Robin Hood (2010) di Ridley Scott
con Russell Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Mark Strong, Mark Addy, Oscar Isaac, Danny Huston, Eileen Atkins, Kevin Durand, Scott Grimes, Alan Doyle, Max von Sydow, Douglas Hodge, Robert Pugh, James Fiddy, Bronson Webb, Léa Seydoux, Jamie Clark, Joe Golby, Jessica Raine, Lyia Terki, Shara Bowden, John Atterbury, Matthew MacFadyen
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dalla scheda di Mymovies.it
Nell’Inghilterra del XIII secolo, Robert Longstride è un abile arciere dell’esercito di Riccardo I, impavido sovrano in guerra coi francesi. Una freccia uccide il monarca e convince Robert e i suoi amici a congedarsi dall’armata e a fare ritorno a casa, ma nel tragitto soccorrono Sir Loxley, incaricato di annunciare l’avvenuta morte di Riccardo e di consegnare la sua corona. Sul punto di morte il nobile uomo strappa all’arciere una promessa, dovrà restituire la sua spada al vecchio padre nella contea di Nottingham. Uomo di parola, Robert si recherà nella tenuta di Loxley, dove per volere del vecchio Walter assumerà l’identità del figlio defunto e i diritti sulla bella consorte, Marion. Superba e riottosa, la donna non vuole saperne di quell’impostore che si rivela però gentiluomo. Scoperto di essere figlio dell’uomo che scrisse la Carta della Foresta, sventato un complotto francese ai danni dell’Inghilterra e deciso a reagire ai soprusi di Giovanni Senzaterra e senza cuore, Robert impugnerà arco e frecce e cavalcherà coi suoi uomini per la vittoria. Restituita la gloria alla sua terra, l’arciere viene dichiarato fuorilegge. Rifugiatosi nella foresta di Sherwood con una Marion ormai innamorata diventerà Robin Hood e leggenda.
Dopo il generale Massimo Decimo Meridio, divenuto poi stella dell’arena, Ridley Scott mette in scena un altro eroe guerriero di impeccabile fattura, interpretato dal volto e dalla fisicità gladiatoria di Russell Crowe. Meno epico e rutilante del Gladiatore, Robin Hood, storia di un esperto arciere a un passo da Sherwood e dalla leggenda, esaudisce comunque l’evasione nel passato e l’identificazione con un personaggio verticalmente positivo. Spade sferraglianti, fendenti metallici, lame nella carne, frecce di fuoco nel cielo, sangue a fiotti, corpi fatti a pezzi, la contea di Nottingham mutua il Colosseo e diventa una formidabile macchina teatrale piena di trucchi e sorprese, meraviglie e attrazioni, rivelando al suo centro un fuorilegge impenitente, fedele a un codice antico e alla “bucolica” Marion di Cate Blanchett.
Archiviato (ma mai scordato) l’eroe in bianco e nero di Douglas Fairbanks, quello a colori di Errol Flynn, quello animato e antropomorfo della Disney, quello in calzamaglia di Mel Brooks, quello crepuscolare di Sean Connery e ancora quello in fuga dai mori e da uno sceriffo incapace di Kevin Costner, Ridley Scott rilegge la leggenda popolare inglese e impone un eroe generoso e libertario che trova la sua forza, la sua differenza e la sua specialità nell’interpretazione di Russell Crowe.
È lui ad aggiungere l’oro e a diffondere sul film la lucentezza di un metallo più fatale dell’acciaio. Che impugni una spada o brandisca un’ascia di guerra, che imbracci un arco o scagli una freccia, che cavalchi verso la gloria o seduca ai piedi di un talamo, l’attore neozelandese è mirabilmente naturale sullo schermo, in grado di eseguire perciò senza sforzo apparente le più complicate performance. Questo accade non tanto (e non solo) perché Crowe ha alle spalle il senso epico dello spettacolo e il gusto della coreografia bellica in costume di Ridley Scott, quanto perché l’attore ha maturato lunghe e faticose sedute di allenamento che hanno consentito all’esecuzione del gesto tecnico di diventare “seconda natura”.
