L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
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L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Dalla scheda presente su MYMOVIES
L'alba del pianeta delle scimmie
Un film di Rupert Wyatt. Con James Franco, John Lithgow, Freida Pinto, Brian Cox, Tom Felton, David Oyelowo, Tyler Labine, Jamie Harris, David Hewlett, Ty Olsson, Madison Bell, Makena Joy, Kevin O'Grady, Sean Tyson, Jack Kuris, Tammy Hui
Titolo originale Rise of the planet of the apes. Avventura, Ratings: Kids+13, durata 105 min. - USA 2011. - 20th Century Fox
Nei laboratori di un'azienda farmaceutica di San Francisco, il giovane ricercatore Will Rodman sperimenta su degli scimpanzé gli effetti di un virus in grado di potenziare i ricettori neuronali e di fornire una possibile cura per l'Alzheimer. Una di queste cavie mostra lo sviluppo di un'intelligenza superiore alla media, ma viene abbattuta assieme alle altre dichiarando fallito l'esperimento quando risponde con aggressività ai tentativi dei medici di sottoporla a nuovi test. Lascia tuttavia nei laboratori un piccolo cucciolo, che Will decide di risparmiare alla soppressione e di accogliere in casa propria. Il tempo passa e dopo qualche anno lo scimpanzé, soprannominato Cesare, dimostra delle straordinarie capacità cognitive, imparando in fretta il linguaggio dei segni e raddoppiando il proprio quoziente intellettivo anno dopo anno. Ma con il suo cervello, cresce anche il bisogno di relazionarsi con un ambiente libero e con una specie all'altezza che non lo tratti da bestia o da mostro.
“L'evoluzione diviene rivoluzione” recita la tagline americana del film. Aforisma perfetto per raccontare questo prequel-reboot espiantato direttamente dal lontano Pianeta delle scimmie datato 1968 per dimenticare l'esperimento dark-autoriale del remake di Tim Burton. Perché il film di Rupert Wyatt - regista britannico con alle spalle un solo, eccellente prison movie (The Escapist) - si racconta esattamente attraverso questi due movimenti. Una prima parte in cui si descrive l'Evoluzione della scimmia e si riscrive Frankenstein attraverso un moderno Prometeo alla ricerca di una cura per l'Alzheimer; e una seconda parte in cui la diversità e la sindrome del mostro vissute dalla Creatura-Scimpanzé creano i presupposti per un'insurrezione degna di Spartacus e una tensione a metà fra Gli uccelli di Hitchcock e i film di Shyamalan.
È all'interno di questi due momenti narrativi che si modella anche il progetto di questo nuovo capitolo: una dialettica schiavo-padrone in cui il film gioca a far finta di essere “schiavo” della saga originale e dei cliché del cinema di genere per poi mostrarsi perfettamente padrone degli eventi e della messa in scena. Wyatt punta fin dall'inizio a una pura esaltazione dell'occhio, a un'accensione della pupilla simile a quella che colpisce i primati-cavie del film realizzata con tutti i mezzi a disposizione dell'estetica contemporanea: soggettive della scimmia, movimenti immersivi, performance capture d'avanguardia, contaminazioni fra generi diversi.
Continui omaggi, rimandi e citazioni alla serie originale che tuttavia non costituiscono mai nostalgiche strizzatine d'occhio, quanto agganci per stupire e muoversi verso altre direzioni. Da questa ibridazione fra tragedia classica e romanzo gotico, fantascienza anni Settanta e horror da drive-in, il regista britannico dà vita a un dinamismo visivo che gli permette di muoversi in sintonia più con l'agilità di una scimmia ribelle che con quella di un giovane scienziato con troppi sogni. Tanto che è esattamente nel passaggio fra i due atti che si realizza la svolta del film: una “rivoluzione” del punto di vista che rovescia il posto dei buoni e dei cattivi rispetto alla saga originale. Grazie alle libertà di movimento e di antropomorfismo concesse dalla cultura digitale, L'alba abbandona presto i problemi scientifico-familiari del personaggio di James Franco per accentrarsi totalmente sull'insurrezione “animata” dal Cesare di Andy Serkis.
