...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà (1981) di Lucio Fulci

Pellicole cult e film che hanno fatto la storia del cinema, dalla sua nascita al 1980.

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Giapo
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...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà (1981) di Lucio Fulci

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E TU VIVRAI NEL TERRORE - L'ALDILA'
Genere: Horror
Censura: Vietato ai minori di 18 anni
Anno: 1981
Durata: 86'
Regia: Lucio Fulci
Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Lucio Fulci, Giorgio Mariuzzo
Interpreti: Catriona MacColl, David Warbeck, Cinzia Monreale, Antoine Saint-John, Veronica Lazar, Al Cliver, Michele Mirabella
Fotografia: Sergio Salvati
Musiche: Fabio Frizzi
Produzione: Fabrizio De Angelis
La scheda su IMDB


TRAMA
In un albergo della Louisiana, nel 1927, un pittore accusato di blasfemia viene brutalmente torturato e poi murato vivo da alcune persone, tra pareti sotto le quali sembra nascondersi una delle sette porte per l’inferno. Trascorrono oltre cinquant’anni e l’albergo passa in eredità a Lisa la quale, nonostante una medium la avvisi della maledizione che grava sull’antica residenza, abbandona New York con l’intento di restaurarla e restituirla all’originario splendore. Scettica sull’esistenza del paranormale, Lisa dà inizio ai lavori, aiutata dal giovane medico John McCabe: ma, in breve tempo, iniziano a verificarsi alcuni spaventosi incidenti....


LA CRITICA UFFICIALE
"Fulci è sempre stato un regista dalla doppia anima, piegato all'inevitabile commercialità "bassa" ma anche proteso verso una bizzarra autorialità cha ha trovato una (malsana?) valvola di sfogo in horror liberi e anarchici come questo: tra i più visionari del fantastico italiano, e capaci di creare un mondo in preda a un caos apocalittico, al di fuori di qualunque logica interna o esterna al genere. Le sequenze indimenticabili sono numerose (l'obitorio, l'attacco delle tarantole, la strada deserta) ma è innegabile un lato bric-à-brac e cialtrone (i colpi di pistola infiniti di Warbeck, le sequenze con gli zombi inserite su espressa richiesta dei distributori tedeschi). Effetti gore ad alto livello di Giannetto De Rossi."
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IL MEREGHETTI

Wow! Grazie a questo finto horror all'inglese, ambientato nelle paludi della Louisiana, in un albergo maledetto che nasconde una delle sette porte per l'inferno, Fulci ottiene buone segnalazioni su "Positif" e perfino (udite! udite!) una recensione quasi positiva di Tullio Kezich su "Panorama". Così il suo nome entra nel piccolo stardom dei maestri alla Bava e alla Freda. Scrive infatti Kezich: "Si nota tuttavia che tra banalità dei contenuti e il cattivo gusto sanguinolento riesce a farsi spazio una scrittura cinematografica e persino elegante. Merito di Lucio Fulci, milite ignoto del cinema popolare, attivo da oltre un ventennio per un complesso di circa quaranta titoli... risvegliati da qualche puntuale segnalazione francese, c'è da scommettere che i matarazziani lo riscopreranno presto...". Come si pronuncia il nome di Matarazzo spunta Lino Miccichè a porre un repentino alt. "Per carità, adesso non mettiamoci a rivalutare anche Fulci". Lo scontro ha inizio...
Ma per Fulci è uno dei suoi classici, un "horror metafisico, lirico e sanguinosamente artaudiano". Unica cosa che non piaceva a Fulci era il gran finale con gli zombi, terribili e splatterissimi, imposti dai noleggiatori tedeschi (Fulci dixit) per ravvivare il film. La storia è più complessa del solito e Fulci civetta con temi lovecraftiani e con situazioni alla Shining. Oggi il film è considerato da tutti i fulciani un megaclassico, anche se non è semplice trovarne una copia completa. In tv è uscito supermonco. [...] Uscito in Spagna come El mas alla, in Inghilterra come The Beyond, è stato tagliato di due minuti, in USA, uscito come 7 Doors of Death, è stato americanizzato dal distributore e Lucio Fulci è diventato Luis Fuller.
STRACULT di Marco Giusti

