The Dreamers

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Paco
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Messaggio da Paco »

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by vegeta85</i>
<br />qualcuno sa quando uscirà in dvd o video...vorrei recuperarlo dopo averlo perso al cinema.

thanks![:3]
<hr height="1" noshade id="quote"></blockquote id="quote"></font id="quote">

cosa leggono i miei occhi? perso??? [:36]
ti faccio telefonare a casa di notte da Bernardo che ti fa gli scherzetti e ti dice tante belle parole! [:D]
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vegeta85
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Messaggio da vegeta85 »

l'ho visto un paio di sere fa...che dire...

da Bertolucci mi aspettavo qualcosa di più, ma il film non è disprezzabile, anzi.
La regia è ottima e i tre attori sono bravi e la sceneggiatura fortunatamente non è didascalica, nonostante un finale un po' tirato via.
Quello che traspare dal film di Bertolucci è un immenso amore per la vita e per il "saper" vivere. Un percorso a tappe per i tre protagonisti che passa anche attraverso il cinema (la prima parte è la più bella e sentita).
Emozionanti le citazioni e i ripescamenti effettutati da Bertolucci tra i capolavori del passato.
Meno coinvolgente la seconda parte, con sequenze erotiche che lasciano freddi e dubbiosi, nonostante la sequenza del "primo appuntamento" tra Matthew e Isabelle sia molto sincera e toccante.
Forse avremmo voluto sapere di più su questi DREAMERS, sapere come sarebbe andata avanti la loro storia, approfondire la relazione tra i due fratelli e l'americano...ma Bertolucci ci lascia così, con l'irrimpere delle rivolte del maggio '68 e la voce di Efith Piaf che canta "non rimpiango nulla"...

un film non perfetto, ma da vedere.

voto: 2,5 (su 4)
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Paco
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Messaggio da Paco »

É per questo che dico che Bertolucci ha voluto fare un'autocritica attraverso i tre giovani. Non è la storia dei tre che è importante, ma quello che si dicono, quello che si scambiano fino all'ultima battuta, compresi i totoli di coda che vanno al contrario.
Una persona irreprensibile è quella che si tiene lontana dal tumulto degli eventi. E' necessario avere un carattere forte per riuscirci. (Hagakure - 2.11)
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gigliato
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Messaggio da gigliato »

Resto convinto che tra qualche decade saranno in molti a ricredersi.
Il film, per me, è pressochè perfetto, il messaggio che vuol trasmettere chiaro e i tre giovani e sconosciuti interpreti tutti notevoli.
Bertolucci torna a livelli assoluti. Grazie Bernardo, un altro CAPOLAVORO.
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Elim Garak
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Messaggio da Elim Garak »

Ma solo io quando sento la parola "messaggio" associata a un'opera d'arte (specialmente a un film) ho i conati?

P.S:
Non c'entra nulla col film, era una considerazione generale.

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gigliato
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Messaggio da gigliato »

Scusa, ma cosa vuoi dire?
Queste sparate sibilline finiscono sempre con l'infastidirmi...
amelì
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Messaggio da amelì »

Ho visto The dreamers una volta sola e vorrei rivederelo tra un po' per farmi un'idea più completa, ma durante la visione ero a volte infastidita da alcune scene, da alcuni messaggi a volte (per me) gratuiti. Non lo annovero tar i migliori film di Bertolucci.
Ma ripeto: forse ci vuole una seconda visione.
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bobdeniro
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Messaggio da bobdeniro »

buona idea

bertolucci mette in immagini la poesia della nostalgia di anni ormai lontani, e la poesia della disillusione provata nel corso degli anni per le idee e le speranze di allora, genuine ma anche ingenue, a volte portate avanti in modo sbagliato, e senz'altro in gran parte irrealizzate.

un film bellissimo, che al contrario di altri non vorrò rivedere troppo spesso per non correre il rischio di banalizzare le belle sensazioni provate nel vederlo la prima volta al cinema.
...dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior...
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Elim Garak
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Messaggio da Elim Garak »