Si capisce ben presto che è lui il vero protagonista del film. Quello con cui simpatizzare, quello con cui entrare in empatia, il vero divo che merita un'indimenticabile posa da duro rimanendo in piedi sul tetto di un filobus di fronte alla Baia di San Francisco.
In questo rovesciamento, sia ben chiaro, non c'è da leggere un progetto politico, una militanza animalista o un messaggio tecnofobico. Non è un caso che i primati si fermino sempre un attimo prima di colpire gli umani e di far schizzare il sangue sulla macchina da presa. Perché quel che è in palio non è la critica sociale ma il mondo del blockbuster: l'idea stessa di poter raccontare le origini, i cominciamenti, i vari “begins” e le differenti albe delle varie saghe guardando indietro ma puntando al presente. Può sembrare poco, ma dietro ogni piccola rivoluzione del blockbuster da sabato sera c'è una grande evoluzione.
L'alba del pianeta delle scimmie
Un film di Rupert Wyatt. Con James Franco, John Lithgow, Freida Pinto, Brian Cox, Tom Felton, David Oyelowo, Tyler Labine, Jamie Harris, David Hewlett, Ty Olsson, Madison Bell, Makena Joy, Kevin O'Grady, Sean Tyson, Jack Kuris, Tammy Hui
Titolo originale Rise of the planet of the apes. Avventura, Ratings: Kids+13, durata 105 min. - USA 2011. - 20th Century Fox
Nei laboratori di un'azienda farmaceutica di San Francisco, il giovane ricercatore Will Rodman sperimenta su degli scimpanzé gli effetti di un virus in grado di potenziare i ricettori neuronali e di fornire una possibile cura per l'Alzheimer. Una di queste cavie mostra lo sviluppo di un'intelligenza superiore alla media, ma viene abbattuta assieme alle altre dichiarando fallito l'esperimento quando risponde con aggressività ai tentativi dei medici di sottoporla a nuovi test. Lascia tuttavia nei laboratori un piccolo cucciolo, che Will decide di risparmiare alla soppressione e di accogliere in casa propria. Il tempo passa e dopo qualche anno lo scimpanzé, soprannominato Cesare, dimostra delle straordinarie capacità cognitive, imparando in fretta il linguaggio dei segni e raddoppiando il proprio quoziente intellettivo anno dopo anno. Ma con il suo cervello, cresce anche il bisogno di relazionarsi con un ambiente libero e con una specie all'altezza che non lo tratti da bestia o da mostro.
“L'evoluzione diviene rivoluzione” recita la tagline americana del film. Aforisma perfetto per raccontare questo prequel-reboot espiantato direttamente dal lontano Pianeta delle scimmie datato 1968 per dimenticare l'esperimento dark-autoriale del remake di Tim Burton. Perché il film di Rupert Wyatt - regista britannico con alle spalle un solo, eccellente prison movie (The Escapist) - si racconta esattamente attraverso questi due movimenti. Una prima parte in cui si descrive l'Evoluzione della scimmia e si riscrive Frankenstein attraverso un moderno Prometeo alla ricerca di una cura per l'Alzheimer; e una seconda parte in cui la diversità e la sindrome del mostro vissute dalla Creatura-Scimpanzé creano i presupposti per un'insurrezione degna di Spartacus e una tensione a metà fra Gli uccelli di Hitchcock e i film di Shyamalan.
È all'interno di questi due momenti narrativi che si modella anche il progetto di questo nuovo capitolo: una dialettica schiavo-padrone in cui il film gioca a far finta di essere “schiavo” della saga originale e dei cliché del cinema di genere per poi mostrarsi perfettamente padrone degli eventi e della messa in scena. Wyatt punta fin dall'inizio a una pura esaltazione dell'occhio, a un'accensione della pupilla simile a quella che colpisce i primati-cavie del film realizzata con tutti i mezzi a disposizione dell'estetica contemporanea: soggettive della scimmia, movimenti immersivi, performance capture d'avanguardia, contaminazioni fra generi diversi.