ALTRE RECENSIONI SUL WEB
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RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Film controverso: capolavoro dell’horror? Cialtroneria senza precedenti? Quanto c’è di ricercato in questo incubo visionario e quanto di casuale? Viene da chiederselo, assistendo alla narrazione assurda e sconclusionata che pare avere il solo scopo di introdurre un'insensata sequenza di omicidi turpi e morbosi. Ma giunti al traguardo non si può non rimanerne affascinati e suggestionati: come in una composizione cubista, in cui non si capisce la logica dei singoli particolari, la visione d’insieme colpisce.
Le scenografie gotiche reinventate nella cantina di un vecchio albergo, l’atmosfera inquietante e malata che le pervade, le stesse sequenze quasi oniriche che prima sconcertavano adesso sembrano avere un senso ben preciso all’interno di una composizione... e d’improvviso eccoci nell’aldilà: un incubo senza precedenti, un terrore infinito che rade al suolo ogni residuo di razionalità.
Visivamente è un film splendido, grazie ad una fotografia indubbiamente ricercata, mentre gli effetti speciali sono talmente eccessivi da mostrare la corda spesso in modo maldestro, come nel caso della scena dei ragni.
Potrei dare tranquillamente 4 o 8 a questo film, il classico film che si ama o si odia... quello che sento di poter fare è raccomandarlo agli appassionati dell’horror più estremo: magari lo odieranno, ma è un film che nel suo genere è sicuramente fondamentale.

VOTO: 8,5

VOTI DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
Dick Laurent 4
Machina 6,5


DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: NoShame
Distribuzione: Mondo Home Entertainment
Codice Area: 2
Visto Censura: Vietato ai minori di 14 anni
Tipo DVD: 9 - Singolo lato, doppio strato
Audio: Italiano, Inglese
Sottotitoli: Italiano
Formato Video: 16/9 - 2.35:1
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Intervista a Fulci (2' circa) - Gallerie fotografiche - Versione del prologo a colori - Due audio commentaries al film (il primo con Sergio Salvati e il critico Paolo Albiero, il secondo con David Warbeck e Katherine MacColl)

QUALITÀ DELL'EDIZIONE
Edizione soddisfacente, con un video sufficientemente nitido, con dei colori brillanti e ben ripulito da graffi e puntinature, la cui presenza è limitata ai primi minuti del film fino ai titoli di testa compresi.
Il reparto audio offre la possibilità di ascoltare il film su 3 piste: italiano DD 5.1 e mono, inglese mono. Il 5.1 è poco dinamico ma abbastanza "aperto" soprattutto per quanto riguarda il "parlato", mentre la colonna sonora e gli effetti di sottofondo risultano più ovattati. Nel complesso comunque buono, trattandosi di un film del 1981. Le tracce mono sono sensibilmente peggiori, soprattutto per la colonna sonora, mentre il parlato rimane abbastanza limpido. La traccia inglese è leggermente migliore di quella italiana.
Gli extra risiedono essenzialmente nei 2 commenti audio: privo di notazioni interessanti ma divertente e godibile quello degli attori, tecnicamente interessante quello di Salvati.
Video=8
Audio=7
Extra=7,5

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Ultima modifica di Giapo il martedì 16 ottobre 2007, 8:21, modificato 1 volta in totale.
ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine e la smetta di toccarmi il cu*o!

