PER IL GUSTO DI UCCIDERE
Genere: Western
Censura: Per tutti
Anno: 1966
Durata: 84'
Regia: Tonino Valerii
Sceneggiatura: Victor Auz, Augusto Finocchi, Remigio Del Grosso, Sandro Continenza, Massimo Capriccioli, Leonardo Martin, Tonino Valerii
Interpreti: Graig Hill, Gorge Martin [Francisco Martinez Celeiro], Peter Carter [Pierre Cressoy], Rada Rassimov, Fernando Sancho, Diana Martin, Piero Lulli, Franco Ressel, Franco Pesce, George Wang, José Marco, José Manuel Martin, Lorenzo Robledo, Dario De Grassi
Fotografia: Stelvio Massi
Musiche: Nico Fidenco, Gianni Ferrio
Produzione: Francesco e Vincenzo Genesi, Daniele Senatore per Hercules Cinematografica, Montana Film
La scheda su IMDB
TRAMA
Il bounty killer Lanky Fellow viene assoldato dalle autorità di Omaha City per sventare la rapina alla banca ad opera del bandito Sanchez. Anche la banda di Gus Kennebeck ha messo gli occhi sulla banca…
LA CRITICA UFFICIALE
Il primo film di Valerii (la sceneggiatura è firmata da Victor Auz, ma è stata scritta a dodici mani) riprende il tipo di eroe cinico e gelido dei primi due western di Leone, sfumando le differenze tra buoni e cattivi. Ma malgrado qualche trovata, il tutto appare assai meno innovativo e personaggi e interpreti non sono memorabili. Fotografia di Stelvio Massi e musiche di Nico Fidenco.
IL MEREGHETTI
Bellissima opera prima western di Tonino Valerii, già assistente di Sergio Leone. Il suo eroe Lanky, interpretato da un Graig Hill allora inedito per il cinema italiano, che spara solo con la carabina ed è analfabeta, è una grande invenzione del tempo. Il film ha spazi magnifici fotografati da Stelvio Massi. Nel mio ricordo personale una grandissima riuscita. Purtroppo nessuno dei film successivi di Valerii ha la stessa forza. Valerii arrivò a Craig Hill come seconda scelta: “Avevo scelto un attore drogato che dava i numeri, infatti fu ricoverato alla neuro. Poi presi l’americano Craig Hill, all’epoca molto famoso nel nostro paese per la serie tv Avventure in elicottero” (Amarcord). Uscito in Francia come Lanky l’homme à la carabine e in Spagna come Cazador de recompensas. Titolo internazionale A Taste for killing. Frase di lancio: “Era sadico, freddo, calcolatore, implacabile, ed agiva… per il gusto di uccidere”.
STRACULT di Marco Giusti
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RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Per il suo primo film, Tonino Valerii riprende, seppur con qualche variazione, l’antieroe già interpretato da Clint Eastwood nei primi due episodi della trilogia del dollaro di Sergio Leone (da cui eredita anche una certa confusione, comunque destinata a risolversi egregiamente, nello sviluppo centrale del plot): Lanky Fellow (lank sta per spilungone, fellow per individuo ma anche per camerata. Lanky è infatti un cacciatore di taglie solitario, pronto però, per i dollari, per la vendetta o per entrambi, a schierarsi dalla parte dei paesani) assiste ghignante con il suo cannocchiale (con il quale tiene la realtà distante da sé, ha scritto il bravo Lucini) agli assalti ai convogli blindati, lascia che i banditi trucidino gli uomini di scorta, quindi si mette sulle loro tracce per recuperare l’oro.
Qualche omaggio qua e là al western paterno, quello classico di Ford (si pensi alla cavalcata in controluce in apertura oppure a tocchi di comicità che non scadono mai nell’ironia), non tradiscono i codici del western all’italiana: è il caso, come detto, del protagonista, ma anche dei personaggi di contorno, di Machete (dunque Rodriguez si è ispirato a George Wang per il suo personaggio interpretato da Danny Trejo) e del vecchietto che osserva ciò che accade nella piazza con uno specchio e continua a ripetere “porco mondo”.
voto: 6,5
VOTI DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
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DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: Surf Video
Distribuzione: Fabbri Editori - Collana “I grandi classici del western all’italiana”
Codice Area: 2
Visto Censura: Per tutti
Tipo DVD: 9 - Singolo lato, doppio strato
Audio: Italiano mono
Sottotitoli: -
Formato Video: 2.35 16/9
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Trailer
QUALITÀ DELL'EDIZIONE
Onesto il lavoro di restauro ad opera della Surf Video: il video è sufficientemente pulito, nonostante qualche difetto del tempo (ai minuti 19.32 e 43.37 per esempio) che si fa via via sempre più evidente e una definizione non certo esaltante (si noti la grana sull’azzurro dei cieli), e l’audio in mono è deciso, nonostante il persistente rumore di fondo (si tratta pur sempre del doppiaggio d’epoca). Peccato per un salto audio e video (al minuto 83.39) proprio sul finale dei titoli di coda.
SCREENSHOTS
