LA MALA ORDINA
Genere: Poliziesco
Censura: Vietato ai minori di 18 anni
Anno: 1972
Durata: 92' (97' secondo il Mereghetti)
Regia: Fernando Di Leo
Sceneggiatura: Fernando Di Leo, Augusto Finocchi, Ingo Hermes
Interpreti: Mario Adorf, Henry Silva, Woody Strode, Adolfo Celi, Luciana Paluzzi, Franco Fabrizi, Femi Benussi, Sylva Koscina
Fotografia: Franco Villa
Musiche: Armando Trovajoli
Produzione: Cineproduzioni Daunia 70 / Dear Film Produzione / Hermes Synchron
La scheda su IMDB
TRAMA
Luca Canali è un piccolo "pappone" che esercita a Milano. Incastrato da un boss locale, Don Vito Tressoldi, che scarica sulle sue spalle la responsabilità del furto di un ingente carico di droga, Canali deve vedersela con due killer americani che l'Organizzazione ha spedito in Italia da New York per infliggergli una punizione esemplare. L'uomo non reagisce fino a quando non gli toccano gli affetti piú cari, poi si trasforma in una belva feroce.
LA CRITICA UFFICIALE
Scritto dal regista ispirandosi a un racconto di Scerbanenco, forse il miglior noir italiano del decennio, sorretto da idee precise di regia, accurato nel disegno dei personaggi, selvaggio nelle sequenze d'azione, e con un fondo di nichilismo che guarda a Melville. Altri hanno parlato di "Don Siegel italiano", e non hanno avuto torto: di Leo, libero da condizionamenti produttivi pressanti, mostra non solo mestiere, ma anche stile e ironia. Nel ricco cast, dove grandeggia Adorf, anche due membri del clan di Fassbinder, Peter Berling (il grassone) e Ulrich Lommel (un fricchettone). Non accreditato, Renato Zero è l'hippy con la bombetta che va a cercare il "fumo". Belle musiche di Armando Trovajoli.
IL MEREGHETTI
Un boss della malavita americana sospetta che Luca, pappone siculo, abbia fatto sparire un grosso carico di eroina e gli mette alle costole due killer che cominciano col mettere a morte moglie e figlie. La sua reazione è furibonda. Più trucido che truce, ma non privo di una sua rozza efficacia.
IL MORANDINI
Tra i preferiti poliziotteschi di Quentin Tarantino, grande fan di Di Leo. Più o meno un remake di Milano calibro 9. Solo che stavolta Mario Adorf riprende anche il ruolo di Moschin. E' infatti un malavitoso, un magnaccia di origini siciliane, che ha sottratto alla sua organizzazione una bella spedizione di droga. Per fargli la festa arrivano due killer americani, Henry Silva e Woody Strode (fantastici). Il boss Cyril Cusack li istruisce dottamente in una sequenza d'apertura che è un po' una presa in giro del poliziottesco: "In Italia hanno in mente uno strano tipo di gangster. Lo vedono esattamente come voi, e voi dovete vestirvi e muovervi come gangster. Bevete molto, date grosse mance, mettete i piedi sui tavoli: in Italia questo non lo sopportano". [...]
Bellissimo melodramma noir alla Di Leo con un Adorf fantastico che chiude in qualche modo la sua trilogia malavitosa iniziata con Milano calibro 9. Notevolissima la scena con Adorf appeso al parabrezza di una macchina durante un inseguimento. Giovanni Buttafava parla di un finale davvero siegeliano e di un potenziale cult movie per "ipotetici spericolati cinespigolatori a venire". [...]
Grande il ricordo di Femi Benussi: "In questo film ho imparato tutta la parte a memoria, in inglese, e ho preso anche un sacco di botte" ("Cinema 70").
STRACULT di Marco Giusti
ALTRE RECENSIONI SUL WEB
il Davinotti
Pollanet Squad [contiene SPOILER]
Thriller Magazine [contiene SPOILER]
RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Viscerale, crudo, violento, il film di Di Leo viaggia a un ritmo forsennato sostenuto dall'incalzante colonna sonora di Trovajoli. Anche se rispetto a Milano Calibro 9 punta maggiormente sull'azione con sequenze ai limiti (e anche oltre) della verosimilità, la storia rimane impressa per la sensazione di autenticità che conferisce al mondo della mala italiana (la faccia e la recitazione del grandissimo Mario Adorf parlano da sole). Magistrale la scena dell'inseguimento, da rimanere avvinghiati alla poltrona. Alcuni punti della sceneggiatura non convincono e forse si è voluto strafare nel finale, ma rimane un film di riferimento per il cinema di genere di cui Di Leo si dimostra un Maestro ingiustamente sottovalutato.
VOTO: 7,5
VOTI DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
isakborg 8
Invisible 6,5
DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: Minerva - RaroVideo
Distribuzione: Sony Pictures
Codice Area: 2
Visto Censura: Vietato ai minori di 18 anni
Tipo DVD: 9 - Singolo lato, doppio strato (1 disco)
Audio: Italiano, Inglese DD 2.0
Sottotitoli: Inglese su lingua italiana
Formato Video: 16/9 - 1.85:1
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Documentario "Alle origini della Mala" (18 min) - Galleria fotografica - Biografia e filmografia del regista
QUALITÀ DELL'EDIZIONE
Il punto forte dell'edizione è il video, davvero ottimo.
Purtroppo esiste anche un punto debole, che è l'audio: oltre essere fuori sincrono per qualche minuto all'inizio, la traccia italiana è sensibilmente ovattata, non proprio inintellegibile ma purtroppo tale pregiudicare un po' la godibilità del film. La pista inglese è decisamente migliore ma, ahimé, non è sottotitolata.
Gli extra consistono essenzialmente in un breve ma interessantissimo documentario (Alle origini della Mala, circa 18 min). Il resto è costituito dai soliti trailer, galleria fotografica, biografia e filmografia di Di Leo.
In sostanza un'edizione non memorabile ma decorosa, comunque da avere. Peccato per l'audio.
.