Continui omaggi, rimandi e citazioni alla serie originale che tuttavia non costituiscono mai nostalgiche strizzatine d'occhio, quanto agganci per stupire e muoversi verso altre direzioni. Da questa ibridazione fra tragedia classica e romanzo gotico, fantascienza anni Settanta e horror da drive-in, il regista britannico dà vita a un dinamismo visivo che gli permette di muoversi in sintonia più con l'agilità di una scimmia ribelle che con quella di un giovane scienziato con troppi sogni. Tanto che è esattamente nel passaggio fra i due atti che si realizza la svolta del film: una “rivoluzione” del punto di vista che rovescia il posto dei buoni e dei cattivi rispetto alla saga originale. Grazie alle libertà di movimento e di antropomorfismo concesse dalla cultura digitale, L'alba abbandona presto i problemi scientifico-familiari del personaggio di James Franco per accentrarsi totalmente sull'insurrezione “animata” dal Cesare di Andy Serkis.
Si capisce ben presto che è lui il vero protagonista del film. Quello con cui simpatizzare, quello con cui entrare in empatia, il vero divo che merita un'indimenticabile posa da duro rimanendo in piedi sul tetto di un filobus di fronte alla Baia di San Francisco.
In questo rovesciamento, sia ben chiaro, non c'è da leggere un progetto politico, una militanza animalista o un messaggio tecnofobico. Non è un caso che i primati si fermino sempre un attimo prima di colpire gli umani e di far schizzare il sangue sulla macchina da presa. Perché quel che è in palio non è la critica sociale ma il mondo del blockbuster: l'idea stessa di poter raccontare le origini, i cominciamenti, i vari “begins” e le differenti albe delle varie saghe guardando indietro ma puntando al presente. Può sembrare poco, ma dietro ogni piccola rivoluzione del blockbuster da sabato sera c'è una grande evoluzione.
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Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Visto ieri sera.
Ottima l'idea di collegare l'evoluzione delle scimmie non ad un loop temporale ma ad un esperimento scientifico, anzi ad una seria ricerca scientifica volta alla soluzione di un grave problema sanitario contemporaneo.
Forse un po' troppo repentini gli sviluppi degli altri scimpanzè rispetto a quanto accaduto a Cesare e alla madre, come pure troppo repentino il passaggio dalla malattia alla sanità del padre di Will.
Per il resto è un film ben costruito.
Attenzione alla scimmia finale (in nomen omen) che offre una chiara indicazione di come dovrebbe procedere la vicenda in questo reboot della saga scimmiesca.
Ottima computer grafica!!!
Ottima l'idea di collegare l'evoluzione delle scimmie non ad un loop temporale ma ad un esperimento scientifico, anzi ad una seria ricerca scientifica volta alla soluzione di un grave problema sanitario contemporaneo.
Forse un po' troppo repentini gli sviluppi degli altri scimpanzè rispetto a quanto accaduto a Cesare e alla madre, come pure troppo repentino il passaggio dalla malattia alla sanità del padre di Will.
Per il resto è un film ben costruito.
Attenzione alla scimmia finale (in nomen omen) che offre una chiara indicazione di come dovrebbe procedere la vicenda in questo reboot della saga scimmiesca.
Ottima computer grafica!!!
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Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Dal trailer e dai discorsi che avevamo fatto nel topic del film in arrivo (l'occasione di richiamare lì questo topic mi ha riportato alla lettura di alcune righe) sembrava che l'evoluzione degli scimpanzé avesse a che fare con degli studi sul loro genoma invece non è così e sebbene il loop temporale abbia il suo fascino (ed il suo perché) pure lo sviluppo proposto da questa trama, ancorquando non del tutto originale affascina lo spettatore.
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Da fan affannato della saga (e da proofondo odiatore della versione burtoniana) ero incuriosito da questo nuovo, necessario?, reboot (primo capitolo di una trilogia già annunciata). Poteva essere un massacro, invece è stato un fin poco deludente.
Le mitiche maschere iperrealistiche dell'originale, ormai vicino ai 50 anni di età, lasciano spazio a una CG terrificante e fintissima che leva la gioia di vivere. Ogni scimmia è finta, computerizzata e con risultati pessimi. Se questo è il futuro degli effetti speciali, fatemi scendere.
Non solo sono finte le scimmie, plausibili, ma lo sono anche le grandi sequioie del parco e persino le macchine, il golden gate e moltre altre cose, inspiegabili. L'ultima scena sembra un bel videogioco: finto.
