La polizia incrimina la legge assolve (1973) di Enzo G. Castellari

Pellicole cult e film che hanno fatto la storia del cinema, dalla sua nascita al 1980.

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ARAGORN KING OF GONDOR
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La polizia incrimina la legge assolve (1973) di Enzo G. Castellari

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LA POLIZIA INCRIMINA LA LEGGE ASSOLVE
Genere: Poliziesco
Censura: Vietato ai minori di anni 14
Anno: 1973
Durata: 98'
Regia: Enzo G. Castellari
Sceneggiatura: Gianfranco Clerici, Tito Carpi, Enzo G. Castellari
Interpreti: Franco Nero, Delia Boccardo, John Whitmore, Fernando Rey, Silvano Tranquilli
Fotografia: Alejandro Ulloa
Musiche: Guido e Maurizio De Angelis
Produzione: Capitolina Produzioni Cinematografiche
La scheda su IMDB


TRAMA
Il commissario Belli indaga sull'importazione di droga all'interno del porto di Genova. Quando il suo superiore, che aveva preparato il dossier sul caso includendo anche nomi di potenti industriali, viene ucciso Belli decide di portare avanti il lavoro.


LA CRITICA UFFICIALE
Scritto da Castellari con Tito Carpi, Gianfranco Clerici e Leonardo Martin, uno dei migliori incassi della stagione e uno degli archetipi del poliziesco italiano: ma anche uno dei film più esplicitamente ideologici del genere, che controbatte in anticipo le possibili critiche. Nero dà vita a uno dei primi commissari di ferro che considerano il codice "buono per i polli", anche se è con i potenti che se la prende ("La polizia è al servizio del cittadino... ma quale cittadino? Quello che conta, quello che comanda, quello che paga"). Emblematica la scena in cui affronta gli operai che occupano una fabbrica (e che lo accolgono scandendo: "Fascisti, carogne, tornate nelle fogne!") e li convince con le buone a lasciarlo passare per catturare un killer che si è nascosto in mezzo a loro. Spesso verboso e - per gli standard odierni - prevedibile, conta comunque su scene d'azione girate e montate (da Vincenzo Tomassi) magistralmente. Musiche di Guido e Maurizio De Angelis.
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IL MEREGHETTI

Nelle indagini sul traffico di droga tra Genova e Marsiglia il commissario Belli arresta “il Libanese”. Lo uccidono. Chiede aiuto a un collega. Eliminato anche lui. Non demorde. Poliziottesco all'italiana con ambizioni di critica sociale (la connivenza tra alta finanza e criminalità) subordinate però alla messinscena spettacolare della violenza. Corredo di attori noti. Meno trucido del solito.
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IL MORANDINI

Grande poliziottesco girato a Genova con Franco Nero come commissario Belli e diretto con fiero cipiglio avventuroso da Castellari. Nero-Belli cerca di mettere dentro l'industriale cattivissimo Fernando Rey-Cafiero. [...] Gran ritmo. Capolavoro del genere. Uscito in Spagna come La policia detiene, la ley juzga, in Francia come Témoin à abattre, in Germania come Tote Zeugten singen nicht.
STRACULT di Marco Giusti

ALTRE RECENSIONI SUL WEB
Pollanet Squad [contiene SPOILER]
il Davinotti [contiene SPOILER]
NearDark [contiene SPOILER]

RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Riconosciuto come il film che, assieme a "La polizia ringrazia" di Steno, ha fatto nascere ed ha codificato il genere poliziottesco italiano.
Supportato da un'ottima sceneggiatura e da dei personaggi molto credibili (ottimamente tratteggiata la distinzione tra lavoro e vita privata del commissario Belli), aiutati anche da professionisti del genere come John Whitmore e Franco Nero che delineano in maniera perfetta i loro ruoli.
Regia d'alta classe che raggiunge il suo picco proprio agli inizi, durante l'inseguimento con il "Libanese", dove Castellari dimostra un senso dell'Action non comune, che fece scuola per tutti i film futuri, italiani e non. La trama si sviluppa bene e il connubio tra alta società e criminalità è ben tratteggiato, a partire dal bel dialogo tra il commissario Belli, il commissario Scavino e il potente industriale Franco Griva, che in modo quasi "Padriniano" diffida i due poliziotti dal fare il suo nome. A conti fatti un gran film diretto da uno dei migliori (se non il migliore) registi di polizieschi dell'epoca.
Voto: 8