Voglio dire che "arte" e "messaggio" sono due termini che non hanno a nulla a che vedere l'uno con l'altro.
L'arte è espressione dell'artista, che diviene opera (d'arte, per l'appunto) attraverso il linguaggio proprio della forma (d'arte) cui appartiene). Tutto il resto non ha e non deve aver nulla a che fare con la valutazione artistica di un'opera.
Voglio dire... Ricordiamoci sempre che in un'opera d'arte il soggetto (nel caso del film, la storia) non è il fine ultimo, ma lo SPUNTO sul quale costruire arte. E' ovvio che migliore sia lo spunto, meglio è. Però non è quello l'unico (nè il più importante) parametro da valutare.
Per fare un paragone semplice (anche se imporprio)... Non è la barzelletta che fa ridere, ma come la si racconta.
Tornando proprio alla parolaccia ("messaggio"), come diceva Godard "Se volgio lanciare un messaggio scrivo un telegramma, non faccio un film". Pensiamo solo a cos'è un messaggio, come lo intendiamo. E' come se il regista dicesse "Io so la verità e ora ve la trasmetto". Nessun artista degno di questo nome si sognerebbe mai di affermare qualcosa del genere, ma direbbe: "Io ho una storia da raccontare e ve la racconto come so fare io".
RIcercare il messaggio è una pessima abitudine tutta italiana, che serve allo spettatore per far vedere quanto sia stato bravo a capire chissà quali contenuti nascosti del film (come se facesse l'enigmistica, quando va al cinema). Purtroppo, oltre che della critica da quotidiano italiana (che non fa MAI critica cinematografica e per la quale non ci sarebbe neppure bisogno di vedere il film per recensirlo ma basterebbe leggere il copione), il difetto si estende anche alla maggior parte dei registi ed è il grande limite del cinema italiano e la sua condanna. Ovviamente poi ci sono per fortuna i GRANDI (Bertolucci in primis)... Tornando alla comunicazione fra autore e fruitore... Ognuno di noi INTERPRETA un film a seconda delle proprie esperienze e non è detto che la visione coincida con l'ESPRESSIONE dell'autore. Proprio perché non può esistere COMUNICAZIONE artistica (ma solo espressione + interpretazione), qualsiasi tipo di messaggio è oltreutto impossibile (oltre che fuori luogo). Se poi il regista si mette a spiegare per filo e per segno la sua visione per imporla agli altri... Beh, ha tutto il mio disprezzo artistico. Come quando nei film ti vogliono spiegare per forza tutto, come se il pubblico fosse un bambino da imboccare sino alla fine.

Vabbé... Ho scritto pure troppo. Mi sa che cominci a pentirti di aver chiesto spiegazioni alla mia frase.

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Messaggio da gigliato »

quote:
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Originally posted by Elim Garak:
Voglio dire che "arte" e "messaggio" sono due termini che non hanno a nulla a che vedere l'uno con l'altro.
L'arte è espressione dell'artista, che diviene opera (d'arte, per l'appunto) attraverso il linguaggio proprio della forma (d'arte) cui appartiene). Tutto il resto non ha e non deve aver nulla a che fare con la valutazione artistica di un'opera.
Voglio dire... Ricordiamoci sempre che in un'opera d'arte il soggetto (nel caso del film, la storia) non è il fine ultimo, ma lo SPUNTO sul quale costruire arte. E' ovvio che migliore sia lo spunto, meglio è. Però non è quello l'unico (nè il più importante) parametro da valutare.

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Hai detto bene, non è l’unico ma uno dei vari elementi su cui basare il giudizio di un film che, come qualsiasi opera d’arte, ha un solo scopo: comunicare, far provare delle sensazioni allo spettatore, far giungere qualcosa. Un messaggio?


quote:
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Per fare un paragone semplice (anche se imporprio)... Non è la barzelletta che fa ridere, ma come la si racconta.
Tornando proprio alla parolaccia ("messaggio"), come diceva Godard "Se volgio lanciare un messaggio scrivo un telegramma, non faccio un film". Pensiamo solo a cos'è un messaggio, come lo intendiamo. E' come se il regista dicesse "Io so la verità e ora ve la trasmetto". Nessun artista degno di questo nome si sognerebbe mai di affermare qualcosa del genere, ma direbbe: "Io ho una storia da raccontare e ve la racconto come so fare io".

