassmann (Evento Speciale), Caveman di Tommaso Landucci (Notti veneziane), Giulia di Ciro De Caro (Notti veneziane), Princesa di Stefania Muresu (Notti veneziane), Il mondo a scatti di Paolo Pisanelli e Cecilia Mangini e Tonino De Bernardi di Daniele Segre (Notti veneziane).

COME VEDERE I FILM
I film saranno accessibili esclusivamente sul territorio italiano, in lingua originale con sottotitoli in italiano, acquistando un abbonamento mensile da € 7,90, trimestrale da € 19,90 oppure annuale da € 70,00. I film saranno mostrati in contemporanea alle proiezioni ufficiali al Lido. Successivamente rimarranno disponibili per ulteriori 5 giorni (3 giorni per i film delle Giornate degli Autori).
Con l'acquisto di un abbonamento inoltre si avrà subito accesso a tutti i titoli già presenti su Biennale Channel Cinema, un’importante selezione di opere da riscoprire della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica delle edizioni fra il 2007 e il 2020, rimasti inediti in Italia.

Nota personale: abbonamenti mensile e trimestrale a rinnovo automatico (da disattivare).
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Trieste Science+Fiction 2021

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Torna l’appuntamento con la fantascienza in quel di Trieste, che come ogni si prepara ad ospitare il Trieste Science+Fiction Festival, evento tutto dedicato al genere che arriva alla ventunesima edizione.

Si parte il 27 ottobre e si arriva fino al 3 novembre, dal vivo in città ma anche su MYmovies grazie a Scifi Club, piattaforma attiva 365 giorni e dedicata ai fan incalliti della fantascienza. Un connubio che offrirà la possibilità, attraverso un abbonamento speciale da 12.90€ (SCOPRI TUTTE LE FORMULE DI ABBONAMENTO) di accedere, oltre che ai film del festival, anche a tutti i film in catalogo sulla piattaforma.

Diverse le anteprime e prime visioni in programma, tra titoli italiani e internazionali, che coprono l’intero spettro di un genere allargato in tutte le sue declinazioni, da quelle che guardano al progresso con ottimismo fino a quelle che lo usano per cercare gli angoli di futuro più spaventosi.

In primo piano c’è la ASTEROIDE COMPETITION, ricco di film che estendono le angosce del presente al futuro più distopico. È il caso di Night Raiders di Danis Goulet, opera canadese su un mondo inasprito da un controllo di uno stato totalitario che si estende fino ai bambini. Nell’americano Strawberry Mansion invece, per la regia di Kentucker Audley e Albert Birney, sono i sogni a essere oggetto di ingerenza da parte delle autorità, che rendono tassabile l’inconscio dei cittadini.

Lo spazio si fa terreno di sfida in The Pink Cloud (regia di Iuli Gerbase), su una nube tossica che costringe due ragazzi alla fuga dalla città, così come nelle derive quasi da western futuristico di Settlers, che Wyatt Rockefeller ambienta sulla frontiera selvaggia del domani: Marte.

L’horror fa capolino invece nel sudafricano Gaia (regia di Jaco Bouwer), con la sua spaventosa foresta, e in Witch Hunt in cui viene immaginato un traffico di streghe tra gli Stati Uniti e il Messico, in cerca della libertà. Da segnalare poi un titolo particolare visto al festival di Annecy, e realizzato con un’animazione monocromatica molto originale: Absolute Denial di Ryan Braund, su un programmatore che prova a superare i limiti della mente umana costruendo il computer definitivo.

E poi la MELIES COMPETITION, che affianca Asteroide integrando titoli come Rose: A Love Story del nuovo nome dell’horror Jennifer Sheridan. Un mini-revival della mitologia vampiresca vedrà anche il serbo Vampir di Branko Tomovic, e il suo contraltare da commedia con Let the Wrong One In, per la regia di Conor McMahon.

