Che film avete visto ieri?
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- Baz00ka
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I Guardiani Della Notte voto: 6.0(provvisorio)
Di un russo, non mi ricordo il nome nè sarei in grado di scriverlo
Non so praticamente cosa dire, mi ha spiazzato.
Se da una parte risulta intrigantissimo, dall'altra annoia un tantinello.
La storia narra che durante una sanguinolenta battaglia mortale, i signori delle due fazioni rivali, rispettivamente il signore della luce e il signore delle tenebre, decisero di fermare la carneficina e di stipulare un patto di non belligeranza, che prevedeva il controllo reciproco da parte dei due schieramenti. Così i signori della luce divennero i guardiani della notte, viceversa i signori delle tenebre sarebbero stati i guardiani del giorno. La profezia inoltre rivela che oltre a loro si faranno strada gli "altri", esseri umani dotati degli stessi poteri, con l'ingrato compito di scegliere da quale parte stare, se abbracciare la luce o sprofondare nelle tenebre. Il tutto prosegue fino ai nostri giorni, dove sembra essere stata rivelata l'esistenza di un "altro" capace di stravolgere gli equilibri delle parti e di segnare definitivamente il dominio delle tenebre o quello della luce.
Fin qui tutto quadra, ma da un momento all'altro si aggiungono personaggi alla storia e si sviluppano delle sottotrame intricate; in una parola Caos.
Se all'inizio il film sembrava partire bene con un buon ritmo narrativo, si perde inesorabilmente in un pastrocchio di personaggi (qualcuno mi spieghi a che cavolo serve la donna che porta sfiga a tutti!) che sembrano "buttati li" tanto per far volume lasciando lo spettatore confuso e disorientato. Ad un tratto inizia a subentrare la noia, e un film che sembrava promettere bene si tira lo scarico del cesso da solo e sprofonda in un "vortice" (piccola citazione di questo film) dal quale non sembra uscire.
La storia è tratta da un best seller russo composto di 3 libri (I guardiani della notte, del giorno e del crepuscolo) che a quanto pare sembra essere molto avvincente. Come si sa, rendere un libro un buon film è sempre un'aruo compito, ma da quanto visto in questo caso sembra un'impresa disperata. Molte idee che sembrano buone e originali, si risolvono in fretta senza la benchè minima spiegazione di quanto stiamo vedendo (in primis il concetto del "crepuscolo"...ma che cacchio è?). Questa è forse la debolazza principale di questo prodotto. Forse se fosse durato una mez'oretta di più (dura solo 106 minuti) qualche matassa si sarebbe potuta sbrogliare, oppure saremmo caduti in un profondo sonno chi può dirlo?
A parte il fattore "storia-iper-compressa" il film non è malissimo. Qualche sprazzo di originalità qua e la, una piccola seppur gradevole parvenza di splatter, ambientazioni cupe al limite tra Dark City e Matrix, effetti digitali molto buoni. Il montaggio è molto particolare, alcune scene sono velocizzate, altre descritte tramite fugaci inquadrature frammentarie che cambiano all'improvviso lasciando disorientato lo spettatore (come d'altronde un pochino lo è il protagonista), l'uso della fotografia ricalca un po quello già visto in matrix (alterazioni cromatiche et similia) che in alcuni momenti ragiunge livelli molto cupi dove i soggetti inquadrati sono visibili appena da una spruzzatina di luce che taglia i volti , li squadra e li modella, in altri momenti sembra di trovarsi di fronte un film di David Lynch per le scelte cromatiche e i soggetti inquadrati. Ottime anche le musiche, brani metal che si integrano perfettamente con le atmosfere del film "darkizzandole" ancora di più.
I riferimenti ad altri film hollywoodiani ci sono eccome, a partire dalla "lastra" del campanello a inizio film che fa molto Matrix e la casa della vecchia strega sembra l'appartamento dell' "oracolo". Anche l'idea dell'eletto ricalca quella gia vista nella trilogia Wachoskiana attingendo anche da quella di Lucas dove il più forte deve scegliere tra lato oscuro e lato di luce. Ce ne sono altre ma adesso non mi sovvengono, sono le 4:23 e mi sto bruciando gli occhi con la luce del monitor!