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Ogni artista fa trasparire non una verità assoluta ma, chiaramente, la sua visione relativa. Ed è quella a dover essere valutata. Ovvio che ciascuno di noi si “imbatta” in una interpretazione soggettiva, può darsi non coincidente con quella ricercata del regista. Ma ci sono casi, e The dreamers è uno di quelli, in cui il MESSAGGIO (scusa se ancora mi azzardo a definirlo così ) che si percepisce non può che essere univoco.


quote:
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RIcercare il messaggio è una pessima abitudine tutta italiana, che serve allo spettatore per far vedere quanto sia stato bravo a capire chissà quali contenuti nascosti del film (come se facesse l'enigmistica, quando va al cinema).

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Mi spiace ma non sono assolutamente d'accordo.
Generallizzare in questo modo è riduttivo, improduttivo nonchè banale. Per far capire quanto sono bravo?!! Ma che diavolo vuol dire? Scrivo per comunicare, trasmettere le emozioni e gli spunti di riflessione che una determinata pellicola mi ha dato!

quote:
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Purtroppo, oltre che della critica da quotidiano italiana (che non fa MAI critica cinematografica e per la quale non ci sarebbe neppure bisogno di vedere il film per recensirlo ma basterebbe leggere il copione), il difetto si estende anche alla maggior parte dei registi ed è il grande limite del cinema italiano e la sua condanna. Ovviamente poi ci sono per fortuna i GRANDI (Bertolucci in primis)... Tornando alla comunicazione fra autore e fruitore... Ognuno di noi INTERPRETA un film a seconda delle proprie esperienze e non è detto che la visione coincida con l'ESPRESSIONE dell'autore. Proprio perché non può esistere COMUNICAZIONE artistica (ma solo espressione + interpretazione), qualsiasi tipo di messaggio è oltreutto impossibile (oltre che fuori luogo). Se poi il regista si mette a spiegare per filo e per segno la sua visione......

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Quanto hai scritto è interessante, ma mi sorge il tremendo dubbio che la tua precedente sparata polemica nascondesse la voglia di erudirci. Beh, diciamo che la voglia te la sei tolta.
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Elim Garak
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Messaggio da Elim Garak »

quote:
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Hai detto bene, non è l’unico ma uno dei vari elementi su cui basare il giudizio di un film che, come qualsiasi opera d’arte, ha un solo scopo: comunicare, far provare delle sensazioni allo spettatore, far giungere qualcosa. Un messaggio?
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Non sono d'accordo. La produzione artistica è assolutamente indipendente dalla voglia di trasmettere le proprie idee. L'artista scrive (filma - se ne ha i mezzi -, compone, dipinge, ecc.) anche s enon c'è nessuno a fruire della sua opere. Perlomeno l'artista vero.



quote:
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Ogni artista fa trasparire non una verità assoluta ma, chiaramente, la sua visione relativa.
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Per come la vedo io, l'artista tende a esprimere solo la sua arte attraverso il mezzo che gli è più consono. Tutto il resto è pura dietrologia, come quelli che si chiedono come potrebbe proseguire la storia dopo che il film è terminato. Inutile, stupido e improduttivo. Se il regista avesse voluto, ce l'avrebbe mostrato.


quote:
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Ma ci sono casi, e The dreamers è uno di quelli, in cui il MESSAGGIO (scusa se ancora mi azzardo a definirlo così) che si percepisce non può che essere univoco.

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Questo non può mai accadere. Se per me il blu è sempre stato un colore legato alla tristezza e per te all'allegria, se io filmo un tizio che si dipinge la faccia di blu entrambi daremo due interpretazioni diverse della medesima scena. E Dreamers non è esente da questa ambiguità (come potrebbe?). Per esempio, qual è la tua interpretazione della scena in cui il fratello si chiude in camera a fare l'amore con la ragazza e mette un disco e la sorella si dispera dietro la porta?


quote:
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RIcercare il messaggio è una pessima abitudine tutta italiana, che serve allo spettatore per far vedere quanto sia stato bravo a capire chissà quali contenuti nascosti del film (come se facesse l'enigmistica, quando va al cinema).

