Il mio nome è Nessuno (1973) di Tonino Valerii

Pellicole cult e film che hanno fatto la storia del cinema, dalla sua nascita al 1980.

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Machina
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Il mio nome è Nessuno (1973) di Tonino Valerii

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IL MIO NOME È NESSUNO
Genere: Western
Anno: 1973
Durata: 111'
Regia: Tonino Valerii
da un'idea di Sergio Leone
Soggetto: Fulvio Morsella e Ernesto Gastaldi
Sceneggiatura: Ernesto Gastaldi
Interpreti: Terence Hill, Henry Fonda, Jean Martin, Piero Lulli, Mario Brega, R.G. Armstrong
Fotografia: Giuseppe Ruzzolini e Armano Nannuzzi
Montaggio: Nino Baragli
Musiche: Ennio Morricone
Produzione: Fulvio Morsella
La scheda su IMDB

TRAMA
Un giovane pistolero che si fa chiamare Nessuno vuole convincere il suo idolo Jack Beauregard, pistolero della vecchia guardia che intende ritirarsi e andare a vivere in Europa, a compiere un'ultima grande impresa: affrontare da soli una banda di 150 "colleghi" che terrorizza il Far West.

LA CRITICA UFFICIALE
Sergio Leone produce, fornisce l'idea e dirige varie sequenze (l'inizio dal barbiere, la sfida con i bicchieri, l'orinatoio); sceneggia Ernesto Gastaldi, che condivide il soggetto con Fulvio Morsella. Ed è tutta leoniana l'idea di riflettere sul crepuscolo dei miti e insieme sulla loro necessità, omaggiando il western classico. La confezione tiene però conto del successo di Lo chiamavano Trinità..., e il risultato è ibrido: sganassoni, facezie, gag scatologiche, ralenti alla Peckinpah (del quale, chissà perché, viene letto il nome su una tomba). Musiche di Ennio Morricone.
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IL MEREGHETTI

È un proseguimento ideale dei Trinità (manca Bud Spencer) e per molti versi è meglio dei suoi “genitori”: la contrapposizione Hill-Fonda è un'invenzione furbesca che tiene in piedi un western allegro e divertente. Ideato e prodotto da Sergio Leone.
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IL MORANDINI

ALTRE RECENSIONI SUL WEB
Mymovies.it
FilmTv
terencehill.it (Intervista a Tonino Valerii)

RECENSIONE DEL CURATORE DELLA SCHEDA
Si è sempre pensato che il western, o almeno quello all’italiana, o almeno ancora (perché si è ritagliato una categoria a sé stante) quello dei fiabeschi e poderosi culi dei cavalli leoniani (per dirla alla Bertolucci), potessero raccontare, senza pretesa alcuna, la sola avventura.
Ma Tonino Valerii va oltre. Disegnando con l’esperta mano di Gastaldi un ritratto quasi storico-sociologico, sospeso tra la sottile linea ferroviaria e l’affollato porto, che spezzano l’antichità progredendo attraverso l’oceano verso la modernità.
Dall’America all’Europa, due lidi a confronto. Nel mezzo il genere: gli viene negato un volto distinto (se non l’unico concesso, quello spaesato di un membro del Mucchio selvaggio), già dichiarato morto e sepolto con il curioso nome di Sam Peckinpah, ma gli si concede anche una possibilità di fuga, costretto però a ripiegare sulla demenzialità comica degli spaghetti italiani pur di sopravvivere. Per poi insinuarsi nella contaminazione di altri generi, ma questa è storia recente.
Il vecchio e il nuovo dunque, incarnati dai due protagonisti: da una parte Henry Fonda (la rasatura non è di certo casuale…), il buon pistolero dagli occhi azzurri e stanchi che, combattuto tra passato, presente e futuro (la nuvola di polvere dei banditi e il fischio del treno), sogna la pensione, dall’altra Terence Hill, il magnifico Trinità, abile nell’indossare l’ambigua espressione (è con o contro l’idolo Beauregard?). E, tra una battuta ad effetto e l’altra, non poteva mancare il duello.
Una nota. Se, fin dall’inizio, si tengono gli occhi ben aperti e si scoprono le carte, la visione sarà allo stesso tempo rilassata e coinvolta, mai contraddittoria: insomma, le gag di Nessuno non stoneranno. Ma se invece, nell’introduzione alla visione, si leggono sbadatamente trame frettolose, si faticherà a stare al gioco, sorpresi, spiazzati e forse anche irritati dai continui (seppur ben giostrati) cambi di registro. È forse questo l’errore di certa critica: “Una riflessione semiparodica sulla mitologia del western americano […], incerta tra le guasconerie della serie di Trinità e l’epica rovesciata di C’era una volta il West” (Il Mereghetti).
Il tratto registico è di quelli puliti, lucidi e sicuri - e supera con slancio gli inserti dispersivi voluti dal presentatore Leone - appassionato nel registrare le cavalcate in campo lungo e i primi piani isolati, con angoli di ripresa che anche il bravo Leone può soltanto sognarsi. A farla da padrone, ancora una volta, sono le musiche di Morricone, riconoscibili (e non è sempre un pregio), pronte ad essere fischiettate, a loro agio nella dicotomia testuale, divertite ed epiche quando necessario.
Un po’ comico e un po’ nostalgico.
voto: 7

