Che libro stai leggendo? (2004-2009)

Lo spazio per gli appassionati della lettura: romanzi e libri che hanno fatto storia, le nuove uscite e quelli che hanno ispirato il cinema.

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Invisible
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Messaggio da Invisible »

Cent'anni di solitudine è un gran bel libro...

Ma mi chiedo se 'sti "mostri del frigorifero" li hanno inventati apposta per Count... :lollol :lollol
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

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Dr. Chandra
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Messaggio da Dr. Chandra »

Oggi ho letto Scrivo una città di Imatan.
Bello, ben scritto e di piacevole lettura, forse troppo breve.
Mi ha lasciato delle perplessità, probabilmente anche perché non conosco i modelli letterari a cui si ispira. Forse è un libro che bisogna leggere due volte...
Ho trovato molto strana l'impaginazione, forse c'era qualche ragione interna al testo che mi è sfuggita.
In ogni caso complimenti a Imatan e tanti auguri per questa iniziativa!

PS ci sono anche un paio di errori di tipografia, che però fanno molto "editoria ruspante" ;)
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Gizmo
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Messaggio da Gizmo »

Scrivo una città di Ivan Mattei (Imatan)

Quoto pienamente la rece di Dr. Chandra, che è molto più bravo (e sintetico di di me) a recensire libri, ed è riuscito in poche righe a dire tutto. Spero siate clementi nei confronti della mia inesperienza come recensore (e soprattutto della mia inguaribile tendenza a scrivere post elefantiaci).
Avevo deciso di acquistare "Scrivo una città" fin dal momento in cui ne ho letto l'anteprima, che mi aveva intrigato e affascinato abbastanza da non poter resistere alla curiosità di leggere il seguito. E, al termine della lettura, devo dire che la mia iniziale impressione positiva è largamente confermata. Sarebbe un errore grave sottovalutarlo per il solo fatto che si tratta di un'esperienza autoprodotta. Il libro è di ottima qualità sia per quanto riguarda la confezione (copertina, qualità della carta, scelta dei caratteri, rilegatura, ecc) sia per la storia che contiene.
Non spoilerizzo nulla, perchè non può essere raccontato in alcun modo, deve essere letto.
Ivan padroneggia con la sicurezza di un professionista gli strumenti narrativi di cui si serve. Merita una menzione particolare la sua abilità nel riuscire a mostrare invece che raccontare, un elemento che forse, prima di ogni altro, costituisce il segno di distinzione tra lo scrittore dilettante e quello esperto (non a caso in tutti i corsi di scrittura creativa si insiste moltissimo su questo fondamentale, analogo allo stop e al palleggio nelle scuole di calcio).
La storia si sviluppa in maniera solida e sicura, con tutti gli elementi ben equilibrati e uno stile asciutto che ricorda per molti aspetti stile e metalinguaggio (mi si perdoni il termine e il paragone) del giovane Tiziano Sclavi. In particolare, ho apprezzato molto la totale assenza di autocompiacimento in cui purtroppo tendono a cadere molti scrittori italiani, anche affermati, che mi procura ogni volta la sgradevole sensazione di un pezzo di stagnola fra i denti.
"Scrivo una città" non è troppo prolisso ma neppure stringato. Scorre piacevole e regolare dall'inizio alla fine come un treno nella notte, con alcune perle da applauso (le prime che mi vengono in mente, ma non le sole, sono la sequenza della ricerca della cabina telefonica, per esempio, o i preparativi della cena da parte di Giovanni), e alla fine ti lascia in bocca un piacevole sapore, come quei deliziosi liquori che non si trovano nei centri commerciali ma solo per caso e in tiratura limitata nelle distillerie dei conventi, a beneficio dei viandanti che vi transitano, senza ambizioni di grande distribuzione. Meriterebbe un editore serio, e sono certo che riuscirebbe a trovarlo se qualche arabesco del destino gli facesse il dono di farne giungere una copia sulla scrivania giusta.
L'unico appunto (ma è veramente minimo) che mi sento di muovere è che forse la parte finale (diciamo da BUM! in poi), a differenza di quella inziale, che si sviluppa e si evolve molto armoniosamente, si conclude in maniera molto veloce, quasi frettolosa, e tutto sommato abbastanza prevedibile.
Si sa che nel gioco delle parti tra lettore e autore il primo cerca spesso di anticipare il secondo, di capire dove sta andando a parare, e la bravura di quest'ultimo sta nell'impedirgli di riuscirci, sorprendendolo continuamente così da catturare e tener viva continuamente la sua curiosità e la sua attenzione. Ivan risce molto bene in tutto questo fino a BUM!, mentre ciò che accade dopo riuscivo già a prefigurarmelo con largo anticipo, a cominciare dal testo della lettera di Giovanni, che poi ho ritrovato, esattamente ugale a come me l'ero immaginato, diverse pagine dopo. Se si tratta di un effetto ricercato e voluto, (cosa peraltro possibilissima, trattandosi di temi non nuovi, precedentemente sviluppati dal già citato Sclavi, e quindi già noti ai lettori più smaliziati, anche se qui ripresi in maniera del tutto originale) allora tanto di cappello a Ivan, che ha centrato in pieno l'obiettivo. L'impressione finale, però, nel chiudere il libro, sembra che tutto quello che l'autore voleva dirci lo abbia detto (ottimanente) nella parte iniziale, e la parte conclusiva serva solo a raggiungere degnamente il traguardo senza dilungarsi più del necessario in cose ormai inutili, col risultato di andare leggermente fuori misura in quella capacità di mostrare invece che di raccontare che costituisce l'elemento di maggior pregio del libro.
In ogni caso tutto questo non inficia il giudizio finale, largamente positivo. Confesso che se lo avessi letto solo qualche settimana prima, ne avrei chiesto a Ivan diverse copie, da donare ai miei amici come regalo di Natale originale e diverso dal solito ma con la certezza che sarebbe stato apprezzato.
"Scrivo una città" vale senza il minimo dubbio i 9 euro (comprensivi di spese di spedizione) del suo prezzo, e mi sento di consigliarlo senza riserve.
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Dr. Chandra
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Messaggio da Dr. Chandra »