Mi spiace ma non sono assolutamente d'accordo.
Generallizzare in questo modo è riduttivo, improduttivo nonchè banale. Per far capire quanto sono bravo?!! Ma che diavolo vuol dire? Scrivo per comunicare, trasmettere le emozioni e gli spunti di riflessione che una data pellicola mi ha dato!

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Fammi il nome di un critico da quotidiano che non si limiti a descrivere la storia di un film.
La ricerca del messaggio in un film non è altro che autogratificazione. Il sorriso compiaciuto di chi dice "Ah! Ho capito perché ha messo questo nel film... Come sono bravo! Non vedo l'ora di trovare qualcuno che non c'è arrivato da solo...".


quote:
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Quanto hai scritto è interessante, ma mi sa tanto che la tua precedente sparata polemica nascondesse la voglia di erudirci. Diciamo che la voglia te la sei certamente tolta.
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Vuoi dire che ho cercato di inviare un MESSAGGIO? ^__^
Predico bene e razzolo male!
Non lo so, forse a livello inconscio... Semplicemente provo un fastidio quando sento parlare di messaggi nel cinema e ho voluto esprimerlo.
Per concludere... I migliori registi non hanno mai inviato alcun messaggio:
Lynch, Kubrick, Scorsese, Wong Kar-Wai, Fellini, Kurosawa, Leone, ecc. ecc. ecc.

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Messaggio da amelì »

quote:
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Originally posted by bobdeniro:
[QUOTE]Originally posted by amelì:

bertolucci mette in immagini la poesia della nostalgia di anni ormai lontani, e la poesia della disillusione provata nel corso degli anni per le idee e le speranze di allora, genuine ma anche ingenue, a volte portate avanti in modo sbagliato, e senz'altro in gran parte irrealizzate.


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Ma per cogliere tutto ciò era necessario porre sotto l'obiettivo il rapporto pseudoincestuoso tra due gemelli?
Non è una provocazione, bada bene, ma...questo lato del film mi sfugge, mi infastidisce, mi irrita...
Non è stata solo una mossa arguta del regista?
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Paco
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Messaggio da Paco »

Oddio, trovo un po' azzardato dire che questi registi:

Lynch, Kubrick, Scorsese, Wong Kar-Wai, Fellini, Kurosawa, Leone

...non abbiano mai inviato messaggi

Credo che loro abbiano saputo inviare messaggi utilizzando il mezzo nel miglior modo possibile per loro.
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Messaggio da vegeta85 »

è indubbiamente un buon film, ma ho preferito sullo stesso tema (passaggio all'età adulta) IO BALLO DA SOLA.

i buoni dormono sonni più tranquilli, ma i cattivi da svegli si divertono di più.
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Elim Garak
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Messaggio da Elim Garak »

Trovami un qualunque messaggio in uno qualunque dei loro film.

Sono tutti maestri della loro arte e per questo non si sono mai sognati di "inviare messaggi". Comunque non sono io che lo dico... Qualsiasi artista vi dirà che non invia alcun messaggio... Sono i critichelli da enigmistica che si divertono in questo senso.

Kubrick ha ribadito più volte di non aver mai voluto lanciare messaggi di alcun tipo (soprattuto ai tempi di 2001 e Arancia Meccanica).
La repulsione per qualsiasi sottotesto deitrologico in Lynch mi pare addirittura evidente.

Se fosse vero che c'è un messaggio in diversi film di Scorsese, allora dovrebbe essere "Ogni peccato comporta un castigo, che è la via per la redenzione". Beh... Mi viene da ridere al solo pensiero... Questa è roba da Gibson, non da Scorsese!

Wong Kar-Wai quali messaggi avrebbe lanciato nei suoi capolavori? E Kurosawa?

Forse l'unico che un po' ogni tanto (soprattutto in "C'era una volta in AMerica") ha indugiato un po' nella predica (perché poi quello è il "messaggio" che tanto amate nei film: una predica da parte del regista) è stato Leone. Però è stata una sbandata talmente piccola che, incofnronto al genio, la si può davvero perdonare.