La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)


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Dick Laurent
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Messaggio da Dick Laurent »

argh! Ma il merego ha cambiato voto!! Nell'edizione 2000 dava un meritatissimo *1/2!
Giapo, aggiungi pure il mio 4: un horror con poca atmosfera ed una trama che, pur cercando di elevarsi rispetto ad altri esempi del genere, risulta solo confusa e delirante. Mi offende meno un film dichiaratamente "assurdo" come Paura nella città dei morti viventi (dove, lasciando da parte velleità "d'autore" che non ha, Fulci è riuscito a creare una discreta macchian d'intrattenimento ad alto tasso gore) piuttosto che questo mediocre horror "filosofico" dove nulla è al proprio posto e trama (???), intenzioni spettacolari e necessità "autoriali" cigolano quando involontariamente si urtano. Il finale è bellissimo, ma completamente campato per aria...avrei tagliato un bel po' prima per proseguire da lì, sempre che la cosa avesse un senso e non fosse una pura trovata stilistica (alla "famo er 2001 dell'horror")

:-9
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Messaggio da Machina »

Ti do ragione per le velleità autoriali: se c'è un difetto grave in questo film è proprio nel ritornare continuamente sulla tematica dell'occhio (l'occhio infilzato era già stato inaugurato con Zombi), velleità autoriale per eccellenza.
Per quanto riguarda il finale, lo trovo invece perfetto così. Lascia nello spettatore il desiderio di vedere, desiderio ovviamente frustrato (come lo era stato l'occhio per tutto il corso del film) ;)
L'aldilà è l'unico della trilogia che riesce a combinare effettacci (che tolti non danneggerebbero affatto la struttura narrativa, che c'è ed è forse la più solida ;)) e atmosfera, e secondo me finisce proprio dove doveva finire. Promosso! Il mio voto è un 6,5.
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Messaggio da Folken »

Dick Laurent ha scritto:argh! Ma il merego ha cambiato voto!! Nell'edizione 2000 dava un meritatissimo *1/2!
Giapo, aggiungi pure il mio 4: un horror con poca atmosfera ed una trama che, pur cercando di elevarsi rispetto ad altri esempi del genere, risulta solo confusa e delirante. Mi offende meno un film dichiaratamente "assurdo" come Paura nella città dei morti viventi (dove, lasciando da parte velleità "d'autore" che non ha, Fulci è riuscito a creare una discreta macchian d'intrattenimento ad alto tasso gore) piuttosto che questo mediocre horror "filosofico" dove nulla è al proprio posto e trama (???), intenzioni spettacolari e necessità "autoriali" cigolano quando involontariamente si urtano. Il finale è bellissimo, ma completamente campato per aria...avrei tagliato un bel po' prima per proseguire da lì, sempre che la cosa avesse un senso e non fosse una pura trovata stilistica (alla "famo er 2001 dell'horror")

:-9
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Ultima modifica di Folken il lunedì 15 ottobre 2007, 19:10, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Invisible »

Davvero un ottimo lavoro Giapo. :)

Per l'aggiunta della cover, degli screenshot (procurati da Machina) e delle altre recensioni dei critici, me ne occuperò non adesso, perché sto un po' incasinato (per le recensioni se c'è qualcuno che vuole anticiparmi... :-3 ). Anche il recupero dei commenti dall'altro topic richiede tempo, perché occorre un trucco per mantenere nella sua posizione il primo post di Giapo (i post accorpati seguono automaticamente un ordine cronologico).
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

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Messaggio da Machina »