capito Ivan? bisogna uscire a Natale :-27
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Messaggio da Imatan »

Prima di tutto, ringrazio sentitamente Dr.Chandra e Gizmo, non soltanto per le belle parole spese sul mio lavoro, ma ancor prima per aver voluto provare un prodotto semi-ufficiale.

Vorrei anche scrivere due parole su quanto da voi annotato.
Prima di tutto i modelli letterari. Inconsciamente, ma con mia grande soddisfazione, lo stile usato in "Scrivo una città" (ed ancor di più in un lavoro precedente inedito dal titolo "La casa nella nebbia") risente della lettura di Queneau principalmente, e di Pennac, a mio avviso ottimo prosecutore, ed è una sorta di punto di arrivo (o quanto meno di tappa) di un lungo iter che sto seguendo.
Per quanto riguarda il prevalere del mostrare sul raccontare, è una cosa a cui tengo molto, anche perché è una caratteristica che odio in certi film e fumetti, che, ancor più dei lavori letterari, meno dovrebbero ricorrere a certi espedienti.
La parte finale. Per parlare di questo argomento, vorrei prima fare una premessa. Per la prima volta ho fatto leggere un mio lavoro mentre scrivevo. Si è trasformato così in una sorta di romanzo a puntate, in quanto mandavo ogni capitolo concluso a 3 persone, via mail. Il capitolo finale doveva essere il numero 21, ma non mi era piaciuto da subito. Troppo stringato, troppo veloce. Però ho voluto comunque sfruttarlo, lasciandolo come penultimo capitolo, e usandolo come una sorta di espediente narrativo.
La parte dal BUM al capitolo 21, invece, è tutta voluta, e devo dire che è venuta giù fluida come tutta la prima parte, a differenza degli ultimi due capitoli, forse troppo sofferti (intendo nel momento della scrittura).
Per finire, la brevità. E' un mio vizio. Fa parte del mio stile, ed è voluto. Ho sempre pensato che una storia debba essere raccontata per quello che è, ed ogni elemento in più rischia di essere un "allungamento" fuori luogo.
Me ne sto accorgendo, faticando non poco, in una esercitazione che sto facendo in questo periodo. La storia non fila via liscia, appesantendosi nella scrittura.

Grazie ancora ragazzi :oops:
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Messaggio da Gizmo »

Grazie a te. E poi "Scrivo una città" è ottimo anche per cuccare... Mi sono casualmente fatto sorprendere intento nella sua lettura dalla morettina di turno. "Che stai leggendo?" "Non lo conosci..." "Com'è?" Qualche battuta, qualche complimento buttato lì in una frase generica, una citazione dal capitolo sei, lei si è incuriosita, lo ha sfogliato, lo ha leggiucchiato, mi ha chiesto di prestarglielo.
Domani sera me la trombo. :ok
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Messaggio da Dr. Chandra »

beh, sappiamo come sono le ragazze a brescia... :)
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Messaggio da Imatan »

Gizmo ha scritto:Grazie a te. E poi "Scrivo una città" è ottimo anche per cuccare... Mi sono casualmente fatto sorprendere intento nella sua lettura dalla morettina di turno. "Che stai leggendo?" "Non lo conosci..." "Com'è?" Qualche battuta, qualche complimento buttato lì in una frase generica, una citazione dal capitolo sei, lei si è incuriosita, lo ha sfogliato, lo ha leggiucchiato, mi ha chiesto di prestarglielo.
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Messaggio da Chobin »

Finito L'avvocato di strada.