Spendo solo altre due parole per dire che non me la sento di bocciare questo film. In definitiva credo che lo rivedrò per poter cercare di capirci qualcos'altro, almeno spero.
Intanto gli lascio un 6.0, poi domani dopo averlo rivisto farò come gli "altri", sceglierò se essere contendo dei soldi speri per il noleggio oppure se farmi rodere il cu*o per 5 minuti.
Di un russo, non mi ricordo il nome nè sarei in grado di scriverlo
Non so praticamente cosa dire, mi ha spiazzato.
Se da una parte risulta intrigantissimo, dall'altra annoia un tantinello.
La storia narra che durante una sanguinolenta battaglia mortale, i signori delle due fazioni rivali, rispettivamente il signore della luce e il signore delle tenebre, decisero di fermare la carneficina e di stipulare un patto di non belligeranza, che prevedeva il controllo reciproco da parte dei due schieramenti. Così i signori della luce divennero i guardiani della notte, viceversa i signori delle tenebre sarebbero stati i guardiani del giorno. La profezia inoltre rivela che oltre a loro si faranno strada gli "altri", esseri umani dotati degli stessi poteri, con l'ingrato compito di scegliere da quale parte stare, se abbracciare la luce o sprofondare nelle tenebre. Il tutto prosegue fino ai nostri giorni, dove sembra essere stata rivelata l'esistenza di un "altro" capace di stravolgere gli equilibri delle parti e di segnare definitivamente il dominio delle tenebre o quello della luce.
Fin qui tutto quadra, ma da un momento all'altro si aggiungono personaggi alla storia e si sviluppano delle sottotrame intricate; in una parola Caos.
Se all'inizio il film sembrava partire bene con un buon ritmo narrativo, si perde inesorabilmente in un pastrocchio di personaggi (qualcuno mi spieghi a che cavolo serve la donna che porta sfiga a tutti!) che sembrano "buttati li" tanto per far volume lasciando lo spettatore confuso e disorientato. Ad un tratto inizia a subentrare la noia, e un film che sembrava promettere bene si tira lo scarico del cesso da solo e sprofonda in un "vortice" (piccola citazione di questo film) dal quale non sembra uscire.
La storia è tratta da un best seller russo composto di 3 libri (I guardiani della notte, del giorno e del crepuscolo) che a quanto pare sembra essere molto avvincente. Come si sa, rendere un libro un buon film è sempre un'aruo compito, ma da quanto visto in questo caso sembra un'impresa disperata. Molte idee che sembrano buone e originali, si risolvono in fretta senza la benchè minima spiegazione di quanto stiamo vedendo (in primis il concetto del "crepuscolo"...ma che cacchio è?). Questa è forse la debolazza principale di questo prodotto. Forse se fosse durato una mez'oretta di più (dura solo 106 minuti) qualche matassa si sarebbe potuta sbrogliare, oppure saremmo caduti in un profondo sonno chi può dirlo?
A parte il fattore "storia-iper-compressa" il film non è malissimo. Qualche sprazzo di originalità qua e la, una piccola seppur gradevole parvenza di splatter, ambientazioni cupe al limite tra Dark City e Matrix, effetti digitali molto buoni. Il montaggio è molto particolare, alcune scene sono velocizzate, altre descritte tramite fugaci inquadrature frammentarie che cambiano all'improvviso lasciando disorientato lo spettatore (come d'altronde un pochino lo è il protagonista), l'uso della fotografia ricalca un po quello già visto in matrix (alterazioni cromatiche et similia) che in alcuni momenti ragiunge livelli molto cupi dove i soggetti inquadrati sono visibili appena da una spruzzatina di luce che taglia i volti , li squadra e li modella, in altri momenti sembra di trovarsi di fronte un film di David Lynch per le scelte cromatiche e i soggetti inquadrati. Ottime anche le musiche, brani metal che si integrano perfettamente con le atmosfere del film "darkizzandole" ancora di più.