VOTI DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
Invisible 8
Machina 7


DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: Hobby & Work
Distribuzione: Hobby & Work
Codice Area: 0
Visto Censura: Film per tutti
Tipo DVD: 9 - Singolo lato, doppio strato
Audio: Italiano 2.0
Sottotitoli: -
Formato Video: 4/3 Letterbox
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Menù interattivi - Accesso diretto alle scene

QUALITA' DELL'EDIZIONE
DVD che non fa gridare al miracolo ma che comunque ottiene una sufficienza risicata. Video in alcuni frangenti troppo chiaro e alcune spuntinature di troppo. Audio non perfetto, che in alcuni casi snatura un po' troppo le voci. Extra assenti.

Video=5
Audio=5
Extra=0
Ultima modifica di ARAGORN KING OF GONDOR il lunedì 31 dicembre 2007, 19:59, modificato 3 volte in totale.
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Dick Laurent
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Messaggio da Dick Laurent »

come di consueto, ecco il Mereghetti:

Scritto da Castellari con Tito Carpi, Gianfranco Clerici e Leonardo Martin, uno dei migliori incassi della stagione e uno degli archetipi del poliziesco italiano: ma anche uno dei film più esplicitamente ideologici del genere, che controbatte in anticipo le possibili critiche. Nero dà vita a uno dei primi commissari di ferro che considerano il codice "buono per i polli", anche se è con i potenti che se la prende ("La polizia è al servizio del cittadino...ma quale cittadino? Quello che conta, quello che comanda, quello che paga"). Emblematica la scena in cui affronta gli operai che occupano una fabbrica (e che lo accolgono scandendo: "Fascisti, carogne, tornate nelle fogne!") e li convince con le buone a lasciarlo passare per catturare un killer che si è nascosto in mezzo a loro. Spesso verboso e - per gli standard odierni - prevedibile, conta comunque su scene d'azione girate e montate (da Vincenzo Tomassi) magistralmente. Musiche di Guido e Maurizio De Angelis.

Voto: **


il voto del morandini invece lo dovete indovinare voi :lollol
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ARAGORN KING OF GONDOR
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Messaggio da ARAGORN KING OF GONDOR »

Grazie. Scommetto che il Morando gli da una sola stella
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Saimo
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Messaggio da Saimo »

... e invece gliene dà due :-p
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Invisible
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Messaggio da Invisible »

Grazie ARAGORN. Aggiunta anche la rece di Giusti.
Appena posso, posterò anche le mie recensioni dei film di Castellari. Sono incavolato nero per la qualità mediocre delle edizioni DVD (La polizia incrimina dovrebbe uscire anche per la Millennium Storm), soprattutto nel caso di questo capolavoro. :-7
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Machina
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Messaggio da Machina »

Sono incavolato nero
non sarà mica
Franco Nero
:-27 :-27 :-28
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Invisible
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Messaggio da Invisible »

Con queste battute di Primo dell'Anno... potrebbe anche crollare il forum. :-12 :-)
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Messaggio da Machina »

ma io queste battute qua le faccio tutti i giorni dell'anno! :-)

Per quanto riguarda il film, sono quasi sicuro d'averlo visto, ma purtroppo faccio veramente fatica a ricordarmi qualcosa... ed è un vero peccato dato che ne parlate con toni entusiastici. Quindi sospendo il giudizio finché non lo vedrò di nuovo ;)
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Messaggio da Invisible »