Un buon romanzo di Grisham, con un finale che l'autore lascia intuire presto ma che lascia soddisfatti.
La parte migliore è quella dibattimentale (anche se non si arriverà mai a un processo).
Dai libri che ho letto finora, mi sembra che Grisham si trovi più a suo agio nel descrivere le dinamiche processuali piuttosto che le situazioni "action" (vedi il deludente Il Broker).
Non per niente ha fatto l'avvocato per 7 anni (mi sembra).
Infatti, La giuria è un ottimo lavoro (e il mio preferito di Grisham), e si svolge quasi tutto in un'aula di tribunale.
C'è anche un film tv del 2003 tratto da L'avvocato di strada. vedrò di recuperarlo, se mi riesce.


Iniziato La sedia vuota, di Jeffery Deaver.
E' la prima volta che leggo qualcosa di questo autore. Scrive benissimo e per il momento mi piace.
Sono sicuro di aver fatto solo grandi stronzate.
Sono un artigiano. Un artigiano romantico, di quelli scomparsi.
Ho fatto il cinema come fare le seggiole...

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Messaggio da Countermanda »

Avendo sentito parlare benissimo dell'autore ho iniziato la lettura de Il grande romanzo americano, sarà il continuo riferimento al baseball, sarà il prolisso e noioso prologo, sarà l'uso smodato di termini tecnici del baseball ma fino ad ora lo sto trovando pesantissimo!!! un mattone.
Mi consigliate altri testi di Roth? Acclamatissimo da pubblico e critica?
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Messaggio da fiorina »

Ho terminato venerdì l'ultimo capitolo della trilogia Millennium Trilogy di Stieg Larsson... ne sono entusiasta, tre libri che scorrono tutti d'un fiato, anche l'ultimo, che è un tomo di 857 pagine, l'ho letto in soli 5 giorni (forse sarebbe più corretto dire notti).
Personaggi ben delineati ai quali è facile affezionarsi, colpi scena, bella prosa e... una Svezia che fa da sfondo (Ikea compresa) a tre dei romanzi più divertenti che ho letto negli ultimi anni.
Consigliatissimi e ovviamente cominciate dal 1°.
Eccoveli in ordine:

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- Non ci si uccide per amore, basta aspettare.
- E allora non mi uccido per amore, mi uccido per impazienza!!!
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Messaggio da Countermanda »

Peccato per l'autore e gaudio degli eredi e dell'editore!
Ultima modifica di Countermanda il martedì 20 gennaio 2009, 15:29, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da fiorina »

Peccato, si...
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Re:

Messaggio da Chobin »

Chobin ha scritto:Iniziato La sedia vuota, di Jeffery Deaver.
E' la prima volta che leggo qualcosa di questo autore. Scrive benissimo e per il momento mi piace.
Terminato. Un buon thriller, forse un po' troppo lungo, con tanti colpi di scena, alcuni prevedibili, altri meno.
Se dovessero continuare a trasporre su pellicola le avventure del detective disabile (vedi l'ottimo Il collezionista di ossa), questo romanzo dovrebbe ispirare il 3° film.
Vedremo.
Sono sicuro di aver fatto solo grandi stronzate.
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Chobin »

Inchiesta su Gesù

Sotto forma di intervista, un'analisi un po' troppo sbrigativa e superficiale della vita di Gesù.
Non mi è piaciuto granchè (se non si era capito). Sull'argomento ho letto dei lavori ben più scrupolosi ma tant'è.