Rimango sulle pecche. Una volta Hollywood ti faceva immaginare certe cose, non te le mostrava. Non riguarda solo il nudo ma anche l'action. Un bell'inseguimento, una catastrofe, una volta erano solo accennati. Oggi invece bisogna far vedere tutto, perchè si può. E allora via a scontri ridicoli e senza senso che però sono taaaanto spettacolari e appagano lo spettatore medio e ignorante.
Le pecche finiscono qui. Il film è interessante. Il reboot è originale. Si vuole parlare di come le scimmie presero il potere (cosa già fatta nel 4 film) ma in una nuova maniera. Basta ingenuità (la guerra atomica, gli animali domestici scomparsi, le scimmie casalinghe), spazio a una trama più coerente e matura. Non svelo nulla, ma si sono inventati una buona idea.
Peccato un ritmo un pò troppo sostenuto nella parte centrale, quella che scatena la rivolta. Da buon film quasi animalistico-sentimentale, diventa l'action che prometteva dai trailer, anche perchè di sta benedetta rivolta si deve parlare e la si deve iniziare. Gussto, ma non a questa velocità.
Si passa piacevolmente su alcune forzature fantascientifiche, ma non su molta approssimazione e velocità.
Insomma, buona trama per un nuovo inizio, pessimi effetti e gestione dei tempi, ma tutto sommato non va sotto il 5. Io comunque mi tengo stretta stretta la ingenua, kitsch e puzzona vecchia saga. Ridatemi Charlton Heston!!! (ma bravo Franco).
Le mitiche maschere iperrealistiche dell'originale, ormai vicino ai 50 anni di età, lasciano spazio a una CG terrificante e fintissima che leva la gioia di vivere. Ogni scimmia è finta, computerizzata e con risultati pessimi. Se questo è il futuro degli effetti speciali, fatemi scendere.
Non solo sono finte le scimmie, plausibili, ma lo sono anche le grandi sequioie del parco e persino le macchine, il golden gate e moltre altre cose, inspiegabili. L'ultima scena sembra un bel videogioco: finto.
Rimango sulle pecche. Una volta Hollywood ti faceva immaginare certe cose, non te le mostrava. Non riguarda solo il nudo ma anche l'action. Un bell'inseguimento, una catastrofe, una volta erano solo accennati. Oggi invece bisogna far vedere tutto, perchè si può. E allora via a scontri ridicoli e senza senso che però sono taaaanto spettacolari e appagano lo spettatore medio e ignorante.
Le pecche finiscono qui. Il film è interessante. Il reboot è originale. Si vuole parlare di come le scimmie presero il potere (cosa già fatta nel 4 film) ma in una nuova maniera. Basta ingenuità (la guerra atomica, gli animali domestici scomparsi, le scimmie casalinghe), spazio a una trama più coerente e matura. Non svelo nulla, ma si sono inventati una buona idea.
Peccato un ritmo un pò troppo sostenuto nella parte centrale, quella che scatena la rivolta. Da buon film quasi animalistico-sentimentale, diventa l'action che prometteva dai trailer, anche perchè di sta benedetta rivolta si deve parlare e la si deve iniziare. Gussto, ma non a questa velocità.
Si passa piacevolmente su alcune forzature fantascientifiche, ma non su molta approssimazione e velocità.
Insomma, buona trama per un nuovo inizio, pessimi effetti e gestione dei tempi, ma tutto sommato non va sotto il 5. Io comunque mi tengo stretta stretta la ingenua, kitsch e puzzona vecchia saga. Ridatemi Charlton Heston!!! (ma bravo Franco).
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Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Più che degno prequel del film di Schaffner. Il regista Rupert Wyatt al suo secondo film, dimostra già una certa maturità ed un indiscutibile talento visivo, mettendo in scena un’opera decisamente spettacolare e tecnicamente di prim’ordine, che non trascura qualche stimolo per riflettere sull’evoluzione e sui concetti di bene e male applicati ai primati. Certo i personaggi umani sono un po’ stereotipati, ma il film è molto godibile e si chiude al momento giusto facendo presagire un sequel. Ottima la performance di Andy Serkis
voto 7
voto 7
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Film avvincente, interessante e molto lineare. Confermo anche io i complimenti al bravo Andy Serkis, forse il primo e più famoso attore "virtuale" del cinema.