Che poi il concetto che arte e messaggio siano incompatibili non è mica un'invenzione mia. Qualsiasi testo di critica cinematografica te lo può ribadire.

E' evidente che le idee di un regista poi finiscano in ciò che narra, ma:

1) Non deve essere un atto volontario di "indottrinamento" (ecco perché il Bertolucci di "Novecento" o "Dreamers" mi convince meno di quello de "L'assedio" o "Ultimo tango", sebbene le posizioni politiche siano simili alle mie).

2) Non bisogna andare a vedere un film per ricevere un "messaggio". Sarebbe come cercarlo in una scultura, un dipinto o una musica. L'arte non è questo.

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Messaggio da bennyrosso »

Interessante sto topic però me lo leggo domani con calma, ora vado a vedermi Laputa di Myazaki!

Sono molto curioso di scoprire chi è che ha detto che Kubrick non ha inviato messaggi....ma sono sicuro che c'è stato un malinteso!
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Messaggio da bennyrosso »

Cacchio mi sbagliavo....ho fatto refresh e scopro che Elim è assolutamente convinto della sua tesi....interssante....ma sono assolutamente contrario, l'arte è piena di messaggi secondo me, dalla musica al cinema!
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Messaggio da amelì »

La vita è un messaggio. Trovo poco credibile il fatto che l'arte ne sia priva. Sotto qualsiasi forma essa si esplichi è naturale che il fine sia quello di far assorbire un concetto, uno stato d'animo, un..messaggio. Un messaggio non è necessariamente un indottrinamento, potrebbe semplicemente trattarsi di un'emozione.
Non c'è messaggio in una scultura, in un dipinto, in una musica, in un film, in un libro?
La cosa mi lascia un po' perplessa...
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Messaggio da Paco »

Incomincia a piacermi la discussione!
Sono daccordo, non è un atto volontario del regista. Lo stesso Bertolucci ha negato quello che io penso del suo film in un'intervista.

Un regista è un uomo con una personalità, con la sua esperienza, con le sue idee, eccetera e nei suoi film inevitabilmente ci mette qualcosa di suo.

Un'opera fine a se stessa, tecnicamente eccelsa è fredda e inutile.

Io non vado al cinema a cercare un messaggio, vado al cinema a vedere un film, poi le mie riflessioni sono successive. Diciamo che a molti critici piace capire cosa ha da dire l'inconscio di molti registi.
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Messaggio da vegeta85 »

oddio...passino Lynch e Leone...

ma non mi sembra proprio che autori come Kubrick e Scorsese non abbiano tentato di trasmettere messaggi con i loro splendidi film...
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Messaggio da bobdeniro »

... e in un film come 'dreamers' gli spettatori non possono che interpretare il tutto come un 'messaggio'.

ok, la parola può non piacere, se ne trovi un'altra, ma il concetto obiettivamente rimane;
un regista col passato e con le idee di Bertolucci in un film come questo non può che raccontare le idee e le speranze di allora, sue e di un'intera generazione, filtrate dai quarant'anni di vissuto personale trascorsi da allora.

che poi il regista voglia autolimitarsi e non imporre a tutti i costi la propria verità ('il messaggio') può costituire un elemento che porta ad apprezzare ancora di più la sua opera; è però francamente difficile non interpretare il sentire del regista di fronte alle immagini e alla musica dei titoli di coda ('io non rimpiango nulla, no, non rimpiango nulla....').

non ci si può far niente se a causa di questo il film piace di più o di meno.
è un fatto che a me per questo è piaciuto di più
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Messaggio da vegeta85 »

e il dialogo tra i due ragazzi nella vasca da bagno mi sembra un chiaro esempio della posizione del regista riguardo ai movimenti del '68 e la guerra del vietnam, o sbaglio?
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Messaggio da bobdeniro »

appunto!!!

