Riporto qui i dubbi di DickL postati nel topic sui film di genere. Alla domanda di DickL se la fotografia di questo La terza madre assomigliasse di più ai due capitoli precedenti della trilogia oppure al cartaio, gli ho risposto la seconda che hai detto. Qui la sua nuova replica:
uff, se c'era una cosa su cui sia detrattori che fan della "trilogia" (quando però era ancora dittico) erano concordi era la magnificenza dei set e la superba fotografia...non poteva fare uno sforzo in più?? Mi bastava che tenesse anche la stessa fotografia di Inferno (magari un tocco retrò, data anche la trama più vicina agli anni '80 che all'horror attuale, ci sarebeb stato a pennello), non credo sia una cosa difficile, anche se non capisco perché se vent'anni (ventisette in realtà) fa la fotografia era a quei livelli oggi ci troviamo davanti a obrobri buttati lì, come se la fotografia fosse una cosa superflua: e non parlo solo di Argento, ma direi che i 9/10 della cinematografia italiana ha una fotografia insufficente. Possibile che morti i vari Di Palma e Co. l'arte della fotografia sia decaduta?
E la mia risposta. La fotografia di Inferno era bellissima e proseguiva alla grande quella innovativa di Suspiria. Purtroppo qui Argento ha continuato sulla strada dei suoi ultimi lavori. Ho fatto una ricerca rapida e il direttore della fotografia di La terza madre, Frederic Fasano, ha già lavorato con Argento per l'inguardabile Ti piace Hitchcock?, in effetti le somiglianze, soprattutto a livello tecnico (una strada che persegue più il realismo che il soprannaturale di Suspiria e Inferno), ci sono. A questo punto credo si possa dire che si tratta proprio della ricerca di un nuovo stile di Argento, forse ha voluto provare a riavvicinarsi al periodo preSuspiria, ma, inutile dirlo, le differenze sono moltissime.
Sul discorso della fotografia credo di aver capito cosa vuoi dire. Ma invito anche a non fare confusione tra una fotografia povera e una fotografia invece volutamente povera, che molti considerano necessaria per arrivare (magari là dove i contenuti mancano) ad un'idea, vecchia aggiungo io, di cinema d'autore italiano (o francese per esempio). Se poi prendiamo il termine fotografia nel suo significato completo, senza dubbio siamo lontanissimi dalle sperimentazioni che si fanno oggi nelle serie tv USA (vero futuro del cinema), ma qualcuno almeno ci prova: Sorrentino ad esempio (e non mi piace troppo eh) vuole muovere la mdp altro che come De Palma.
Ci sarebbe infine da dire (ma non è questo il caso. La terza madre è stato girato in pellicola) che stiamo vivendo una fase di passaggio, tra pelliccola e digitale, e quest'ultimo è un mezzo ancora da usare appieno qui in Italia. Sostengo però, ormai da molto tempo, che in Italia abbiamo degli ottimi tecnici, anche direttori della fotografia, giovani che col digitale ci sanno fare.