Machina ha scritto:ma io queste battute qua le faccio tutti i giorni dell'anno! :-)
Fantastico! :cof
Per quanto riguarda il film, sono quasi sicuro d'averlo visto, ma purtroppo faccio veramente fatica a ricordarmi qualcosa... ed è un vero peccato dato che ne parlate con toni entusiastici. Quindi sospendo il giudizio finché non lo vedrò di nuovo ;)
Giusto. Approfitta comprando la prossima uscita Storm... :fischio :-)

Cmq, per invogliarti di più... comincerò a postare la mia rece su questo film (seguiranno altre su Castellari). Contento? :-)

LA POLIZIA INCRIMINA LA LEGGE ASSOLVE
Il vice-commissario Belli è circondato da compagini malavitose e ostacolato da individui "molto in alto" che gli mettono i bastoni fra le ruote.
Enzo G. Castellari, coadiuvato dalla colonna sonora sobria ed agile di Guido e Maurizio De Angelis, sciorina carrellate, piani sequenza, zumate, campi lunghi, montaggi sovrapposti (i flashback che fanno tutt'uno con la narrazione) mostrandoci una Genova mirabile e "sporca città", perché ostaggio di due clan di narcotrafficanti che si fanno la guerra tra la costiera ligure e quella marsigliese. Si vedano, ad esempio, le eccezionali riprese dell'inseguimento fra l'Alfa Giulia e l'aumbulanza nei primi minuti, con l'accompagnamento del brano musicale tratto da Gangster Story.
Il plot fila che è un piacere, senza le sfuriate o esibizionismi che spesso caratterizzano questa tipologia di pellicole. Le "scene forti" sono centellinate quel tanto che occorre per sorreggere adeguatamente il ritmo e servite con una "sensibilità estetica" à la Leone. Da incorniciare pure l'incompiuto lieto fine, prevedibile ma indovinato, "freddato" dagli antefatti e da plumbee premonizioni, con la landa desolata dei cantieri navali francesi trasformata in una frontiera da Far West. Rinomato il cast: Franco Nero (Belli), Fernando Rey (il boss Cafiero), Delia Boccardo, Silvano Tranquilli, James Whitmore (il commissario-capo Scavino).
Raccomandato a chi non può "soffrire" i poliziotteschi.

VOTO: 8
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Messaggio da Machina »

A differenza de Il grande racket (del 1976, sempre per la regia di Castellari), nel suo La polizia incrimina, la legge assolve Castellari non sacrifica mai l’impegno ideologico-politico a favore della spettacolarità. Se nel grande racket la formazione della squadra e il ricorso alle battutine finiranno per allontanare lo spettatore dalle motivazioni dei personaggi protagonisti, qui l’adesione alla realtà sociale rende gli omicidi davvero drammatici e, in fin dei conti, condivisibile la rabbia di Belli: il valore politico del film, per molti di parte in realtà sapientemente moderato, trova abile descrizione nell’acceso scambio di battute tra il commissario Belli e il superiore Scavino che si conclude con la frase “La polizia è al servizio del cittadino, ma di quale? Di quello che conta, che comanda o che paga?”, e nella discussa sequenza in cui Belli affronta gli operai (che gli gridano addosso: “Fascisti, carogne, tornate nelle fogne!”) convincendoli con le buone a lasciarlo passare per catturare il killer che ha trovato riparo in mezzo a loro.
Punto di forza del film è, senza alcun dubbio, la città (Genova e Marsiglia) che con la sua topografia “a gradini” consente al regista di giocare con le altezze usando al meglio uno degli elementi caratteristici del cinema degli anni Settanta, ovvero lo zoom. Prendete ad esempio il lungo inseguimento iniziale: dalla sua auto Belli avvisa la centrale di aver perso di vista il sospetto, poi favorito dalla posizione rialzata riesce ad individuarlo - la tecnica di Castellari è semplice ed efficace: una zoomata sugli occhi di Belli e a seguire un’altra zoomata che va a scovare il fuggitivo giù al molo - e l’inseguimento può riprendere (si protrarrà per dieci minuti).
Il mio voto è 7