è tutto il film ad essere percorso da situazioni in cui lo spettatore può pensare che tutti e tre protagonisti, a turno, riflettano posizioni abbondantemente condivise a suo tempo dal regista.

cosa dire del momento in cui OGGI si sente dire al ragazzo americano (e sottolineo 'americano') che con la forza e la violenza (propugnata a livello ideologico dai due francesi) non si ottiene nulla?
sono stato l'unico a cogliere una provocazione in questo, alla luce degli eventi di questi ultimi due/tre anni? che fosse proprio l'americano a pronunciare ALLORA quelle parole di pace?

non nascondiamoci, anche questo è un messaggio, magari involontario, magari letto in questo modo solo da me, ma resta un qualcosa comunicato dal regista allo spettatore, ad almeno uno spettatore.
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Messaggio da vegeta85 »

la penso esattamente così...ed è proprio in questi confronti ideologici tra i protagonisti della pellicola, più che nei risvolti sessuali, che secondo me sta l'anima del film.

e si, pure io ho avverito una provocazione da parte del regista...non è un caso se THE DREAMERS è uscito proprio in questo periodo secondo me. Bertolucci ha sentito il bisogno di girarlo proprio ora, dopo un silensio che durava dal '98, anno del suo bellissimo L'ASSEDIO.
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Messaggio da gigliato »

Eccomi di nuovo. Vedo con piacere che in mia assenza la discussione è proseguita e molti hanno sostenuto la tesi del messaggio…

Elim, ti rispondo senza quotare alcuno stralcio dei tuoi posts, ne nascerebbe un macello pauroso.

Nessun regista invia mai un messaggio? Molti non lo faranno consapevolmente o non sarà quello lo scopo ultimo del loro lavoro ma spesso e volentieri il messaggio giunge comunque. Persino alcune commedie a volte vogliono far riflettere col sorriso, non trovi?
Il “messaggio” a mio avviso è quello che al termine del film ti resta dentro, ti porta a riflettere o magari a scontrarti con coloro che non l’hanno recepito per niente o ne hanno intravisto un altro. Nessuno, spero, entra in una sala cinematografica per scovare reconditi segreti, intenzioni mal celate dal regista di turno. Ci si gode lo spettacolo, se poi è fonte di dibattito tanto meglio. Per quanto mi riguarda sono anni che frequento assiduamente un cineFORUM. E che si discute a fare se tanto i film non comunicano nulla, non suscitano emozioni? Solo delle inquadrature, delle interpretazioni?
Godard ha detto…Il grande e a mio parere sopravvalutato Jean-Luc è solo uno dei francesi “arrivati” che si diletta ad indottrinare il mondo. Non è in riferimento al suo popolo che è stata coniata l’esprssione “snob”? Ebbene, eccone un esempio fulgido!
Che poi Kubrick (volente o nolente) non abbia mai voluto far meditare gli spettatori mi pare una bestemmia. Ma l’allucinante monito lanciato da “Arancia meccanica” non ti è arrivato? E “Orizzonti di gloria” qualcosa avrà voluto significare, o no? Gli effetti speciali ammazza storia ancora non esistevano, mastro Stanley avrà anche girato per diletto, per dar prova delle sue indubitabili doti registiche ma alla fine la sua pellicola porta a fare alcune considerazioni, a porsi qualche quesito. Sbaglio? E cosa mi dici del “Dottor Stranamore - ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba” (che già nel titolo esprime una ironica ma pungentissima polemica)? Cos’era….un mero blockbuster? Suvvia…
“I migliori registi” e non citi Welles?! E “Quarto potere” ha scatenato infinite polemiche perché Welles appariva oltremodo belloccio o perché lanciava granate contro un determinato sistema?
E il sommo Bergman? “Sussurri e grida” l’hai di certo visto. Non ti ha detto nulla?
I testi di critica definiscono incompatibili il messaggio e una qualsiasi forma d’arte? Ma come, prima ti scagli contro i critici e poi citi le loro fonti di studio?! Se quelle hanno letto e questo scrivono, evidentemente avranno ben ponderato il da farsi, direi. O veneriamo solo le Pauline Keel? O i critici eccelsi stanno sempre altrove?
O il messaggio è spesso limpido e sei tu, ammettilo, a non recepirlo? :):);)
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