I riferimenti ad altri film hollywoodiani ci sono eccome, a partire dalla "lastra" del campanello a inizio film che fa molto Matrix e la casa della vecchia strega sembra l'appartamento dell' "oracolo". Anche l'idea dell'eletto ricalca quella gia vista nella trilogia Wachoskiana attingendo anche da quella di Lucas dove il più forte deve scegliere tra lato oscuro e lato di luce. Ce ne sono altre ma adesso non mi sovvengono, sono le 4:23 e mi sto bruciando gli occhi con la luce del monitor!
Spendo solo altre due parole per dire che non me la sento di bocciare questo film. In definitiva credo che lo rivedrò per poter cercare di capirci qualcos'altro, almeno spero.
Intanto gli lascio un 6.0, poi domani dopo averlo rivisto farò come gli "altri", sceglierò se essere contendo dei soldi speri per il noleggio oppure se farmi rodere il cu*o per 5 minuti.
Ultima modifica di Baz00ka il sabato 8 aprile 2006, 15:34, modificato 1 volta in totale.
"Quando qualcuno muore in preda a una grande rabbia, ne nasce una maledizione.
Tale maledizione si concentra nel luogo della morte.
Tutti coloro che entreranno in contatto con essa verranno consumati dalla sua furia."
...il fotografo sparó il flash nella stanza, nel luogo esatto dove avvenne la carneficina. Sviluppate le foto, questo fu ció che apparve.
- Glorfindel
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è colpa di Jessica Alba...quando c'è lei...Baz00ka ha scritto:fin troppo generoso...Glorfindel ha scritto:Honey, voto:6.5
La mia collezione - 83 DVD -
“¿Qué es un fantasma?
Un evento terrible condenado a repetirse
una y otra vez,
un instante de dolor, quizá
algo muerto que parece por momentos vivo aún,
un sentimiento, suspendido en el tiempo,
como una fotografía borrosa,
como un insecto atrapado en ámbar.”
"Quando l'Uomo Nero va a dormire controlla che non ci sia Chuck Norris nell'armadio"
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- MelvinUdall
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Immagino tu ti riferisca al film di Kapur che non mi è piaciuto per niente, l'ho trovato noioso e pomposo.daniwapo ha scritto:qualcuno di voi ha mai visto LE QUATTRO PIUME?vorrei saper un pò come è la versione recente
Quello di Korda del '39 non l'ho visto
Planet earth is blue. And there's nothing I can do.
diciamo solo che alien e zathura sono due generi diversi, spero che questo lo sapessi prima di andare al cinema.Smonty ha scritto:che ci devo fare, me l'aspettavo meno noioso. c'è da dire che il genere di storie ambientate sullo spazio non fa per me, tranne qualche eccezione, come alien e altribigdrugo ha scritto:mah... perchè noioso? non si sta mai fermi! succedono un sacco di cose! ma cosa ti aspettavi?!?
- Smonty
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certo che lo sapevo. zathura è come un seguito di jumanji, che già quello non era un grandissimo film, ma mi è piaciuto più di zathura perchè almeno lì si girava per tutta la città, qui c'è solo la casa per tutto il filmbigdrugo ha scritto:diciamo solo che alien e zathura sono due generi diversi, spero che questo lo sapessi prima di andare al cinema.Smonty ha scritto:che ci devo fare, me l'aspettavo meno noioso. c'è da dire che il genere di storie ambientate sullo spazio non fa per me, tranne qualche eccezione, come alien e altribigdrugo ha scritto:mah... perchè noioso? non si sta mai fermi! succedono un sacco di cose! ma cosa ti aspettavi?!?
Concordo col tuo giudizio,Verdoux è un film superbo. Anche se a mio avviso il miglior Chaplin di sempre è "Luci della città".vegeta85 ha scritto:Monsieur Verdoux
Alla sua uscita giudicato "amorale" e boicottato negli USA, è forse il più grande film del genio Chaplin.
Ed è Chaplin-Verdoux stesso a condannare nel film l'amoralità della società degli uomini, in cui per vivere bisogna essere spietati.
