I ragazzi del massacro (1969) di Fernando Di Leo

Pellicole cult e film che hanno fatto la storia del cinema, dalla sua nascita al 1980.

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Giapo
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I ragazzi del massacro (1969) di Fernando Di Leo

Messaggio da Giapo »

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I RAGAZZI DEL MASSACRO
Genere: Thriller
Censura: Vietato ai minori di 18 anni
Anno: 1969
Durata: 95'
Regia: Fernando Di Leo
Sceneggiatura: Fernando Di Leo, Nino Marino, Andrea Maggiore
Interpreti: Pier Paolo Capponi, Susan Scott, Michel Bardinet, Marzio Margine, Renato Lupi
Fotografia: Franco Villa
Musiche: Silvano Spadaccino
Produzione: Cineproduzioni Daunia 70
La scheda su IMDB

TRAMA
A Milano, la giovane insegnante di una scuola serale viene brutalizzata e uccisa dai suoi allievi durante una lezione. Il commissario Duca Lamberti, cui viene affidata l'indagine e che ha fama di "duro", mette sotto torchio i ragazzi, scoprendo che ciascuno di essi ha problemi di disadattamento e conduce suo malgrado una vita ai margini della legalità. Guadagnatasi la fiducia di uno di essi, Lamberti si convince che il delitto nasconda una seconda e più terribile responsabilità...

LA CRITICA UFFICIALE
Adattamento del romanzo omonimo di Scerbanenco, che accampa qualche ambizione sociologica nel descrivere un mondo al di fuori della società, ma poi sceglie soluzioni sensazionalistiche e colpi di scena poco convincenti. La bravura del regista si vede solo nelle scene di violenza, agghiaccianti e poco esplicite.
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IL MEREGHETTI

"Si trattava di mostrare una realtà di degrado proletario riguardante la periferia della grande città dove non era ancora diffusa la droga, la delinquenza organizzata tendeva i primi tentacoli, i ragazzi non erano ancora entrati in queste spirali" (Di Leo). Il film, forse l’unico di Di Leo che ebbe davvero delle buone critiche, si lancia in cose per il tempo abbastanza innovative, come uno stupro tutto costruito con la macchina da presa [...]. Purtroppo il film andò male come incassi. Patty Pravo canta "Ballerina, ballerina".
STRACULT di Marco Giusti

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RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Adattando un romanzo di Scerbanenco (cui rimane molto fedele tranne che nel finale, ahimè completamente stravolto), Di Leo mette in mostra e denuncia con crudezza un mondo ai margini della società ignorato, di cui la classe benpensante non voleva sentir parlare. All'epoca in cui fu realizzato il film suscitò scalpore per le tematiche che sollevava (e infatti ebbe molto successo alla sua uscita), oggi tuttavia appare superato: anche se si segue piacevolmente per il buon ritmo con cui è diretto, la storia risulta un po' banale, troppo legata alla sua epoca. Molto meglio il romanzo.
VOTO: 6

VOTI DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
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DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: Minerva - RaroVideo
Distribuzione: Sony Pictures
Codice Area: 2
Visto Censura: Vietato ai minori di 18 anni
Tipo DVD: 9 - Singolo lato, doppio strato (1 disco)
Audio: Italiano, Inglese DD 2.0
Sottotitoli: Inglese su lingua italiana
Formato Video: 16/9 - 1.85:1
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Documentario "Quei bravi ragazzi" (18 min) - Documentario "Fernando Di Leo alla Cinemateque Francaise" (15 min) - Galleria fotografica - Biografia e filmografia del regista

QUALITÀ DELL'EDIZIONE
Apprezzabili la qualità sia del video che dell'audio, caratterizzate da sufficiente nitidezza, brillantezza e pulizia (magari le immagini presentano qualche puntino qua e là). Naturalmente considerando gli standard dell'epoca...
VIDEO: 6,5
AUDIO: 7

Gli extra consistono essenzialmente in un breve ma interessante documentario sul film (Quei bravi ragazzi, circa 18 min). L'altro documentario, che analizza l'influenza e la considerazione che ha avuto Di Leo nel cinema francese, ahimè è in lingua francese non sottotitolata :-4.
Il resto è costituito dai soliti trailer, galleria fotografica, biografia e filmografia di Di Leo.

In sostanza comunque una buona edizione.
ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine e la smetta di toccarmi il cu*o!

La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)


la vita è uno stato mentale
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Dick Laurent
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Località: Mulholland drive...

Messaggio da Dick Laurent »

Approfitto di un momento di grazia in cui la connessione non salta per modificare l'immagine, aggiungere le stellette ela rece di Giusti...l'antivirus non mi si è messo ancoraa posto invece, se mi becco qualcosa vi vengo a cercare :lollol :-29
[font=Lucida Console]AXX° n N[/font]

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Machina
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Messaggio da Machina »

:-) intanto, segnalo un errore: Mario in realtà è Marco Giusti.
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