Mentre la sezione MONDOFUTURO comprende due opere che rivisitano i classici della fantascienza (nel divertente documentario Alien on Stage si segue un adattamento teatrale del capolavoro di Ridley Scott, mentre A Glitch in the Matrix ritorna a quell’idea del mondo come una grande simulazione che è stata una costante del ventunesimo secolo dopo il successo di Matrix), non va poi dimenticata la presenza italiana per indagare dove sta andando la fantascienza nostrana.

Indubbiamente segnati dall’esperienza del reale, sono tutti titoli che costeggiano l’horror e parlano di contagi e trasformazioni. Il primo è Mattia Temponi con il suo El nido, storia di un virus tremendo e di una quarantena forzata per i due protagonisti. E poi A volte nel buio, di Carmine Cristallo Scalzi, che “libera” l’epidemia a livello di una comunità montana e ne analizza le paure e le reazioni. Un’altra comunità isolata è al centro di Salvadis, di Romeo Toffanetti, in cui la minaccia dei morti viventi costringe tre ragazzi a chiedersi se rischiare tutto per scappare.

Oltre alla corposa presenza di CORTOMETRAGGI che soddisferà tutti gli appassionati, vanno poi ricordati alcuni classici recenti che hanno fatto la storia del festival e sono poi arrivati al successo globale, come Monsters di Gareth Edwards oppure First on the Moon del geniale regista russo Aleksey Fedorchenko.
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FEFF 24

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https://www.mymovies.it/ondemand/24feff/

Con coraggio e senso spiccato per la fruizione contemporanea di materiale audiovisivo, il Far East Film Festival di Udine per la sua 24esima edizione torna sì in presenza ma senza rinunciare alla componente online. Dopo un’edizione totalmente in streaming come quella 2020 e una ibrida, ma con diverse limitazioni nel 2021, il principale festival europeo dedicato al cinema dell’Estremo oriente torna al Teatro Nuovo ma non spreca il “capitale” accumulato dalle scorse esperienze digitali.

È ancora una volta MYmovies.it a ospitare FEFF Online, forte quest’anno di 28 titoli estratti dalla selezione complessiva. I film, tutti in anteprima italiana, saranno attivi dal 22 aprile e per tutta la durata del Festival (dal momento in cui si effettua il primo click, si avranno 24 ore di tempo per terminare la visione), con 4 Gala Show, eventi speciali per cui occorrerà collegarsi a un orario preciso per assistervi.

GIAPPONE
Cominciamo l’esplorazione del programma da uno dei titoli più attesi dai fareasters, Popuran di Shinichiro Ueda. L’autore di Zombie contro zombie (guarda la video recensione), produzione a bassissimo budget e inatteso successo cult, è atteso alla nuova prova, che si annuncia esilarante già dal soggetto: un pessimo elemento e peccatore incallito si sveglia un giorno e si scopre privato del proprio sesso. Come "Il naso" di Gogol’ ma con parti anatomiche ben più inclini alla risata scollacciata. Rimanendo in Giappone, altro habitué del festival è Ryuichi Hiroki (Tokyo Love Hotel). Il suo Noise è un thriller ambientato in una comunità isolata, in cui le menzogne coprono uno strano accordo tra tre uomini. Si confronta con la tragedia invece One Day, You Will Reach the Sea di Ryutaro Nakagawa, sulla complicata elaborazione di un lutto che non è mai stato reso ufficiale: quello delle migliaia di dispersi del terremoto abbattutosi sul Giappone orientale, morti presunti ma non certi che lasciano i famigliari o i congiunti nella più drammatica delle situazioni. Chiude il gruppo di film nipponici Love Nonetheless di Hideo Jojo, sex comedy che intende rinverdire i gloriosi fasti dei generi roman porno e pinku eiga, aggiornandoli alla sensibilità e alle esigenze di parità tra i sessi del presente.