Aperto a tantissime chiavi di lettura sociologiche, è anche uno strepitoso esempio di umorismo nero (sensazionale la parte centrale in cui Verdoux tenta di far schiattare in ogni modo, non riuscendoci, la tremenda mogliettina Martha Raye), ma un paio di momenti sono sinceramente toccanti (la sequenza in cui Verdoux risparmia una giovane che gli fa tenerezza, per por ritrovarla anni dopo, anche lei schiacciata dai rigidi meccanismi di sopravvivenza, e soprattutto il disillulo finale "con Dio sono in pace, con gli uomini no").
Voto: 10
E comunque - piccola curiosità - l'idea del film venne ad Orson Welles che però ne voleva fare un film comico sulle gesta di Landru (il nome originario del film era appunto "Landru").
Ma Chaplin,intuendo le potenzialità del soggetto,decise di dare un altro registro al film decidendo comunque di gratificare l'amico Welles con una somma di 5000 $ e la citazione nei titoli di testa.
Solo anni dopo l'uscita del film Chaplin si pentì di questo patto con Welles quando - dicono le malelingue - l'autore di "Citizen Kane" si vantò in giro di essere stato l'autore del soggetto.
- vegeta85
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Grazie per le informazioni Ivs, sapevo del soggetto originario di Welles ma non ero a conoscenza dello screzio tra i due registi...ivs ha scritto:Concordo col tuo giudizio,Verdoux è un film superbo. Anche se a mio avviso il miglior Chaplin di sempre è "Luci della città".vegeta85 ha scritto:Monsieur Verdoux
Alla sua uscita giudicato "amorale" e boicottato negli USA, è forse il più grande film del genio Chaplin.
Ed è Chaplin-Verdoux stesso a condannare nel film l'amoralità della società degli uomini, in cui per vivere bisogna essere spietati.
Aperto a tantissime chiavi di lettura sociologiche, è anche uno strepitoso esempio di umorismo nero (sensazionale la parte centrale in cui Verdoux tenta di far schiattare in ogni modo, non riuscendoci, la tremenda mogliettina Martha Raye), ma un paio di momenti sono sinceramente toccanti (la sequenza in cui Verdoux risparmia una giovane che gli fa tenerezza, per por ritrovarla anni dopo, anche lei schiacciata dai rigidi meccanismi di sopravvivenza, e soprattutto il disillulo finale "con Dio sono in pace, con gli uomini no").
Voto: 10
comunque è arduo decidere qual'è il miglior film di Chaplin. A parte le ultime pellicole ha diretto solo capolavori e grandissimi film.
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Ho da anni la videocassetta sullo scaffale e non l'ho mai guardato, per varie ragioni. Dopo questa lettura, Vegeta, non ho dubbi che sarà uno dei miei prossimi film.vegeta85 ha scritto:Monsieur Verdoux
Alla sua uscita giudicato "amorale" e boicottato negli USA, è forse il più grande film del genio Chaplin.
Ed è Chaplin-Verdoux stesso a condannare nel film l'amoralità della società degli uomini, in cui per vivere bisogna essere spietati.
Aperto a tantissime chiavi di lettura sociologiche, è anche uno strepitoso esempio di umorismo nero (sensazionale la parte centrale in cui Verdoux tenta di far schiattare in ogni modo, non riuscendoci, la tremenda mogliettina Martha Raye), ma un paio di momenti sono sinceramente toccanti (la sequenza in cui Verdoux risparmia una giovane che gli fa tenerezza, per por ritrovarla anni dopo, anche lei schiacciata dai rigidi meccanismi di sopravvivenza, e soprattutto il disillulo finale "con Dio sono in pace, con gli uomini no").
Voto: 10
Grazie.
Chaplin è stato un artista superbo e i suoi film sono per la maggior parte capolavori senza tempo. E anche quelli che non rientrano in questa categoria ("Il monello" e "Luci della ribalta" ad esempio) hanno sempre momenti di grande,grandissimo cinema.vegeta85 ha scritto:Grazie per le informazioni Ivs, sapevo del soggetto originario di Welles ma non ero a conoscenza dello screzio tra i due registi...ivs ha scritto:Concordo col tuo giudizio,Verdoux è un film superbo. Anche se a mio avviso il miglior Chaplin di sempre è "Luci della città".vegeta85 ha scritto:Monsieur Verdoux
Alla sua uscita giudicato "amorale" e boicottato negli USA, è forse il più grande film del genio Chaplin.