Se il Maximus di Crowe fu il magnifico (s)oggetto del desiderio di Commodo, similmente il suo Robin Hood appaga l’eccitazione e la visione dello spettatore senza questa volta dover morire nell’arena. Il suo arciere guerriero compie azioni credibili e giustificate, colpendo al cuore i cattivi e la menzogna della recita. Corpo in action quello di Russell Crowe, che si preoccupa di essere creduto mentre una foresta va in fiamme o sullo schermo piovono frecce e cenere. Braccio flesso e pollice alzato.
Robin Hood (2010) di Ridley Scott
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Re: Robin Hood (2010) di Ridley Scott
Buona rilettura della leggenda del mitico Robin Hood da parte di un regista (Ridley Scott) ancora capace di emozionare e divertire insieme lo spettatore come nei suoi film più riusciti.In questo caso, l'obiettivo è quello di realizzare un film con una maggiore veridicità storica dei precedenti, ed è raggiunto grazie a riprese realistiche e ad un'ottima ricostruzione ambientale. Impeccabile la prova del cast. Molto godibile
voto 7
voto 7
Re: Robin Hood (2010) di Ridley Scott
Quoto. Dura tanto, ma non ci si annoia mai. L'unica pecca a volte secondo me è il montaggio a volte confusionario di Pietro Scalia, che ricorda per certi versi certe scene dei Batman di Nolan. A questo punto preferisco lo stile frenetico e accattivante, ma comprensibile dei film di Neveldine & Taylor e soprattutto di Edgar Wright.
2 attori di "Bastardi senza gloria" compaiono nel film: Monsieur Lapadite (come dimenticarlo?) interpreta il soldato fidato del re di Francia e la figlia di Monsieur Lapadite -la rossa- interpreta la moglie del re d'Inghilterra.
2 attori di "Bastardi senza gloria" compaiono nel film: Monsieur Lapadite (come dimenticarlo?) interpreta il soldato fidato del re di Francia e la figlia di Monsieur Lapadite -la rossa- interpreta la moglie del re d'Inghilterra.
Re: Robin Hood (2010) di Ridley Scott
allora non c'è il rischio di un gladiatore bis? meno male!! 

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Re: Robin Hood (2010) di Ridley Scott
Robin Hood Begins. L'arciere fuorilegge in realtà è figlio di uno spaccapietre filosofo che ha redatto la Magna Charta, torna dalle crociate spacciandosi per nobile e alla fine guida gli inglesi contro gli invasori cattivi in una battaglia che sembra presa di peso da "Salvate il Soldato Ryan". Tutto questo è messo in scena con tantissimi soldi, ma zero enfasi o coinvolgimento e si fatica a comprendere il senso dell'operazione. Non rimpiango Errol Flynn ma pure Kevin Costner.
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Re: Robin Hood (2010) di Ridley Scott
Non voglio essere così ingeneroso.
Ha il pregio di aver dato a Giovanni senza Terra il "merito" della Magna Charta per la prima volta (mi risulta). Inoltre il film è storicamente apprezzabile e godibile fino alla battaglia che è di una noia mortale e che rovina tutto il film.
Ha il pregio di aver dato a Giovanni senza Terra il "merito" della Magna Charta per la prima volta (mi risulta). Inoltre il film è storicamente apprezzabile e godibile fino alla battaglia che è di una noia mortale e che rovina tutto il film.
Re: Robin Hood (2010) di Ridley Scott
come diceva vegeta, lo si può definire Robin Hood Begins (nella speranza che non tirino fuori dei sequel anche qua
) quindi alla fine non è solamente un'altra trasposizione del personaggio. la storia è completamente diversa da quella con il quale sono cresciuto: il film con Kevin Costner, oltre ovviamente a quello della Disney
peccato per la battaglia finale, sembrava veramente di stare a guardare Salvate il soldato Ryan
perché altrimenti il film sarebbe stato più bello, comunque tutto sommato è un buon film.



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