PROFONDO ROSSO
Genere: Thriller
Censura: Vietato ai minori di 14 anni
Anno: 1975
Durata: 127’
Regia: Dario Argento
Soggetto e Sceneggiatura: Dario Argento, Bernardino Zapponi
Interpreti: David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Clara Calamai, Macha Meril, Eros Pagni, Giuliana Calandra, Piero Mazzinghi, Glauco Mauri, Aldo Bonamano
Fotografia: Luigi Kuveiller
Musiche: Goblin, Giorgio Gaslini
Produzione: Claudio e Salvatore Argento
La scheda su IMDB
TRAMA
Marc Daly (David Hemmings) assiste impotente al brutale assassinio di una medium. Decide allora di indagare da sé, con l’aiuto di una frizzante giornalista (Nicolodi), e scopre che l’omicidio potrebbe essere collegato con un altro fatto di cronaca avvenuto in una villa molti anni prima. Ma ci sono ancora molte cose da scoprire e intanto gli omicidi si moltiplicano inesorabili.
LA CRITICA UFFICIALE
A tutt’oggi il più abile film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. Sadico e malsano, in definitiva, ma girato con notevole intelligenza cinematografica. Qualche tocco d’ironia, comunque, nella sceneggiatura scritta assieme a Bernardino Zapponi. Geniale l’uso delle location, scelte tra Roma e Torino per costruire una città da incubo. Effetti speciali di Carlo Rambaldi. Nicoletta Elmi è la bambina che tortura le lucertole. Argento allude ai propri casi sentimentali quando mostra Hemmings che getta la foto di Marilù Tolo nel cestino.
IL MEREGHETTI
Thriller di transizione tra la 1ª fase parahitchcockiana di Argento e quella visionaria e occultista di Suspiria, Inferno, ecc. Aumentano l'importanza della cornice scenografica e l'iperbole degli oggetti. Il tema musicale di Giorgio Gaslini, eseguito dai Goblin, divenne un cult almeno per un decennio.
IL MORANDINI
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RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Al suo quinto film Argento firma il suo capolavoro, sospeso tra le atmosfere thriller e metaforiche dei suoi primi film (L’uccello dalle piume di Cristallo, Il gatto a nove code) e quelle horror e surreali della seconda metà della carriera (Phenomena, Suspiria, Tenebre, Inferno). Un vero e proprio incubo ad occhi aperti, qualcosa in più (e qualcosa di diverso) che un normale thriller investigativo: il protagonista (un bravo David Hemmings, già interprete di Blow up di Antonioni) si muove in una città astratta, quasi onirica, alla ricerca di prove e indizi che col proseguire della storia si riveleranno inutili o fuorvianti. Argento sa come dirigere un film e soprattutto sa che non bastano due movimenti virtuosistici di macchina per fare una buona regia: così, accanto ad una perizia e ad uno sperimentalismo tecnico davvero notevoli possiamo riscontrare una cura particolare per i particolari ed un montaggio sorprendente, martellante, ora rapido ora calmo, in linea con lo sviluppo del film. Allo spettatore non è lasciato un momento di tregua e la colonna sonora elettrica dei Goblin aumenta a dismisura la tensione: non un calo di ritmo, tutto funziona a dovere. Tra le tante cose, il film rimane impresso nella memoria collettiva per l’incredibile esplosione di violenza e l’atmosfera volutamente malsana e perversa che pervade l’intero film: mai gli omicidi sono stati così sadici, sanguigni e violenti. Zapponi dice di aver cercato con Argento di ideare omicidi con cui il pubblico potesse “immedesimarsi”: non tutti sanno com’è ricevere un colpo di pistola, mentre tutti si sono scottati con l’acqua bollente o hanno preso contro ad uno spigolo. Trovata geniale, che funziona a meraviglia: certe scene sono insostenibili ancora oggi. Ottimi gli effetti speciali di Carlo Rambaldi, che non si limitano al semplice sangue: teste schiacciate, decapitazioni e il celebre, spaventoso manichino meccanico. Qualche ingenuità di sceneggiatura, come è normale trovarne in un film di Argento (anzi, come è normale trovarne in un film del genere), ma ritmo e tensione non ne risentono e le oltre due ore di film scorrono veloci, anche se col fiato sospeso. Belle trovate fotografiche e scenografiche, anche se in questo versante il successivo Suspiria (1977) è superiore. Come in tutti i film di Argento, le mani dell’assassino riprese in soggettiva sono dello stesso regista.
Voto: 8/9
VOTI DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
ARAGORN KING OF GONDOR 8,5
lorbull 9
Galbo 8
caesars 9
Invisible 9
Machina 8
MelvinUdall 9
DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: Medusa
Distribuzione: Medusa
Codice Area: 2
Visto Censura: Vietato ai minori di 14 anni
Tipo DVD: 9 - Singolo lato, doppio strato
Audio: Italiano
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Formato Video: 2.35:1
Tipo di confezione: Amaray
Extra: Speciale “Non il classico thriller” - Trailer internazionale - Cast artistico e tecnico
QUALITÀ DELL'EDIZIONE
Questa edizione di Medusa si segnala per l’ottimo restauro a cui è stata sottoposta la pellicola: gli oltre 30 anni della pellicola non si sentono, se non per qualche piccola sbavatura cromatica. I graffi sulla pellicola sono quasi completamente scomparsi, la pulizia del video è sorprendente e mantiene una definizione ottima anche nelle scene buie. Un lavoro eccellente, anche se magari non al livello dei restauri di Cinema Forever. L’audio è stato rimasterizzato in 5.1 ed è allo stesso tempo una buona ed una cattiva cosa. Buona perché la pulizia è notevole e musica ed effetti sono da urlo, cattiva perché l’aver “tirato” un 2.0 tramutandolo in un 5.1 ha deformato il tono e il livello delle voci, molto più basse e roche delle originali, a tratti quasi irriconoscibili (in particolare quella del doppiatore di Hemmings). Un problema un po’ triste, che per fortuna non è presente nello stereo originale, anch’esso presente nell’edizione. La nota dolente di questa edizione sono gli extra: solo un documentario sul film di 10 minuti con interviste ad Argento, Zapponi e ai Goblin, prodotto da Anchor Bay per il 25° anniversario del film. Un trailer e il cast artistico e tecnico completano il versante extra, eccessivamente scarno: per un film di questa importanza si poteva fare davvero di più e di meglio! La Anchor Bay americana e La Platinum inglese sono leggermente meglio per quanto concerne gli extra, ma la vera perla è la Wild Side francese, che sul secondo disco contiene un documentario di quasi un’ora su Argento.
VIDEO: 9
AUDIO: 7
EXTRA: 5
ALTRE EDIZIONI
Profondo rosso - Dario Argento Collection - Platinum Edition - UK
: 8! 
. Non ho avuto ancora il tempo di ascoltare questa puntata, ma a giudicare dalla durata e dagli "special guest" intervenuti si annuncia una delle sue migliori... 