Senza dubbio uno dei cinque concerti più belli ed emozionanti visti in vita mia.
Il gruppo ha privilegiato canzoni dagli ultimi due album, "At War With The Mystics" e "Yoshimi Battles The Pink Robots", ma anche eseguito brani più vecchi come "Race For The Prize", "She Don't Use Jelly" oltre ad una cover di "War Pigs" dei Black Sabbath.
Wayne Coyne è una persona straordinaria che si è intrattenuta con i fan per quasi due ore a firmare autografi e fare due chiacchere. La sua energia sul palco è incontenibile.
I Flaming Lips hanno trasformato Piazza Castello in un carnevale gioioso di freaks, stelle filanti e bolle di sapone.
Naturalmente di pubblico ce n'era, ma in misura infinitamente minore rispetto a gruppi come Radiohead o (come probabilmente sarà) Sigur Ros.
Che dire: evviva l'ignoranza. Quelli che sono rimasti fuori si sono persi un'esperienza magica.
Qui sono con Wayne Coyne e una mia amica
ma... allora... non è vero che sei sempre "serioso"! 