Ed è Chaplin-Verdoux stesso a condannare nel film l'amoralità della società degli uomini, in cui per vivere bisogna essere spietati.
Aperto a tantissime chiavi di lettura sociologiche, è anche uno strepitoso esempio di umorismo nero (sensazionale la parte centrale in cui Verdoux tenta di far schiattare in ogni modo, non riuscendoci, la tremenda mogliettina Martha Raye), ma un paio di momenti sono sinceramente toccanti (la sequenza in cui Verdoux risparmia una giovane che gli fa tenerezza, per por ritrovarla anni dopo, anche lei schiacciata dai rigidi meccanismi di sopravvivenza, e soprattutto il disillulo finale "con Dio sono in pace, con gli uomini no").
Voto: 10
comunque è arduo decidere qual'è il miglior film di Chaplin. A parte le ultime pellicole ha diretto solo capolavori e grandissimi film.
p.s:se non l'hai visto guardati "La donna di Parigi". Un film spesso ignorato che rimane a mio parere una delle vette del muto e dell'arte chapliniana.
Licantropia
voto: 5
L'inizio è allettante. Ad una avvolgente atmosfera si unisce un'abile scrittura. Prevedendo la tipologia di presentazione commerciale del film - ma non eludiamo le necessità di budget - si sceglie di rinviare l'incontro con i tremendi lupi e di condurre le due sorelline sane e salve tra le sicure pareti del fortino.
E qui il film si blocca. Agli ambienti esterni, bosco e neve, si preferiscono gli interni: il ritmo è spezzato, la geometria dell'edificio è lasciata a se stessa, non c'è mai la sensazione di assedio, nè tantomeno di claustrofobia. Ai lupi affamati si preferiscono gli uomini: ma le psicologie sono spigolose e i dialoghi piatti.
La regia non azzarda sperimentazioni, sorprende nei netti controcampi, ma inciampa nella moda: i frammenti di immagini, qualche volto bianco segnato da lacrime di sangue, qualche verme, i suoni sparati, infastidiscono.
Se la cavano tutti bene gli attori, tranne la sorella "nera". Perfetta nella fisionomia del volto quando deve indossare le lenti a contatto, è sufficiente che le tolga per assumere naturalmente la sparuta espressione smarrita.
Si resta a mani vuote: un prodotto onesto che non sa sfruttare a dovere le premesse.
Mr. & Mrs. Smith
voto: 4,5
"Poteva essere una commedia coniugale tutta sottigliezze psicologiche, doppisensi, schermaglie" (Ferzetti), e invece si preferisce dare ampio spazio agli effetti speciali.
Perchè quando gli innamorati marito e moglie giocano con le loro identità, tra un tiro a canestro e una sedia inclinata, lo scambio di battute, uno di fronte all'altra separati dal sale, tiene svegli e, azzardiamo, coinvolge divertendo.
Ma il gioco è bello quando dura poco, o almeno così si dice. E dopo la lodevole citazione scorsesiana di Duello al sole (lo scontro esplosivo nel deserto) individuata da Caprara, la sceneggiatura si sforza di arrivare dove la logica non riuscirebbe, mettendo i due protagonisti (ma anche gli uomini e le donne) uno contro l'altra, a ferro e a fuoco. Peccato che ci sia sempre una dichiarazione d'amore o uno sguardo languido-lacrimevole a minare la credibilità e tradire il meccanismo forzato, e lo spettatore già sonnecchiante non sta al gioco.
Ci si stufa presto sia di Pitt che della Jolie. Perfettini, il bello ripassa la parte di Ocean's 11-12 e la bella rispolvera Lara. Passa poco tempo che i due sex symbols diventano insopportabili. E tra i due contendenti è il terzo, Vince Vaughn, ad avere la meglio.
Un pò di Guerra dei Roses, un pò di True lies, poi è il turno dell'action fracassone. E qui non resta veramente più nulla da dire.
voto: 5
L'inizio è allettante. Ad una avvolgente atmosfera si unisce un'abile scrittura. Prevedendo la tipologia di presentazione commerciale del film - ma non eludiamo le necessità di budget - si sceglie di rinviare l'incontro con i tremendi lupi e di condurre le due sorelline sane e salve tra le sicure pareti del fortino.