Ho notato inoltre, con piacere, che questa pellicola si ricollega alla mitica saga originale, anzichè all'inutile remake.
Il collegamento è dato dalla scena in cui i telegiornali ad un certo punto annunciano l'imminente partenza di un razzo con equipaggio umano diretto verso Marte e da quella, successiva, della misteriosa sparizione dello stesso: ebbene, quello è il mezzo in cui era partito il personaggio di Taylor (Charlton Heston) nel film originale (anche se in quella pellicola puntavano addirittura ad un altra costellazione)!
Reboot? Niente affatto, secondo me si tratta di un prequel, a meno che per "reboot" non intendiate il semplice cambio del cast tecnico e artistico.
Ho notato inoltre, con piacere, che questa pellicola si ricollega alla mitica saga originale, anzichè all'inutile remake.
Il collegamento è dato dalla scena in cui i telegiornali ad un certo punto annunciano l'imminente partenza di un razzo con equipaggio umano diretto verso Marte e da quella, successiva, della misteriosa sparizione dello stesso: ebbene, quello è il mezzo in cui era partito il personaggio di Taylor (Charlton Heston) nel film originale (anche se in quella pellicola puntavano addirittura ad un altra costellazione)!
Reboot? Niente affatto, secondo me si tratta di un prequel, a meno che per "reboot" non intendiate il semplice cambio del cast tecnico e artistico.
...le prime pagine ci svelano che queste creature eterne sono solo apparentemente morte...
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Ma come fa ad essere un prequel se il personaggio di Cesare, in questo film ha delle origini totalmente diverse???
Se fosse un prequel, e dunque va posizionato prima del "Pianeta delle scimmie" del 1968, "1999 - Conquista della Terra" va buttato nel cesso!
E' un riavvio, mi spiegato perchè su internet continua a girare sta cosa del prequel?
Se fosse un prequel, e dunque va posizionato prima del "Pianeta delle scimmie" del 1968, "1999 - Conquista della Terra" va buttato nel cesso!
E' un riavvio, mi spiegato perchè su internet continua a girare sta cosa del prequel?
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Ne ho discusso nel thread di questo film quando era "in arrivo". Se interessa riporto il link:
http://www.dvdessential.it/post734875.h ... ie#p734875
http://www.dvdessential.it/post734875.h ... ie#p734875
...le prime pagine ci svelano che queste creature eterne sono solo apparentemente morte...
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Si letto....ma continuo a dire che è straovvio che non è un prequel.
Tra parentesi sia wikipedia inglese che italiana lo indicano come reboot, ma scrivo tanto per citare dato che wikipedia non è attendibile al 100%
Proprio la citazione che hai colto anche tu, quella del razzo che dovrebbe essere quello di Taylor, affossa anche la teoria del paradosso temporale.
Infatti l'astronave di Taylor parte quando Cesare è già nato e adulto, dunque Cesare non può venire in alcun modo dal futuro, essendo nato da comuni scimmie già prima che Taylor comincia il suo viaggio. Dunque il Cesare di questo film non ha nessun contatto con il figlio di Zira e Cornelius.
Dunque se prendessimo questo film come un capitolo 1 e quello del 68 come capitolo 2 passando al 4 Fuga dal pianeta delle scimmie ci ritroviamo con 2 Cesari al prezzo di uno. Uno nato da scimmie comuni e uno nato da scimmie evolute del futuro, non un semplice paradosso, ma un'autentica idiozia di sceneggiatura
Tra parentesi sia wikipedia inglese che italiana lo indicano come reboot, ma scrivo tanto per citare dato che wikipedia non è attendibile al 100%
Proprio la citazione che hai colto anche tu, quella del razzo che dovrebbe essere quello di Taylor, affossa anche la teoria del paradosso temporale.
Infatti l'astronave di Taylor parte quando Cesare è già nato e adulto, dunque Cesare non può venire in alcun modo dal futuro, essendo nato da comuni scimmie già prima che Taylor comincia il suo viaggio. Dunque il Cesare di questo film non ha nessun contatto con il figlio di Zira e Cornelius.