VOTI DEGLI ALTRI UTENTI DEL FORUM
Invisible 7


DATI TECNICI DEL DVD
Produzione: CVC
Distribuzione: Mondo Home Entertainment
Codice Area: 2
Visto Censura: Per tutti
Tipo DVD: 9 - Singolo lato, doppio strato
Audio: Italiano 5.1, 2.0
Sottotitoli: italiano per non udenti
Formato Video: 16/9, 2.35.1
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Colonna sonora in DTS e 2.0 - Galleria fotografica - Corredo pubblicitario - Filmografie

QUALITÀ DELL'EDIZIONE
Se l'audio è chiaro, il video invece non è pulitissimo: se la cava abbastanza bene nelle scene in esterno, ma negli interni soffre molto. Segnaliamo anche qualche errore (non troppo invasivo, ma comunque evidente: si veda il secondo screenshot) negli stacchi del montaggio. Tra gli extra l'unico degno di nota è la colonna sonora.

SCREENSHOTS

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ALTRE EDIZIONI
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Ultima modifica di Machina il martedì 5 febbraio 2008, 1:53, modificato 14 volte in totale.
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Messaggio da Invisible »

Stai facendo un ottimo lavoro, Mach ;)
Ultima modifica di Invisible il sabato 28 luglio 2007, 20:11, modificato 1 volta in totale.
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

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Messaggio da CCbaxter »

Forse sarebbe bene segnalere questa edizione francese, con audio ita/fra/ing e commento audio di Tonino Valerii:

http://www.dvdrama.com/fiche.php?5595

:-9
Avrò mai il tempo di vederli tutti? :think

Non sono gli anni, amore. Sono i chilometri.

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neverland
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Messaggio da neverland »

occhio in uscita edizione restaurata il 20 Settembre:

20 set 2007 Il Cinema di Sergio Leone: IL MIO NOME E’ NESSUNO (1973) (Ristampa restaurata) (Restaurato - 16:9/2.35:1 + extra) / . / Regia: Tonino Valeri, Sergio Leone / Cast: Terence Hill, Henry Fonda, Jean Martin, Piero Lulli, Mario Brega, Marc Mazza, Benito Stefanelli / Genere: Western / Distr.: MondoTv.
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Messaggio da Invisible »

Data una sistemata anche a questa scheda e al topic.

Mi pare ci fosse un vecchio e lungo topic di questo film, ma bisogna cercarlo...
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

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Messaggio da Invisible »

Nell'attesa che si "smuovano le acque" nei topic della Special Edition italiana MHE e dell'edizione StudioCanal francese :zzz ...
...mi sembra giusto che la voce VOTI DEGLI ALTRI UTENTI non rimanga ancora in bianco per questo film, e perciò posto anche il mio commento.

IL MIO NOME E' NESSUNO
"Qualcuno più veloce di lui? Nessuno". Storia di avventurieri con la pistola e di rubagalline che si credono dei duri, di duelli al sole e di fagiolate in padella, tra il serio e il faceto, la nostalgia e la sbruffoneria, la faccia di Henry Fonda e la faccia di Terence Hill. Scrive Ernesto Gastaldi, gira Tonino Valerii, strumenta Ennio Morricone, sovrintende Sergio Leone; una rimpatriata "come ai bei tempi", perché occorre "finire in bellezza" una stagione che non è più. Le cose cambiano, ed anche il cinema western s'incammina su sentieri meno che selvaggi, battendo piste inusitate e ridanciane.
Morire non è il peggio che possa capitare, quel che conta è andarsene in modo pulito.

VOTO: 7
"Lui era bellissimo, ma Lei non lo vedeva proprio..."

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Messaggio da Machina »

Su segnalazione del buon Dick Laurent, sostituisco la vecchia rece del Mereghetti (tratta dal dizionario del 2004):
Prodotto da Sergio Leone e sceneggiato da Fulvio Morsella ed Ernesto Gastaldi, una riflessione semiparodica sulla mitologia del western americano (compresa la sua ultima incarnazione, quella di Sam Peckinpah), incerta tra le guasconerie della serie Trinità e l'epica rovesciata di C'era una volta il West. Un film più stimato all'estero che da noi. Musiche di Ennio Morricone.
con quella nuova (tratta dall'edizione del 2008):
Sergio Leone produce, fornisce l'idea e dirige varie sequenze (l'inizio dal barbiere, la sfida con i bicchieri, l'orinatoio); sceneggia Ernesto Gastaldi, che condivide il soggetto con Fulvio Morsella. Ed è tutta leoniana l'idea di riflettere sul crepuscolo dei miti e insieme sulla loro necessità, omaggiando il western classico. La confezione tiene però conto del successo di Lo chiamavano Trinità..., e il risultato è ibrido: sganassoni, facezie, gag scatologiche, ralenti alla Peckinpah (del quale, chissà perché, viene letto il nome su una tomba). Musiche di Ennio Morricone.
Il voto è rimasto lo stesso :-21
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