E qui il film si blocca. Agli ambienti esterni, bosco e neve, si preferiscono gli interni: il ritmo è spezzato, la geometria dell'edificio è lasciata a se stessa, non c'è mai la sensazione di assedio, nè tantomeno di claustrofobia. Ai lupi affamati si preferiscono gli uomini: ma le psicologie sono spigolose e i dialoghi piatti.
La regia non azzarda sperimentazioni, sorprende nei netti controcampi, ma inciampa nella moda: i frammenti di immagini, qualche volto bianco segnato da lacrime di sangue, qualche verme, i suoni sparati, infastidiscono.
Se la cavano tutti bene gli attori, tranne la sorella "nera". Perfetta nella fisionomia del volto quando deve indossare le lenti a contatto, è sufficiente che le tolga per assumere naturalmente la sparuta espressione smarrita.
Si resta a mani vuote: un prodotto onesto che non sa sfruttare a dovere le premesse.
Mr. & Mrs. Smith
voto: 4,5
"Poteva essere una commedia coniugale tutta sottigliezze psicologiche, doppisensi, schermaglie" (Ferzetti), e invece si preferisce dare ampio spazio agli effetti speciali.
Perchè quando gli innamorati marito e moglie giocano con le loro identità, tra un tiro a canestro e una sedia inclinata, lo scambio di battute, uno di fronte all'altra separati dal sale, tiene svegli e, azzardiamo, coinvolge divertendo.
Ma il gioco è bello quando dura poco, o almeno così si dice. E dopo la lodevole citazione scorsesiana di Duello al sole (lo scontro esplosivo nel deserto) individuata da Caprara, la sceneggiatura si sforza di arrivare dove la logica non riuscirebbe, mettendo i due protagonisti (ma anche gli uomini e le donne) uno contro l'altra, a ferro e a fuoco. Peccato che ci sia sempre una dichiarazione d'amore o uno sguardo languido-lacrimevole a minare la credibilità e tradire il meccanismo forzato, e lo spettatore già sonnecchiante non sta al gioco.
Ci si stufa presto sia di Pitt che della Jolie. Perfettini, il bello ripassa la parte di Ocean's 11-12 e la bella rispolvera Lara. Passa poco tempo che i due sex symbols diventano insopportabili. E tra i due contendenti è il terzo, Vince Vaughn, ad avere la meglio.
Un pò di Guerra dei Roses, un pò di True lies, poi è il turno dell'action fracassone. E qui non resta veramente più nulla da dire.
- Glorfindel
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A History Of Violence
voto:8
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La mia collezione - 83 DVD -
“¿Qué es un fantasma?
Un evento terrible condenado a repetirse
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algo muerto que parece por momentos vivo aún,
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algo muerto que parece por momentos vivo aún,
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- marcello71
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- Località: NODO 1971
MANUALE D'AMORE
Simpatico, ma nulla di che.....la parte che più mi ha divertito (pur non amandolo particolarmente) è stata quella con Muccino.
Voto 6
Simpatico, ma nulla di che.....la parte che più mi ha divertito (pur non amandolo particolarmente) è stata quella con Muccino.
Voto 6
[align=center]NOI SIAMO I BORG. LA RESISTENZA E' INUTILE. VOI SARETE ASSIMILATI.[/align]
[align=center]NODO DVD 1604[/align]
[align=center]NODO DVD 1604[/align]
- Giapo
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- Località: Conegliano
Una bellissima sorpresa questo film. Il 7 forse è anche stretto.Devotchka ha scritto:BILLY ELLIOT
voto 7
...mi commuovo ogni volta...