Dunque se prendessimo questo film come un capitolo 1 e quello del 68 come capitolo 2 passando al 4 Fuga dal pianeta delle scimmie ci ritroviamo con 2 Cesari al prezzo di uno. Uno nato da scimmie comuni e uno nato da scimmie evolute del futuro, non un semplice paradosso, ma un'autentica idiozia di sceneggiatura
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Ahah, adoro questi tipi di discorsi e mi fa piacere farne parte!
Allora, "L'alba..." e "Fuga dal..." raccontano praticamente la stessa storia, con la sola differenza che nel secondo film gli eventi sono frutto di un viaggio a ritroso nel tempo che quindi modifica, o meglio "sovrascrive" ciò che accade nel nuovo film, come se non avesse mai avuto luogo.
Una cosa simile succede anche in "Ritorno al Futuro parte 2".
Se il film di cui stiamo discutendo, che è ambientato millenni prima dell'anno in cui si svolgono le vicende de "Il pianeta delle scimmie" fosse un reboot, allora mi sembra logico pensare che vogliano produrre un altro remake (l'ennesimo) de "Il pianeta..." stesso, che segua idealmente i nuovi eventi qui narrati, cosa che non mi auguro.
Io la vedo così. Alla prossima
Allora, "L'alba..." e "Fuga dal..." raccontano praticamente la stessa storia, con la sola differenza che nel secondo film gli eventi sono frutto di un viaggio a ritroso nel tempo che quindi modifica, o meglio "sovrascrive" ciò che accade nel nuovo film, come se non avesse mai avuto luogo.
Una cosa simile succede anche in "Ritorno al Futuro parte 2".
Se il film di cui stiamo discutendo, che è ambientato millenni prima dell'anno in cui si svolgono le vicende de "Il pianeta delle scimmie" fosse un reboot, allora mi sembra logico pensare che vogliano produrre un altro remake (l'ennesimo) de "Il pianeta..." stesso, che segua idealmente i nuovi eventi qui narrati, cosa che non mi auguro.
Io la vedo così. Alla prossima
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Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Secondo me è un reboot con una strizzatina d'occhi alla saga originale. Ma è opinabile.
Potrebbe benissimo essere un prequel. Gli sceneggiatori americani ci hanno dimostrato negli anni di essere dei veri assi quando si tratta di stravolgere le continuity facendole sembrare perfette
Ad esempio la rivolta potrebbe essere stata sedata e solo l'arrivo dal futuro dei due scimpanzé potrebbe aver scatenato quanto si vede nei sequel del pianeta delle scimmie.
Potrebbe benissimo essere un prequel. Gli sceneggiatori americani ci hanno dimostrato negli anni di essere dei veri assi quando si tratta di stravolgere le continuity facendole sembrare perfette
Ad esempio la rivolta potrebbe essere stata sedata e solo l'arrivo dal futuro dei due scimpanzé potrebbe aver scatenato quanto si vede nei sequel del pianeta delle scimmie.
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
E' un reboot, se non fosse altro perchè lo hanno detto loro, i produttori, e la saga re inizia, dato che sono pronti altri due capitoli che non si legheranno per forza con la vecchia saga, salvo qualche citazione.
Capisco benissimo il discorso di riscrittura, ma ci sono molte cose che non quadrano. Anzitutto la morte degli animali domestici per il virus. Nella vecchia saga avveniva già negli anni 70, qui invece non c'è nessun richiamo e forse succederà dopo che il virus si spargerà per bene (ma quello ucciderà tutti lasciando solo le scimmie, immuni, quindi ecco come si ariverà al 3900 e fischia con sole scimmie. Una scelta molto più intelligente della battaglia inverosimile che si verificò precedentemente al film del 68)
Il fatto che i due film Alba e Fuga parlino di due storyline parallele ma diverse è chiaramente segnale di reboot. Se ti racconto la stessa cosa ma in modo diverso, faccio un reboot. E poi se c'è una continuità, ovvero qeusti due capitoli che arriveranno, vuol dire reboottare, ricominciare. più chiaro di così.
I collegamenti alla vecchia saga, razzo e Cesare che dice No, la parola proibita solo messi li solo per strizare l'occhio al fan e perchè, almeno un minimo, prenderanno ispirazione dai vecchi film.
