[Blu-ray] Mildred Pierce (2011) di Todd Haynes -UK

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zasor56
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[Blu-ray] Mildred Pierce (2011) di Todd Haynes -UK

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Nuovo adattamento del romanzo omonimo scritto da James M. Cain (lo stesso de “Il postino suona sempre due volte”) nel 1941, dopo la versione cinematografica del 1945 diretta da Michael Curtiz con Joan Crawford come protagonista, ruolo che le valse l’Oscar (“Il Romanzo di Mildred”).
Stavolta il direttore Todd Haynes ne ha fatto una miniserie televisiva in 5 puntate di durata variabile tra i 60 e gli 80 minuti per un totale di 5 ore e mezza, trasmessa in molti Paesi a partire dal 2011, anno della sua uscita nei vari circuiti internazionali. La protagonista stavolta è Kate Winslet (“Titanic”), affiancata da un contorno di attori di una certa notorietà . Il ruolo di Veda, la figlia cinica e arrivista che causa la rovina della madre, è interpretato da due attrici, Morgan Turner da ragazzina e Evan Rachel Wood da ragazza ormai cresciuta; il ruolo di Monty (il gigolo-amante di cui si innamora Mildred) è ben interpretato dall’attore australiano Guy Pierce (insieme a lui la Winslet film un paio di scene ad alto tasso di erotismo, pur nei limiti di una miniserie televisiva).

Com’è questa miniserie? Per quanto mi riguarda, la risposta è “non so…”: rispetto al noir del ’45, questa versione sembra essere molto più fedele al romanzo di James Cain, ma temo che il problema principale stia nella sceneggiatura, di sicuro non eccelsa e con diversi buchi nelle parti più importanti; anche i dialoghi, pieni di espressioni idiomatiche e francamente quasi sempre senza storia, non aiutano. Kate Winslet è sicuramente molto brava, ma purtroppo è al servizio dell’impostazione registica di un personaggio, quello di Mildred, che qui ha ben poco della donna combattiva e decisa a farcela nel periodo post-depressione americano degli anni ’30, e spesso finisce per sembrare una donna incapace e isterica nelle sue reazioni che appaiono o troppo deboli o troppo forti rispetto ai fatti che le accadono, senza mai trovare un equilibrio o una progressione nella crescita della sua personalità. Lo stesso si può dire di Veda, altra figura chiave: nonostante le due attrici chiamate a interpretarne la parte, non c’è alcun sviluppo nelle dinamiche del suo cinismo e arrivismo, sicchè la vediamo prima come una ragazzina quasi tranquilla che di punto in bianco appare truccatissima e volgare senza alcun motivo che ne giustifichi la causa allo spettatore. Quando il ruolo passa alla Wood le cose purtroppo non migliorano; nonostante la sua bravura, il personaggio rimane altalenante tra mitezza e malvagità di cui si fa fatica a capire le motivazioni. Altrettanto inspiegabile come da pianista Veda diventi una cantante lirica affermata senza (quasi) colpo ferire.

Discrete le ambientazioni degli anni ’30 (auto d’epoca, abitazioni…), meno riusciti gli abiti; certo la Winslet può solo sognarsi l’inarrivabile glamour della Crawford (anche nella scena in cui la si vede vestita nel suo massimo splendore, quando presenzia alla serata di gala in cui la figlia canta all’Opera, sembra una cameriera se paragonata agli abiti e alle pellicce che sfoggiava Joan Crawford nel ’45), ma anche nella vita di tutti i giorni, quando ormai è una donna che gode di un certo benessere, non sembra mai “arrivata”. Guy Pierce è ottimo nel ruolo del gigolo-amante di cui si innamora Mildred, ma anche qui, che peccato che la sceneggiatura lo serva così male…

Per il resto, mi sentirei di segnalare le musiche che accompagnano la serie, davvero molto belle. La sigla iniziale, invece, è brutta e anonima.
I due blu-ray su cui sono distribuite le 5 puntate offrono una qualità d’immagine buona ma non del tutto adeguata al mezzo. I dialoghi sono poco chiari in alcuni momenti (le telefonate, ad esempio, in cui la voce di chi è dall’altra parte del filo è quasi inaudibile), e anche la presa diretta con cui si gira in America non aiuta a capire sempre quel che viene detto. Ho trovato l’accento di uno degli attori in particolare, poi (James LeGros), quasi impossibile: normalmente guardo i film recenti in inglese senza sottotitoli, ma in molti momenti in cui LeGros era sullo schermo ho dovuto attivarli perché mi sembrava di sentire Paperino che starnazzava. Temo comunque che questo sia un aspetto piuttosto diffuso nel cinema americano di oggi in cui molti attori parlano come se borbottassero le cose per se stessi.

L’edizione UK non presenta alcun extra, contrariamente alla controparte USA che offre diversi commenti e analisi del film puntata per puntata.

La serie sembra sia stata piuttosto lodata dalla critica e apprezzata dal pubblico, ma io rimango decisamente perplesso. Forse se non avessi visto prima il film del ’45…
I want more life... father!
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