Ogni tanto capita di imbattersi in un film che, visto per puro caso, poi finisce per tramortirti e restarti addosso (forse) per sempre. A me è capitato con "Lei" di Spike Jonze, di cui ignoravo l'esistenza sino a pochi giorni fa, quando l'ho visto quasi per "dovere".
Dopo i primi minuti, in cui mi son chiesto se valeva la pena di andare avanti nella visione, pian piano ho cominciato a sentire qualcosa smuoversi dentro, ed è scattato un interesse che io stesso non avrei mai immaginato. Sempre per "dovere" (in questo caso benedetto), ho rivisto il film dopo due giorni, e qui non ho avuto più scampo, nel senso che il coinvolgimento emotivo è stato tale che verso la fine del film , quando ci sono i due momenti secondo me più intensi e poetici di tutta la storia, ho sentito i lucciconi venirmi spontanei, e nonostante non sia più un ragazzino ho fatto fatica a trattenere le lacrime.
Il film - chi lo ha già visto lo sa bene - è sicuramente complesso e propone infiniti spunti di riflessione su chi siamo noi oggi come esseri umani nel nostro quotidiano rapporto con la tecnologia, la solitudine pur in contesti urbani enormi, le difficoltà nel relazionarci con chi amiamo e con gli altri esseri umani, il nostro percorso di crescita sentimentale, emotivo, di coppia e infiniti altri aspetti che questo stupendo film offre a piene mani. Non mi dilungherò oltre su questo, lasciando a chiunque sia interessato il compito di fare ricerche in rete, dove avrà ampia soddisfazione.
Joaquin Phoenix, già normalmente bravo di suo, qui è davvero eccezionale, ed offre una recitazione emotivamente coinvolgente fatta di sguardi, espressioni, intensi primi piani degna dei migliori attori sulla scena internazionale. La regia è superlativa, così come il montaggio e la bellissima colonna sonora che serve le scene più intense e drammatiche a meraviglia. I dialoghi sono di altissima qualità, con anche citazioni di psicologia ed altro che aggiungono spessore alla storia. Anche l'uso del colore è notevole, studiatissimo e di grande significato nel sottolineare situazioni ed emozioni, suggerendo contemporaneamente significati propri.
Un'ultima nota: pare che all'uscita questo film sia stato molto criticato per il doppiaggio italiano, ritenuto di qualità assai inferiore per qualità vocale rispetto a quello degli interpreti originali. Gli strali peggiori si sono abbattuti su Micaela Ramazzotti, unanimente considerata inadatta al ruolo di Samantha (che nel film non si vede mai) soprattutto se paragonata alla prestazione fornita da Scarlett Johansson, che invece ha goduto di lodi sperticate da parte della critica di ogni tipo.
Ora, sarà che a me la Johansson non è mai piaciuta particolarmente, ma dopo aver visto il film sia in inglese che in italiano, devo dire che alla fine preferisco la nostra Ramazzotti alla voce dell'attrice americana, e non capisco tutte le critiche che le sono state mosse. Non male anche la prova fornita da Fabio Boccanera su Joaquin Phoenix, una sfida certo non facile ma da cui secondo me esce a testa alta, nonostante le innumerevoli insidie del ruolo.
Se vi piace il genere, ultraconsigliato.
certo che no, (anche perchè non prendo nessuna percentuale dalla Bim); semplicemente mi faceva piacere condividere qui la gioia che ho provato nello scoprire quello che per me è un grande film, tantopiù che sino a poco fa ne ignoravo persino l'esistenza. 