Ho iniziato Rose Madder, del buon vecchio King.
Pare che sia il migliore della sua "trilogia femminile" (gli altri due sono Dolores Claiborne e Il gioco di Gerald), anche se per il momento trovo che il romanzo sulla donna legata al letto sia superiore (tralasciando il finale)...
Sono sicuro di aver fatto solo grandi stronzate.
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Repo Man »

Ho iniziato a leggere Ubik di Philip K Dick :-23
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Invisible »

Repo Man ha scritto:Ho iniziato a leggere Ubik di Philip K Dick :-23
Bravo :-)
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Repo Man »

Invisible ha scritto:
Repo Man ha scritto:Ho iniziato a leggere Ubik di Philip K Dick :-23
Bravo :-)
Grazie :ok

E' normale che del quinto capitolo non abbia capito niente? :think
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Invisible »

Repo Man ha scritto:
Invisible ha scritto:
Repo Man ha scritto:Ho iniziato a leggere Ubik di Philip K Dick :-23
Bravo :-)
Grazie :ok

E' normale che del quinto capitolo non abbia capito niente? :think
Sono passati diversi anni da quando l'ho letto l'ultima volta, quindi adesso dovrei andare a rivedere precisamente quel capitolo per sapere a quale difficoltà ti riferisci... :think
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Dr. Chandra »

ieri ho finito di leggere La solitudine dei numeri primi
alla fine la curiosità ha prevalso...
devo dire che mi aspettava una schifezza totale, una ruffianata indecorosa, invece... nonostante tutti i difetti evidenziati nei commenti su IBS e con i quali in massima parta concordo (personaggi aridi, libro che lascia poco, lacune narrative gravi, aggiungo una fastidiosa presenza di stereotipi della vita adolescenzial-liceale e alcuni personaggi, come Denis, fatti tanto per fare), devo anche dare atto dei lati positivi di questo libro: non è particolarmente noioso (nonostante la quasi totale assenza di umorismo e "levità"), si legge con facilità ed è scritto in maniera abbastanza pregevole (ricordiamoci sempre che parliamo di un ragazzo esordiente che ha la mia età)
credo che con le sue qualità paolo giordano potrebbe scrivere qualcosa di significativo in futuro
incomprensibile comunque il premio strega
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Hyoma85 »

Ora sto leggendo I FIGLI DI HURIN di Tolkien...devo dire che è molto bello...è un libro che si pone nel periodo anteriore al SIGNORE DEGLI ANELLI....appena lo finisco tutto posto una mini recensione... :-23
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Repo Man »

Invisible ha scritto: Sono passati diversi anni da quando l'ho letto l'ultima volta, quindi adesso dovrei andare a rivedere precisamente quel capitolo per sapere a quale difficoltà ti riferisci... :think
Mi riferisco al colloquio tra Glen Runciter e l'anti-precog Pat, quest'ultima va spesso indietro nel tempo cambiando il futuro e non ho capito niente; credo però che fosse voluto in quanto anche Glen e Joe Chip sono frastornati

:-21
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da Invisible »

Repo Man ha scritto:
Invisible ha scritto: Sono passati diversi anni da quando l'ho letto l'ultima volta, quindi adesso dovrei andare a rivedere precisamente quel capitolo per sapere a quale difficoltà ti riferisci... :think
Mi riferisco al colloquio tra Glen Runciter e l'anti-precog Pat, quest'ultima va spesso indietro nel tempo cambiando il futuro e non ho capito niente; credo però che fosse voluto in quanto anche Glen e Joe Chip sono frastornati

:-21
Sì, ci sono. Devi tener conto che Ubik è il libro più folle del visionario P. K. Dick e che, man mano che ti addentrerai nella narrazione, ti accorgerai di come l'autore volutamente descriva non una realtà e neanche una irrealtà bensì una "semirealtà" costruita dalla rete dei punti di vista dei protagonisti, con un "andirivieni" continuo, uno spostamento continuo da una dimensione all'altra (anche il presente ed il passato non sono che diverse dimensioni del tempo concatenate) e dove l'ultimo appiglio è il corpo che va comunque corrompendosi...
Nella trama del libro c'è l'idea di una umanità che si è evoluta sviluppando, in alcuni individui, delle capacità telepatiche e precognitive: questi sono dei "talenti" a cui si contrappongono gli "anti-talenti" la cui funzione è appunto di neutralizzare l'azione dei primi. L'agenzia di cui è titolare Runciter arruola gli anti-talenti e vedrai che man mano si combatterà una vera e propria battaglia tra "semi-vivi" che diventerà sempre più confusa... così come lo spettatore che viene scaraventato da Dick in un mondo sempre più onirico ed allucinato, essendo quasi impossibile distinguere una "visione" dall'altra e, anzi, le differenti "apparenze di realtà" sono intercambiabili. ;)
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Re: Che libro stai leggendo?

Messaggio da mardo »

" la svastica sul sole" conosciuto anche come"l'uomo nell'alto castello" sempre di dick.
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