Capisco benissimo il discorso di riscrittura, ma ci sono molte cose che non quadrano. Anzitutto la morte degli animali domestici per il virus. Nella vecchia saga avveniva già negli anni 70, qui invece non c'è nessun richiamo e forse succederà dopo che il virus si spargerà per bene (ma quello ucciderà tutti lasciando solo le scimmie, immuni, quindi ecco come si ariverà al 3900 e fischia con sole scimmie. Una scelta molto più intelligente della battaglia inverosimile che si verificò precedentemente al film del 68)
Il fatto che i due film Alba e Fuga parlino di due storyline parallele ma diverse è chiaramente segnale di reboot. Se ti racconto la stessa cosa ma in modo diverso, faccio un reboot. E poi se c'è una continuità, ovvero qeusti due capitoli che arriveranno, vuol dire reboottare, ricominciare. più chiaro di così.
I collegamenti alla vecchia saga, razzo e Cesare che dice No, la parola proibita solo messi li solo per strizare l'occhio al fan e perchè, almeno un minimo, prenderanno ispirazione dai vecchi film.
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Il fatto che Fuga dal pianeta delle scimmie e L'alba del pianeta delle scimmie abbiano lo stesso soggetto (le origini di una scimmia di nome Cesare) non significa nulla.Herlyran ha scritto:Ahah, adoro questi tipi di discorsi e mi fa piacere farne parte!
Allora, "L'alba..." e "Fuga dal..." raccontano praticamente la stessa storia, con la sola differenza che nel secondo film gli eventi sono frutto di un viaggio a ritroso nel tempo che quindi modifica, o meglio "sovrascrive" ciò che accade nel nuovo film, come se non avesse mai avuto luogo.
Una cosa simile succede anche in "Ritorno al Futuro parte 2".
Se il film di cui stiamo discutendo, che è ambientato millenni prima dell'anno in cui si svolgono le vicende de "Il pianeta delle scimmie" fosse un reboot, allora mi sembra logico pensare che vogliano produrre un altro remake (l'ennesimo) de "Il pianeta..." stesso, che segua idealmente i nuovi eventi qui narrati, cosa che non mi auguro.
Io la vedo così. Alla prossima
Spiderman 1 di Raimi e quello in uscita raccontano tutti e due le origini dell'Uomo Ragno, vuol dire che questo film è un prequel???
No è un reboot!
Scusami ma il paradosso che sovrascrive una realtà ad un'altra non riesco proprio a vederla, mentre il paradosso del primo Ritorno al futuro lo si capisce benissimo, ed infatti Marty rimane figlio degli stessi genitori, mica cambia luogo di nascita e genitori.
Qui invece parliamo di due Cesari diversi, anche se fanno cose simili
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Nel caso dell'Uomo Ragno non c'è nessuna trovata narrativa (es. il viaggio nel tempo) che giustifichi la rinarrazione delle origini, ergo su questo siamo d'accordo, il nuovo film sarà un reboot.Dablas ha scritto:Spiderman 1 di Raimi e quello in uscita raccontano tutti e due le origini dell'Uomo Ragno, vuol dire che questo film è un prequel???
Per il paragone io intendevo "Ritorno al futuro parte 2", quando Marty torna dal futuro al presente "alterato". Volendo adattarlo alla saga scimmiesca, il presente alterato sarebbe "Fuga dal...", quello originale "L'alba del...".Dablas ha scritto:Scusami ma il paradosso che sovrascrive una realtà ad un'altra non riesco proprio a vederla, mentre il paradosso del primo Ritorno al futuro lo si capisce benissimo, ed infatti Marty rimane figlio degli stessi genitori, mica cambia luogo di nascita e genitori.
Qui invece parliamo di due Cesari diversi, anche se fanno cose simili
Grazie anche agli altri utenti per le loro ipotesi, io per adesso chiudo qui.
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Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Sono completamente d'accordo con teSwarley ha scritto:E' un reboot, se non fosse altro perchè lo hanno detto loro, i produttori, e la saga re inizia, dato che sono pronti altri due capitoli che non si legheranno per forza con la vecchia saga, salvo qualche citazione.