Questo il mio giudizio all’edizione in dvd della hobby&work: se possiamo chiudere un occhio per un video afflitto da scarsa definizione e qualche segno del tempo di troppo ma perlomeno restaurato, non possiamo invece farlo per un audio parlato di difficile intelligibilità (siamo stati più volte costretti ad usare il telecomando per alzare e abbassare il volume) e pertanto gravemente insufficiente.
:-21
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Messaggio da Invisible »

Machina ha scritto: Il mio voto è 7
Qui sei stato un po' strettino, eh... e pur di differenziarlo da Il grande racket, hai dovuto cambiar voto a quest'ultimo... :lollol
Questo il mio giudizio all’edizione in dvd della hobby&work: se possiamo chiudere un occhio per un video afflitto da scarsa definizione e qualche segno del tempo di troppo ma perlomeno restaurato, non possiamo invece farlo per un audio parlato di difficile intelligibilità (siamo stati più volte costretti ad usare il telecomando per alzare e abbassare il volume) e pertanto gravemente insufficiente.
Ma, in definitiva, questi segni sul video sono limitati alle spuntinature? Il problema dell'audio è solo per gli sbalzi di volume o per "distorsioni" come accennava Aragorn?
Si trova ancora in giro l'edizione H&W (la cover mi piace di più rispetto alla Storm)?

Troppe domande? :-)
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Messaggio da Machina »

Ma, in definitiva, questi segni sul video sono limitati alle spuntinature? Il problema dell'audio è solo per gli sbalzi di volume o per "distorsioni" come accennava Aragorn?
Si trova ancora in giro l'edizione H&W (la cover mi piace di più rispetto alla Storm)?
Andiamo per ordine:
il difetto principale sul fronte video è dato dalla scarsa definizione dell'immagine. Poi ci sono alcune spuntinature e, più o meno all'inizio, una riga verticale (non mi sembra d'averne notate altre);
per l'audio ho riscontrato problemi solo per il parlato. Per problemi intendo che per sentire dovevo alzare il volume, altrimenti non capivo quello che si diceva (e pur alzando, l'audio risultava parecchio chiuso), mentre suoni e musiche erano ad un livello più alto (costringendomi quindi a dover alzare e abbassare continuamente). Non ho notato distorsioni. A mio parere il difetto dell'audio parlato è veramente grave e rischia di compromettere la visione;
se si trova ancora in giro non te lo so dire: queste edizioni io le avevo ordinate al mio edicolante ancora mesi e mesi fa e, man mano che arrivano, me le fa avere.
Qui sei stato un po' strettino, eh... e pur di differenziarlo da Il grande racket, hai dovuto cambiar voto a quest'ultimo...
:-) Non me la sono sentita di dare di più... nel senso che non m'ha colpito come poteva avermi colpito, non so visto che lo cito spesso, Milano odia. Pare che la violenza in Castellari non riesca mai ad essere traumatizzante e in più in questo film, secondo me, è mancato l'apporto delle musiche che non riescono a perseguire il ritmo dato dalle immagini.
:-21
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Messaggio da Invisible »

Ok, grazie per le precisazioni tecniche. ;)

Riguardo al film, io gli ho dato una leggera preferenza rispetto a Milano odia di Lenzi (8 vs. 7,5) perché, secondo me, mentre in quest'ultimo l'aspetto prevalente è appunto la violenza (mai narrata in modo così "alto" e dirompente; ed io, per metro ma non per qualità, gli accosto Il grande racket), un aspetto tipico dei poliziotteschi, invece La polizia incrimina di Castellari è piuttosto un poliziesco-poliziottesco, un esempio magistrale di convergenza ed evoluzione del genere, quindi anche più raffinato.
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