Sul mio Morandini L'aldilà non c'è. Quindi passo a Giusti che comincia proprio così:
Wow! Grazie a questo finto horror all'inglese, ambientato nelle paludi della Louisiana, in un albergo maledetto che nasconde una delle sette porte per l'inferno, Fulci ottiene buone segnalazioni su "Positif" e perfino (udite! udite!) una recensione quasi positiva di Tullio Kezich su "Panorama". Così il suo nome entra nel piccolo stardom dei maestri alla Bava e alla Freda. Scrive infatti Kezich: "Si nota tuttavia che tra banalità dei contenuti e il cattivo gusto sanguinolento riesce a farsi spazio una scrittura cinematografica e persino elegante. Merito di Lucio Fulci, milite ignoto del cinema popolare, attivo da oltre un ventennio per un complesso di circa quaranta titoli... risvegliati da qualche puntuale segnalazione francese, c'è da scommettere che i matarazziani lo riscopreranno presto...". Come si pronuncia il nome di Matarazzo spunta Lino Miccichè a porre un repentino alt. "Per carità, adesso non mettiamoci a rivalutare anche Fulci". Lo scontro ha inizio...
Ma per Fulci è uno dei suoi classici, un "horror metafisico, lirico e sanguinosamente artaudiano". Unica cosa che non piaceva a Fulci era il gran finale con gli zombi, terribili e splatterissimi, imposti dai noleggiatori tedeschi (Fulci dixit) per ravvivare il film. La storia è più complessa del solito e Fulci civetta con temi lovecraftiani e con situazioni alla Shining. Oggi il film è considerato da tutti i fulciani un megaclassico, anche se non è semplice trovarne una copia completa. In tv è uscito supermonco. Uscito in Spagna come Es mas alla, in Inghilterra come The Beyond, è stato tagliato di due minuti, in USA, uscito come 7 Doors of Death, è stato americanizzato dal distributore e Lucio Fulci è diventato Luis Fuller.
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Segnalo da sistemare nella scheda di Giapo: i trattini al posto delle virgole per il reparto extra, la voce No Shame, che deve diventare NoShame nel sottotitolo del topic, e si raggiunge la perfezione :-24 Poi, per quanto riguarda il titolo (del topic e all'interno della scheda) del film, fate voi: il dvd riporta ...E tu vivrai nel terrore L'aldilà, il Merego ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà, stessa cosa per Giusti che segnala anche il solo L'Aldilà come titolo possibile. Non so quale sia quello ufficiale :-21
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Messaggio da Invisible »

Fatto, Mach. :grazie ;)
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Messaggio da Dick Laurent »

Sì, sul Morandini non c'é la rece di questo, come di diversi altri Fulci. Sul titolo nemmeno io so quale sia quello originale..io nei miei file excel uso quello segnalato da Mereghetti!

:-9
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Messaggio da Invisible »

Aggiunti Cover e Screenshot, eliminati alcuni OT, modificato il primo post di Machina cui ho aggiunto il commento espresso nell'altro topic di Fulci (Machina può, eventualmente, editarlo ancora come preferisce).
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

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Messaggio da Giapo »

Machina ha scritto:L'aldilà è l'unico della trilogia che riesce a combinare effettacci (che tolti non danneggerebbero affatto la struttura narrativa, che c'è ed è forse la più solida ;)) e atmosfera, e secondo me finisce proprio dove doveva finire. Promosso!
struttura narrativa? SOLIDA??? :shock

A me è sembrato semplicemente un delirio infernale, riuscitissimo per carità, ma solo parlare di "struttura narrativa" mi sembra pretenzioso francamente ;)
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Messaggio da Machina »

Beh Giapo, nel momento in cui, ad esempio, i due protagonisti dall'ospedale si ritrovano nello scantinato e dichiarano all'incirca Ma cosa ci facciamo qui?, quello è evidentemente un espediente narrativo per collegare le due sequenze, si dà già quindi una parvenza di narratività. Per quanto riguarda i personaggi secondari, bene o male, tutti quanti i conflitti vengono risolti, dall'idraulico al collega del medico passando per la bambina (e così, allo stesso tempo, si dà una risposta anche alla tipa cieca) nessuno viene dimenticato. La struttura narrativa ha un inizio, uno svolgimento e una fine, con tanto di prologo e spiegazione soprannaturale, certo poco soddisfacente. Confrontare il film con Quella villa accanto al cimitero (che so esserti piaciuto) o con Manhattan baby, i primi che mi vengono in mente. Se L'aldilà non ha una struttura narrativa solida cosa si dovrebbe dire dei film surrealisti? ;)
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