Capisco benissimo il discorso di riscrittura, ma ci sono molte cose che non quadrano. Anzitutto la morte degli animali domestici per il virus. Nella vecchia saga avveniva già negli anni 70, qui invece non c'è nessun richiamo e forse succederà dopo che il virus si spargerà per bene (ma quello ucciderà tutti lasciando solo le scimmie, immuni, quindi ecco come si ariverà al 3900 e fischia con sole scimmie. Una scelta molto più intelligente della battaglia inverosimile che si verificò precedentemente al film del 68)
Il fatto che i due film Alba e Fuga parlino di due storyline parallele ma diverse è chiaramente segnale di reboot. Se ti racconto la stessa cosa ma in modo diverso, faccio un reboot. E poi se c'è una continuità, ovvero qeusti due capitoli che arriveranno, vuol dire reboottare, ricominciare. più chiaro di così.
I collegamenti alla vecchia saga, razzo e Cesare che dice No, la parola proibita solo messi li solo per strizare l'occhio al fan e perchè, almeno un minimo, prenderanno ispirazione dai vecchi film.
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
uscita nostrana
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Alba Del Pianeta Delle Scimmie (L') (Blu-Ray+Dvd+Digital Copy)
Box: Il Pianeta Delle Scimmie / L'Alba Del Pianeta Delle Scimmie (2 Blu-Ray)
Pianeta Delle Scimmie (Il) - La Saga Completa (7 Blu-Ray)
Planet Of The Apes Saga - USA, 2011] Contiene i film: 1999 - Conquista Della Terra (1972) + L'altra faccia del Pianeta delle Scimmie (1969) + Anno 2670 - Ultimo Atto! (1974) + Fuga dal Pianeta delle Scimmie (1971) + Il Pianeta Delle Scimmie (1968) + Planet of the Apes - Il Pianeta delle Scimmie (2001) + L'Alba del Pianeta delle Scimmie (2011)
...............Non ttuto qelulo che è aprape e non ttuto qelulo che aprape è............ la clolzenioe di tldAo
- gipal
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Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
è un reboot della saga, ma ovviamente un prequel del 1° capitolo e del 2° che era un prequel del 1° mentre quello di burton che facciamo, lo buttiamo nel cesso o lasciamo a davide di x-factor che si dice burtoniuano?Swarley ha scritto:E' un reboot, se non fosse altro perchè lo hanno detto loro, i produttori
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Il cesso mi sembra il posto adatto per il film di Burton
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
La parola reboot cancella ogni qualsiasi collegamento con qualsiasi capitolo della saga precedente. Questo vuol dire, reboot.
Quello di Burton andrebbe bruciato, altro che cesso.
Quello di Burton andrebbe bruciato, altro che cesso.
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Bello , mi è piaciuto! ha superato le mie aspettative.
IL MIO MERCATINO : http://www.dvdessential.it/post740149.html#p740149
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
A me purtroppo non mi è piaciuto e tanto per dire le aspettative che riponevo in questo film ho preso il BD a scatola chiusa.
Riassumento secondo il mio parere..
- Niente di nuovo
- Storia e sequenza delle scene scontata
- Sensazione di incompletezza in ogni avvenimento
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- Niente di nuovo
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- gipal
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Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
si me lo ricordo anch'io Roddy McDowall: con gli adesivi sulla tutina di velcro, hai ragione tutto già visto...anzi si muoveva meglio di serkisinglesino ha scritto: - Niente di nuovo
- Storia e sequenza delle scene scontata
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con questo genere di depressione che ti ritrovi, potrei suggerirti gli stessi accorgimenti di giovanni storti e aldo baglio quando giacomino comincia a raccontare le sue storieinglesino ha scritto: - Niente di nuovo
- Storia e sequenza delle scene scontata
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Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
Che te devo dì, a me sto film non mi ha lasciato nulla dentro! Paradossalmente mi ha entusiasmato di più "contagion" che di effetti speciali non ne ha e la storia si sa già dal primo minuto..
Re: L'alba del pianeta delle scimmie (2011) di Rupert Wyatt
A me il film è piaciuto.
Nei contenuti extra del film, viene comunque detto che si tratta di una "sorta" di prequel con strizzatine d'occhio alla saga originale.
Nei contenuti extra del film, viene comunque detto che si tratta di una "sorta" di prequel con strizzatine d'occhio alla saga originale.