JERSEY GIRL
Voto: 5
Film che mette quanto mai in evidenza l’insana perversione del cinema americano di gettare alle ortiche i soggetti più interessanti. Dopo una prima parte molto crudele in cui si partecipa intensamente al dramma di un uomo incapace di reagire alla tragedia che lo colpisce, veniamo sommersi a tradimento da una seconda parte tutta sviolinate e latte e miele. Che delusione. Le gags sono obiettivamente divertenti, ma risultano forzate e gratuite, anche stupide dopo aver assistito ad una prima parte così realistica. La sceneggiatura è quanto mai inverosimile, i dialoghi spesso scadono nel ridicolo. Il film diventa stucchevolmente favolistico, straripante di scontato buonismo. I divertenti camei di Matt Damon e Will Smith non bastano a risollevare le sorti di un film fastidioso.
Tutto sommato non mancano momenti divertenti e commoventi, ma il sentimento che prevale alla fine è l’irritazione. Forse l’errore più grande è stato cambiare registro dalla tragedia alla commedia leggera: tutto ciò che doveva essere deliziosamente divertente è risultato stupido e infantile.
Evitabile se non si è amanti delle favolette.
e la smetta di toccarmi il cu*o!
La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)
la vita è uno stato mentale
La recitazione, a teatro e al cinema, è sempre irreale.
Se per un'ora e mezza si può trasportare il pubblico in una strana atmosfera in cui succedono cose anormali, che però sembrano svolgersi in modo credibile, l'obiettivo del produttore cinematografico è raggiunto. (James Whale)
la vita è uno stato mentale
La dama rossa uccide sette volte
Seconda incursione di Miraglia nel thriller a tinte forti, vagamente paranormale e con alcune venature horror, dopo il famoso "La notte che Evelyn uscì dalla tomba".
Si nota subito una gusatosa autocitazione nel nome della dama rossa, che è lo stesso della protagonista del primo film.
Ci sono chiari elementi del cinema di Dario Argento (ma anche di Bava), che a quel tempo furoreggiava: un quadro macabro, un tema musicale elementare e inquietante, una serie di efferati omicidi (con copiose fuoriuscite di sangue!), tra cui quello di un uomo trascinato a forza da un auto in corsa, idea utilizzata anche da Argento.
Brava Barbara Bouchet, non ancora esplosa come icona sexy, qui in un ruolo non semplicissimo.
Molto suggestiva la scena dell'incubo, con la dama rossa che corre con lo stiletto in mano, in un lungo corridoio, fino al letto dell'agitata protagonista e quella finale, con la stanza allagata e piena di topi...
Peccato solo che l'intricata matassa venga sciolta, alla fine, con qualche forzatura di troppo.
Resta, comunque, un film godibilissimo (per gli amanti del genere), entrato troppo presto nel dimenticatoio e che merita sicuramente di essere rivalutato.
Seconda incursione di Miraglia nel thriller a tinte forti, vagamente paranormale e con alcune venature horror, dopo il famoso "La notte che Evelyn uscì dalla tomba".
Si nota subito una gusatosa autocitazione nel nome della dama rossa, che è lo stesso della protagonista del primo film.
Ci sono chiari elementi del cinema di Dario Argento (ma anche di Bava), che a quel tempo furoreggiava: un quadro macabro, un tema musicale elementare e inquietante, una serie di efferati omicidi (con copiose fuoriuscite di sangue!), tra cui quello di un uomo trascinato a forza da un auto in corsa, idea utilizzata anche da Argento.
Brava Barbara Bouchet, non ancora esplosa come icona sexy, qui in un ruolo non semplicissimo.
Molto suggestiva la scena dell'incubo, con la dama rossa che corre con lo stiletto in mano, in un lungo corridoio, fino al letto dell'agitata protagonista e quella finale, con la stanza allagata e piena di topi...
Peccato solo che l'intricata matassa venga sciolta, alla fine, con qualche forzatura di troppo.
Resta, comunque, un film godibilissimo (per gli amanti del genere), entrato troppo presto nel dimenticatoio e che merita sicuramente di essere rivalutato.
Sono sicuro di aver fatto solo grandi stronzate.
Sono un artigiano. Un artigiano romantico, di quelli scomparsi.
Ho fatto il cinema come fare le seggiole...
Mario Bava
Ho deciso di essere educato in un mondo di maleducati.
Antonio Margheriti
Sono un artigiano. Un artigiano romantico, di quelli scomparsi.
Ho fatto il cinema come fare le seggiole...
Mario Bava
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