CINA
Garanzia di spettacolo con il blockbuster Schemes in Antiques, film d’avventura diretto da Guo Zijian e Han Sanping, con una misteriosa testa di Buddha al centro di una disputa culturale e misteriosa tra famiglie rivali. Regia dell’hongkonghese Derek Kwok, beniamino del pubblico di Udine (Gallants, The Moss). Coproduzione sinohongkonghese anche Caught in Time, noir basato sulle gesta del ladro e serial killer Zhang Jun. Cast di primordine, con il veterano Daniel Wu, e regia affidata a Lau Ho-leung. Più propriamente di Hong Kong invece la produzione di The First Girl I Loved di Candy Ng e Yeung Chiu-hoi, sull’amore saffico e impossibile tra due studentesse di una scuola cattolica. Un titolo molto atteso è il vincitore dello Shanghai International Film Festival, Manchurian Tiger del cineasta indipendente Jun Geng, storia di un uomo strozzato dai debiti che finisce per coinvolgere nel gorgo anche parenti, amici e amanti.

COREA DEL SUD
Immancabile e nutritissima la compagine sudcoreana a FEFF 24 Online. Non possono mancare i noir-thriller, come il tesissimo Hostage: Missing Celebrity, in cui un famoso attore viene rapito da malviventi disposti a tutto per ottenere un riscatto adeguato, o Special Delivery, su un’infallibile corriere interpretato dalla Park So-dam di Parasite che va incontro alla peggior serata della propria vita. Faccende di gangster e violenza garantita in Tomb of the River del debuttante Yoon Young-bin (da non confondere con Yoon Jong-bin di Nameless Gangster: Rules of the Time). Altro genere onnipresente a quelle latitudini il thriller politico, qui rappresentato da Kingmaker di Byun Sung-hyun, su un impareggiabile spin doctor che aiuta un politico nel tentativo di cambiare il mondo. Visione resa ancor più interessante dalle recenti e convulse elezioni tenutesi in Corea del Sud. Atmosfere più rilassate per Perhaps Love (nessuna parentela con il film di Peter Chan con Takeshi Kaneshiro), sull’incontro tra uno scrittore in crisi e un aspirante autore che lo aiuterà a uscirne.

FILIPPINE
Ormai giunto sino al concorso internazionale di Venezia, Erik Matti non è più un mistero per nessuno, ma resta una scoperta del Far East di molti anni fa. Rabid rappresenta il suo ritorno a Udine, con un horror a episodi incentrato sui traumi della pandemia. La capitale delle Filippine, popolosa e funestata dalla criminalità, è poi al centro di un peculiare focus retrospettivo di quattro titoli: Manila by Night, Metro Manila, Neomanila e Tirador di Brillante Mendoza mostrano altrettanti volti di una spietata metropoli, densa di miseria e morte.

INDONESIA E TAILANDIA
Ma il meglio forse sta nei titoli provenienti dalle cosiddette nazioni “minori”. Arriva dall’Indonesia Yuni, già acclamato al Toronto International Film Festival, su una ragazza che rifiuta due proposte di matrimonio combinate e deve subire i pregiudizi di una società restia ad accettare l’autonomia di una donna. Per i più attenti il nome di Nattawut Poonpiriya dovrebbe ricordare qualcosa. Già autore dell’acclamato Bad Genius, ora torna al FEFF con la produzione di nientemeno che Wong Kar-wai in persona. One for the Road, ultimo viaggio con un amico per un malato terminale, ha tutta l’aria di essere un serio candidato per i premi finali.

DOCUMENTARI
Non manca una piccola ma pregevole sezione di documentari, guidata da Citizen K, dedicato a vita e opere del super-ospite di quest’anno Takeshi Kitano, e Satoshi Kon: The Illusionist, sul maestro dell’animazione prematuramente scomparso. infine Finding Bliss: Fire And Ice - The Directors' Cut racconta le vicende della band capitanata da Josie Ho, attivista per la democrazia a Hong Kong.
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